L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), nei giorni scorsi, ha pubblicato il bando di gara d’appalto integrato per “l’affidamento dei servizi tecnici attinenti all’ingegneria e all’architettura relativi alla progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di potenziamento delle infrastrutture asservite alla sede logistica del Corpo delle Capitanerie di Porto – Realizzazione di nuove banchine in ampliamento del Molo San Cataldo, nel porto di Bari”.
Il progetto prevede la costruzione di nuove opere di banchinamento che si estenderanno su una superficie complessiva di circa 33.000 mq, quale ampliamento del Molo San Cataldo, dove già sono presenti le infrastrutture al servizio della Guardia Costiera.
L’imponente progetto è stato realizzato dall’Autorità di Sistema con lo scopo di riqualificare funzionalmente un ambito portuale attualmente sottoutilizzato, con il duplice obiettivo di potenziare le infrastrutture asservite alla sede logistica di Bari del Corpo delle Capitanerie di Porto e, contemporaneamente, realizzare un bacino da destinare alla nautica da diporto, un settore in forte espansione che solo nell’ultimo anno ha registrato, secondo Confindustria Nautica, una crescita a doppia cifra nella domanda di posti barca, in particolare per yacht dai 12 ai 24 metri e oltre.
Sul Molo San Cataldo verranno realizzati tre nuovi punti di ormeggio, per la lunghezza di circa 400 metri; mentre, le superfici restanti saranno destinate sia alla Guardia Costiera e sia all’approdo turistico.
Il quadro economico dell’intervento trova copertura finanziaria per 36 milioni di euro da parte del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, nell’ambito dei fondi di investimento ricadenti nella missione ordine pubblico e sicurezza (per il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza delle attività di controllo e sicurezza), e per i restanti 3 milioni nei fondi propri dell’AdSPMAM.
“L’opera è stata concepita con una visione integrata e sostenibile: non solo migliorerà significativamente la capacità operativa della Guardia Costiera, garantendo infrastrutture moderne, ecocompatibili e funzionali, ma darà anche un impulso decisivo al comparto della nautica da diporto degli yacht di grandi dimensioni, un settore in costante crescita che necessita di ormeggi sicuri, fondali adeguati e servizi evoluti- commenta il commissario straordinario dell’AdSPMAM, Amm. Vincenzo Leone. Gli Uffici dell’Ente hanno lavorato con la consueta determinazione e competenza per strutturare un bando così complesso e articolato di un progetto avviato nel 2019 dal presidente Ugo Patroni Griffi che ha anticipato quanto poi previsto dal regolamento europeo relativamente all’utilizzo dual use, civile e militare, delle infrastrutture portuali. Stiamo avviando- conclude l’Ammiraglio– un intervento strategico, in grado di coniugare efficacia logistica, sostenibilità ambientale e potenziale valorizzazione turistica dell’intero scalo portuale”.
Nello specifico, il progetto riguarda la realizzazione di banchine e piazzali al servizio della Guardia Costiera, collegati alla radice del Molo San Cataldo, in adiacenza e ampliamento delle aree già occupate dallo stesso Corpo dello Stato. L’opera, inoltre, prevede un intervento di approfondimento dei fondali, fino alla quota di -7,00 metri rispetto al livello del mare, per un quantitativo complessivo di materiale dragato di 88.410 m3.
La presentazione delle offerte deve avvenire entro e non oltre le ore 12.00 del 18 luglio 2025; l’apertura delle offerte avverrà il 21 luglio alle ore 11.00.
Tutti i dettagli sono pubblicati sul sito dell’Ente attraverso il link https://gare.adspmam.it/
L’opera sarà avviata entro la fine del 2025.
MDF, 30 maggio 2025
Questo pomeriggio, nella sala Comitato della sede di Bari dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), il commissario straordinario, Ammiraglio Vincenzo Leone, ha presentato la costituzione del nuovo Ufficio di Piano e dei suoi componenti.
L’Ufficio di Piano è una struttura di coordinamento, prodromica alla formazione del nuovo Piano Regolatore Portuale del porto di Bari, che ricopre un ruolo chiave nella governance e nello sviluppo strategico degli scali del Sistema, con un focus specifico sulla pianificazione integrata, sulla sostenibilità e sull’innovazione tecnologica.
L’Ufficio sarà composto dal segretario generale dell’Ente, Tito Vespasiani, e da due nuclei interni: il Dipartimento Tecnico, con il direttore Francesco Di Leverano, e il Dipartimento di Esercizio, con il direttore Pietro Bianco.
In tempi brevi, l’Ufficio verrà implementato adeguatamente da strutture specialistiche tecniche che integreranno le singole specifiche e le diverse discipline al fine di produrre un documento, in coordinamento con una pianificazione portuale nazionale, in grado di definire la strategia di sviluppo futuro dello scalo barese.
Partendo dall’analisi dei bisogni specifici e delle potenzialità dell’infrastruttura, infatti, saranno delineate le priorità d’intervento per potenziare il porto, per rendere più efficiente il flusso delle merci e per migliorare la competitività complessiva del Sistema portuale, avendo quali pilastri fondamentali l’innovazione e la sostenibilità.
“É necessario adeguare speditamente il porto di Bari alle nuove esigenze del territorio, partendo da una vision strategica in grado di coniugare perfettamente lo sviluppo con il rispetto per l’ambiente– commenta il Commissario straordinario. Per essere competitivi e sempre più performanti in un mercato globale in continua evoluzione bisogna procedere al passo con i tempi– conclude l’Ammiraglio Leone– disegnando un’infrastruttura portuale avveniristica, multimodale e tecnologica, in grado di ridurre l’impatto delle attività portuali, promuovendo efficienza energetica e l’uso di energie rinnovabili”.
“Il Piano Regolatore del porto di Bari risale al 1974- commenta il coordinatore Ugo Patroni Griffi. È stato approvato due anni prima del PRG di Bari. Entrambi i piani (che dialogavano) erano stati elaborati dai più grandi progettisti e urbanisti dell’epoca: Ugo Tomasicchio e Ludovico Quaroni. A cinquanta anni di distanza, –conclude– è ora di dotare Bari di un nuovo PRP che possa non solo sostenere i traffici dei prossimi 50 anni, ma anche valorizzare il retroporto e riconciliare la città con il porto”.
“L’avvio dell’Ufficio di Piano segna un momento significativo per la crescita e per l’innovazione del porto di Bari – ha dichiarato Donato Liguori, direttore generale per i porti, la logistica e l’intermodalità del MIT (Ministero delle Infrastrutture e Trasporti)–. Il Ministero segue con grande interesse questa iniziativa che conferma la capacità dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale di costruire sinergie virtuose tra pianificazione portuale e sviluppo urbano. Affiancare la programmazione dell’Ente a quella del Comune è un modello vincente in grado di garantire un’integrazione funzionale e un’interconnessione efficace tra il porto e la città, valorizzando il tessuto economico e sociale di tutto il territorio”.
L’Ufficio di Piano è una struttura che si rende necessaria per adempiere alle previsioni contenute nella riforma dei porti, opera all’interno delle Autorità di Sistema Portuale (AdSP) ed è responsabile della pianificazione strategica e operativa per ciascuno dei porti ricadenti nella sua competenza. Tra le funzioni principali vi è la redazione e l’aggiornamento del PRP, il documento che definisce lo sviluppo infrastrutturale dei porti appartenenti allo stesso sistema portuale. Coordina la pianificazione territoriale con le altre autorità pubbliche competenti (Regioni, Comuni, Ministeri) e svolge un ruolo di coordinamento con la Pianificazione Urbana e Territoriale, garantendo un’integrazione efficace con il territorio circostante. Inoltre, collabora con gli Enti locali e le Istituzioni nazionali per la definizione di progetti infrastrutturali portuali e retroportuali; fornisce supporto tecnico per l’accesso ai finanziamenti pubblici (nazionali ed europei) destinati allo sviluppo portuale; favorisce l’implementazione di sistemi innovativi per la gestione delle operazioni portuali e della logistica.
MDF, 23 gennaio 2025
Ieri, martedì 21 gennaio, nella sede di Bari dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), il direttore di esercizio del porto di Bari, Pietro Bianco, alcuni funzionari dell’Ente insieme ai rappresentati della Capitaneria di Porto, dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dell’UVAC, dell’USMAF, della Guardia di Finanza, della Polizia di Frontiera, nonché degli Operatori e del Laboratorio Archimede hanno incontrato una delegazione composta da 20 persone, nell’ambito di una “visita- studio” organizzata dal Centro per gli Investimenti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO).
La delegazione era composta da rappresentanti degli enti pubblici egiziano e tunisino coinvolti direttamente nell’importazione di cereali – la Egyptian Holding Company for Silos and Storage (EHCSS) e l’Office des Céréales (ODC) – oltre a membri del Centro per gli Investimenti della FAO e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS).
Obiettivo dell’iniziativa, organizzata dalla FAO, è stato quello di fornire ai rappresentanti dei due Paesi Africani la possibilitá di conoscere l’esperienza del porto di Bari, uno dei principali porti di importazione di cereali in Italia, nella movimentazione e nello stoccaggio di cereali.
il direttore di Esercizio porto di Bari, Pietro Bianco , e Dmytro PRYKHODKO- Economista senior e team leader del progetto- Centro per gli investimenti – FAO
Egitto e Tunisia, infatti, intendono investire e migliorare significativamente l’efficienza delle loro importazioni, attraverso la realizzazione di moderne infrastrutture per lo stoccaggio, la movimentazione e il trasporto; strutture e silos la cui realizzazione è prevista nei prossimi anni.
Il Centro per gli Investimenti della FAO, insieme alla BERS, infatti sta lavorando su un progetto regionale implementato nei Paesi della regione a Sud e ad Est del Mediterraneo, in particolare in Tunisia e in Egitto, mirato, appunto, ad ottimizzare e implementare la gestione della filiera di approvvigionamento dei cereali.
La visita si è articolata in due momenti: una tavola rotonda durante la quale i funzionari dell’AdSPMAM hanno fornito ai delegati una panoramica completa sulle infrastrutture e sulle procedure operative del porto di Bari, con particolare attenzione agli aspetti logistici, fitosanitari e di sicurezza alimentare, e una visita agli impianti portuali dedicati al traffico cerealicolo dello scalo barese.
La delegazione ha partecipato con grande interesse trovando estremamente rilevanti e proficui i contenuti raccolti nel corso della intensa “visita-studio”.
Giovedì 23 gennaio, alle ore 16.00, nella sala Comitato della sede di Bari dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) – piazzale C. Colombo n. 1- il commissario straordinario, Ammiraglio Vincenzo Leone, presenterà la costituzione del nuovo Ufficio di Piano e i suoi componenti.
Si tratta della struttura di coordinamento prodromica alla formazione del Piano Regolatore Portuale del porto di Bari.
All’incontro con la Stampa sarà presente il professor Ugo Patroni Griffi, già presidente dell’Ente portuale, chiamato dal Commissario straordinario a ricoprire la carica di coordinatore dell’Ufficio di Piano, in quanto esperto nei temi della pianificazione portuale, già referente del gruppo “urbanisti” in seno ad Assoporti e autore di vari contributi in materia.
Ha garantito la sua presenza il direttore generale per i porti, la logistica e l’intermodalità del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), Donato Liguori.
Il documento strategico attualmente in uso nel porto, capoluogo di regione, era stato approvato nel 1974; negli anni successivi aveva subito vari aggiornamenti, di cui l’ultimo in ordine di tempo nel 2023: un adeguamento tecnico-funzionale per l’approfondimento dei fondali del molo San Cataldo, nato dall’esigenza di avere aree di manovra con fondali minimi di 7,00 m rispetto al livello del mare per consentire l’ormeggio di tre unità di ultima generazione.
MDF, 21 gennaio 2025
Lo scorso 30 dicembre, l’Ufficio Gare e Contratti dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) ha concluso positivamente la procedura per l’affidamento congiunto dei servizi tecnici attinenti all’ingegneria e all’architettura, relativi alla progettazione esecutiva, alla esecuzione e ai lavori per la realizzazione dei sistemi di cold ironing nei porti di Bari e Brindisi.
Le verifiche effettuate dall’Ente hanno dato esito positivo; l’aggiudicatario dell’appalto integrato sarà, pertanto, il Raggruppamento Temporaneo di Imprese Consorzio Stabile Cantiere Italia/Acreide di Napoli che progetterà ed effettuerà i lavori nei due scali adriatici.
In linea di continuità tecnico – amministrativa, si è conlusa, quindi, l’ultima fase di una procedura complessa, fortemente voluta e avviata dal presidente Ugo Patroni Griffi e varata dal commissario straordinario, Contrammiraglio Vincenzo Leone, finalizzata ad accrescere l’ecosostenibilità dei due porti, aumentando esponenzialmente l’efficienza energetica e riducendo significativamente l’impatto ambientale delle operazioni portuali.
In attesa della stipula del contratto, si potrà procedere entro questo mese di gennaio, in via di urgenza, alla consegna dell’appalto per l’espletamento di servizi di architettura e di ingegneria, relativi alla progettazione esecutiva per gli interventi di elettrificazione delle banchine, previsti nei porti di Bari- banchina 10, e di Brindisi- Punta delle Terrare, definiti appunto anche cold ironing.
L’opera prevede l’installazione di una rete di sistemi per la fornitura di energia elettrica dalla riva alle navi durante la fase di ormeggio, in modo da ridurre al minimo l’utilizzo dei motori ausiliari di bordo per l’autoproduzione dell’energia elettrica necessaria, limitando sensibilmente emissioni di CO2, ossidi di azoto e polveri sottili, nonché l’impatto acustico.
E’ prevista, inoltre, la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica, a parziale copertura del fabbisogno energetico derivante dall’attivazione dei sistemi di cold ironing.
Il progetto prevede, infatti, l’installazione di due impianti fotovoltaici, uno nel porto di Bari e uno nel porto di Brindisi, la cui produzione di energia elettrica supporterà il sistema di elettrificazione delle banchine, riducendo il fabbisogno energetico, e sarà impiegata per integrare e soddisfare le svariate esigenze degli ambiti portuali (catena del freddo, pubblica illuminazione, operazioni portuali, ecc.).
In particolare, nel porto di Bari saranno elettrificati due ormeggi presso la Darsena di Ponente.
Valutata la frequenza di attracco delle due tipologie di utenze individuate, infatti, si è stabilito di dimensionare l’impianto considerando la contemporaneità di due navi Ro-Ro/Ro-Pax o, in alternativa, di una nave Ro-Ro/Ro-Pax e una nave da crociera, sarà installato, quindi, un convertitore di potenza da 16 MVA con uscite a 6,6/11 kV.
Nel porto di Brindisi verranno elettrificati due ormeggi presso la banchina di Punta delle Terrare. L’impianto sarà dimensionato in modo da garantire l’alimentazione contemporanea di due navi Ro-Ro/Ro-Pax, attraverso l’installazione di un convertitore di potenza da 6,5 MW con uscita a 11 kV predisposto per un futuro ampliamento dell’impianto che consenta anche l’attracco di navi da crociera.
“Con il cold ironing, trasformiamo i porti di Bari e di Brindisi in due polmoni verdi del trasporto marittimo- afferma il commissario straordinario, Contrammiraglio Vincenzo Leone. Due pionieri della sostenibilità ambientale e dell’innovazione tecnologica che contribuiranno concretamente al processo di transizione ecologica in atto a livello globale. Questo progetto, oltre a rendere i due scali maggiormente attrattivi e a migliorare significativamente la qualità della vita delle comunità portuali e dei territori circostanti- conclude il Commissario– è una vera e propria svolta epocale verso un futuro in cui crescita economica e rispetto per l’ambiente camminano finalmente assieme, dimostrando che sviluppo e sostenibilità possono e devono coesistere”.
Obiettivo del cold ironing è evitare che i motori, nel periodo di ormeggio in porto, rimangano accesi con le conseguenti emissioni inquinanti nell’aria. Durante la sosta in banchina, infatti, i motori a propulsione delle navi vengono spenti; tuttavia, per garantire l’erogazione dei servizi a bordo si utilizzano motori diesel ausiliari che comportano consumo di combustibile ed emissione di gas di scarico.
Tutti i documenti sono consultabili attraverso questi link:
https://adspmam.etrasparenza.it/archivio105_procedure-dal-01012024_0_9276_566_1.html
L’importo, oltre 28 milioni di euro, è finanziato nell’ambito del PAC 2014/2020 (Programma di Azione e Coesione complementare al PON Infrastrutture e Reti 2014-2020), a cui l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale era stato ammesso a finanziamento, classificandosi al 2° posto, su 14 presentati.
MDF, 7 gennaio 2025
Questa mattina, nella sala Comitato dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), si è svolta una conferenza stampa nel corso della quale il commissario straordinario, Contrammiraglio Vincenzo Leone, il direttore generale del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Aldo Patruno, e il noto artista australiano, Guido van Helten hanno presentato la conclusione dell’opera di riqualificazione e di valorizzazione delle strutture di stoccaggio presenti in porto, i silos.
Alla conferenza stampa erano presenti l’ex presidente di AdSPMAM, Ugo Patroni Griffi, che ha fortemente voluto e avviato l’opera; l’assessore alla Cultura del Comune di Bari, Paola Romano e Davide Campanile, amministratore unico dell’impresa Silos Granari della Sicilia S.r.l.- Gruppo Casillo, società concessionaria dei silos.
Dopo oltre un anno di lavoro, effettuato anche a 32 metri di altezza sui 16 silos, l’enorme affresco monumentale è stato completato e consegnato al porto e alla città.
Nel corso della conferenza stampa l’artista ha mostrato immagini suggestive e rappresentative. L’effetto finale è stupefacente: anche da molto lontano è possibile ammirare i volti e i gesti impressi sul murales, immagini che hanno la capacità di raccontare la storia millenaria di Bari e che da oggi caratterizzano ulteriormente la città; regalando al territorio un capolavoro visivo senza precedenti.https://drive.google.com/file/d/1geaveNdDnhuGV8VUEvUU0UgvAAipKZL1/view?usp=drive_link
L’iniziativa, fortemente voluta dall’Ente portuale e supportata dal Comune di Bari, rientra nell’ambito di un Accordo di collaborazione stipulato tra AdSPMAM e l’Agenzia Regionale del Turismo Pugliapromozione con l’obiettivo di contribuire alla valorizzazione, promozione e comunicazione del territorio e del suo patrimonio materiale e immateriale, attraverso un’opera artistica di rigenerazione urbana che sarà espressione dei valori legati all’identità regionale e alla memoria collettiva. Valori intesi come elementi costitutivi del brand Puglia.
“Siamo difronte ad un’opera di portata straordinaria, la cui imponenza e unicità avranno un impatto significativo sul rafforzamento dell’appeal turistico della città– commenta il contramm. Vincenzo Leone. Il porto, tradizionalmente crocevia commerciale e turistico, diventerà anche un punto di riferimento artistico e culturale di grande rilevanza. La millenaria storia di Bari è stata tratteggiata con immagini gigantesche, suggestive ed eloquenti, in grado di raccontare le radici di una cultura da sempre strettamente legata al mare. Non abbiamo lesinato sforzi o risorse per donare alla città un’opera d’arte che fungerà anche da potente attrattore, in grado di catalizzare nuove energie per fare del porto un polo di attrazione turistico e artistico di portata internazionale”.
“Prosegue ai massimi livelli l’operazione di valorizzazione e promozione del Territorio Pugliese tramite l’Arte, in tutte le variegate forme ed espressioni attraverso le quali si esprime e giunge direttamente alla testa e al cuore del pubblico- commenta Aldo Patruno. Nel caso di Guido van Helten e dei silos granari al porto di Bari, questa operazione raggiunge livelli eclatanti e può davvero costituire, nell’immaginario collettivo, il legame più immediato tra il Porto e la Città”
“Ringraziamo l’artista per aver voluto portare avanti un importante lavoro di ricerca sul culto nicolaiano e sulle emozioni che animano la città vecchia- commenta l’assessore Paola Romano. La sua opera contribuisce all’apertura del porto alla città e si inserisce in una strategia più ampia di arte pubblica della città di Bari che vorremo portare avanti nei prossimi anni. Sarà molto bello per i tanti che transitano nel nostro porto poter associare la città di Bari a quei volti emozionati e portare con sé le radici profonde di un culto candideremo a Patrimonio Unesco. Un ringraziamento particolare va al prof. Ugo Patroni Griffi che ha fortemente voluto la realizzazione di questa meravigliosa opera d’arte e a tutte le Istituzioni che hanno contribuito alla sua realizzazione”.
“L’arte contemporanea potrà contribuire a caratterizzare l’attrattività della Puglia e noi continueremo a lavorare in sinergia con chi condivide la nostra visione – dice Luca Scandale. L’opera dell’artista australiano Guido van Helten propone con grande sensibilità i volti, le tradizioni ed anche lo sguardo rivolto al domani del nostro territorio. Non si tratta di un’iniziativa isolata per Pugliapromozione, dato che abbiamo già avviato una serie di attività fra le quali la Fashion Week di Milano che sta per iniziare, in aggiunta a varie mostre di artisti internazionali che in Puglia sanno di trovare un punto di riferimento, con una rinnovata offerta artistica e culturale”.
“Dedico l’opera a tutti i baresi, alla loro umanità, a questa splendida città in cui ho lavorato a lungo e che mi ha fatto sentire a casa– commenta Guido van Helten. L’opera dei Silos vuole offrire al mondo una versione contemporanea della figura di San Nicola, ispirata dalla grande tradizione pittorica che ne ha raccontato le gesta. Una rappresentazione che coinvolge i lavoratori del porto e la straordinaria gente di Bari”.
L’opera rappresenta la conclusione di un lungo e articolato percorso di interazione che l’artista aveva intrapreso con la comunità e con il territorio, percorso finalizzato a comprendere e assimilare gli elementi più distintivi e intimi della città, in particolare della città vecchia, ossia quella più strettamente legata al porto.
Van Helten si era immerso in prima persona nel territorio, per conoscere e studiare le persone che lo caratterizzano, non solo a Bari ma anche a Durazzo (Albania).
Per completare la ricerca, l’artista dopo aver compiuto un viaggio a Myra, in Turchia, nel maggio 2023 aveva sperimentato e fotografato la festa di San Nicola.
L’arte urbana sui silos portuali si configura come un catalizzatore di trasformazione territoriale, in grado di innescare un effetto positivo sull’economia locale e di amplificare l’appeal della regione. La sinergia tra espressione artistica e infrastrutture portuali non solo ridefinisce l’aspetto visivo delle aree coinvolte, ma incarna un nuovo paradigma di sviluppo urbano, in cui la fusione tra creatività e innovazione si intreccia con la funzionalità e la praticità dell’ambiente circostante.
L’opera di allestimento e di riqualificazione di tutta l’area portuale non termina quì. Presente alla conferenza stampa, infatti, il liceo Artistico “Federico II Stupor Mundi” di Corato che, proprio oggi, ha presentato un progetto di realizzazione di un murales sul tema del Mediterraneo come luogo di incontro e di coesistenza dei popoli che vi si affacciano.
MDF, 11 settembre 2024
Mercoledì 11 settembre alle ore 11.00, nella sala Comitato della sede di Bari dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), p.le C. Colombo n. 1, il commissario straordinario, Contrammiraglio Vincenzo Leone, e Aldo Patruno, direttore generale del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, terranno una conferenza stampa per illustrare il completamento dell’opera di riqualificazione e di valorizzazione dei silos, ubicati nel porto di Bari. L’opera è stata realizzata dal noto artista australiano Guido van Helten, tra i più importanti esponenti mondiali del settore, che sarà presente all’evento, mostrerà immagini esclusive dell’opera e saluterà la città, dopo due anni di permanenza.
All’incontro sono stati inviati: l’ex presidente di AdSPMAM, Ugo Patroni Griffi, che ha fortemente voluto l’opera; il sindaco di Bari, Vito Leccese; il direttore generale di PugliaPromozione (Agenzia Regionale per il Turismo) Luca Scandale e l’impresa Silos Granari della Sicilia S.r.l.- Gruppo Casillo, società concessionaria dei silos.
L’opera era stata avviata nel giugno 2023, dopo che il celebre artista aveva effettuato un meticoloso lavoro di ricerca sulla storia e sulle le tradizioni del territorio.
Il murales foto realistico è stato realizzato sulle pareti dei 16 silos, ciascuno dei quali misura circa 32 metri d’altezza per un diametro di 8 metri.
MDF, 9 settembre 2024
In questo consiste lo sviluppo Green della Blu Economy necessariamente affidato alla collaborazione tra Ricerca, Imprese e Amministrazione Pubbliche.
Ci crede fermamente l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale che partecipa attivamente e finanziariamente al progetto GreenLife4Seas (GREen ENgineering solutions: a new LIFE for SEdiments And Shells), un progetto di ricerca e di economia circolare, sostenuto dal Programma per l’Ambiente e per l’Azione per il Clima – LIFE 2014/2020 assieme al Politecnico di Bari (Dicatech) capofila della cordata; progetto a tripla elica che vuole traferire nuove tecnologie verso il settore produttivo con il coinvolgimento basilare delle amministrazioni dei porti.
La Puglia produce il 16% dei molluschi italiani, circa 10 tonnellate al giorno, ed è la terza regione in Italia per produzione, in particolare di cozze di cui il guscio, purtroppo, non nè edibile né compostabile e costituisce quindi un rifiuto che fino ad adesso non è stato possibile riciclare.
E’ ovvia quindi la necessità di agire con azioni sistemiche e di sistema; da qui i due approcci a tripla elica e di economia circolare, affiancati per migliorare il benessere della popolazione senza impattare o addirittura migliorare la footprint dell’azione umana.
Sono già iniziate nel porto di Bari e di Barletta le operazioni di dragaggio dei sedimenti finalizzati a procedere con la calibrazione della soluzione tra sedimenti, polvere di mitili e cementi per realizzare masselli autobloccanti per la pavimentazione pubblica.
Tante le aziende coinvolte, tra cui anche start up di giovani talentuosi: tra queste, la Simem, azienda nata a Verona nel 1963, produttrice di macchinari per il cemento, la Vitone Eco, specializzata nel trattamento di fanghi e residui dell’industria agroalimentare, e la Noesis European Development Consulting. Collaborano tra le altre anche la Mapei, la Prefabbricati Pugliesi e la Vibrotek, oltre alle cooperative di mitilicultori di Taranto e La Spezia.
Ma altre imprese potranno entrare nel network, anche il 2028 anno di fine progetto, per poter sviluppare altri prodotti derivanti dal recupero dei gusci delle cozze tra questi, case intere stampate in 3d, oggetti di design e piste ciclabili, un nuovo orizzonte per lo sviluppo economico del nostro territorio.
“Lo sviluppo della Green Economy nel contesto della Blu Economy, dalla valorizzazione dei gusci delle cozze ai sedimenti dei porti fino alle infrastrutture come le strade pavimentate e i frangiflutti, rappresenta una sfida che richiede la collaborazione sinergica di tutti: ricerca, imprese e Amministrazioni pubbliche– commenta il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) Ugo Patroni Griffi. Siamo fermamente convinti di dover continuare a navigare verso questi due poli che non solo favoriscono la protezione dell’ambiente marino e la riduzione dell’impatto ambientale, ma che hanno anche la capacità di promuovere lo sviluppo economico sostenibile e l’innovazione nel settore marittimo. Proprio per questo siamo attivamente coinvolti e impegnati nel progetto GreenLife4Seas, un’iniziativa che mira a trasferire innovazioni tecnologiche al settore produttivo coinvolgendo le amministrazioni portuali. L’utilizzo sostenibile delle risorse marine, incluso il riciclo dei gusci delle cozze, – conclude il Presidente– rappresenta una opportunità per migliorare il benessere della popolazione e ridurre l’impatto ambientale delle attività umane, promuovendo al contempo lo sviluppo economico del nostro territorio.”
Bari, 03 maggio 2024
Nella giornata di oggi, lunedì 11 marzo, il Consiglio dei Ministri si è espresso favorevolmente rispetto al progetto “Lavori di realizzazione dei sistemi di cold ironing nei porti di Bari e di Brindisi”, superando di fatto lo stop espresso dalla Sovrintendenza per la Città Metropolitana di Bari e dal Comune di Bari.
Il problema era stato portato all’ordine del giorno dell’Esecutivo dal ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, direttamente coinvolto, assieme al ministro per le Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) attraverso un dossier, nel quale si faceva presente che un porto è «del tutto privo di naturalità», essendo «caratterizzato da luoghi ampiamente antropizzati e tipici degli ambienti portuali (banchine, piazzali, attrezzature, stazioni marittime, grandi aree di sosta per auto e trailer, etc..)».
Ad eccepire la decisione era stata anche la Regione Puglia che aveva evidenziato che in base al Pptr (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) e alle norme urbanistiche vigenti, tale vincolo di fatto non sussiste.
L’impasse burocratico era nato nel corso della Conferenza di Servizi, avviata nello scorso mese di maggio, finalizzata ad ottenere l’autorizzazione unica ZES e che vedeva coinvolti AdSPMAM, Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per la provincia di Bari, Regione Puglia, Città Metropolitana di Bari, Provincia di Brindisi, Comuni di Bari e di Brindisi, Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino meridionale, Agenzia del Demanio, Agenzia delle Dogane, Capitaneria di porto di Bari, Capitaneria di porto di Brindisi e Consorzio Asi di Brindisi.
Per Bari, la Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Bari e Ufficio Paesaggio del Comune di Bari sollevarono la presunta incompatibilità tra l’intervento (tettoie fotovoltaiche a servizio dei parcheggi già esistenti) e il vincolo paesaggistico relativo ai «territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea della battigia».
“Non posso che ringraziare il Ministro Fitto, l’intero Consiglio dei Ministri e la Regione Puglia nella persona del presidente Emiliano, del Capo di gabinetto prof. Catalano e del direttore del Dipartimento urbanistica arch. Lasorella per aver sostenuto il diritto della città di Bari ad avere un porto green e sostenibile, in cui le emissioni siano limitate al massimo- ha commentato il presidente dell’Ente portuale Ugo Patroni Griffi. Una storia di ordinaria burocrazia fortunatamente, in questo caso, a lieto fine per lo sviluppo del porto, l’ambiente e la salute dei cittadini”.
“Finalmente le proposte della Regione Puglia e dell’Autorità portuale sono state accolte dal Governo che ha superato i suoi contrasti interni sbloccando questo progetto di grande rilievo per il porto, la città e il mare di Bari – ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano -. Un porto green, sempre più ecocompatibile capace di abbattere significativamente le emissioni inquinanti e l’inquinamento acustico, sarà sicuramente più appetibile per le compagnie e saprà promuoversi con maggiore efficacia”.
Il progetto prevede la realizzazione di una rete di sistemi per la fornitura di energia elettrica dalla riva alle navi durante la fase di ormeggio, in modo da ridurre al minimo l’utilizzo dei motori ausiliari di bordo per l’autoproduzione dell’energia elettrica necessaria, limitando sensibilmente emissioni di CO2, ossidi di azoto e polveri sottili, nonché l’impatto acustico.
E’ prevista, inoltre, la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica, a parziale copertura del fabbisogno energetico derivante dall’attivazione dei sistemi di cold ironing.
In particolare, nel porto di Bari saranno elettrificati due ormeggi presso la Darsena di Ponente. Considerata la frequenza di attracco delle due tipologie di utenze individuate, si è stabilito di dimensionare l’impianto considerando la contemporaneità di due navi Ro-Ro/Ro-Pax o, in alternativa, di una nave Ro-Ro/Ro-Pax e una nave da crociera, sarà installato un convertitore di potenza da 16 MVA con uscite a 6,6/11 kV.
Nel porto di Brindisi, invece, verranno elettrificati due ormeggi presso la banchina di Punta delle Terrare. L’impianto sarà dimensionato in modo da garantire l’alimentazione contemporanea di due navi Ro-Ro/Ro-Pax, attraverso l’installazione di un convertitore di potenza da 6,5 MW con uscita a 11 kV predisposto anche per un futuro ampliamento dell’impianto che consenta anche l’attracco di navi da crociera.
Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione di due impianti fotovoltaici, uno nel porto di Bari e uno nel porto di Brindisi, la cui produzione di energia elettrica supporterà il sistema di elettrificazione delle banchine, diminuendone il fabbisogno energetico, e sarà, inoltre, impiegato per integrare e soddisfare le svariate esigenze degli ambiti portuali (catena del freddo, pubblica illuminazione, operazioni portuali, ecc.), rendendo più attrattivo l’ormeggio, con alimentazione elettrica da terra, abbattendo i costi supportati dalle compagnie.
L’obiettivo è, dunque, evitare che i motori, nel periodo di ormeggio in porto, rimangano accesi con il seguito di emissioni inquinanti nell’aria. Durante la sosta in banchina, infatti, i motori a propulsione delle navi vengono spenti; tuttavia, per garantire l’erogazione dei servizi a bordo si utilizzano motori diesel ausiliari che comportano consumo di combustibile ed emissione di gas di scarico.
L’importo è finanziato nell’ambito del PAC 2014/2020 (Programma di Azione e Coesione complementare al PON Infrastrutture e Reti 2014-2020), a cui l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale era stato ammesso a finanziamento, classificandosi al 2° posto, su 14 presentati.
MDF, 11 marzo 2024
Lo scorso 13 febbraio, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE)- Direzione Generale Valutazioni Ambientali- ha pubblicato una determinazione direttoriale relativa ai lavori di potenziamento della sede logistica del Corpo Capitaneria di Porto e di realizzazione delle nuove banchine, in ampliamento del molo San Cataldo, nel porto di Bari, voluti e progettati dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) e sostenuti da Comune di Bari e Regione Puglia, decretando, sulla scorta dello studio di impatto ambientale prodotto, la non assoggettabilità delle opere alla procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale).
La prossima settimana, pertanto, con un provvedimento del presidente dell’AdSPMAM, Ugo Patroni Griffi, potrà essere conclusa la Conferenza di Servi, indetta in forma semplificata e modalità asincrona, per l’acquisizione dei pareri propedeutici all’approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economica e per l’ottenimento dell’Autorizzazione Unica ZES, relativamente, appunto, alla realizzazione di banchine e di piazzali in ampliamento del Molo San Cataldo, in conformità alla pianificazione portuale vigente.
Il progetto prevede la costruzione di nuove opere di banchinamento, per una superficie complessiva di circa 33.000 mq, quale ampliamento del Molo San Cataldo, dove già sono presenti le infrastrutture al servizio della Guardia Costiera, compresa una fascia di ampliamento larga 20 metri necessaria per esigenze costruttive e d’uso e che sarà destinata all’AdSPMAM, per garantire, senza significativi aumenti di costo, ulteriore utilità e valore all’intervento e contestualmente consentire all’Ente di provvedere, con maggiore agio, economia e sicurezza, alle attività di manutenzione dell’intera opera.
L’imponente progetto è stato realizzato dall’Autorità di Sistema con lo scopo riqualificare funzionalmente un ambito portuale attualmente sottoutilizzato, con il duplice obiettivo di potenziare le infrastrutture asservite alla sede logistica di Bari del Corpo delle Capitanerie di Porto e, contemporaneamente, realizzare un bacino da destinare alla nautica da diporto.
L’opera che ha un quadro economico di oltre 34 milioni di euro è cofinanziata con fondi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e consentirà alla Capitaneria di porto di avere la disponibilità di ormeggi adeguatamente infrastrutturati, in un’area ritenuta strategica per i rapporti con i Paesi transfrontalieri e per la tutela dell’Adriatico meridionale.
Nello specifico, il progetto riguarda la realizzazione di banchine e piazzali al servizio della Guardia Costiera, collegati alla radice del Molo San Cataldo, in adiacenza e ampliamento delle aree già occupate dalla stessa Guardia Costiera. L’opera, inoltre, prevede un intervento di approfondimento dei fondali, fino alla quota di -7,00 metri rispetto al livello del mare, per un quantitativo complessivo di materiale dragato di 88.410 m3 .
Sul Molo San Cataldo verranno realizzati tre nuovi punti di ormeggio, per la lunghezza di circa 400 metri; mentre le superfici restanti saranno destinate sia alla Guardia Costiera e sia all’approdo turistico, nella Darsena di Ponente.
Infine, verrà realizzato un pontile idoneo all’ormeggio di due navi RO-PAX che potranno aprire il portellone di poppa sulla banchina 11.
A breve, l’Ente portuale pubblicherà la gara per la realizzazione dei lavori sulla base della formula dell’appalto integrato, affinchè l’opera possa essere realizzata entro la fine del 2025.
“Il porto del futuro inizia a prendere forma e sostanza– commenta il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi- un porto interconnesso con la città, ecosostenibile, sicuro e modernissimo. Stiamo trasformando lo scalo in un hub polifunzionale e nevralgico che rivestirà un ruolo primario nel Bacino del Mediterraneo. Abbiamo effettuato un lavoro gigantesco per rispettare tutti i tempi e giovare di finanziamenti che così ben sfruttati genereranno plurime economie a vantaggio del porto, della città e della regione”.
“Questo è un passaggio importante per i prossimi passi relativi alla gara per i lavori di quello che nei fatti sarà il primo porto turistico attrezzato di Bari,- commenta il sindaco di Bari, Antonio Decaro- realizzato nell’ambito dei lavori di potenziamento della banchina per la Capitaneria di porto. L’intuizione di realizzare a San Cataldo una infrastruttura per la nautica da diporto si inserisce in una strategia urbana che vede nel quartiere fieristico un polo attrattivo per il turismo, per il tempo libero, gli eventi e che vedrà nei prossimi anni la realizzazione di importanti progetti di rigenerazione in fase di avvio a partire dal nuovo lungomare di san Cataldo i cui lavori di riqualificazione partiranno a breve”.
“E’ l’attuazione della collaborazione inter-istituzionale che consentirà al Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera di servire le coste ed il mare del Paese con banchine e infrastrutture logistiche a Bari, per ospitare le nuove unità navali d’altura che saranno impiegate in scenari operativi sempre più complessi, permettendo alle donne e agli uomini del Corpo di adempiere, in modo ancora più efficiente, alle missioni affidate alla Guardia Costiera” – commenta il Direttore marittimo della Puglia e della Basilicata ionica, Contrammiraglio Vincenzo Leone
“Parliamo di un’opera pubblica di notevole importanza per la città di Bari, che mira a valorizzare il suo mare- ”.– commenta il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. E questo sia perché adegua e realizza migliori infrastrutture per la Capitaneria di Porto sia perché prevede la nascita di un porto turistico che innalzerà l’appeal di Bari e della Regione. Proprio qui sorgerà la prima e per ora unica base navale della Guardia costiera a livello nazionale per la tutela della Sicurezza in mare, della tutela dell’ambiente e della salvezza delle vite umane”.
Il complesso iter era stato avviato nel 2019 dall’AdSPMAM che aveva presentato una variante localizzata al Piano Regolatore Portuale (PRP) di Bari, riguardante due ambiti distinti: il primo relativo al Molo San Cataldo, il secondo relativo alla Darsena di Ponente. Nel 2020, la ‘variante localizzata’ era stata sottoposta al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che aveva espresso parere favorevole. Nel 2022, il Comitato di Gestione dell’Ente approvava la variante localizzata. A seguito del parere favorevole sulla variante localizzata al vigente Piano Regolatore Portuale da parte del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici e la definizione della VAS (Valutazione Ambientale Strategica) è stata avviata, quindi, la progettazione definitiva delle opere a mare. ,
Fondamentale, nelle diverse fasi, la completa sinergia, istituzionale e operativa, tra tutti i soggetti coinvolti.
MDF, 15febbraio 2024