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PORTO DI BRINDISI: L’ON. TULLIO FERRANTE A BRINDISI PER LA REGINA DI TUTTE LE OPERE PORTUALI, LA CASSA DI COLMATA. IL SOTTOSEGRETARIO AL MIT, CON DELEGA AL COORDINAMENTO FUNZIONALE DELLE OPERE COMMISSARIATE, SUL CANTIERE PER VEDERE STATO DELL’ARTE E I PROSSIMI IMMINENTI STEP RELATIVI AL PROGETTO.

Questa mattina, nella sala ex Comitato dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), sede di Brindisi, ha avuto luogo un partecipato incontro, nel corso del quale il Commissario straordinario di Governo per l’opera, professor Ugo Patroni Griffi, e il Commissario straordinario dell’Ente, Ammiraglio Vincenzo Leone, hanno illustrato al Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, on. Tullio Ferrante, delegato al coordinamento funzionale delle opere commissariate, lo stato dell’arte e i prossimi imminenti step relativi al progetto “Completamento della infrastrutturazione portuale mediante banchinamento e realizzazione della retrostante colmata tra il pontile petrolchimico e Costa Morena Est“.

All’incontro erano presenti: l’onorevole Mauro D’Attis, Massimiliano Atelli, presidente del Collegio Consultivo Tecnico dell’opera, il sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, il consigliere provinciale Pasquale Luperti, il prefetto di Brindisi Luigi Carnevale (commissario straordinario per la transizione industriale di Brindisi), il questore di, Aurelio Montaruli , il comandante della Capitaneria di Porto di Brindisi, C.V, (CP) Luigi Amitrano, il maggiore Franceso Ranieri della Guardia di Finanza, e l’impresa appaltatrice.

Dopo un iter amministrativo lungo e particolarmente complesso, finalmente, è stata cantierizzata un’opera strategica e indispensabile per lo sviluppo dello scalo messapico, prodromica al tanto atteso dragaggio dei fondali.

In questi giorni sono iniziati i lavori in campo, sul cantiere già avviato da tempo. È stata effettuata la giustapposizione delle piste (tracciati temporanei usati per il transito di mezzi e macchinari all’interno della zona) e definito il cantieramento (l’insieme delle installazioni, delle aree operative e logistiche del cantiere).

L’Ente portuale, inoltre, ha affidato il piano di monitoraggio ambientale in corso d’opera per i primi tre mesi e mezzo, in modo tale che i lavori possano proseguire celermente. In aggiunta, l’AdSPMAM sta gestendo la gara per l’affidamento del monitoraggio, secondo quanto prescritto in sede di Valutazione di Impatto Ambientale.

Finalmente prende forma la regina di tutte le opere per il porto di Brindisi– commenta il commissario straordinario per la cassa di colmata, Ugo Patroni Griffi-. Si tratta di un’opera strategica, attesa da anni, che di fatto consentirà di sbloccare a cascata tutta una serie di interventi, dagli accosti di Sant’Apollinare al pontile a briccole. Grazie al Sottosegretario Ferrante che ha accettato il nostro invito- conclude il Commissario di governo– e che assieme ai ministri Matteo Salvini e Gilberto Picchetto Fratin all’onorevole Mauro D’Attis, al direttore generale MIT, Donato Liguori, e al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il capo di gabinetto, Giuseppe Catalano, ha lavorato con noi sinergicamente per avviare un’opera che all’inizio sembrava quasi utopica”.

“Ringrazio il Governo e tutte le strutture coinvolte per l’impegno concreto dimostrato- commenta il commissario straordinario dell’AdSPMAM, Amm. Vincenzo Leone– e la presenza dell’onorevole Ferrante qui a Brindisi ne è la dimostrazione concreta. Questa non è solo un’opera strategica per lo sviluppo del porto, ma è anche un esempio virtuoso di sostenibilità ambientale. La cassa di colmata, infatti, oltre a consentirci di refluire i materiali rivenienti dal dragaggio del porto- intervento che porterà Brindisi a diventare il secondo porto dell’Adriatico, per batimetria, subito dopo Trieste; darà alla città un parco verde affacciato sul mare, un luogo pubblico che unirà rigenerazione urbana e rispetto per l’ambiente. Un’opera green che parerà al futuro di Brindisi

“Grazie alle opere portuali che abbiamo fatto finanziare e che si stanno realizzando si è aperta una nuova fase per il porto di Brindisi e per l’economia della città- commenta l’onorevole Mauro D’Attis. Con questi nuovi spazi portuali molte aziende hanno già chiesto di investire in questo territorio. Cassa di colmata, pontile di Briccole, banchinamento di Capobianco, nuovi accosti a Sant’Apollinare e finalmente il Piano Regolatore Portuale approvato dopo decenni, sono il cuore di un risultato ottenuto e che è difficile che qualcuno possa smentire. Oggi con il Sottosegretario alle opere commissariate on Tullio Ferrante abbiamo verificato lo stadio di avanzamento. Posso dire con convinzione che tutte queste realizzazioni nascono da specifiche norme, decreti e leggi che abbiamo proposto e fatto approvare dal Parlamento e dal Governo per Brindisi. È questo il risultato della politica del fare. Ne approfitto per 
ringraziare tutti quelli che ci hanno lavorato e ci stanno lavorando”.

“La mia presenza a Brindisi intende testimoniare che quello avviato non è solo un cantiere, ma l’inizio di un cambio di passo per questa città e per la Puglia, che vedrà rafforzata la propria competitività logistica e industriale– commenta l’onorevole Tullio Ferrante. Qui si costruisce futuro: per il porto, per la città, per l’intero sistema produttivo della regione. Questo intervento non è un esercizio di carta o di burocrazia, ma un modello di lavoro sinergico e vincente tra Ministero, Adsp e Struttura Commissariale, che in questa circostanza desidero ringraziare pubblicamente nella persona dei due Commissari, il Prof. Patroni Griffi e l’Ammiraglio Leone. I 59 milioni di euro a valere su fondi PNC destinati a sostenere la realizzazione di quest’opera testimoniano quanto Mit e Governo credano nel rilancio del territorio di cui è espressione protesa sul mare. La cassa di colmata è un’infrastruttura intelligente che trasforma un’esigenza – il dragaggio – in un’opportunità,- conclude il Sottosegretario– ampliando le aree portuali, aprendo nuove prospettive per la logistica e l’industria green e coniugando un miglioramento del tessuto urbano su cui andrà ad insistere l’opera”.

Dopo l’incontro con la Stampa, la delegazione, ha visitato il cantiere.

Nel progetto della cassa di colmata si è lavorato per aumentare in modo significativo la superficie permeabile e ridurre il volume della cassa di circa 150.000 metri cubi. Ciò comprende anche la riduzione del fronte di attracco, l’espansione del canale (da 45 metri a 130 metri) e una diversa sistemazione dei confini terrestri e della sponda occidentale del canale. Saranno piantati alberi e arbusti in un design simile a “dune” per proteggere l’area dal traffico veicolare. Queste azioni rappresentano interventi di riqualificazione paesaggistica in linea con quanto previsto nell’ambito del “Progetto di valorizzazione e riqualificazione integrata dei paesaggi costieri” nel Piano Paesaggistico Territoriale Regionale vigente.

Il progetto darà vita a un parco verde costiero che coprirà un’area di circa 50.000 metri quadrati e che potrà ospitare la flora e la fauna selvatica, oltre a essere accessibile al pubblico, con un impatto visivo e ambientale significativo.

L’area verde sarà attraversata da una passeggiata pedonale lunga circa 670 metri, collegando l’accesso stradale alla nuova foce del Fiume Grande.

Tutti gli interventi afferenti al progetto saranno monitorati e svolti sotto la vigilanza dell’ARPA Puglia.

Il quadro economico dell’opera è a valere sul Programma di interventi infrastrutturali in ambito portuale, sinergici e complementari, al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per un importo di circa 43 milioni di euro. Si tratta della somma più rilevante di procedure d’appalto avviate in un porto nel sud Italia, dopo Palermo.

 

 

MDF, 13 giugno 2025

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PORTO DI BRINDISI: L’ON. TULLIO FERRANTE VISITA IL CANTIERE DOVE SONO IN CORSO I LAVORI PER LA CASSA DI COLMATA V

Venerdì 13 giugno, alle ore 11.00, nella sede di Brindisi dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM)- piazza V. Emanuele II n. 7– il Commissario straordinario di Governo per l’opera, professor avv. Ugo Patroni Griffi, e il Commissario straordinario dell’Ente, Ammiraglio Vincenzo Leone, illustreranno al Sottosegretario di Stato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, on. Tullio Ferrante, delegato al coordinamento funzionale delle opere commissariate, lo stato dell’arte e i prossimi imminenti step relativi al progetto “Completamento della infrastrutturazione portuale mediante banchinamento e realizzazione della retrostante colmata tra il pontile petrolchimico e Costa Morena Est“.

Dopo l’incontro con la Stampa, la delegazione visiterà il cantiere dove sono in corso i lavori di realizzazione della cassa di colmata, futuro sito di destinazione per il refluimento dei materiali rivenienti dalla conseguente campagna di escavo (dragaggio) per l’approfondimento dei fondali che verrà effettuata in aree del porto medio e del porto esterno.

L’iter per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni, lungo e complesso, si è perfezionato di recente con il Decreto della Direzione Generale Economia Circolare e Bonifiche del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica n. 55 del 24 marzo 2025, mediante il quale è stata approvata – ai sensi dell’art. 5 bis della legge nr.84/94 – la gestione dei materiali da escavare nell’area della foce di Fiume Grande.

 

 

 

MDF, 11 giugno 2025

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PORTO DI BARI: 39 MILIONI DI EURO PER LA REALIZZAZIONE DEL MOLO SAN CATALDO, A BARI. L’ADSPMAM PUBBLICA IL BANDO DI GARA PER “L’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI TECNICI ATTINENTI ALL’INGEGNERIA E ALL’ARCHITETTURA RELATIVI ALLA PROGETTAZIONE ESECUTIVA ED ESECUZIONE DEI LAVORI DI POTENZIAMENTO DELLE INFRASTRUTTURE ASSERVITE ALLA SEDE LOGISTICA DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO – REALIZZAZIONE DI NUOVE BANCHINE IN AMPLIAMENTO DEL MOLO SAN CATALDO”. L’OPERA SARÀ AVVIATA ENTRO LA FINE DEL 2025.

L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), nei giorni scorsi, ha pubblicato il bando di gara d’appalto integrato per “l’affidamento dei servizi tecnici attinenti all’ingegneria e all’architettura relativi alla progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di potenziamento delle infrastrutture asservite alla sede logistica del Corpo delle Capitanerie di Porto – Realizzazione di nuove banchine in ampliamento del Molo San Cataldo, nel porto di Bari”.

Il progetto prevede la costruzione di nuove opere di banchinamento che si estenderanno su una superficie complessiva di circa 33.000 mq, quale ampliamento del Molo San Cataldo, dove già sono presenti le infrastrutture al servizio della Guardia Costiera.

 

L’imponente progetto è stato realizzato dall’Autorità di Sistema con lo scopo di riqualificare funzionalmente un ambito portuale attualmente sottoutilizzato, con il duplice obiettivo di potenziare le infrastrutture asservite alla sede logistica di Bari del Corpo delle Capitanerie di Porto e, contemporaneamente, realizzare un bacino da destinare alla nautica da diporto, un settore in forte espansione che solo nell’ultimo anno ha registrato, secondo Confindustria Nautica, una crescita a doppia cifra nella domanda di posti barca, in particolare per yacht dai 12 ai 24 metri e oltre.

Sul Molo San Cataldo verranno realizzati tre nuovi punti di ormeggio, per la lunghezza di circa 400 metri; mentre, le superfici restanti saranno destinate sia alla Guardia Costiera e sia all’approdo turistico.

Il quadro economico dell’intervento trova copertura finanziaria per 36 milioni di euro da parte del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, nell’ambito dei fondi di investimento ricadenti nella missione ordine pubblico e sicurezza (per il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza delle attività di controllo e sicurezza), e per i restanti 3 milioni nei fondi propri dell’AdSPMAM.

L’opera è stata concepita con una visione integrata e sostenibile: non solo migliorerà significativamente la capacità operativa della Guardia Costiera, garantendo infrastrutture moderne, ecocompatibili e funzionali, ma darà anche un impulso decisivo al comparto della nautica da diporto degli yacht di grandi dimensioni, un settore in costante crescita che necessita di ormeggi sicuri, fondali adeguati e servizi evoluti- commenta il commissario straordinario dell’AdSPMAM, Amm. Vincenzo Leone. Gli Uffici dell’Ente hanno lavorato con la consueta determinazione e competenza per strutturare un bando così complesso e articolato di un progetto avviato nel 2019 dal presidente Ugo Patroni Griffi che ha anticipato quanto poi previsto dal regolamento europeo relativamente all’utilizzo dual use, civile e militare, delle infrastrutture portuali. Stiamo avviando- conclude l’Ammiraglio– un intervento strategico, in grado di coniugare efficacia logistica, sostenibilità ambientale e potenziale valorizzazione turistica dell’intero scalo portuale”.

Nello specifico, il progetto riguarda la realizzazione di banchine e piazzali al servizio della Guardia Costiera, collegati alla radice del Molo San Cataldo, in adiacenza e ampliamento delle aree già occupate dallo stesso Corpo dello Stato. L’opera, inoltre, prevede un intervento di approfondimento dei fondali, fino alla quota di -7,00 metri rispetto al livello del mare, per un quantitativo complessivo di materiale dragato di 88.410 m3.

La presentazione delle offerte deve avvenire entro e non oltre le ore 12.00 del 18 luglio 2025; l’apertura delle offerte avverrà il 21 luglio alle ore 11.00.

 

Tutti i dettagli sono pubblicati sul sito dell’Ente attraverso il link https://gare.adspmam.it/

 

L’opera sarà avviata entro la fine del 2025.

 

MDF, 30 maggio 2025

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PORTO DI BRINDISI: L’ON. TULLIO FERRANTE VISITA IL CANTIERE DOVE SONO IN CORSO I LAVORI PER LA CASSA DI COLMATA

Venerdì 16 maggio, alle ore 13.00, nella sede di Brindisi dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM)- piazza V. Emanuele II n. 7– il Commissario straordinario di Governo per l’opera, professor Ugo Patroni Griffi, e il Commissario straordinario dell’Ente, Ammiraglio Vincenzo Leone, illustreranno al Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili, on. Tullio Ferrante, delegato al coordinamento funzionale delle opere commissariate, lo stato dell’arte e i prossimi imminenti step relativi al progetto “Completamento della infrastrutturazione portuale mediante banchinamento e realizzazione della retrostante colmata tra il pontile petrolchimico e Costa Morena Est“.

Dopo l’incontro con la Stampa, la delegazione, a bordo di una motovedetta messa a disposizione dalla Capitaneria di Porto di Brindisi, visiterà il cantiere dove sono in corso i lavori di realizzazione della cassa di colmata, futuro sito di destinazione per il refluimento dei materiali rivenienti dalla conseguente campagna di escavo (dragaggio) per l’approfondimento dei fondali che verrà effettuata in aree del porto medio e del porto esterno.

L’iter per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni, lungo e complesso, si è perfezionato di recente con il Decreto della Direzione Generale Economia Circolare e Bonifiche del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica n. 55 del 24 marzo 202,5 mediante il quale è stata approvata – ai sensi dell’art. 5 bis della legge nr.84/94 – la gestione dei materiali da escavare nell’area della foce di Fiume Grande.

 

 

 

MDF, 14 maggio 2025

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PORTO DI BRINDISI: DOPO 50 ANNI, IL PORTO DI BRINDISI HA UN NUOVO PIANO REGOLATORE PORTUALE. IL COMITATO DI GESTIONE DELL’ENTE HA APPROVATO ALL’UNANIMITÀ IL DOCUMENTO STRATEGICO CHE IMPOSTA LO SVILUPPO DELLO SCALO MESSAPICO PER I PROSSIMI 35 – 40 ANNI.

 

Oggi, nella sala ex Comitato della sede di Brindisi dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), il commissario straordinario, Ammiraglio Vincenzo Leone, ha tenuto una conferenza stampa di presentazione del nuovo Piano Regolatore Portuale (PRP) del porto di Brindisi, approvato all’unanimità dal Comitato di Gestione, riunitosi nella sede brindisina.

Il nuovo PRP disegna il futuro del porto per i prossimi 35-40 anni, puntando su uno sviluppo moderno, sostenibile e strategico; prevede opere di grande infrastrutturazione, in special modo nel porto esterno, per consolidare il suo ruolo di hub multimodale e strategico, con funzioni di corridoio lato mare e Autostrada del Mare per il trasporto Ro-Ro e Ro-Pax verso l’Europa dell’Est; mira ad intensificare il traffico container e rinfuse e ad avere una funzione rilevante quale terminal crocieristico e passeggeri, in coerenza, peraltro, con le indicazioni già delineate nel Documento di Pianificazione Strategica di Sistema.

Tra i punti chiave della visione futura vi è una maggiore valorizzazione del rapporto tra il porto e il tessuto urbano, con la possibilità di aumentare l’accessibilità e la fruibilità di luoghi e di spazi sul mare, da parte della comunità tutta.

Va letta in tal senso la nuova proposta funzionale del versante “cittadino” del Seno di Levante, lungo via Del Mare che mira a consolidare ulteriormente il millenario legame tra il porto e la città, valorizzandone la naturale vocazione urbana. L’intervento prevede un’integrazione più armoniosa con il tessuto cittadino, superando l’attuale configurazione che, pur garantendo i servizi per l’ormeggio delle grandi navi, limita l’accesso al mare e la fruizione degli spazi pubblici a causa di barriere fisiche e di restrizioni.

 

La prospettiva cioè della prefigurazione di un nuovo lungomare sull’attuale via del mare che andrà ad aggiungersi ed integrarsi con quello del lungomare Regina Margherita, postula l’inizio di un percorso lineare e spaziale fronte mare senza soluzione di continuità tra la porta Thaon de Revel e porta Lecce senza tuttavia minare il traffico crocieristico– da assistere con nuove tecnologie e con presidi all’occorrenza – che anzi ne risulterà ulteriormente esaltato dall’unicità della nuova offerta paesaggistica ed ambientale in un contesto già ora pregno di tali valori.

Il Piano individua, anche, nuove aree retroportuali strategiche, fondamentali per migliorare la logistica e l’efficienza dei traffici marittimi. Questi spazi, aventi funzione accessoria agli scambi portuali, saranno destinati allo stoccaggio, alla movimentazione delle merci e ai servizi per imprese e trasporti, garantendo un porto sempre più competitivo e connesso alle grandi rotte commerciali.

Nel rispetto del layout definito dal Piano del 1974 per i porti interno e medio, le nuove grandi opere si concentrano sul porto esterno, dove le colmate previste sono state ridefinite per rispondere agli obiettivi del nuovo progetto di potenziamento della logistica e della cantieristica navale, oltre che al supporto dei programmi governativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Le indicazioni della Commissione Tecnica di Verifica Ambientale, nell’ambito della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), appunto, confermano la piena idoneità di queste aree a sostenere la trasformazione degli scali portuali che non saranno più solo punti di scambio merci, ma veri e propri hub energetici.

Grande attenzione è stata riservata al potenziamento del polo cantieristico navale, attraverso la previsione di ampliamenti delle strutture “a mare” dei cantieri esistenti, con l’obiettivo di incrementare significativamente la produzione navale e generare un impatto positivo sull’occupazione qualificata.

Anche nel settore della nautica da diporto sono previste importanti novità. Si è pensato, infatti di raddoppiare gli spazi attualmente insistenti nel Porticciolo turistico “Bocche di Puglia- Marina di Brindisi”, in una visione complessiva di potenziamento dell’attrattività dello scalo e di conseguenza di tutto il territorio,

Dopo 50 anni Brindisi ha finalmente il suo Piano Regolatore Portuale– commenta il Commissario straordinario. È un risultato storico per la città e per il territorio, per il quale ringrazio il Presidente, Ugo Patroni Griffi, il Segretario Generale, Tito Vespasiani, il Dipartimento tecnico dell’Ente e tutti coloro i quali si sono autorevolmente ed efficacemente adoperati per raggiungerlo. Dopo un lungo percorso fatto di franco, dialettico e leale confronto con le Istituzioni interessate, con gli operatori portuali, studi di tecnici qualificati e nel pieno rispetto delle complesse procedure amministrative previste ed esperite positivamente, uno degli scali più strategici del Mediterraneo, ha un piano in grado di coniugare sviluppo e sostenibilità, progettazione di visione e integrazione. Abbiamo pensato ad un porto che tenga conto delle costanti evoluzioni nel campo navale e dello shipping internazionale. Un hub moderno, insomma,- conclude l’Ammiraglio Leone- in grado di potenziare i traffici attuali e di favorire nuovi flussi commerciali, di offrire aree per insediamenti produttivi connessi alla transizione energetica, di sviluppare servizi all’avanguardia, di sostenere la crescita della ZES unica e della Zona Franca Doganale e di intercettare il tanto auspicato ritorno delle attività produttive dall’estero, oltre che dialogare ed interconnettersi in maniera sempre più simbiotica e felice con il tessuto urbano cittadino”.

Un progetto ambizioso che guarda al futuro non solo del porto ma del territorio e dei cittadini– ha commentato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano -. Le infrastrutture che saranno realizzate renderanno la città di Brindisi sicuramente all’altezza delle sfide che la attendono, sia in termini di competitività che di sostenibilità ambientale ed energetica. Ringrazio l’ex presidente dell’Autorità portuale Ugo Patroni Griffi e il commissario straordinario, ammiraglio Vincenzo Leone, per l’ottimo lavoro svolto in questa direzione. Grazie al nuovo Piano, quello che è già un approdo strategico punta ancora più in alto, con l’obiettivo di diventare sempre più accessibile e inserito in un contesto internazionale”.

 

Il nuovo Piano mette insieme l’aspetto storico, industriale e culturale dell’area portuale e propone una visione futura del Porto come interfaccia tra città e mare – sottolinea l’assessore regionale alla Mobilità Debora Ciliento-. Questa nuova visione del Porto apre a nuove prospettive nell’utilizzo della risorsa mare, per valorizzare le attività turistiche, commerciali e industriali sempre nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale. Un progetto importante portato avanti dall’ex presidente Patroni Griffi e dal commissario straordinario, ammiraglio Leone, che ringrazio”.

 

Sono soddisfatto per la conclusione positiva di un procedimento complesso– commenta il sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna. Il nuovo PRP sarà certamente un valore aggiunto per l’attrattività del territorio brindisino, in vista delle sfide della transizione industriale che ci apprestiamo a vivere con attenzione e volontà di non ripetere gli errori del passato. Una nuova visione della Città e del territorio circostante è assolutamente imperniato su un nuovo rapporto con il porto che è l’infrastruttura portante di un inedito modello di sviluppo economico e sociale”.

 

Le basi del nuovo Piano sono quelle indicate nel Documento di Pianificazione Strategica di Sistema Portuale (DPSSP), approvato nel 2020 sulla scorta di una serie di confronti con stakeholders (istituzionali, imprenditoriali, dell’associazionismo, del terzo settore e privati cittadini) che hanno avuto l’obiettivo di far emergere i rispettivi fabbisogni, secondo logiche partecipative e attraverso una prospettiva sovra-territoriale di raccordo tra le specificità di ogni singolo nodo portuale.

 

Il Piano vigente fino ad oggi era stato approvato nel 1975 ed era stato oggetto poi di una variante nel 2006 e di adeguamenti tecnici funzionali nel 2013 e nel 2020.

 

 

MDF, 30 gennaio 2025

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PORTO DI BARLETTA: SARÀ IL R.T.I. “FINCOSIT S.R.L./FINCANTIERI INFRASTRUCTURE OPERE MARITTIME S.P.A./ZETA S.R.L. /E-MARINE S.R.L.” AD EFFETTUARE LA PROGETTAZIONE ESECUTIVA E I LAVORI DI PROLUNGAMENTO DEI MOLI FORANEI DEL PORTO DI BARLETTA. COSTO COMPLESSIVO DELL’APPALTO 38 MILIONI DI EURO.

L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) ha aggiudicato l’appalto per l’espletamento del servizio di progettazione esecutiva e l’esecuzione di tutte le opere e provviste occorrenti per i “lavori di prolungamento dei moli foranei del porto di Barletta, secondo le previsioni del vigente Piano Regolatore Portuale”, sulla base del progetto di fattibilità tecnico-economica redatto dall’Ufficio Tecnico dell’Ente, al Raggruppamento Temporaneo di Imprese (R.T.I.) “FINCOSIT S.R.L./Fincantieri Infrastructure Opere Marittime S.p.A./Zeta S.r.l. /E-Marine S.r.l.”, con sede legale a Genova.

 

Al termine delle operazioni di gara, concluse nello scorso mese di novembre, il RTI Fincosit- Fincantieri è risultato essere l’aggiudicatario. Sono quindi state esperite tutte le verifiche previste che hanno di fatto accertato i requisiti di idoneità professionale e di capacità economico finanziaria e tecnico-professionale che hanno dato esito positivo.

 

Nello specifico, oggetto dell’appalto è la progettazione esecutiva e l’esecuzione del solo Molo di Ponente, anche se il bando è stato confezionato in modo tale da poter sviluppare, in un momento successivo e con la stessa competizione, anche la realizzazione del Molo di Levante.

 

Si tratta di un’opera imponente e strategica (il cui intervento si inquadra nell’ambito di un poderoso programma di potenziamento infrastrutturale del valore complessivo di 800 milioni di euro) che consentirà di elevare in maniera significativa la funzionalità del bacino portuale di Barletta, consentendo, contestualmente, di ridurre l’apporto verso l’interno del materiale solido trasportato dalle correnti costiere.

 

Gli interventi previsti nell’appalto aggiudicato sono:

 

  • Allungamento del Molo di Tramontana di circa 500 m in modo da raggiungere la lunghezza complessiva di 805 m prevista dal Piano Regolatore Portuale (PRP) vigente;
  • Prolungamento del Molo di Levante di circa 140 metri;

 

La sinergia interistituzionale è un moltiplicatore di efficacia ed efficienza– commenta il commissario straordinario dell’Ente portuale, Ammiraglio Vincenzo Leone. Regione e Governo ci hanno sostenuto in una procedura complessa per l’integrazione delle somme concorrenti a coprire l’intero quadro economico, già parzialmente finanziato, per 25 milioni di euro circa con fondi ministeriali. Il risultato sarà un’opera strategica e fondamentale per lo sviluppo economico e logistico di tutto il territorio. Un intervento ingegneristico di grande rilievoconclude il Commissario- che renderà il bacino portuale più efficiente e competitivo, garantendo al contempo una maggiore sicurezza nella navigazione e protezione dall’azione delle correnti costiere. Un investimento strategico che proietta il porto e l’intero Sistema cui appartiene nel futuro”.

 

Per la realizzazione del prolungamento del Molo di Ponente è stimato un quadro economico di spesa pari a 38 milioni di euro di cui 34 milioni circa per lavori e 4 milioni per somme a disposizione dell’Amministrazione.

L’importo di 38 milioni trova copertura finanziaria dalle seguenti fonti:

  • Con D.M. 332 del 17/08/2021 l’intervento è stato ammesso a finanziamento per euro 19.916.000,00;
  • L’opera beneficia di un ulteriore finanziamento ai sensi del D.M. MIT n. 150 del 16/10/2020 per complessivi euro 5.000.000,00;

 

Sono state appostate, inoltre, risorse per 13 milioni di euro a completare l’intera opera, compreso il Molo di Levante, rivenienti dall’Accordo di Coesione per la Regione Puglia, un documento, sottoscritto nel novembre 2024  tra Governo e Regione.

 

Il prolungamento dei moli foranei del porto di Barletta è un intervento infrastrutturale di grande importanza, fortemente sostenuto dalla Regione Puglia – ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano -. Proprio per questo abbiamo inserito nell’accordo di coesione risorse per 13 milioni di euro necessarie a completare il finanziamento dell’opera. Essa permetterà di rendere le infrastrutture portuali più funzionali e sicure, rendendo più agevole l’approdo di grandi navi commerciali, e questo significa maggiore competitività e operatività del porto di Barletta e quindi maggiore crescita del territorio. Il tutto non perdendo di vista la sostenibilità nel rispetto dell’ambiente e in particolare del mare, una delle più grandi risorse pugliesi”.

 

L’aggiudicazione dell’appalto per l’esecuzione dei lavori di prolungamento dei moli foranei dà il via alla fase esecutiva per la realizzazione di un’opera infrastrutturale fondamentale per il porto di Barletta, da sempre desiderata– commenta il senatore Dario Damiani. Un risultato storico per un intervento imponente, di importo stimato pari a circa 38 milioni di euro, gli ultimi 13 dei quali reperiti di recente dai fondi FSC. Un investimento di importanza strategica grazie al quale il porto di Barletta potrà esprimere tutte le sue potenzialità recuperando funzionalità e sicurezza dello scalo, a beneficio dell’economia della città e dell’intero indotto provinciale. Un mio impegno personale mantenuto con il territorio, per il quale ho lavorato fin dalla prima legislatura, ma anche un obiettivo raggiunto frutto della costante sinergia tra tutti gli enti coinvolti e che colgo l’occasione di ringraziare, a partire dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, nelle persone del professor Ugo Patroni Griffi, già presidente, e dell’Ammiraglio Vincenzo Leone, commissario straordinario, nonché a tutte le altre amministrazioni ed uffici partecipi di questo articolato percorso positivamente concluso”.

 

Secondo le stime i lavori dovrebbero durare circa un anno e mezzo.

 

 

 

MDF, 24 gennaio 2025

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PORTO DI BARI: IL PORTO DI BARI AVRÀ PRESTO UN NUOVO PIANO REGOLATORE PORTUALE. IL COMMISSARIO STRAORDINARIO ISTITUISCE L’UFFICIO DI PIANO, STRUTTURA DI COORDINAMENTO CHE CONTRIBUIRÀ ALLA FORMAZIONE DEL NUOVO STRUMENTO URBANISTICO.

Questo pomeriggio, nella sala Comitato della sede di Bari dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), il commissario straordinario, Ammiraglio Vincenzo Leone, ha presentato la costituzione del nuovo Ufficio di Piano e dei suoi componenti.

L’Ufficio di Piano è una struttura di coordinamento, prodromica alla formazione del nuovo Piano Regolatore Portuale del porto di Bari, che ricopre un ruolo chiave nella governance e nello sviluppo strategico degli scali del Sistema, con un focus specifico sulla pianificazione integrata, sulla sostenibilità e sull’innovazione tecnologica.

L’Ufficio sarà composto dal segretario generale dell’Ente, Tito Vespasiani, e da due nuclei interni: il Dipartimento Tecnico, con il direttore Francesco Di Leverano, e il Dipartimento di Esercizio, con il direttore Pietro Bianco.

In tempi brevi, l’Ufficio verrà implementato adeguatamente da strutture specialistiche tecniche che integreranno le singole specifiche e le diverse discipline al fine di produrre un documento, in coordinamento con una pianificazione portuale nazionale, in grado di definire la strategia di sviluppo futuro dello scalo barese.

Partendo dall’analisi dei bisogni specifici e delle potenzialità dell’infrastruttura, infatti, saranno delineate le priorità d’intervento per potenziare il porto, per rendere più efficiente il flusso delle merci e per migliorare la competitività complessiva del Sistema portuale, avendo quali pilastri fondamentali l’innovazione e la sostenibilità.

É necessario adeguare speditamente il porto di Bari alle nuove esigenze del territorio, partendo da una vision strategica in grado di coniugare perfettamente lo sviluppo con il rispetto per l’ambiente– commenta il Commissario straordinario. Per essere competitivi e sempre più performanti in un mercato globale in continua evoluzione bisogna procedere al passo con i tempi– conclude l’Ammiraglio Leone– disegnando un’infrastruttura portuale avveniristica, multimodale e tecnologica, in grado di ridurre l’impatto delle attività portuali, promuovendo efficienza energetica e l’uso di energie rinnovabili”.

 

Il Piano Regolatore del porto di Bari risale al 1974- commenta il coordinatore Ugo Patroni Griffi. È stato approvato due anni prima del PRG di Bari. Entrambi i piani (che dialogavano) erano stati elaborati dai più grandi progettisti e urbanisti dell’epoca: Ugo Tomasicchio e Ludovico Quaroni. A cinquanta anni di distanza, –conclude– è ora di dotare Bari di un nuovo PRP che possa non solo sostenere i traffici dei prossimi 50 anni, ma anche valorizzare il retroporto e riconciliare la città con il porto”.

 

L’avvio dell’Ufficio di Piano segna un momento significativo per la crescita e per l’innovazione del porto di Bari – ha dichiarato Donato Liguori, direttore generale per i porti, la logistica e l’intermodalità del MIT (Ministero delle Infrastrutture e Trasporti)–. Il Ministero segue con grande interesse questa iniziativa che conferma la capacità dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale di costruire sinergie virtuose tra pianificazione portuale e sviluppo urbano. Affiancare la programmazione dell’Ente a quella del Comune è un modello vincente in grado di garantire un’integrazione funzionale e un’interconnessione efficace tra il porto e la città, valorizzando il tessuto economico e sociale di tutto il territorio”.

 

L’Ufficio di Piano è una struttura che si rende  necessaria per adempiere alle previsioni contenute nella riforma dei porti, opera all’interno delle Autorità di Sistema Portuale (AdSP) ed è responsabile della pianificazione strategica e operativa per ciascuno dei porti ricadenti nella sua competenza. Tra le funzioni principali vi è la redazione e l’aggiornamento del PRP, il documento che definisce lo sviluppo infrastrutturale dei porti appartenenti allo stesso sistema portuale. Coordina la pianificazione territoriale con le altre autorità pubbliche competenti (Regioni, Comuni, Ministeri) e svolge un ruolo di coordinamento con la Pianificazione Urbana e Territoriale, garantendo un’integrazione efficace con il territorio circostante. Inoltre, collabora con gli Enti locali e le Istituzioni nazionali per la definizione di progetti infrastrutturali portuali e retroportuali; fornisce supporto tecnico per l’accesso ai finanziamenti pubblici (nazionali ed europei) destinati allo sviluppo portuale; favorisce l’implementazione di sistemi innovativi per la gestione delle operazioni portuali e della logistica.

 

 

MDF, 23 gennaio 2025

 

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PORTO DI BARI: VISITA DI UNA DELEGAZIONE FAO PER CONOSCERE L’ESPERIENZA DELLO SCALO ADRIATICO NELLA MOVIMENTAZIONE E NELLO STOCCAGGIO DI CEREALI.

Ieri, martedì 21 gennaio, nella sede di Bari dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), il direttore di esercizio del porto di Bari, Pietro Bianco, alcuni funzionari dell’Ente insieme ai rappresentati della Capitaneria di Porto, dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dell’UVAC, dell’USMAF, della Guardia di Finanza, della Polizia di Frontiera, nonché degli Operatori e del Laboratorio Archimede hanno incontrato una delegazione composta da 20 persone, nell’ambito di una “visita- studio” organizzata dal Centro per gli Investimenti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO).

La delegazione era composta da rappresentanti degli enti pubblici egiziano e tunisino coinvolti direttamente nell’importazione di cereali – la Egyptian Holding Company for Silos and Storage (EHCSS) e l’Office des Céréales (ODC) – oltre a membri del Centro per gli Investimenti della FAO e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS).

Obiettivo dell’iniziativa, organizzata dalla FAO, è stato quello di fornire ai rappresentanti dei due Paesi Africani la possibilitá di conoscere l’esperienza del porto di Bari, uno dei principali porti di importazione di cereali in Italia, nella movimentazione e nello stoccaggio di cereali.

il direttore di Esercizio porto di Bari, Pietro Bianco , e Dmytro PRYKHODKO- Economista senior e team leader del progetto- Centro per gli investimenti – FAO

Egitto e Tunisia, infatti, intendono investire e migliorare significativamente l’efficienza delle loro importazioni, attraverso la realizzazione di moderne infrastrutture per lo stoccaggio, la movimentazione e il trasporto; strutture e silos la cui realizzazione è prevista nei prossimi anni.

 

Il Centro per gli Investimenti della FAO, insieme alla BERS, infatti sta lavorando su un progetto regionale implementato nei Paesi della regione a Sud e ad Est del Mediterraneo, in particolare in Tunisia e in Egitto, mirato, appunto, ad ottimizzare e implementare la gestione della filiera di approvvigionamento dei cereali.

 

La visita si è articolata in due momenti: una tavola rotonda durante la quale i funzionari dell’AdSPMAM hanno fornito ai delegati una panoramica completa sulle infrastrutture e sulle procedure operative del porto di Bari, con particolare attenzione agli aspetti logistici, fitosanitari e di sicurezza alimentare, e una visita agli impianti portuali dedicati al traffico cerealicolo dello scalo barese.

La delegazione ha partecipato con grande interesse trovando estremamente rilevanti e proficui i contenuti raccolti nel corso della intensa “visita-studio”.

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PORTO DI BARI: GIOVEDÌ 23 GENNAIO ALLE ORE 16.00 CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELL’UFFICIO DI PIANO.

Giovedì 23 gennaio, alle ore 16.00, nella sala Comitato della sede di Bari dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) – piazzale C. Colombo n. 1- il commissario straordinario, Ammiraglio Vincenzo Leone, presenterà la costituzione del nuovo Ufficio di Piano e i suoi componenti.

 

Si tratta della struttura di coordinamento prodromica alla formazione del Piano Regolatore Portuale del porto di Bari.

 

All’incontro con la Stampa sarà presente il professor Ugo Patroni Griffi, già presidente dell’Ente portuale, chiamato dal Commissario straordinario a ricoprire la carica di coordinatore dell’Ufficio di Piano, in quanto esperto nei temi della pianificazione portuale, già referente del gruppo “urbanisti” in seno ad Assoporti e autore di vari contributi in materia.

 

Ha garantito la sua presenza il direttore generale per i porti, la logistica e l’intermodalità del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), Donato Liguori.

 

Il documento strategico attualmente in uso nel porto, capoluogo di regione, era stato approvato nel 1974; negli anni successivi aveva subito vari aggiornamenti, di cui l’ultimo in ordine di tempo nel 2023: un adeguamento tecnico-funzionale per l’approfondimento dei fondali del molo San Cataldo, nato dall’esigenza di avere aree di manovra con fondali minimi di 7,00 m rispetto al livello del mare per consentire l’ormeggio di tre unità di ultima generazione.

 

 

 

 

MDF, 21 gennaio 2025

 

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PORTO DI MANFREDONIA: SERVIZI DI IGIENE URBANA NELL’AREA DI COMPETENZA ADSPMAM

E’ stato presentato nella Sala del Loggiato del Comune di Manfredonia l’Accordo avente ad oggetto il servizio di igiene urbana nell’area di competenza dell’Autorità di sistema portuale. Si tratta del servizio di raccolta e smaltimento di rifiuti nell’area da parte di Ase spa.

“In politica le soluzioni più semplici a volte sono quelle più sbagliate mentre la strada del confronto è quella più giusta. E questa strada è corretta perché ci permette di non creare cittadini di serie A e serie B ma di dire che tutti i cittadini hanno diritto alla pulizia e tutti devono dare il loro contributo. Questo accordo ci permette di dare un segnale alla città: la legalità è un qualcosa che si costruisce insieme, e quando c’è la volontà comune i risultati si raggiungono”, afferma il Sindaco di Manfredonia Domenico La Marca.

Così il Commissario straordinario dell’autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale (Adspmam) Amm. Isp. Vincenzo Leone: “Questo accordo rappresenta un passo significativo verso una gestione integrata e sostenibile dei rifiuti nel porto di Manfredonia. Da oggi, in piena sinergia operativa con il Comune, diamo il via ad una innovativa e, speriamo più efficace, fase nel sistema di raccolta, trasporto e conferimento a impianti di trattamento o smaltimento dei rifiuti urbani indifferenziati e differenziati prodotti all’interno delle concessioni demaniali marittime e delle aree di pertinenza dell’AdSP; una gestione  che punta  a  servizi più efficienti finalizzati  a valorizzare il tessuto  portuale e a migliorare la qualità dei servizi a favore della comunità, non solo portuale. Al centro di questa intesa-conclude il Commissario- c’è un impegno concreto per tutelare l’ambiente  e innalzare gli standard di decoro e di sicurezza, pilastri di una visione strategica capace di coniugare operatività e coesione territoriale”.

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