Mercoledì 13 gennaio alle ore 11.30, nell’auditorium “Cristanziano Serricchio”- Palazzo Celestini-, (Corso Manfredi, 24 Manfredonia), si terrà la presentazione del progetto di rifunzionalizzazione del Bacino Alti Fondali del porto di Manfredonia.
Obiettivo dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, in continuità con le iniziative già intraprese dalla soppressa Autorità portuale di Manfredonia, è quello di recuperare e rifunzionalizzare il BAF, ripristinandone le peculiari caratteristiche d’uso e incrementando il bacino di utenza a cui la struttura si rivolge.
Il progetto giunge a valle di un percorso avviato dall’Ente e iniziato con uno studio di programmazione degli interventi, al quale hanno fatto seguito una valutazione aggiornata della sicurezza strutturale delle opere e una stima dell’evoluzione dei fenomeni di degrado che hanno consentito di valutare, quindi, la possibilità e la necessità di realizzare un intervento di recupero e di rifunzionalizzazione dell’opera portuale.
Sulla scorta di tali informazioni, il Dipartimento tecnico dell’Ente ha, quindi, redatto un progetto di fattibilità tecnica economica (PFTE), volto al pieno recupero dell’imponente infrastruttura, candidandone i lavori nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, recentemente delineato dal Comitato Interministeriale per gli Affari Europei.
Il progetto, che prevede la realizzazione di importanti lavori manutentivi di risanamento corticale delle opere in calcestruzzo armato, di consolidamento delle strutture e di miglioramento del comportamento al sisma, ha il duplice obiettivo di conservare l’opera e al contempo di conferirle una maggiore capacità di utilizzo, con potenziale conseguente incremento dell’attrattività commerciale dello scalo sipontino.
MDF, 11 gennaio 2021
Questa sera, nella ex sala comitato della sede di Brindisi dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, il presidente Ugo Patroni Griffi, ha incontrato il direttore dell’impianto di Brindisi di Enel, Concetto Tosto, che ha consegnato ufficialmente i lavori di “manutenzione per il ripristino dell’alimentazione elettrica alla Torre della diga di Punta Riso sita in Brindisi dove sono installati gli impianti elettrici utilizzatori – Fanale Verde e radar RaconPhalcon”.
All’incontro, che si è svolto nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, ha partecipato il comandante della Capitaneria di Porto, C.V. (CP) Fabrizio Coke, il capo-pilota Pantaleo Morolla, la responsabile dell’Avvisatore Marittimo Maria De Luca, e i rappresentanti delle ditte BGM ed EdilPro, entrambe di Brindisi, che per conto di Enel produzione hanno realizzato le opere.
L’intervento, eseguito da Enel Produzione, è il frutto di una convenzione sottoscritta tra la Società elettrica e l’Ente portuale nello scorso mese di agosto e si inquadra nei progetti per il territorio che hanno l’obiettivo di ripristinare segnalamenti marittimi di sicurezza mediante una alimentazione elettrica stabile derivata dalla rete di distribuzione.
Allo scopo di favorire l’ingresso, in totale sicurezza, del traffico navale nel porto di Brindisi e a completamento dell’attività già effettuata nel 2019 con la ri-alimentazione elettrica del Port Entry Light (il faro a guida ottica verde-bianco-rosso che delimita il canale di accesso al porto), Enel ha progettato e realizzato un ulteriore intervento di manutenzione straordinaria.
I limiti connessi alle lunghe distanze tra l’utilizzatore e il contatore di energia sono stati superati attraverso la realizzazione di quadri elettrici dotati di sistemi di protezione contro le sovratensioni e alimentazione di emergenza, nonché provvedendo ad un sistema di videosorveglianza locale e allarmi, monitorati a distanza dalla sala controllo dell’Autorità di Sistema.
I due interventi di riattivazione dei segnalamenti marittimi di sicurezza si inquadrano in un’attività di Enel Produzione a supporto dell’Autorità di Sistema Portuale e dell’Autorità Marittima, la Capitaneria di Porto, allo scopo di rendere il porto di Brindisi più sicuro, grazie al supporto di segnalamenti marittimi in grado di assicurare il transito navale, anche con severe condizioni meteo marine.
I segnali marittimi ottici sono strumenti indispensabili per garantire la sicurezza durante la navigazione costiera, servono a indicare pericoli, ad aiutare a riconoscere la costa e in generale a fornire dei punti notevoli (punti cospicui) al navigante.
MDF, 24 11.2020
Si è tenuto a Bari, negli uffici dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, un incontro preliminare tra AdSP MAM, Agenzia dogane e monopoli (ADM) e un operatore leader mondiale nella lavorazione di bentonite.
L’azienda ha presentato una manifestazione di interesse per l’utilizzo in concessione del Porto Alti fondali di Manfredonia e per l’insediamento di un’attività industriale di trasformazione del minerale nell’area retroportuale già inserita nella Zona economica speciale (ZES) interregionale adriatica.
Il progetto prevede inoltre la possibilità di delimitare, all’interno del compendio industriale, una Zona franca doganale (ZFD), ove realizzare le lavorazioni sui materiali importati in sospensione di dazi e IVA e organizzare la logistica per l’invio dei prodotti ottenuti in tutto il mondo.
Importantissime le ricadute economiche che potranno derivare dalla realizzazione del progetto, sia in termini di investimenti diretti, sia occupazionali, sia di rivalorizzazione dell’area industriale di Manfredonia – Monte Sant’Angelo. Tra queste, il recupero in attività del nastro trasportatore dei materiali realizzato negli anni ’90 e mai effettivamente utilizzato, oggi di proprietà del consorzio ASI.
AdSP MAM e ADM, nell’ambito del Tavolo tecnico permanente istituito lo scorso agosto, collaborano strettamente per lo sviluppo del sistema portuale e dei territori, valorizzando al massimo le potenzialità della ZES e delle ZFD.
Il porto di Brindisi avrà un nuovo Piano Regolatore: approvato una prima volta nel lontano 1975 e poi rinnovato nel 2006, oggi dovrà rappresentare, nel contesto in evoluzione, il principale strumento strategico e di programmazione delle attività, tracciando anche l’assetto complessivo delle opere di grande infrastrutturazione nello scalo brindisino. Per realizzarlo l’Autorità Portuale del Mar Adriatico Meridionale (AdSP MAM) si avvarrà del supporto tecnico di Sogesid, Società “in house” dei Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture.
L’intesa rientra nella convenzione già in essere tra i due soggetti su diverse attività negli scali del basso Adriatico. Nell’atto, firmato da Patroni Griffi e dal Presidente di Sogesid Enrico Biscaglia, si prevede che la Società realizzi prima di tutto un’analisi degli aspetti che compongono l’ampio spettro di discipline tecniche coinvolte nel processo di redazione del Piano: da una ricognizione dello stato attuale e dei progetti in corso, agli aspetti economici, ambientali e sociali, ma anche ingegneristici e geologici, di ordine urbanistico e logistico, riferiti alla tutela del paesaggio e alla sicurezza portuale.
A seguire, la redazione del vero e proprio “Piano Regolatore”, che si comporrà di diversi elaborati e grafici per delineare l’assetto complessivo delle aree destinate a funzioni portuali e retroportuali, alle attività commerciali, a quelle crocieristiche, alla produzione industriale, all’attività cantieristica e logistica, nonché gli assi di collegamento viario e del trasporto su ferro. Sogesid accompagnerà inoltre l’Autorità Portuale nel processo approvativo, che prevede l’iter di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e la successiva attività di monitoraggio.
orto-foto- carta del porto di Brindisi tratta da google earth
“Non possiamo permetterci di perdere ulteriormente tempo, vogliamo raggiungere l’obiettivo quanto prima possibile, commenta il presidente di AdSP MAM, Ugo Patroni Griffi. Con il qualificato supporto di Sogesid, creeremo un gruppo di lavoro costituito dai più riconosciuti esperti del settore, proprio per ridurre i cosiddetti ‘tempi di attraversamento’, ossia l’intervallo che intercorre tra la fine della fase effettiva (la progettazione) e l’inizio della fase successiva; praticamente burocrazia pura e interminabili procedimenti amministrativi che contribuiscono a rinviare l’approvazione di un’opera. Adottare in tempi record il PRP, peraltro, significa eliminare una volta per tutte qualunque tipo di opacità nei rapporti tra gli Enti, consentendo a ciascuno di perseguire, senza interferenze, gli interessi pubblici di cui è posto a presidio”.
“E’ importante – afferma il Presidente Sogesid Enrico Biscaglia – saper guardare, anche in questa fase di profonda incertezza, al futuro dei porti italiani come veicolo di crescita. Va proprio in questo senso il complesso lavoro pianificatorio che ci accingiamo ad avviare con l’Autorità Portuale – prosegue Biscaglia – che segue e insieme rafforza le convenzioni già in essere per garantire la tutela ambientale negli interventi infrastrutturali previsti”. Responsabili della Convenzione sono l’ingegner Francesco Di Leverano per l’AdspMAM e per Sogesid il dirigente Ing. Enrico Brugiotti.