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DAL MIX DI GUSCI DELLE COZZE E SEDIMENTI DEI PORTI ALLE STRADE PAVIMENTATE ED AI FRANGIFLUTTI.

In questo consiste lo sviluppo Green della Blu Economy necessariamente affidato alla collaborazione tra Ricerca, Imprese e Amministrazione Pubbliche.

Ci crede fermamente l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale che partecipa attivamente e finanziariamente al progetto GreenLife4Seas (GREen ENgineering solutions: a new LIFE for SEdiments And Shells), un progetto di ricerca e di economia circolare, sostenuto dal Programma per l’Ambiente e per l’Azione per il Clima  – LIFE 2014/2020 assieme al Politecnico di Bari (Dicatech) capofila della cordata; progetto a tripla elica che vuole traferire nuove tecnologie verso il settore produttivo con il coinvolgimento basilare delle amministrazioni dei porti.

 

La Puglia produce il 16% dei molluschi italiani, circa 10 tonnellate al giorno, ed è la terza regione in Italia per produzione, in particolare di cozze di cui il guscio, purtroppo, non nè edibile né compostabile e costituisce quindi un rifiuto che fino ad adesso non è stato possibile riciclare.

E’ ovvia quindi la necessità di agire con azioni sistemiche e di sistema; da qui i due approcci a tripla elica e di economia circolare, affiancati per migliorare il benessere della popolazione senza impattare o addirittura migliorare la footprint dell’azione umana.

Sono già iniziate nel porto di Bari  e di Barletta le operazioni di dragaggio dei sedimenti finalizzati a procedere con la calibrazione della soluzione tra sedimenti, polvere di mitili e cementi per realizzare masselli autobloccanti per la pavimentazione pubblica.

Tante le aziende coinvolte, tra cui anche start up di giovani talentuosi: tra queste, la Simem, azienda nata a Verona nel 1963, produttrice di macchinari per il cemento, la Vitone Eco, specializzata nel trattamento di fanghi e residui dell’industria agroalimentare, e la Noesis European Development Consulting. Collaborano tra le altre anche la Mapei, la Prefabbricati Pugliesi e la Vibrotek, oltre alle cooperative di mitilicultori di Taranto e La Spezia.

Ma altre imprese potranno entrare nel network, anche il 2028 anno di fine progetto, per poter sviluppare altri prodotti derivanti dal recupero dei gusci delle cozze tra questi, case intere stampate in 3d, oggetti di design e piste ciclabili, un nuovo orizzonte per lo sviluppo economico del nostro territorio.

Lo sviluppo della Green Economy nel contesto della Blu Economy, dalla valorizzazione dei gusci delle cozze ai sedimenti dei porti fino alle infrastrutture come le strade pavimentate e i frangiflutti, rappresenta una sfida che richiede la collaborazione sinergica  di tutti: ricerca, imprese e Amministrazioni pubbliche– commenta il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del  Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) Ugo Patroni Griffi. Siamo fermamente convinti di dover continuare a navigare verso questi due poli  che  non solo favoriscono la protezione dell’ambiente marino e la riduzione dell’impatto ambientale, ma che  hanno anche  la capacità di promuovere lo sviluppo economico sostenibile e l’innovazione nel settore marittimo. Proprio per questo siamo attivamente coinvolti e impegnati  nel progetto GreenLife4Seas, un’iniziativa che mira a trasferire innovazioni tecnologiche al settore produttivo coinvolgendo le amministrazioni portuali. L’utilizzo sostenibile delle risorse marine, incluso il riciclo dei gusci delle cozze, –  conclude il Presidente– rappresenta una opportunità per migliorare il benessere della popolazione e ridurre l’impatto ambientale delle attività umane, promuovendo al contempo lo sviluppo economico del nostro territorio.

Bari, 03 maggio 2024

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PORTO DI BRINDISI: L’ADSPMAM IMPEGNATA IN PRIMA LINEA VERSO L’ECOSOSTENIBILITÀ DEI PORTI DEL PROPRIO SISTEMA. PROPOSTO A FINANZIAMENTO IL PROGETTO PORTENLIGHT, DEL PROGRAMMA INTERREG IPA ADRION PROGRAMME (2021-2027). TRA GLI INTERVENTI PREVISTI, IL RIPRISTINO E L’EFFICIENTAMENTO DELLE TORRI FARO DI SANT’APOLLINARE.

Il Distretto Tecnologico Nazionale sull’Energia (DiTNE), nel proprio ruolo di Partner Progettuale, ha proposto a finanziamento il progetto Portenlight, rientrante nel programma Interreg IPA ADRION Programme (2021-2027), di cui l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) è Lead Beneficiary.

Se ammesso a finanziamento, potendo contare su un budget di circa 250 mila euro, l’Ente portuale intende dare nuova vita alle torri faro di Sant’Apollinare, nel porto interno di Brindisi, migliorandone al contempo l’efficienza energetica attraverso un intervento di messa in sicurezza strutturale e di efficientamento energetico mediante la sostituzione dei corpi illuminanti. In sostanza, si intende implementare il rendimento dell’impianto, rendendolo al contempo più efficace nell’illuminare le aree operative e meno impattante sul fronte ambientale.

Inoltre, in linea di continuità con la green policy attuata dall’Ente, tesa a ridurre drasticamente le emissioni inquinanti in porto, sarà acquistata un’altra auto elettrica.

Infine, saranno attuate attività di coordinamento con l’Autorità di Gestione e saranno organizzati due eventi, durante i quali verranno presentati il percorso intrapreso e i risultati ottenuti dal progetto.

 

IPA-ADRION (acronimo di Adriatico-Ionio) è il Programma di cooperazione territoriale europea transnazionale che coinvolge 10 stati:

  • 4 stati membri dell’Unione europea: Italia, Slovenia, Croazia e Grecia
  • 5 stati IPA III (Strumento di assistenza ai Paesi in preadesione): Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia
  • 1 stato non membro dell’Unione europea: Repubblica di San Marino.

 

Nell’ambito di questo Programma trasnfrontaliero, il progetto Portenlight si propone di affrontare le sfide legate alla sostenibilità e all’efficienza energetica delle strutture portuali che insistono nella regione adriatico-ionica, rendendole a basso tenore di carbonio.

Negli ultimi anni lo sviluppo dei porti si è concentrato principalmente sulla costruzione di infrastrutture funzionali atte a fronteggiare l’aumento esponenziale del traffico, passeggeri e merci, senza, tuttavia, tenere in debito conto il conseguente aumento delle emissioni inquinanti in atmosfera– commenta il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi. Adesso finalmente la sensibilità è cambiata. Lo sviluppo infrastrutturale, cardine fondamentale su cui si basa l’economia di un Paese, cammina a braccetto con i principi di eco-sostenibilità; un binomio che sta generando opere pubbliche in grado di soddisfare le necessità delle comunità, promuovendo al contempo la protezione dell’ambiente e la salvaguardia delle risorse naturali e introducendoci verso un futuro di innovazione sempre più verde”.

 

Il progetto organizzerà pacchetti di lavoro (Work Package, WP) in modo da garantire linee guida condivise, principi e una visione comune tra i partner transfrontalieri. Lo schema predefinito faciliterà lo scambio di informazioni e garantirà risultati comparabili e omogenei.

I partner che hanno aderito, a parte l’AdSPMAM, Lead Partner, sono lo stesso DITNE, l’Autorità Portuale di Igoumenitsa, l’Istituto Barleti di Ricerca e Sviluppo (Albania), il Porto di Durazzo, l’Università di Sarajevo, l’Amministrazione Marittima per la Sicurezza e la gestione dei porti (Montenegro) e la Pula port Authority (Croazia).

La durata del progetto è fissata in 36 mesi.

Interreg IPA ADRION Programme (2021-2027) è finanziato dall’Unione europea con il Fondo europeo di sviluppo regionale FESR per 65.848.129 euro e col programma di assistenza alla preadesione IPA III (Instrument for Pre-Accession) per 70.840.386 euro, per un totale di risorse che ammontano a 136.688.515 euro.

L’Autorità di gestione è la Regione Emilia-Romagna.

 

MDF, 4 luglio 2023

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PORTO DI TERMOLI: ADSPMAM E SOGESID SOTTOSCRIVONO UNA CONVENZIONE PER LA PROGETTAZIONE DEI SISTEMI DI ELETTRIFCAZIONE DELLE BANCHINE DEL PORTO. IL COLD IRONING, IN FUTURO, POTRÀ CONSENTIRE ANCHE I COLLEGAMENTI CON LE TREMITI AD IMPATTO AMBIENTALE ZERO.

Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), Ugo Patroni Griffi, e il presidente e amministratore delegato di Sogesid spa, Carmelo Gallo, hanno sottoscritto una convenzione per il supporto tecnico-specialistico funzionale all’attuazione degli interventi di elettrificazione delle banchine del porto di Termoli.

Sulla base dell’accordo, Sogesid, Società “in house” dei Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, fornirà supporto all’Ente portuale nella redazione dei Documenti di Indirizzo alla Progettazione (DIP) e del progetto di fattibilità tecnico-economica; inoltre, lo staff di Sogesid si occuperà della direzione dei lavori, del coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione e del collaudo statico e/o tecnico amministrativo per l’elettrificazione delle banchine (cold ironing) nel porto di Termoli. A titolo di corrispettivo per queste attività, l’Ente portuale verserà a Sogesid un importo di circa 250 mila euro.

Il cold ironing, noto anche come “shore power“, consiste nell’approvvigionamento di energia elettrica alle navi mentre sono ormeggiate nei porti, consentendo loro di spegnere i motori diesel e di ridurre, pertanto, le emissioni di gas nocivi, come ad esempio gli ossidi di azoto (NOx) e il diossido di zolfo (SO2).

Tale tecnologia all’avanguardia è stata sviluppata come risposta all’aumento delle preoccupazioni ambientali e alle normative più rigorose in materia di emissioni. Con il cold ironing, infatti, le navi possono collegarsi direttamente ad una fonte di alimentazione a terra attraverso cavi elettrici, sfruttando l’elettricità proveniente da fonti rinnovabili o da altre fonti a basse emissioni. Ciò riduce notevolmente l’impatto ambientale delle navi ormeggiate, migliorando la qualità dell’aria e la salute pubblica nelle aree portuali.

L’AdSPMAM aveva candidato il progetto ai bandi PNNR. Il MIT  (Ministero Infrastrutture e Trasporti) aveva ammesso l’opera a finanziamento, assegnando allo scalo molisano 6 milioni di euro finanziati con i fondi del Piano nazionale per gli investimenti complementari a integrazione dei fondi nazionali PNRR.

L’adozione del cold ironing nei porti del nostro Sistema rappresenta una svolta ambiziosa e decisiva per affrontare il problema dell’inquinamento causato dalle navi ormeggiate– commenta il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi. Si tratta di una soluzione concreta per ridurre le emissioni nocive e migliorare la qualità dell’aria nelle aree portuali che porterà benefici tangibili per l’ambiente e per la salute delle comunità locali. Stiamo gettando le basi affinché in un futuro prossimo anche i collegamenti con le Isole Tremiti possano essere ad impatto zero- conclude Patroni Griffi– le batterie dei traghetti potranno essere, infatti, ricaricate direttamente in banchina. Un vantaggio enorme anche per le compagnie di navigazione che abbatteranno sensibilmente i costi legati al carburante”.

Sulla base dell’accordo, che ha una durata di tre anni, Sogesid consegnerà ad AdSPMAM la progettazione entro il prossimo 30 giugno.

La gara, di competenza dell’Ente portuale, sarà pubblicata già a fine settembre.

 

 

 

MDF, 18 maggio 2023

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PORTO DI BRINDISI: PRENDE AVVIO UFFICIALMENTE L’ITER PER LA CASSA DI COLMATA. L’ADSPMAM HA PUBBLICATO L’AVVISO PER LA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER IL COMPLETAMENTO DELL’INFRASTRUTTURAZIONE PORTUALE MEDIANTE BANCHINAMENTO E REALIZZAZIONE DELLA RETROSTANTE COLMATA TRA IL PONTILE PETROLCHIMICO E COSTA MORENA EST, NEL PORTO DI BRINDISI.

Nei giorni scorsi, l’Autorità di Sistema  Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) ha pubblicato l’avviso per la manifestazione di interesse per il completamento dell’infrastrutturazione portuale mediante banchinamento e realizzazione della retrostante colmata tra il pontile Petrolchimico e Costa Morena Est nel porto di Brindisi, ossia la cosiddetta “cassa di colmata”.

Nei giorni scorsi, infatti, il presidente dell’Ente, Ugo Patroni Griffi, nominato Commissario straordinario per l’espletamento delle attività di programmazione, progettazione, approvazione dei progetti, affidamento ed esecuzione dei lavori per il completamento dell’infrastrutturazione portuale, relativamente alla realizzazione della colmata nell’area posta tra la radice del molo Polimeri e la foce del canale Fiume Grande, nonché per l’esecuzione del dragaggio di parte dei fondali, aveva firmato il decreto per l’emissione dell’avviso pubblico della manifestazione di interesse, sulla base del progetto definitivo, attraverso il quale individuare gli operatori economici interessati.

Le aziende, in possesso dei requisiti generali fissati nel bando, potranno inoltrare istanza di partecipazione, in deroga alle disposizioni del Codice dei Contratti Pubblici, e saranno successivamente invitate, dopo la verifica e l’approvazione del progetto esecutivo, alla procedura negoziata senza bando per l’affidamento dei lavori da aggiudicare con il criterio del minor prezzo, da individuare mediante ribasso percentuale sull’importo a base d’asta.

L’appalto rientra nel quadro economico dell’opera denominata “Lavori per il completamento dell’infrastrutturazione portuale, relativamente alla realizzazione della colmata nell’area posta tra la radice del Molo polimeri e la foce del canale fiume Grande” a valere sul Programma di interventi infrastrutturali in ambito portuale sinergici e complementari al Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), per un importo di circa 43 milioni di euro. Si tratta della somma più rilevante di procedure d’appalto avviate in un porto nel sud Italia, dopo Palermo.

E’ la regina di tutte le opere– commenta il presidente Ugo Patroni Griffi- senza la quale non potremmo avviare le azioni programmate per imprimere una svolta epocale allo sviluppo infrastrutturale dello scalo brindisino. Un intervento storico e troppo a lungo atteso inserito, dal Governo nel piano delle 15 opere ritenute indispensabili per il sistema Paese, per le quali servono tempi di realizzazione certi e ristretti. In tal senso si è indirizzato il fondamentale apporto dato alla procedura dal sottosegretario al MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), on. Tullio Ferrante, e dall’onorevole Mauro D’Attis con l’obiettivo di avviare e concludere, sull’esempio del modello Genova, un’opera che ci consentirà di procedere speditamente con il dragaggio del porto e di realizzare nuovi accosti per traghetti e navi da crociera a Sant’Apollinare”.

L’AdSPMAM, una volta realizzata la cassa di colmata, potrà avviare il dragaggio dei fondali per avere fondali più profondi nelle aree maggiormente operative:

  • da circa -8.0 mt (batimetria media attuale) a -12.0 sotto il livello del mare, nell’area di S. Apollinare;
  • da circa -11mt (batimetria media attuale) fino a -14.0 sotto il livello del mare, lungo il canale di accesso al porto interno;
  • da circa -11mt (batimetria media attuale) fino a -14.0 sotto il livello del mare, nell’area di contorno alle calate di Costa Morena.

 

In un sito SIN (Sito di Interesse Nazionale, caratterizzato da aree potenzialmente contaminate molto estese classificate come “dannose” dallo Stato italiano, laddove sia confermata la presunta contaminazione), quale è Brindisi, infatti, lo strumento maggiormente sostenibile, dal punto di vista sia finanziario sia ambientale, che la Legge indica per gestire i materiali rivenienti dai dragaggi in aree estese è, appunto, la realizzazione di una vasca di colmata.

Nel nuovo layout progettuale, oltre alla riduzione in pianta, è stato cercato un sostanziale incremento della superficie permeabile e una conseguente diminuzione del volume della cassa di circa 150.000 m3, la riduzione del fronte di accosto, l’aumento dell’ampiezza del nuovo canale (da 45 mt a 130 mt) e, infine, un diverso trattamento dei confini lato terra e della sponda occidentale del canale sui quali verranno messi a dimora impianti arborei e arbustivi sistemati a “dune” per proteggere l’area dal traffico veicolare (interventi, questi ultimi, di riqualificazione paesaggistica in coerenza con quanto previsto per l’area dal “Progetto di valorizzazione e riqualificazione integrata dei paesaggi costieri”, di cui al vigente Piano Paesaggistico Territoriale Regionale).

Un parco verde sul mare, quindi, che coprirà un’area di circa 50.000m2 e che, oltre a poter ospitare flora e fauna selvatiche, potrà essere fruibile dal pubblico, con un impatto visivo e ambientale rilevante. L’area verde sarà, infatti, percorsa da una passeggiata pedonale (circa 670 m) di collegamento dell’ingresso carrabile alla nuova foce del Fiume Grande.

La presentazione della manifestazione di interesse dovrà pervenire entro e non oltre il 20 aprile alle ore 11.00. L’intervento dovrà essere completato entro 610 giorni.

La documentazione e le informazioni generali sono disponibili sul sito istituzionale della AdSPMAM https://www.adspmam.it/ nella pagina dedicata del Commissario https://www.adspmam.it/commissario-straordinario/ e sulla piattaforma telematica “TuttoGare” all’indirizzo: https://gare.adspmam.it/albo_fornitori/id6375-dettaglio

Fondamentale, nel lungo e complesso procedimento avviato nel 2017, l’apporto fornito dal sottosegretario al MIT, on. Tullio Ferrante, e dal parlamentare brindisino, on. Mauro D’Attis, i cui interventi ufficiali sull’argomento si riportano di seguito.

ON. TULLIO FERRANTE

Ieri è stato pubblicato l’avviso per la manifestazione di interesse per i “Lavori per il completamento dell’infrastrutturazione portuale, relativamente alla realizzazione della colmata nell’area posta tra la radice del Molo polimeri e la foce del canale fiume Grande”. Tale intervento rientra nel Programma di interventi infrastrutturali in ambito portuale sinergici e complementari al PNRR, per un importo di circa 35 milioni di euro. Sono molto soddisfatto che l’attività di coordinamento da me svolta su tale opera commissariata, in sinergia con il Commissario straordinario Ugo Patroni Griffi, abbia trovato concretezza nella pubblicazione dell’avviso. Sono certo che, una volta avviato il primo lotto, si procederà poi celermente con il completamento dell’opera, per la realizzazione della quale notevole è stato il contributo politico dell’amico deputato Mauro D’Attis; opera che, una volta completata, comporterà indubbi benefici nella gestione dei traffici di merci nel porto di Brindisi ed un importante impatto sul tessuto socio/economico dell’intera area”.

ON.MAURO D’ATTIS

PORTO DI BRINDISI, D’ATTIS (FI): “PUBBLICATA GARA PER VASCA DI COLMATA, DA OGGI STUDI SU OPPORTUNITÀ DI ALLARGAMENTO DEL CANALE PIGONATI”*

Nota del commissario regionale di Forza Italia, l’on Mauro D’Attis.

Oggi ho partecipato alla riunione per alcuni interventi nel porto di Brindisi, promossa dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale. Abbiamo finalmente affrontato seriamente la questione della possibilità di allargare il canale Pigonati. La conclusione di questo primo incontro è di avviare gli studi tecnici di fattibilità dell’opera e di valutazione sulla sua reale utilità: si tratta di un passaggio essenziale per accantonare ogni pregiudizio sia di coloro che militano per il “sì” all’opera sia di coloro che sono nel campo avverso. Detto ciò, non posso che essere particolarmente contento anche perché oggi prende il via un intervento che ho seguito e seguo con la massima attenzione: è stata pubblicata la gara per la cosiddetta ‘vasca di colmata’ del porto di Brindisi, opera gestita dal Commissario Ugo Patroni Griffi e sulla quale c’è grande attenzione del collega sottosegretario alle Infrastrutture Tullio Ferrante . Il potenziamento infrastrutturale dello scalo portuale è una priorità, una scelta strategica che rivendichiamo e di cui tutto il territorio beneficerà in termini di crescita economia e occupazionale”.

 

MDF, 16 marzo 2023

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ADSPMAM: NEL 2022, IL BILANCIO DEI TRAFFICI SFONDA TUTTI I RECORD. IL SISTEMA DELL’ADRIATICO MERIDIONALE HA ATTRATTO E GESTITO QUASI 5MILA NAVI E CIRCA 20 MILIONI DI TONNELLATE DI MERCI.

I porti dell’Adriatico meridionale chiudono il 2022 inanellando un risultato storico che conduce il Sistema a guardare all’immediato futuro con altrettanto ottimismo e fiducia.

Nel consuntivo dei dati relativi ai traffici portuali dell’anno appena concluso vi sono, anche, le statistiche provenienti dal porto di Termoli che, dallo scorso 16 giugno, è entrato a far parte della gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM); un traguardo rilevante, raggiunto in tempi brevi che apre al porto molisano nuovi e importanti scenari di sviluppo infrastrutturale e di crescita economica.

Il 2022 si chiude con un bilancio positivo. Con più di 19,5 milioni di tonnellate di merci movimentate, i 6 porti del Sistema segnano il +16,2% di crescita rispetto al 2021 e il +13% rispetto al 2019 (anno pre-pandemia), un risultato decisamente superiore al dato di previsione di crescita dell’economia marittima italiana, calcolato al 2,7% sul 2019.

Fanno da traino le movimentazioni delle rinfuse solide, con un aumento del +35% rispetto all’anno precedente e del +15% rispetto al 2019; le merci in colli (general cargo) che crescono del +10% rispetto al 2021 e del 17% rispetto al 2019; e la movimentazione dei rotabili che, con quasi 315mila unità, segna un +3% rispetto all’anno precedente e un+11% rispetto al 2019.

A tal proposito, risulta interessante notare come negli anni di pandemia il numero dei rotabili sia sempre stato in crescita, a dimostrazione della capacità di resilienza del commercio marittimo e nello specifico di questo genere di trasporto che di fatto hanno rimorchiato il Paese verso il superamento della crisi scoppiata nel 2020.

Se i risultati relativi al flusso di passeggeri dei traghetti transitati durante l’anno sono più che lusinghieri, quasi 1,7 milioni di viaggiatori, dato che si traduce in un aumento del +50% rispetto all’anno precedente, i numeri che parlano di crociere sono eccezionali.

 

Nel 2022, nei 6 porti del Sistema sono arrivati quasi 500 mila crocieristi, una crescita del +125,6% rispetto al 2021. La rilevazione è stata effettuata, peraltro, a partire dal secondo trimestre dell’anno, atteso che il primo trimestre scontava ancora i fermi e le difficoltà causati dalla pandemia.

In totale, il Sistema ha attratto e gestito complessivamente 4.922 accosti (tra traghetti e crociere), un dato significativo e in crescita del +14% rispetto 2021.

 

 

PORTO DI BARI

L’analisi delle performance dei singoli porti vede il porto di Bari distinguersi per la movimentazione delle navi che con i suoi 2.242 accosti cresce del +7% rispetto al 2021.

Grande fermento si registra, anche, nel flusso dei passeggeri, con più di 1,5 milioni di persone complessivamente transitate, dato che si traduce in una crescita del +34% per il porto capoluogo di regione.

Il comparto crociere continua e consolida la sua rilevante ascesa, segnando +93%, rispetto al 2021, un dato che suggella la leadership di Bari tra gli scali portuali italiani. Secondo la classifica redatta da Risposte e Turismo, infatti, il porto adriatico detiene il terzo posto in classifica in Italia, dopo Genova e Civitavecchia. Notevoli anche i numeri dei rotabili e delle general cargo: con quasi 200mila tra camion e semirimorchi e quasi 6,1mioni di tonnellate di merci in colli, il trend di crescita si attesta al +12% rispetto al 2021 ed al +18% rispetto al 2019.

 

PORTO DI BRINDISI

Molto positiva, anche, la performance del porto di Brindisi che con oltre 10 milioni di tonnellate totali di merci movimentate registra una crescita di circa il 32%, di cui 2 milioni di rinfuse liquide, con un trend del +3% e più di 4,3 milioni di rinfuse solide, con un trend del +98,5% rispetto al 2021; e infine circa 3,6 milioni di tonnellate di merci in colli (+5,6%) per movimentare le quali sono transitati nel porto più di 115mila mezzi.

Lo scalo messapico segna, inoltre, una buona prestazione nel flusso dei passeggeri che, con 400mila viaggiatori sui traghetti, risulta in crescita del +28%.

Il grande boom si ha nel comparto crocieristico. Nello scorso anno, infatti, sono transitati oltre 90 mila passeggeri che si traduce in una crescita del +900% rispetto all’anno precedente ma, cosa ancora più rilevante, si supera il dato del 2019 di quasi il +3%. In totale, gli accosti sono stati 1647.

 PORTO DI MONOPOLI

Bilancio più che positivo anche per il porto-gioiello del Sistema dell’Adriatico Meridionale, Monopoli, che si conferma una meta turistica molto interessante per le piccole crociere del segmento lusso. Con i suoi 23 accosti crociere e le quasi 2.400 persone transitate, infatti, il porto di Monopoli ha visto nel 2022 una crescita esponenziale rispetto all’anno precedente (+580%) ed estremamente rilevante, +13%, rapportata al 2019, anno d’oro per le crociere a Monopoli. In totale, gli accosti sono stati 116.

  PORTO DI MANFREDONIA

Numeri in crescita anche per il porto di Manfredonia. Nell’anno da poco concluso, l’attività dello scalo sipontino, con le oltre 700mila tonnellate movimentate ha segnato una crescita commerciale pari al +10,5%. Il dato è trainato dal +13% delle rinfuse solide e dal +38% delle merci in colli.

Non solo un valido hub  commerciale. Così come predisposto dalle linee strategiche dell’AdSPMAM, infatti, Manfredonia sta recitando un ruolo significativo anche nel traffico passeggeri. La nuova linea aliscafo che ha collegato Manfredonia con le Isole Tremiti, durante i mesi estivi (da luglio a settembre), ha portato sul territorio oltre 5mila passeggeri. In totale, gli accosti sono stati 279.

 

PORTO DI BARLETTA

Segno più anche per il porto di Barletta, dove si registra un aumento significativo delle merci movimentate, ben 617.645 tonnellate totali, di cui 278.020 rinfuse liquide, 324.773 rinfuse solide; 14.852 merci in colli. Complessivamente, gli accosti sono stati 163.

Le previsioni per l’immediato futuro, sono anche più rosee. L’anno appena iniziato segnerà una svolta storica per lo scalo. A breve, infatti, saranno avviati i lavori di “manutenzione dei fondali nei pressi dell’imboccatura del porto per il ripristino delle quote preesistenti”; sempre quest’anno sarà aperto il cantiere per i “Lavori di prolungamento dei moli foranei”. Due interventi strategici che potenzieranno sensibilmente lo scalo, in termini di funzionalità e di sicurezza, senza produrre alcun impatto sull’ambiente.

 

PORTO DI TERMOLI

Il porto di Termoli con i suoi 748 accosti, di cui 476 da quando è parte del Sistema, ha registrato in tutto l’anno, un’interessante operatività su due fronti: la movimentazione delle rinfuse liquide con più di 120mila tonnellate movimentate e il flusso dei passeggeri dei traghetti della tratta Termoli/Tremiti che ha raggiunto più di 240mila unità. I dati del porto di Termoli sono entrati a far parte del conteggio del Sistema a partire da luglio 2022. L’Ente portuale è già al lavoro per delineare i progetti strategici finalizzati a rilanciare lo scalo molisano. Tra le priorità, il dragaggio dei fondali che, nelle intenzioni dell’AdSPMAM, dovranno essere portati almeno a –10 metri, rispetto ai 6 metri attuali. Il dragaggio è stato già indicato nel PRP di Termoli, in coerenza con la pianificazione dell’Ente, e sarà attuato attraverso i 30 milioni allocati dal PNRR.

Il nostro Sistema funziona! E funziona simbioticamente e sincronicamente– commenta il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi. Le statistiche ci raccontano di una crescita continua e complessiva di sei porti che si impongono nelle reti internazionali come un unico hub strategico e multimodale, in grado di attrarre e gestire traffici e numeri rilevanti. Le prospettive per l’immediato futuro, ritengo, sono addirittura più positive. Stiamo lavorando a livello nazionale per ottenere le semplificazioni, strumento insispensabile per realizzare le opere, dragare i porti e attrarre investimenti privati. Il 2023 ha una fondamentale priorità: l’avvio delle gare delle opere finanziate sul PNRR e sul fondo complementare. Opere che fungeranno da volano di sviluppo per i nostri porti e per i territori ad essi connessi”.

 

I dati statistici relativi ai traffici nei porti dell’AdSPMAM sono raccolti ed elaborati dal sistema tecnologico GAIA, il Port Community System multi-porto realizzato come strumento di supporto per le attività portuali dei porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta, Monopoli e Termoli in grado di controllare in real time i passeggeri e i mezzi in entrata e in uscita dai porti, immagazzinare i dati di traffico passeggeri e merci forniti dalle Agenzie Marittime e, quindi, elaborarli per fini statistici e di fatturazione, secondo i modelli ESPO.

 

 

MDF, 19 gennaio 2023

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ADSPMAM: I PORTI DELL’ADRIATICO MERIDIONALE PREMIATI CON LO “SMART PORTS AWARD”, NELL’AMBITO DELL’EDIZIONE 2022 DI REMTECH EXPO, EVENTO INTERNAZIONALE SPECIALIZZATO SUI TEMI AMBIENTALI E DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA.

I porti dell’Adriatico Meridionale (Bari, Brindisi, Barletta, Monopoli, Manfredonia e Termoli) hanno ricevuto il “Premio Smart Ports Of The Year & Green Technology”, un ambìto e prestigioso riconoscimento che è stato conferito al presidente dell’Ente, Ugo Patroni Griffi, nel  corso dell’edizione 2022 di RemTech Expo che ha avuto luogo a Ferrara dal 21 al 23 settembre.

Si tratta dell’unico evento internazionale permanente, specializzato sui temi di bonifiche, coste, dissesto, clima, sismica, rigenerazione urbana e industria sostenibile.

Attraverso l’iniziativa, organizzata con la collaborazione di Assoporti, si è voluto il porto o il sistema portuale che ha saputo maggiormente contraddistinguersi per aver predisposto e attuato progetti legati a logistica sostenibile, green commerce, smart projects, nuove tecnologie, qualità dell’acqua, marine litter, emissioni e cambiamenti climatici.

La transizione energetica, ancorché difficile, è assolutamente necessaria -commenta il presidente dell’Ente, Patroni Griffi”. “L’assioma su cui abbiamo fondato il programma  di sviluppo del nostro sistema portuale è che esso proceda in simbiosi con adeguate politiche di sostenibilità. Questo significa favorire l’uso del mare come autostrada, via di comunicazione e di trasporto senza abusare dell’ambiente e delle aree portuali. L’utilizzo di nuove  tecnologie e di fonti di energia e combustibili non tradizionali, quali biocarburanti, batterie, idrogeno o ammoniaca possono portarci a raggiungere  la carbon  neutrality. Stiamo dimostrando di volerci prendere carico della nostra impronta climatica, rendendo le attività non impattanti. Questo ambìto riconoscimento fungerà da sprone, conclude Patroni Griffi, per l’immediato futuro. Spingeremo ulteriormente l’acceleratore sulla strada già intrapresa”.

Tra i progetti dell’AdSPMAM presi in esame dalla Commissione che ha decretato l’attribuzione del premio all’Ente: il progetto per la realizzazione di un impianto di Cold ironing (25 milioni di euro previsti per elettrificare le banchine nei porti di Brindisi e Bari); l’impianto di fotovoltaico realizzato sul tetto della Stazione Marittima di Bari; la pala eolica installata sulla banchina 18 del primo braccio del Molo Foraneo del porto commerciale del porto di Bari, primo progetto pilota realizzato in un porto in Italia; il sistema di monitoraggio VEGA, un’applicazione avveniristica, implementata in tutti i porti del Sistema, che ha l’obiettivo di migliorare la sostenibilità energetica del trasporto marittimo e multimodale.

 

 

MDF, 23 settembre 2022

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INTESA SANPAOLO E LE AUTORITA’ DI SISTEMA PORTUALE DI BARI E TARANTO INSIEME PER IL RILANCIO DELL’ECONOMIA DEL MARE

Bari/Taranto, 7 aprile 2022 Intesa Sanpaolo ha siglato un accordo con l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli) e con l’Autorità di sistema portuale del mar Ionio (Taranto) per lo sviluppo dell’attività portuale e dell’economia a essa collegata con importanti impatti positivi anche per l’entroterra pugliese.

L’iniziativa rientra nell’ambito di Motore Italia, il programma strategico della Banca che prevede finanziamenti e iniziative per consentire alle piccole e medie imprese sia di superare la fase di difficoltà causata dalla crisi pandemica, sia di rilanciarsi attraverso progetti di sviluppo, in linea con gli obiettivi del PNRR.

Per accelerare la crescita dell’economia meridionale, Intesa Sanpaolo partecipa attivamente alla valorizzazione delle ZES (Zone Economiche Speciali) del Mezzogiorno per le quali ha predisposto un plafond di 1,5 miliardi di euro per nuovi investimenti. Il Gruppo ha già promosso le ZES presso investitori internazionali con specifiche missioni all’estero, come quelle di Dubai e Pechino, e ha attivato un desk specializzato che offre servizi di consulenza tecnica e finanziaria. Il PNRR ha destinato circa 83 milioni di euro alla ZES adriatica e circa 108 alla ZES ionica.

L’accordo sottoscritto con le Autorità di sistema portuale ha tra gli obiettivi la spinta alla ripresa degli investimenti 4.0 sostenibili delle piccole e medie imprese, la crescita attraverso il ricorso alla finanza straordinaria e alla digitalizzazione, programmi di sviluppo imprenditoriale singoli e in filiera, iniziative a elevato impatto economico e sociale che possano attrarre investitori. In quest’ambito, in coerenza con le iniziative previste dal PNRR per migliorare la competitività del sistema portuale, sono previste le seguenti attività:

 

  • Accompagnare le imprese nel processo evolutivo verso criteri orientati ai principi ESG (Environment, Social & Governance) e della Circular Economy
  • Realizzazione di iniziative rivolte allo sviluppo e alla promozione dell’innovazione nel territorio
  • Sostegno alla nascita di nuove imprese e alla loro crescita
  • Promozione di accordi di filiera delle micro, piccole e medie imprese, favorendo l’accesso al Programma Filiere di Intesa Sanpaolo
  • Promozione di nuovi investimenti produttivi anche a seguito di attività di reshoring
  • Formazione manageriale nelle imprese a partire dagli aspetti della gestione innovativa della finanza
  • Favorire e sostenere investimenti anche esteri che possano generare nuove opportunità di sviluppo economico e sociale del territorio
  • Promuovere iniziative di welfare e di impact banking in ottica Corporate Social Responsibility (“CSR”)

 

Da quanto emerge da una ricerca curata da Srm – Centro Studi collegato a Intesa Sanpaolo, la Puglia registra un valore aggiunto generato dai settori connessi all’economia del mare pari a 3,2 miliardi di euro (il 4,6% del totale del valore aggiunto prodotto dal territorio).
Le imprese della Blue Economy nella regione sono quasi 18.000 e occupano circa 72.400 persone. La Puglia, inoltre, ha un sistema produttivo molto legato al mezzo marittimo per trasportare i propri prodotti. Infatti, il 53% dell’import-export della regione (pari a 8,2 miliardi di euro) viaggia via mare (la media nazionale è del 36%).

 

Le aree più collegate alla regione dall’import-export marittimo sono i paesi europei non appartenenti all’UE che concentrano una quota di scambi pari al 24% e, a seguire, Asia Orientale e Nord America, entrambi con una quota del 17%. Importante dunque la proiezione internazionale della regione verso destinazioni che richiedono collegamenti marittimi transoceanici.

 

I porti della Puglia nel 2021 hanno vissuto un’importante fase di uscita dalla pandemia: hanno gestito 34,3 milioni di tonnellate di merci, di cui 16,8 ascrivibili all’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli) e 17,5 milioni all’Adsp del mar Ionio (Taranto).

 

“Con questo accordo confermiamo e rafforziamo il nostro sostegno al sistema portuale pugliese e all’intera filiera regionale dell’economia marittima – ha spiegato Alberto Pedroli, Direttore Regionale Basilicata, Puglia e Molise di Intesa Sanpaolo -. Mettiamo a disposizione delle imprese del settore nuovo credito e supporti operativi per accelerare la ripresa economica con un impegno orientato a un futuro sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale. In questo quadro di profonda trasformazione, il nostro Gruppo da qui al 2026 ha in programma un piano su scala nazionale di erogazioni a medio-lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI, con i quali contribuire attivamente al rilancio del Paese in stretta correlazione con gli obiettivi del PNRR”.

 

“Il mondo dei porti e quello della finanza insieme, con l’obiettivo di dare ossigeno e nuove prospettive di rilancio all’economia pugliese – ha commentato il presidente dell’AdSP del mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi -. Due anni di pandemia e la crisi attuale stanno stravolgendo gli assetti economici e commerciali internazionali, con importanti ricadute anche nel trasporto marittimo, attraverso il quale viene scambiato il 90% di beni nel mondo. In questo nuovo scenario, i porti del futuro dovranno fondarsi su quattro pilastri: accorciamento delle catene logistiche, maggiore sostenibilità, digitalizzazione e snellimento delle procedure. Target che possiamo raggiungere attraverso le ZES, vero e proprio asset strategico per il rilancio di tutto il Mezzogiorno, e i fondi rivenienti dal PNRR. L’accordo con Intesa Sanpaolo e con il porto di Taranto, attraverso una sana vision di cooperazione e di collaborazione, mira a rilanciare il ruolo dei porti come hub strategici e snodi dai quali si possa irradiare un’azione di ripresa del tessuto industriale e produttivo italiano e si dipanino nuove e snelle reti logistiche nazionali ed internazionali”.

 

“La collaborazione avviata con Intesa Sanpaolo nell’ambito di tale accordo – ha affermato il presidente dell’AdSP del mar Ionio, Prof. Avv. Sergio Prete – rappresenta un’ulteriore opportunità di valorizzazione e potenziamento degli assi strategici di sviluppo del porto di Taranto. Grazie a tale sinergia, infatti, coerentemente con gli interventi che interesseranno il porto di Taranto nell’ambito del PNRR, l’AdSP avrà l’occasione di favorire una più efficace crescita competitiva dello scalo attraverso iniziative di supporto e accompagnamento a favore delle realtà produttive che vorranno insediarsi in ambito portuale e nelle aree della ZES promuovendo progetti imprenditoriali e commerciali

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PORTO DI BARI: ENTRA IN FUNZIONE LA PRIMA PALA EOLICA, UNICO ESEMPLARE PRESENTE IN UN PORTO IN ITALIA. L’ENERGIA VERDE PRODOTTA È IMMESSA IN RETE PER COMPENSARE I COSTI. ADSPMAM STIMA UN ABBATTIMENTO ANNUO DI 18.600 KG DI CO2.

L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) ha collaudato con successo la pala eolica con generatore ad asse verticale di potenza nominale di 30 kilowatt (kw), installata sulla banchina n.18 del primo braccio del Molo Foraneo, cioè nella zona commerciale del porto di Bari.

 

Si tratta del primo progetto pilota realizzato in un porto in Italia, capace di ridurre notevolmente i costi dell’Ente nell’utilizzo di energia elettrica; non solo, aspetto ancora più rilevante, l’impianto è in grado abbattere significativamente le emissioni di anidride carbonica (CO2) in atmosfera.

 

Secondo le previsioni dell’AdSPMAM, infatti, parametrando la potenza del vento in quella zona, si stima una produzione annua, in media, di circa 39 kilowattora (kwh) di energia elettrica.

 

Attraverso il cosiddetto “contatore di scambio”, pertanto, l’energia immessa in rete consente di scalare i costi in bolletta. A fronte di una produzione così significativa di energia elettrica, inoltre, si stima una riduzione, in contemporanea, di circa 18.600 chilogrammi (kg) annui di CO2 annui immessi in atmosfera.

 

Risparmio ed efficienza energetica, digitalizzazione e principi di economia circolare quali cardini a supporto della blue economy, strumento fondamentale per ripristinare gli ecosistemi naturali– commenta il presidente di AdSPMAM, Ugo Patroni Griffi. La rete dei nostri porti si contraddistingue, in Italia e in Europa, per una serie di progetti pionieristici, avviati con successo e finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente, attraverso un uso sostenibile delle risorse naturali. Non solo. Interventi del genere, localizzati in luoghi cosi strategici contengono anche un forte messaggio di sensibilizzazione per la popolazione sul tema delle energie verdi e della ecosostenibilità. I benefici per l’ambiente saranno importanti; proprio per questo –conclude il Presidente– stiamo pensando di portare l’esempio Bari in tutti gli altri porti del nostro sistema, magari utilizzando aree in ormai in disuso.”.

 

La peculiarità dell’impianto consiste nell’essere ad asse di rotazione verticale al suolo (VAWT, in inglese Vertical Axis Wind Turbines) un tipo di macchina eolica contraddistinta da una ridotta quantità di parti mobili nella struttura, aspetto che le conferisce un’alta resistenza alle forti raffiche di vento e la possibilità di sfruttare qualsiasi direzione del vento senza doversi orientare continuamente.

 

Tra i vantaggi, inoltre, il minor ingombro rispetto a turbine ad asse orizzontale, a fronte, invece, di una maggiore produzione in termini di megawatt (una sola turbina soddisfa il fabbisogno elettrico mediamente di circa 1000 case)

 

 

MDF, 29 marzo 2022

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PORTO DI BRINDISI: SI SONO CONCLUSE LE OPERAZIONI DI BONIFICA E SGOMBERO DI UN’AREA DEMANIALE OCCUPATA ABUSIVAMENTE. ADSP MAM, CAPITANERIA DI PORTO E ARPA RIPRISTINANO STATO DI LEGALITÀ E IDONEE CONDIZIONI AMBIENTALI.
L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, la Capitaneria di Porto di Brindisi e l’Arpa Puglia, al termine di un’azione congiunta finalizzata a ricondurre a legalità una vasta area
demaniale, hanno completato, ciascuno nelle proprie competenze, le operazioni di bonifica e di sgombero di un sito occupato abusivamente, ripristinando, dopo numerosi anni, legalità e idonee
condizioni ambientali di aree occupate da materiali e rifiuti rivenienti dal precedente sgombero forzoso  degli ex Cantieri navali Brindisi, in località Marimisti.
 
Dal 2011 nell’area, ubicata all’interno del circuito portuale port facility di Costa Morena, nel porto di Brindisi, erano stati accatastati e stoccati quantitativi ingenti di materiale riveniente dal suddetto sgombero d’ufficio, a suo tempo eseguito dall’allora Autorità portuale di Brindisi.  Nonostante svariati solleciti bonari e diffide formali, atteso il perdurare annoso di uno stato di  illegittimità, l’Ente portuale, nello scorso mese di luglio, aveva proceduto formalmente con un’ingiunzione di sgombero d’ufficio. Atto che la Società non ha inteso eseguire.
Nel mese di dicembre, quindi, la Capitaneria di Porto congiuntamente con Arpa Puglia è intervenuta d’iniziativa, sottoponendo l’area a sequestro penale preventivo contro ignoti per le ipotesi di reato di occupazione abusiva di aree demaniali e deposito incontrollato di rifiuti. Sequestro, convalidato successivamente dalla Procura della Repubblica di Brindisi.
Oggi le aree sono state completamente liberate e bonificate per opera di una ditta specializzata, incaricata da AdSP MAM e i cui oneri economici saranno posti a carico della società.
Dopo numerosi anni, pertanto, si chiude positivamente un’altra complessa e delicata vicenda, a seguito di un’azione sinergica e coordinata che ha portato finalmente al ripristino dello stato dei luoghi, la messa in sicurezza e la bonifica di tutta l’area demaniale
  
MDF 12 febbraio 2021
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PORTI VERDI COME HUB MULTIMODALI PER UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE E INTELLIGENTE. L’ADSP MAM PARTECIPA CON DUE PROGETTI AL PROGRAMMA QUADRO HORIZON 2020.

L’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale ha presentato due progetti al programma quadro HORIZON 2020, il più grande programma mai realizzato dall’Unione europea (UE) per la ricerca e l’innovazione.

L’obiettivo principale del programma quadro, per il quale sono disponibili quasi 80 miliardi di euro di finanziamenti, oltre agli investimenti nazionali pubblici e privati che questa somma attirerà, è quello di contribuire ad una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, associando la ricerca all’innovazione, affinché l’Europa possa produrre una scienza e una tecnologia di classe mondiale in grado di stimolare la crescita economica.

All’interessante iniziativa europea, l’AdSP MAM ha presentato due progetti: RE-PORT e SEAD4Port.

RE-PORT: dimostrazione sull’uso delle energie rinnovabili offshore e ottimizzazione della logistica come trampolino di lancio per una più ampia transizione verso porti puliti, verdi e intelligenti.Obiettivo del progetto è verificare, attraverso la ricerca scientifica applicata, che l’energia rinnovabile offshore può esser un trampolino di lancio per la più ampia transizione verso porti puliti, verdi e intelligenti, ottimizzando i sistemi digitali e la logistica per garantire l’efficacia degli scali.Sulla scorta di tali presupposti, quindi, l’Ente intende replicare nei cinque porti del proprio sistema le soluzioni tecnologiche date dal processo di ricerca, per individuare la soluzione tecnologica più adeguata per utilizzare congiuntamente più fonti di energia rinnovabile per l’elettrificazione delle banchine o per l’eventuale futura fornitura di energia a navi a propulsione elettrica. I numerosi partner, pubblici, privati e commerciali, provenienti da Gran Bretagna, Germania, Danimarca, Belgio, Paesi Bassi, Irlanda e Turchia studieranno e porteranno le ultime tecnologie verdi e le migliori pratiche al porto leader di progetto e a tutti i porti partecipanti.

Progetto SEAD4Port: l’elettrificazione e la digitalizzazione sostenibili per rendere più verdi i porti di piccole e medie dimensioni lungo i corridoi TEN-T. Il partenariato è costituito da enti di ricerca europei (Italia-Inghilterra-Germania-Grecia- Norvegia- Lituania). L’AdSP MAM promuove due azioni pilota con le quali si eseguiranno tutte le attività necessarie, anche attraverso l’utilizzo di attrezzature IoT altamente tecnologiche, al fine di aumentare l’efficienza energetica e di ridurre le emissioni inquinanti nei porti. Inoltre, attraverso studi tecnici di fattibilità si individueranno nuove fonti per la generazione di energia alternativa.

Vogliamo giocare un ruolo da protagonista nel processo globale di transizione energetica in atto,– commenta il presidente dell’AdSP MAM Ugo Patroni Griffi. E’ una svolta epocale che vede il progressivo abbandono del fossile in favore del green e del rinnovabile. Solo la ricerca, la scienza e la tecnologia ci possono indicare la strada da intraprendere, gli obiettivi e gli strumenti a disposizione per rendere i nostri porti verdi come hub multimodali con una mobilità sostenibile e intelligente“.

 

MDF, 04 febbraio 2021

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