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PORTO DI BRINDISI: DOPO 50 ANNI, IL PORTO DI BRINDISI HA UN NUOVO PIANO REGOLATORE PORTUALE. IL COMITATO DI GESTIONE DELL’ENTE HA APPROVATO ALL’UNANIMITÀ IL DOCUMENTO STRATEGICO CHE IMPOSTA LO SVILUPPO DELLO SCALO MESSAPICO PER I PROSSIMI 35 – 40 ANNI.

 

Oggi, nella sala ex Comitato della sede di Brindisi dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), il commissario straordinario, Ammiraglio Vincenzo Leone, ha tenuto una conferenza stampa di presentazione del nuovo Piano Regolatore Portuale (PRP) del porto di Brindisi, approvato all’unanimità dal Comitato di Gestione, riunitosi nella sede brindisina.

Il nuovo PRP disegna il futuro del porto per i prossimi 35-40 anni, puntando su uno sviluppo moderno, sostenibile e strategico; prevede opere di grande infrastrutturazione, in special modo nel porto esterno, per consolidare il suo ruolo di hub multimodale e strategico, con funzioni di corridoio lato mare e Autostrada del Mare per il trasporto Ro-Ro e Ro-Pax verso l’Europa dell’Est; mira ad intensificare il traffico container e rinfuse e ad avere una funzione rilevante quale terminal crocieristico e passeggeri, in coerenza, peraltro, con le indicazioni già delineate nel Documento di Pianificazione Strategica di Sistema.

Tra i punti chiave della visione futura vi è una maggiore valorizzazione del rapporto tra il porto e il tessuto urbano, con la possibilità di aumentare l’accessibilità e la fruibilità di luoghi e di spazi sul mare, da parte della comunità tutta.

Va letta in tal senso la nuova proposta funzionale del versante “cittadino” del Seno di Levante, lungo via Del Mare che mira a consolidare ulteriormente il millenario legame tra il porto e la città, valorizzandone la naturale vocazione urbana. L’intervento prevede un’integrazione più armoniosa con il tessuto cittadino, superando l’attuale configurazione che, pur garantendo i servizi per l’ormeggio delle grandi navi, limita l’accesso al mare e la fruizione degli spazi pubblici a causa di barriere fisiche e di restrizioni.

 

La prospettiva cioè della prefigurazione di un nuovo lungomare sull’attuale via del mare che andrà ad aggiungersi ed integrarsi con quello del lungomare Regina Margherita, postula l’inizio di un percorso lineare e spaziale fronte mare senza soluzione di continuità tra la porta Thaon de Revel e porta Lecce senza tuttavia minare il traffico crocieristico– da assistere con nuove tecnologie e con presidi all’occorrenza – che anzi ne risulterà ulteriormente esaltato dall’unicità della nuova offerta paesaggistica ed ambientale in un contesto già ora pregno di tali valori.

Il Piano individua, anche, nuove aree retroportuali strategiche, fondamentali per migliorare la logistica e l’efficienza dei traffici marittimi. Questi spazi, aventi funzione accessoria agli scambi portuali, saranno destinati allo stoccaggio, alla movimentazione delle merci e ai servizi per imprese e trasporti, garantendo un porto sempre più competitivo e connesso alle grandi rotte commerciali.

Nel rispetto del layout definito dal Piano del 1974 per i porti interno e medio, le nuove grandi opere si concentrano sul porto esterno, dove le colmate previste sono state ridefinite per rispondere agli obiettivi del nuovo progetto di potenziamento della logistica e della cantieristica navale, oltre che al supporto dei programmi governativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Le indicazioni della Commissione Tecnica di Verifica Ambientale, nell’ambito della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), appunto, confermano la piena idoneità di queste aree a sostenere la trasformazione degli scali portuali che non saranno più solo punti di scambio merci, ma veri e propri hub energetici.

Grande attenzione è stata riservata al potenziamento del polo cantieristico navale, attraverso la previsione di ampliamenti delle strutture “a mare” dei cantieri esistenti, con l’obiettivo di incrementare significativamente la produzione navale e generare un impatto positivo sull’occupazione qualificata.

Anche nel settore della nautica da diporto sono previste importanti novità. Si è pensato, infatti di raddoppiare gli spazi attualmente insistenti nel Porticciolo turistico “Bocche di Puglia- Marina di Brindisi”, in una visione complessiva di potenziamento dell’attrattività dello scalo e di conseguenza di tutto il territorio,

Dopo 50 anni Brindisi ha finalmente il suo Piano Regolatore Portuale– commenta il Commissario straordinario. È un risultato storico per la città e per il territorio, per il quale ringrazio il Presidente, Ugo Patroni Griffi, il Segretario Generale, Tito Vespasiani, il Dipartimento tecnico dell’Ente e tutti coloro i quali si sono autorevolmente ed efficacemente adoperati per raggiungerlo. Dopo un lungo percorso fatto di franco, dialettico e leale confronto con le Istituzioni interessate, con gli operatori portuali, studi di tecnici qualificati e nel pieno rispetto delle complesse procedure amministrative previste ed esperite positivamente, uno degli scali più strategici del Mediterraneo, ha un piano in grado di coniugare sviluppo e sostenibilità, progettazione di visione e integrazione. Abbiamo pensato ad un porto che tenga conto delle costanti evoluzioni nel campo navale e dello shipping internazionale. Un hub moderno, insomma,- conclude l’Ammiraglio Leone- in grado di potenziare i traffici attuali e di favorire nuovi flussi commerciali, di offrire aree per insediamenti produttivi connessi alla transizione energetica, di sviluppare servizi all’avanguardia, di sostenere la crescita della ZES unica e della Zona Franca Doganale e di intercettare il tanto auspicato ritorno delle attività produttive dall’estero, oltre che dialogare ed interconnettersi in maniera sempre più simbiotica e felice con il tessuto urbano cittadino”.

Un progetto ambizioso che guarda al futuro non solo del porto ma del territorio e dei cittadini– ha commentato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano -. Le infrastrutture che saranno realizzate renderanno la città di Brindisi sicuramente all’altezza delle sfide che la attendono, sia in termini di competitività che di sostenibilità ambientale ed energetica. Ringrazio l’ex presidente dell’Autorità portuale Ugo Patroni Griffi e il commissario straordinario, ammiraglio Vincenzo Leone, per l’ottimo lavoro svolto in questa direzione. Grazie al nuovo Piano, quello che è già un approdo strategico punta ancora più in alto, con l’obiettivo di diventare sempre più accessibile e inserito in un contesto internazionale”.

 

Il nuovo Piano mette insieme l’aspetto storico, industriale e culturale dell’area portuale e propone una visione futura del Porto come interfaccia tra città e mare – sottolinea l’assessore regionale alla Mobilità Debora Ciliento-. Questa nuova visione del Porto apre a nuove prospettive nell’utilizzo della risorsa mare, per valorizzare le attività turistiche, commerciali e industriali sempre nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale. Un progetto importante portato avanti dall’ex presidente Patroni Griffi e dal commissario straordinario, ammiraglio Leone, che ringrazio”.

 

Sono soddisfatto per la conclusione positiva di un procedimento complesso– commenta il sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna. Il nuovo PRP sarà certamente un valore aggiunto per l’attrattività del territorio brindisino, in vista delle sfide della transizione industriale che ci apprestiamo a vivere con attenzione e volontà di non ripetere gli errori del passato. Una nuova visione della Città e del territorio circostante è assolutamente imperniato su un nuovo rapporto con il porto che è l’infrastruttura portante di un inedito modello di sviluppo economico e sociale”.

 

Le basi del nuovo Piano sono quelle indicate nel Documento di Pianificazione Strategica di Sistema Portuale (DPSSP), approvato nel 2020 sulla scorta di una serie di confronti con stakeholders (istituzionali, imprenditoriali, dell’associazionismo, del terzo settore e privati cittadini) che hanno avuto l’obiettivo di far emergere i rispettivi fabbisogni, secondo logiche partecipative e attraverso una prospettiva sovra-territoriale di raccordo tra le specificità di ogni singolo nodo portuale.

 

Il Piano vigente fino ad oggi era stato approvato nel 1975 ed era stato oggetto poi di una variante nel 2006 e di adeguamenti tecnici funzionali nel 2013 e nel 2020.

 

 

MDF, 30 gennaio 2025

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PORTO DI BARI: VISITA DI UNA DELEGAZIONE FAO PER CONOSCERE L’ESPERIENZA DELLO SCALO ADRIATICO NELLA MOVIMENTAZIONE E NELLO STOCCAGGIO DI CEREALI.

Ieri, martedì 21 gennaio, nella sede di Bari dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), il direttore di esercizio del porto di Bari, Pietro Bianco, alcuni funzionari dell’Ente insieme ai rappresentati della Capitaneria di Porto, dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dell’UVAC, dell’USMAF, della Guardia di Finanza, della Polizia di Frontiera, nonché degli Operatori e del Laboratorio Archimede hanno incontrato una delegazione composta da 20 persone, nell’ambito di una “visita- studio” organizzata dal Centro per gli Investimenti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO).

La delegazione era composta da rappresentanti degli enti pubblici egiziano e tunisino coinvolti direttamente nell’importazione di cereali – la Egyptian Holding Company for Silos and Storage (EHCSS) e l’Office des Céréales (ODC) – oltre a membri del Centro per gli Investimenti della FAO e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS).

Obiettivo dell’iniziativa, organizzata dalla FAO, è stato quello di fornire ai rappresentanti dei due Paesi Africani la possibilitá di conoscere l’esperienza del porto di Bari, uno dei principali porti di importazione di cereali in Italia, nella movimentazione e nello stoccaggio di cereali.

il direttore di Esercizio porto di Bari, Pietro Bianco , e Dmytro PRYKHODKO- Economista senior e team leader del progetto- Centro per gli investimenti – FAO

Egitto e Tunisia, infatti, intendono investire e migliorare significativamente l’efficienza delle loro importazioni, attraverso la realizzazione di moderne infrastrutture per lo stoccaggio, la movimentazione e il trasporto; strutture e silos la cui realizzazione è prevista nei prossimi anni.

 

Il Centro per gli Investimenti della FAO, insieme alla BERS, infatti sta lavorando su un progetto regionale implementato nei Paesi della regione a Sud e ad Est del Mediterraneo, in particolare in Tunisia e in Egitto, mirato, appunto, ad ottimizzare e implementare la gestione della filiera di approvvigionamento dei cereali.

 

La visita si è articolata in due momenti: una tavola rotonda durante la quale i funzionari dell’AdSPMAM hanno fornito ai delegati una panoramica completa sulle infrastrutture e sulle procedure operative del porto di Bari, con particolare attenzione agli aspetti logistici, fitosanitari e di sicurezza alimentare, e una visita agli impianti portuali dedicati al traffico cerealicolo dello scalo barese.

La delegazione ha partecipato con grande interesse trovando estremamente rilevanti e proficui i contenuti raccolti nel corso della intensa “visita-studio”.

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PORTO DI BARI: GIOVEDÌ 23 GENNAIO ALLE ORE 16.00 CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELL’UFFICIO DI PIANO.

Giovedì 23 gennaio, alle ore 16.00, nella sala Comitato della sede di Bari dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) – piazzale C. Colombo n. 1- il commissario straordinario, Ammiraglio Vincenzo Leone, presenterà la costituzione del nuovo Ufficio di Piano e i suoi componenti.

 

Si tratta della struttura di coordinamento prodromica alla formazione del Piano Regolatore Portuale del porto di Bari.

 

All’incontro con la Stampa sarà presente il professor Ugo Patroni Griffi, già presidente dell’Ente portuale, chiamato dal Commissario straordinario a ricoprire la carica di coordinatore dell’Ufficio di Piano, in quanto esperto nei temi della pianificazione portuale, già referente del gruppo “urbanisti” in seno ad Assoporti e autore di vari contributi in materia.

 

Ha garantito la sua presenza il direttore generale per i porti, la logistica e l’intermodalità del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), Donato Liguori.

 

Il documento strategico attualmente in uso nel porto, capoluogo di regione, era stato approvato nel 1974; negli anni successivi aveva subito vari aggiornamenti, di cui l’ultimo in ordine di tempo nel 2023: un adeguamento tecnico-funzionale per l’approfondimento dei fondali del molo San Cataldo, nato dall’esigenza di avere aree di manovra con fondali minimi di 7,00 m rispetto al livello del mare per consentire l’ormeggio di tre unità di ultima generazione.

 

 

 

 

MDF, 21 gennaio 2025

 

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PORTO DI BARI: LA PIÙ GRANDE OPERA A CIELO APERTO DI BARI È COMPIUTA. I MURALES SUI SILOS CONFERISCONO UNA NUOVA IMMAGINE ALLA CITTÀ E AL PORTO, AUMENTANDO L’APPEAL DEL TERRITORIO. DOPO DUE ANNI DI PERMANENZA, IL PITTORE INTERNAZIONALE GUIDO VAN HELTEN SALUTA BARI.

Mercoledì 11 settembre alle ore 11.00, nella sala Comitato della sede di Bari dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), p.le C. Colombo n. 1, il commissario straordinario, Contrammiraglio Vincenzo Leone, e Aldo Patruno, direttore generale del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, terranno una conferenza stampa per illustrare il completamento dell’opera di riqualificazione e di valorizzazione dei silos, ubicati nel porto di Bari. L’opera è stata realizzata dal noto artista australiano Guido van Helten, tra i più importanti esponenti mondiali del settore, che sarà presente all’evento, mostrerà immagini esclusive dell’opera e saluterà la città, dopo due anni di permanenza.

All’incontro sono stati inviati: l’ex presidente di AdSPMAM, Ugo Patroni Griffi, che ha fortemente voluto l’opera; il sindaco di Bari, Vito Leccese; il direttore generale di PugliaPromozione (Agenzia Regionale per il Turismo) Luca Scandale e l’impresa Silos Granari della Sicilia S.r.l.- Gruppo Casillo, società concessionaria dei silos.

 

L’opera era stata avviata nel giugno 2023, dopo che il celebre artista aveva effettuato un meticoloso lavoro di ricerca sulla storia e sulle le tradizioni del territorio.

Il murales foto realistico è stato realizzato sulle pareti dei 16 silos, ciascuno dei quali misura circa 32 metri d’altezza per un diametro di 8 metri.

 

MDF, 9 settembre 2024

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PORTO DI BRINDISI E PORTO DI TERMOLI: SI ACCENDE OGGI IL WIFI GRATUITO PER TURISTI E OPERATORI. UNA SVOLTA TECNOLOGICA CHE PORTERÀ ULTERIORE APPEAL AI PORTI DI BRINDISI E DI TERMOLI. L’INIZIATIVA RIENTRA NELL’AMBITO DI UN PROTOCOLLO D’INTESA PER L’ATTIVAZIONE DEL WIFI BY ITALIA, PROGETTO PAC 2014/2020.

Il Dipartimento Sviluppo e Innovazione Tecnologica dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) ha attivato, oggi, la piattaforma Wi-Fi by Italia nei porti di Brindisi e di Termoli, i primi del Sistema dell’Adriatico meridionale a disporre della copertura WiFi gratuita per passeggeri e operatori.

 

Le installazioni previste per il porto di Brindisi riguardano le aree comprese tra il varco di Via Regina di Bulgaria e il varco di Via Spalato; mentre per il porto di Termoli le aree del Molo Nord Est.

 

Gli impianti sono stati completati, collaudati e da oggi entrano ufficialmente in funzione.

 

I passeggeri e i turisti in transito, ma anche gli operatori e le comunità portuali, dopo una semplice procedura di registrazione, potranno fruire gratuitamente della connettività internet.

 

A breve, sarà completata l’installazione delle piattaforme anche nei porti turistici di Bari, Barletta, Manfredonia e Monopoli, individuati quali Point Of Interest (POI) nell’ambito dell’intervento “WiFi by Italia.it”, finanziato con le risorse del Piano Sviluppo e Coesione del Ministero del Turismo, Area tematica “Competitività e Imprese” – Settore di intervento “Turismo e Ospitalità.

 

Per procedere all’attuazione del progetto, nello scorso mese di aprile, fu sottoscritto un protocollo d’intesa tra l’Ente portuale e il Ministero del Turismo che prevede, tra l’altro, che gli apparati WiFi siano installati e manutenuti direttamente dal Ministero che provvede anche alla gestione del traffico dati in 5G e/o fibra ottica e all’erogazione dei servizi di consulenza e di assistenza. L’AdSPMAM, invece, mette a disposizione di Fastweb spa, operatore incaricato, in comodato gratuito e in uso non esclusivo, i locali idonei e le aree scelte per l’installazione delle apparecchiature tecnologiche; garantendo, per tutta la durata dell’intervento, la fornitura dell’alimentazione elettrica di adeguata potenza.

 

Come previsto e annunciato, chiudiamo la prima parte del progetto entro l’estate– commenta il commissario straordinario dell’AdSPMAM, contramm. Vincenzo Leone. L’attivazione della piattaforma WiFi nei porti di Brindisi e di Termoli rappresenta un significativo passo in avanti nella missione di modernizzazione e di sviluppo delle infrastrutture tecnologiche portuali del nostro Sistema. La possibilità di garantire una connettività gratuita e veloce ai fruitori del porto migliorerà notevolmente l’esperienza di tutti gli utenti, siano essi turisti o operatori, favorendo e implementando al contempo la competitività e l’attrattività dei nostri scali.

Offriremo un grande servizio, soprattutto ai i turisti stranieri che spesso hanno SIM del loro paese di origine che in Italia non assicurano la connettività internet se non pagando costi aggiuntivi spesso onerosi. In un mondo sempre più veloce, dove i processi tecnologici avanzano speditamente, è essenziale correre al passo, per non essere tagliati fuori da straordinarie opportunità di sviluppo e di crescita. Questa iniziativa, – conclude il Commissario- sottolinea l’impegno dell’Ente nel rendere i porti del Mare Adriatico Meridionale sempre più innovativi, funzionali e smart, in linea con le esigenze contemporanee di connettività e accessibilità”.

 

Al termine dell’intervento, l’Ente portuale metterà a sistema tutte le nuove installazioni con gli altri suoi impianti, in parte già esistenti e in parte da realizzare, nell’ambito di un progetto PAC 2014/2020 in corso di attuazione, con rete nazionale WiFi by Italia, in maniera che le aree portuali siano quasi totalmente coperte da questo servizio, assicurando quindi non solo ai turisti e ai passeggeri in transito ma anche agli operatori e ai concessionari di fruire gratuitamente del sistema di connettività pubblica nazionale.

 

Il progetto prevede un investimento complessivo di 250 mila euro da parte del Ministero e 250 mila euro da parte dell’AdSPAM

 

 

MDF, 19 luglio 2024

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PORTO DI BRINDISI: “SMILING AT HUMANITY”, L’ADSPMAM ARRICCHISCE LA CITTÀ DI BRINDISI DI UN’OPERA D’ARTE RIEVOCATIVA DEL GRANDE SENSO DI ACCOGLIENZA DELLA POPOLAZIONE BRINDISINA. UN QUADRO “CANGIANTE” CHE PUNTA AD AUMENTARE L’APPEAL TURISTICO DELLA CITTÀ, TRASMETTENDO EMOZIONI E VALORI.

Questa mattina, nella “Sala Capitello” di Palazzo Nervegna, a Brindisi, ha avuto luogo una conferenza stampa di presentazione dell’opera “Smiling at Humanity”, realizzata dall’artista napoletano Francesco Filippelli. Opera voluta dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) per  arricchire il patrimonio artistico della città di Brindisi.

 

Alla conferenza stampa hanno partecipato il presidente dell’Ente portuale, Ugo Patroni Griffi, il sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, l’arcivescovo della Diocesi Brindisi-Ostuni, Mons. Giovanni Intini, il Direttore marittimo della Puglia e Basilicata ionica, ammiraglio Vincenzo Leone, il vicepresidente della Provincia di Brindisi, Antonella Vincenti, il presidente del Comitato Regionale Permanente di Protezione Civile, in rappresentanza della Regione Puglia, Maurizio Bruno e l’artista partenopeo che ha realizzato il dipinto.

Erano presenti, inoltre, numerose autorità regionali e locali.

 

Obiettivo dell’iniziativa, dotare Brindisi di un’opera d’arte in grado di rievocare e celebrare il grande slancio umanitario che la città e il porto hanno profuso nei secoli, nei confronti delle popolazioni in difficoltà, soprattutto affinchè le generazioni future possano mantenerne memoria.

 

Non solo. Contestualmente, infatti, il quadro andrà ad arricchire il già vasto patrimonio storico- architettonico e artistico del territorio, diventando un segno tangibile di promozione e di valorizzazione del binomio porto-città e del suo approdo crocieristico, attesa la peculiare caratteristica dell’opera.

Il ritratto, infatti, grazie all’utilizzo di alcuni speciali pigmenti, inventati e brevettati dallo stesso artista, in particolari condizioni di temperatura, si trasforma mostrando un’immagine differente. Effetto questo in grado di creare grande curiosità e stupore in chi assiste alla trasformazione.

 

Abbiamo pensato ad un’opera d’arte che oltre a raccontare storie ed evocare emozioni possa arricchire l’attrattività e contribuire ad aumentare l’appeal del territorio– commenta il Presidente Patroni Griffi. L’arte di questo pittore, giovane e innovativo, non è solo un elemento di bellezza estetica, ma una calamita che attirerà visitatori e curiosi, facendo leva su un quadro classico che grazie a processi “alchemici” riesce a trasformarsi. Un ulteriore stimolo per l’economia locale e un vigoroso slancio in grado di rafforzare l’identità comunitaria. Accanto a tutto questo,- conclude il Presidente– c’è il messaggio significativo che il quadro trasmette: Smiling at Humanity, è un invito universale all’accoglienza, alla solidarietà e alla pace”.

 

Ringrazio il Presidente Patroni Griffi per questo omaggio alla Città, che tende a confermare una volta di più la storica importanza di Brindisi e del suo porto nel bacino del Mediterraneo– commenta il sindaco Marchionna. Il quadro di Francesco Filippelli entrerà nel dossier di candidatura a Capitale italiana della Cultura 2027, come testimonianza del legame che intendiamo confermare con la nostra storia, mentre progettiamo le iniziative che mettiamo in campo per organizzare il nostro futuro”.

 

Penso che una città come Brindisi, che vanta uno dei porti storicamente più importanti d’Italia, e che nei secoli passati segnava il punto d’arrivo della via Appia, simboleggi in se stessa un luogo dove l’umanità arriva dopo un lungo viaggio, e viene accolta– dichiara l’Artista. Proprio per questo ho voluto rappresentare un bambino di spalle, senza un volto riconoscibile, in modo che tutti possano riconoscersi in quel bambino e ricevere lo sguardo e il sorriso di una madre, simbolo di accoglienza universale”.

 

L’opera, in occasione del G7, evento mondiale al quale parteciperanno i Capi di Stato e di Governo delle 7 nazioni più industrializzate del mondo che porterà con sé un’ampia copertura da parte della stampa internazionale e durante la stagione crocieristica sarà ospitata nelle sale di Palazzo Nervegna; successivamente, sarà spostata in porto, nei locali dell’Autorità di Sistema, perché cittadinanza e visitatori  possano liberamente fruirne.

 

Approfondimento sull’opera di FRANCESCO FILIPPELLI

 

Francesco Filippelli nasce a Napoli il 2 ottobre1993, è laureato in Chimica presso l’Università degli studi di Napoli “Federico II”. I suoi lavori compaiono in diverse riviste d’arte contemporanea italiane ed estere. Ha ideato e poi brevettato nel 2021 la tecnica “Temporama alchemico”. I suoi dipinti, infatti, attraverso reagenti e pigmenti speciali, di sua invenzione, si trasformano. Alcuni ringiovaniscono, altre figure invecchiano. La Madonna, raffigurata in Smiling at Humanity, si apre in un dolce e misurato sorriso di accoglienza.

 

L’idea, del presidente dell’AdSPMAM Ugo Patroni Griffi, è nata dalla Madonna di Gilbert Keith Chesterton, l’autore britannico che raccontò la sua conversione al Cattolicesimo, a seguito della sua visita brindisina, di ritorno dalla Terrasanta, dove si era recato con lo scopo di scrivere un libro di carattere religioso e storico. Sbarcato nel porto di Brindisi il 4 aprile 1920, Chesterton, anglicano, narrò di aver visto in porto una icona della Madonna, dai colori vivaci, e dinanzi ad essa promise di convertirsi al cattolicesimo una volta tornato a casa.

 

 

 

 

MDF

 

, 7 giugno 2024

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DAL MIX DI GUSCI DELLE COZZE E SEDIMENTI DEI PORTI ALLE STRADE PAVIMENTATE ED AI FRANGIFLUTTI.

In questo consiste lo sviluppo Green della Blu Economy necessariamente affidato alla collaborazione tra Ricerca, Imprese e Amministrazione Pubbliche.

Ci crede fermamente l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale che partecipa attivamente e finanziariamente al progetto GreenLife4Seas (GREen ENgineering solutions: a new LIFE for SEdiments And Shells), un progetto di ricerca e di economia circolare, sostenuto dal Programma per l’Ambiente e per l’Azione per il Clima  – LIFE 2014/2020 assieme al Politecnico di Bari (Dicatech) capofila della cordata; progetto a tripla elica che vuole traferire nuove tecnologie verso il settore produttivo con il coinvolgimento basilare delle amministrazioni dei porti.

 

La Puglia produce il 16% dei molluschi italiani, circa 10 tonnellate al giorno, ed è la terza regione in Italia per produzione, in particolare di cozze di cui il guscio, purtroppo, non nè edibile né compostabile e costituisce quindi un rifiuto che fino ad adesso non è stato possibile riciclare.

E’ ovvia quindi la necessità di agire con azioni sistemiche e di sistema; da qui i due approcci a tripla elica e di economia circolare, affiancati per migliorare il benessere della popolazione senza impattare o addirittura migliorare la footprint dell’azione umana.

Sono già iniziate nel porto di Bari  e di Barletta le operazioni di dragaggio dei sedimenti finalizzati a procedere con la calibrazione della soluzione tra sedimenti, polvere di mitili e cementi per realizzare masselli autobloccanti per la pavimentazione pubblica.

Tante le aziende coinvolte, tra cui anche start up di giovani talentuosi: tra queste, la Simem, azienda nata a Verona nel 1963, produttrice di macchinari per il cemento, la Vitone Eco, specializzata nel trattamento di fanghi e residui dell’industria agroalimentare, e la Noesis European Development Consulting. Collaborano tra le altre anche la Mapei, la Prefabbricati Pugliesi e la Vibrotek, oltre alle cooperative di mitilicultori di Taranto e La Spezia.

Ma altre imprese potranno entrare nel network, anche il 2028 anno di fine progetto, per poter sviluppare altri prodotti derivanti dal recupero dei gusci delle cozze tra questi, case intere stampate in 3d, oggetti di design e piste ciclabili, un nuovo orizzonte per lo sviluppo economico del nostro territorio.

Lo sviluppo della Green Economy nel contesto della Blu Economy, dalla valorizzazione dei gusci delle cozze ai sedimenti dei porti fino alle infrastrutture come le strade pavimentate e i frangiflutti, rappresenta una sfida che richiede la collaborazione sinergica  di tutti: ricerca, imprese e Amministrazioni pubbliche– commenta il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del  Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) Ugo Patroni Griffi. Siamo fermamente convinti di dover continuare a navigare verso questi due poli  che  non solo favoriscono la protezione dell’ambiente marino e la riduzione dell’impatto ambientale, ma che  hanno anche  la capacità di promuovere lo sviluppo economico sostenibile e l’innovazione nel settore marittimo. Proprio per questo siamo attivamente coinvolti e impegnati  nel progetto GreenLife4Seas, un’iniziativa che mira a trasferire innovazioni tecnologiche al settore produttivo coinvolgendo le amministrazioni portuali. L’utilizzo sostenibile delle risorse marine, incluso il riciclo dei gusci delle cozze, –  conclude il Presidente– rappresenta una opportunità per migliorare il benessere della popolazione e ridurre l’impatto ambientale delle attività umane, promuovendo al contempo lo sviluppo economico del nostro territorio.

Bari, 03 maggio 2024

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PORTO DI BRINDISI: CASSA DI COLMATA, ACCORDO TROVATO TRA ADSPMAM E VERSALIS. LA SOCIETÀ CHIMICA DI ENI FORMALIZZA LA CESSATA MATERIA DEL CONTENDERE IN MERITO AI LAVORI DI REALIZZAZIONE DELL’OPERA. L’ENTE PORTUALE EFFETTUERÀ, SUL MOLO POLIMERI, INTERVENTI STRUTTURALI CHE GARANTIRANNO LA PIENA OPERATIVITÀ DELL’INFRASTRUTTURA.

Nella giornata di ieri, mercoledì 27 marzo, la società Eni Versalis ha depositato una propria dichiarazione con la quale chiede al Giudice amministrativo di concludere il giudizio, dichiarando la sopravvenuta cessazione della materia del contendere in merito ai lavori di realizzazione della cassa di colmata, opera rientrante nell’ambito del progetto “completamento della infrastrutturazione portuale mediante banchinamento e realizzazione della retrostante colmata tra il pontile Petrolchimico e Costa Morena est”, chiudendo, pertanto, bonariamente e definitivamente il contenzioso.

L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), infatti, dopo aver ascoltato le esigenze rappresentate dalla Società chimica di Eni, al fine di garantire, in ottica di potenziamento e di sviluppo delle attività della Società, l’operatività e la sicurezza delle movimentazioni dei prodotti in ingresso e in uscita dal sito Petrolchimico, si era formalmente impegnata a posizionare una briccola e relativa passerella in Testata al molo, in concessione alla Società. La briccola, o mooring dolphin, servirà, nel futuro, ad assistere al meglio il possibile ormeggio di naviglio diverso, rispetto a quello attuale, consentendo l’attracco anche con sporgenza prua nave rispetto a filo del molo attuale.

 

Si tratta di interventi che, secondo quanto convenuto da entrambe le parti, di fatto, azzereranno le eventuali insorgenze di interferenze tra la realizzanda cassa di colmata e l’operatività futura del pontile Versalis e del sito Petrolchimico.

Abbiamo il dovere di incentivare e di accompagnare lo sviluppo delle realtà economico-produttive locali- commenta il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi- ed Eni Versalis ha progetti importanti per lo stabilimento di Brindisi. Sono azioni strategiche, atte a promuovere un’economia sostenibile e inclusiva, capace di creare opportunità occupazionali concrete e favorire l’innovazione e la crescita di tutto il territorio.

Come si ricorderà, la realizzazione della cassa di colmata, opera ritenuta strategica per lo sviluppo del porto di Brindisi, e la proposta di nomina dei relativi commissari straordinari era stata inserita, nel marzo 2022, nell’elenco delle 15 nuove opere pubbliche complesse da commissariare, nell’ambito del cosiddetto ‘Sblocca cantieri’.

L’appalto rientra nel quadro economico dell’opera denominata “Lavori per il completamento dell’infrastrutturazione portuale, relativamente alla realizzazione della colmata nell’area posta tra la radice del Molo polimeri e la foce del canale Fiume Grande”, a valere sul Programma di interventi infrastrutturali in ambito portuale sinergici e complementari al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per un importo di circa 43 milioni di euro. Si tratta della somma più rilevante di procedure d’appalto avviate in un porto nel sud Italia, dopo Palermo.

 

L’AdSPMAM, una volta realizzata la cassa di colmata, potrà avviare il dragaggio per avere fondali più profondi nelle aree maggiormente operative:

  • da circa -8.0 mt (batimetria media attuale) a -12.0 sotto il livello del mare, nell’area di S. Apollinare;
  • da circa -11mt (batimetria media attuale) fino a -14.0 sotto il livello del mare, lungo il canale di accesso al porto interno;
  • da circa -11mt (batimetria media attuale) fino a -14.0 sotto il livello del mare, nell’area di contorno alle calate di Costa Morena.

In un sito SIN (Sito di Interesse Nazionale, caratterizzato da aree potenzialmente contaminate molto estese classificate come “dannose” dallo Stato italiano), quale è Brindisi, infatti, lo strumento maggiormente sostenibile, dal punto di vista sia finanziario sia ambientale, che la Legge indica per gestire i materiali rivenienti dai dragaggi in aree estese è, appunto, la realizzazione di una vasca di colmata.

Nel nuovo progetto, oltre alla riduzione delle dimensioni in pianta della cassa, si è lavorato per aumentare in modo significativo la superficie permeabile e ridurre il volume della cassa di circa 150.000 metri cubi. Ciò comprende anche la riduzione del fronte di attracco, l’espansione del canale (da 45 metri a 130 metri) e una diversa sistemazione dei confini terrestri e della sponda occidentale del canale. Qui saranno piantati alberi e arbusti in un design simile a “dune” per proteggere l’area dal traffico veicolare. Queste azioni rappresentano interventi di riqualificazione paesaggistica in linea con quanto previsto nell’ambito del “Progetto di valorizzazione e riqualificazione integrata dei paesaggi costieri” nel Piano Paesaggistico Territoriale Regionale vigente.

Il progetto darà vita a un parco verde costiero che coprirà un’area di circa 50.000 metri quadrati e che potrà ospitare la flora e la fauna selvatica, oltre a essere accessibile al pubblico, con un impatto visivo e ambientale significativo.

L’area verde sarà attraversata da una passeggiata pedonale lunga circa 670 metri, collegando l’accesso stradale alla nuova foce del Fiume Grande.

MDF, 28 marzo 2024

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PORTO DI BARI: CORRE L’ITER PER LA REALIZZAZIONE DEI LAVORI DI POTENZIAMENTO DELLA SEDE LOGISTICA CORPO CAPITANERIA DI PORTO E DELLE NUOVE BANCHINE, IN AMPLIAMENTO DEL MOLO SAN CATALDO NEL PORTO DI BARI. IL MASE DECRETA LA NON ASSOGGETTABILITÀ A VIA. ENTRO LA PROSSIMA SETTIMANA LA CHIUSURA DELLA CONFERENZA DI SERVIZI. TEMPI BREVISSIMI PER LA GARA.

Lo scorso 13 febbraio, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE)- Direzione Generale Valutazioni Ambientali- ha pubblicato una determinazione direttoriale relativa ai lavori di potenziamento della sede logistica del Corpo Capitaneria di Porto e di realizzazione delle nuove banchine, in ampliamento del molo San Cataldo, nel porto di Bari, voluti e progettati dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) e sostenuti da Comune di Bari e Regione Puglia, decretando, sulla scorta dello studio di impatto ambientale prodotto, la non assoggettabilità delle opere alla procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale).

La prossima settimana, pertanto, con un provvedimento del presidente dell’AdSPMAM, Ugo Patroni Griffi, potrà essere conclusa la Conferenza di Servi, indetta in forma semplificata e modalità asincrona, per l’acquisizione dei pareri propedeutici all’approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica e per l’ottenimento dell’Autorizzazione Unica ZES, relativamente, appunto, alla realizzazione di banchine e di piazzali in ampliamento del Molo San Cataldo, in conformità alla pianificazione portuale vigente.

 

Il progetto prevede la costruzione di nuove opere di banchinamento, per una superficie complessiva di circa 33.000 mq, quale ampliamento del Molo San Cataldo, dove già sono presenti le infrastrutture al servizio della Guardia Costiera, compresa una fascia di ampliamento larga 20 metri necessaria per esigenze costruttive e d’uso e che sarà destinata all’AdSPMAM, per garantire, senza significativi aumenti di costo, ulteriore utilità e valore all’intervento e contestualmente consentire all’Ente di provvedere, con maggiore agio, economia e sicurezza, alle attività di manutenzione dell’intera opera.

L’imponente progetto è stato realizzato dall’Autorità di Sistema con lo scopo riqualificare funzionalmente un ambito portuale attualmente sottoutilizzato, con il duplice obiettivo di potenziare le infrastrutture asservite alla sede logistica di Bari del Corpo delle Capitanerie di Porto e, contemporaneamente, realizzare un bacino da destinare alla nautica da diporto.

L’opera che ha un quadro economico di oltre 34 milioni di euro è cofinanziata con fondi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e consentirà alla Capitaneria di porto di avere la disponibilità di ormeggi adeguatamente infrastrutturati, in un’area ritenuta strategica per i rapporti con i Paesi transfrontalieri e per la tutela dell’Adriatico meridionale.

Nello specifico, il progetto riguarda la realizzazione di banchine e piazzali al servizio della Guardia Costiera, collegati alla radice del Molo San Cataldo, in adiacenza e ampliamento delle aree già occupate dalla stessa Guardia Costiera. L’opera, inoltre, prevede un intervento di approfondimento dei fondali, fino alla quota di -7,00 metri rispetto al livello del mare, per un quantitativo complessivo di materiale dragato di 88.410 m3 .

Sul Molo San Cataldo verranno realizzati tre nuovi punti di ormeggio, per la lunghezza di circa 400 metri; mentre le superfici restanti saranno destinate sia alla Guardia Costiera e sia all’approdo turistico, nella Darsena di Ponente.

Infine, verrà realizzato un pontile idoneo all’ormeggio di due navi RO-PAX che potranno aprire il portellone di poppa sulla banchina 11.

A breve, l’Ente portuale pubblicherà la gara per la realizzazione dei lavori sulla base della formula dell’appalto integrato, affinchè l’opera possa essere realizzata entro la fine del 2025.

“Il  porto del futuro inizia a prendere  forma e sostanza commenta il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi- un porto interconnesso con la città, ecosostenibile, sicuro e modernissimo. Stiamo trasformando lo scalo in un hub polifunzionale e nevralgico che rivestirà un ruolo primario nel Bacino del Mediterraneo. Abbiamo effettuato un lavoro gigantesco per rispettare tutti i tempi e giovare  di finanziamenti che  così ben  sfruttati genereranno plurime economie a vantaggio del porto, della città e della regione”.

Questo è un passaggio importante per i prossimi passi relativi alla gara per i lavori di quello che nei fatti sarà il primo porto turistico attrezzato di Bari,- commenta il sindaco di Bari, Antonio Decaro- realizzato nell’ambito dei lavori di potenziamento della banchina per la Capitaneria di porto. L’intuizione di realizzare a San Cataldo una infrastruttura per la nautica da diporto si inserisce in una strategia urbana che vede nel quartiere fieristico un polo attrattivo per il turismo, per il tempo libero, gli eventi e che vedrà nei prossimi anni la realizzazione di importanti progetti di rigenerazione in fase di avvio a partire dal nuovo lungomare di san Cataldo i cui lavori di riqualificazione partiranno a breve”.

 “E’ l’attuazione della collaborazione inter-istituzionale che consentirà al Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera di servire le coste ed il mare del Paese con banchine e infrastrutture logistiche a Bari, per ospitare le nuove unità navali d’altura che saranno impiegate in scenari operativi sempre più complessi, permettendo alle donne e agli uomini del Corpo di adempiere, in modo ancora più efficiente, alle missioni affidate alla Guardia Costiera” – commenta il Direttore marittimo della Puglia e della Basilicata ionica, Contrammiraglio Vincenzo Leone

Parliamo di un’opera pubblica di notevole importanza per la città di Bari, che mira a valorizzare il suo mare- ”.– commenta il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. E questo sia perché adegua e realizza migliori infrastrutture per la Capitaneria di Porto sia perché prevede la nascita di un porto turistico che innalzerà l’appeal di Bari e della Regione. Proprio qui sorgerà la prima e per ora unica base navale della Guardia costiera a livello nazionale per la tutela della Sicurezza in mare, della tutela dell’ambiente e della salvezza delle vite umane”.

Il complesso iter era stato avviato  nel 2019 dall’AdSPMAM che aveva presentato una variante localizzata al Piano Regolatore Portuale (PRP) di Bari, riguardante due ambiti distinti: il primo relativo al Molo San Cataldo, il secondo relativo alla Darsena di Ponente. Nel 2020, la ‘variante localizzata’ era stata sottoposta al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che aveva espresso parere favorevole. Nel 2022, il Comitato di Gestione dell’Ente approvava la variante localizzata. A seguito del parere favorevole sulla variante localizzata al vigente Piano Regolatore Portuale da parte del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici e la definizione della VAS (Valutazione Ambientale Strategica) è stata avviata, quindi, la progettazione definitiva delle opere a mare. ,

Fondamentale, nelle diverse fasi, la completa sinergia, istituzionale e operativa, tra tutti i soggetti coinvolti.

 

MDF, 15febbraio 2024

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PORTO DI BRINDISI: NUOVO, SIGNIFICATIVO IMPULSO AL MIGLIORAMENTO DELL’OPERATIVITÀ E DELLA SICUREZZA DEL PORTO. COMPLETATI I LAVORI DI REALIZZAZIONE DI TRE ATTRAVERSAMENTI IN GOMMA SUL RACCORDO FERROVIARIO DI COSTA MORENA EST. UN COLLEGAMENTO TRA BINARI, PIAZZALE E BANCHINE PER OPERAZIONI PIÙ FUNZIONALI, EFFICIENTI E SICURE.

Nei giorni scorsi, la ditta Fenix Consorzio Stabile S.C.A.R.L. ha concluso e consegnato all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) i lavori relativi alla realizzazione di tre attraversamenti gommati sul raccordo ferroviario di Costa Morena Est, nel porto di Brindisi, finalizzati ad agevolare il collegamento tra il fascio dei binari, il piazzale e le banchine.

 

I dispositivi, noti anche come “gommati per binari”, sono progettati per consentire e agevolare il transito e l’attraversamento sicuro di veicoli, soprattutto mezzi pesanti, lungo i binari ferroviari, nei punti dove strade e piazzali intersecano le linee ferroviarie.

 

Tramite la realizzazione dei tre attraversamenti carrabili, che hanno un interasse di circa 100 metri e una larghezza di 10 metri, saranno migliorate notevolmente funzionalità e sicurezza nell’utilizzo del piazzale di Costa Morena Est, la cui parte più interna risultava maggiormente isolata rispetto agli accosti di Testata Nord e di banchina Est per la presenza della vasca di colmata e del fascio di binari che si sviluppa in senso longitudinale rispetto allo sporgente.

 

I tre attraversamenti, oltre a implementare operatività e sicurezza, mirano a risolvere, anche, quei fenomeni di congestione che spesso si registrano durante le operazioni portuali sulle aree retrostanti delle banchine.

Ciascuno dei tre dispositivi è costituito da moduli in gomma, vulcanizzata piena (piastre), collegati tra loro per creare un passaggio di area. Il sistema modulare è composto da piatti singoli in gomma, uniti mediante elementi di fissaggio per garantire il passaggio a raso, da una parte all’altra dello sporgente di Costa Morena Est, di mezzi pesanti, persino delle imponenti gru portuali.

Nel corso dell’intervento, che ha avuto un costo complessivo di 815 mila euro, sono stati effettuati anche lavori migliorativi e manutentivi dell’intera infrastruttura. Per garantire, infatti, standard di sicurezza adeguati, sono stati sostituiti sia alcune traverse, sia numerosi traversoni in legno ubicati in corrispondenza di alcuni deviatoi che risultavano ammalorati. Inoltre, è stata effettuata una revisione di tutti gli scambi e dei tratti di binario con curve di raggio ridotto.

L’impatto sulla gestione del flusso merci sarà rilevante– commenta il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi. Questo intervento, infatti, apporterà un sensibile miglioramento all’operatività di piazzali e banchine, agevolando notevolmente quello che è considerato il futuro della logistica: il trasporto intermodale, un approccio integrato ed efficiente in grado di avvalersi di tutte le diverse modalità di trasporto disponibili per ottimizzare le operazioni, migliorare l’efficienza complessiva del sistema di trasporto e rendere le connessioni sempre più sostenibili, sicure e veloci. Questo intervento– conclude il Presidente- è il frutto di un virtuoso percorso di dialogo e di confronto che abbiamo avviato con gli operatori e con il cluster marittimo brindisino. Gli incontri ci hanno consentito di individuare bisogni e potenzialità, programmare gli interventi e agire tempestivamente con un’azione considerevole, finalizzata a rendere l’infrastruttura portuale ancora più performante e integrata”.

Lo snodo ferroviario di Costa Morena Est riveste un’importanza strategica e funzionale notevole per tutte le attività del porto, in quanto è al servizio sia delle cosiddette “autostrade del mare”, sia della vasta ed operosa zona industriale di Brindisi.

L’intero raccordo ferroviario portuale di Brindisi, fatta esclusione per i due binari lato sud del fascio di presa e consegna, è in esercizio e su di esso vengono effettuate le operazioni di carico materiali da autocarri su carri ferroviari, per le cui manovre l’AdSPMAM ha rilasciato una concessione di servizi a Mercitalia S.p.A..

 

MDF, 12 febbraio 2024

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