Sabato 18 giugno alle 10.00 nella ex sala comitato della sede di Brindisi dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), piazza Vittorio Emanuele II n. 7, si terrà la lezione inaugurale della prima edizione del Master di II livello “Port City School. Per il governo delle città porto”.
Il percorso formativo è stato voluto e sostenuto da: Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Uniba- Dipartimento di Economia, Management e Diritto dell’Impresa, Fondazione Gianfranco Dioguardi, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale, Università degli Studi Ca’ Foscari di Venezia e Associazione Nazionale Comuni Italiani.
L’obiettivo del Master, rivolto ad amministratori pubblici (dirigenti, funzionari ordinari, sindaci, assessori, consiglieri) e a giovani laureati interessati alla gestione del governo delle città complesse, a professionisti e imprenditori interessati alle nuove problematiche urbane, è quello di formare competenze professionali qualificate da destinare alla governance e al management delle città, per contrastare l’emergente complessità del Terzo millennio.
Il corso si propone l’obiettivo di presentare e di approfondire gli strumenti di governo delle città-porto, per loro natura organismi articolati forse ancor di più delle attuali emergenti grandi città metropolitane, che nell’era contemporanea sono caratterizzate da una crescente complessità data anche dalla stretta correlazione con i fenomeni emergenti su scala globale.
Alla lezione inaugurale sono state invitate le massime autorità.
In allegato, la locandina e la brochure del Master.
Per maggiori informazioni si può visitare la pagina dedicata sul sito www.uniba.it o scrivere all’indirizzo e-mail: master@uniba.it per le questioni amministrative oppure a giovanni.lagioia@uniba.it o letizia.carrera@uniba.it, per ogni altro aspetto.
MDF, 16 giugno 2022
I presidenti delle Autorità portuali dell’Adriatico Meridionale e del Tirreno Centrale, Ugo Patroni Griffi e Pietro Spirito, si sono recati in missione in Israele. Dopo scambi di vedute con i Ministeri dell’Economia e degli Affari Esteri, si e’ tenuto un incontro con l’Autorità di regolazione e gestione dei porti israeliani, nel corso del quale sono emerse, in particolare, opportunità di collaborazione accademica tra l’Università di Haifa e le università napoletana e barese.
Diversi sono stati i contatti con operatori nel settore delle tecnologie marittime, per analizzare lo stato della ricerca e della industrializzazione su questo fronte strategico.
La missione si è conclusa con un incontro con la principale compagnia marittima nel settore dei container israeliana, la ZIM, con la quale sono state analizzate le principali rotte servite e i possibili sviluppi.
“Israele è totalmente dipendente dai traffici marittimi: il 99% del volume del suo import-export passa per il mare e il commercio estero rappresenta il 63% del Pil– commenta il presidente Patroni Griffi. Tra i principali obiettivi della nostra missione, intercettare forme di collaborazione per dare ulteriore impulso al traffico container nei nostri porti, considerati i risultati impressionanti raggiunti, in questo segmento, dai porti israeliani. I due principali scali del Paese, infatti, movimentano attualmente 2,7 milioni di Teu l’anno e puntano a raggiungere quota 3,5 milioni entro il 2021, quando saranno finiti i lavori di potenziamento che li porteranno a ospitare navi fino a 18-19.000 Teu. Proprio in virtù di tali dati, in questi giorni ci siamo interfacciati– conclude Patroni Griffi- con i referenti della compagnia ZIM, per verificare possibili forme di collaborazione e di investimento, soprattutto in vista delle agevolazioni che saranno introdotte dalle ZES.”
“Israele registra una crescita media annua del 4% nelle merci che transitano per i suoi porti, nonché investimenti da quattro miliardi di dollari per la costruzione di nuovi terminal container– commenta il presidente Spirito. Uno spiccato protagonismo sia per i collegamenti marittimi sia per quelli terrestri, nella strategia cinese “One Belt One Road”. Siamo convinti, inoltre, che il trinomio cultura-scienza-crescita costituisca il volano giusto per produrre innovazione, facendo leva sul capitale umano per raggiungere cruciali obiettivi di crescita. Proprio a tal fine, abbiamo aperto la strada a forme di collaborazione tra le università partenopea e barese e quella di Haifa per favorire l’istituzione di collegamenti che possano essere anche di natura scientifica e accademica. Le vie di collaborazione possono essere diverse, e i nostri porti del Tirreno centrale e dell’Adriatico meridionale- conclude il presidente- intendono svolgere il ruolo di ponte , per rendere il nostro mare un luogo di incontro e non di tragedie.”
MDF, 27 giugno 2018