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PORTI DI BARI E DI BRINDISI: SI ILLUMINANO DI VERDE I PORTI DI BARI E DI BRINDISI. IL RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE, COMPOSTO DALLA CAPOGRUPPO CONSORZIO STABILE CANTIERE ITALIA DI NAPOLI, SI AGGIUDICA L’APPALTO INTEGRATO, OLTRE 28 MILIONI DI EURO, PER LA PROGETTAZIONE E PER I LAVORI DI REALIZZAZIONE DEI SISTEMI DI COLD IRONING. LA RIVOLUZIONE GREEN DEI PORTI ADRIATICI PASSA NELLA SUA FASE OPERATIVA.

Lo scorso 30 dicembre, l’Ufficio Gare e Contratti dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) ha concluso positivamente la procedura per l’affidamento congiunto dei servizi tecnici attinenti all’ingegneria e all’architettura, relativi alla progettazione esecutiva, alla esecuzione e ai lavori per la realizzazione dei sistemi di cold ironing nei porti di Bari e Brindisi.

 

Le verifiche effettuate dall’Ente hanno dato esito positivo; l’aggiudicatario dell’appalto integrato sarà, pertanto, il Raggruppamento Temporaneo di Imprese Consorzio Stabile Cantiere Italia/Acreide di Napoli che progetterà ed effettuerà i lavori nei due scali adriatici.

 

In linea di continuità tecnico – amministrativa, si è conlusa, quindi, l’ultima fase di una procedura complessa, fortemente voluta e avviata dal presidente Ugo Patroni Griffi e varata dal commissario straordinario, Contrammiraglio Vincenzo Leone, finalizzata ad accrescere l’ecosostenibilità dei due porti, aumentando esponenzialmente l’efficienza energetica e riducendo significativamente l’impatto ambientale delle operazioni portuali.

 

In attesa della stipula del contratto, si potrà procedere entro questo mese di gennaio, in via di urgenza, alla consegna dell’appalto per l’espletamento di servizi di architettura e di ingegneria, relativi alla progettazione esecutiva per gli interventi di elettrificazione delle banchine, previsti nei porti di Bari- banchina 10, e di Brindisi- Punta delle Terrare, definiti appunto anche cold ironing.

 

L’opera prevede l’installazione di una rete di sistemi per la fornitura di energia elettrica dalla riva alle navi durante la fase di ormeggio, in modo da ridurre al minimo l’utilizzo dei motori ausiliari di bordo per l’autoproduzione dell’energia elettrica necessaria, limitando sensibilmente emissioni di CO2, ossidi di azoto e polveri sottili, nonché l’impatto acustico.

 

E’ prevista, inoltre, la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica, a parziale copertura del fabbisogno energetico derivante dall’attivazione dei sistemi di cold ironing.

Il progetto prevede, infatti, l’installazione di due impianti fotovoltaici, uno nel porto di Bari e uno nel porto di Brindisi, la cui produzione di energia elettrica supporterà il sistema di elettrificazione delle banchine, riducendo il fabbisogno energetico, e sarà impiegata per integrare e soddisfare le svariate esigenze degli ambiti portuali (catena del freddo, pubblica illuminazione, operazioni portuali, ecc.).

In particolare, nel porto di Bari saranno elettrificati due ormeggi presso la Darsena di Ponente.

Valutata la frequenza di attracco delle due tipologie di utenze individuate, infatti, si è stabilito di dimensionare l’impianto considerando la contemporaneità di due navi Ro-Ro/Ro-Pax o, in alternativa, di una nave Ro-Ro/Ro-Pax e una nave da crociera, sarà installato, quindi, un convertitore di potenza da 16 MVA con uscite a 6,6/11 kV.

Nel porto di Brindisi verranno elettrificati due ormeggi presso la banchina di Punta delle Terrare. L’impianto sarà dimensionato in modo da garantire l’alimentazione contemporanea di due navi Ro-Ro/Ro-Pax, attraverso l’installazione di un convertitore di potenza da 6,5 MW con uscita a 11 kV predisposto per un futuro ampliamento dell’impianto che consenta anche l’attracco di navi da crociera.

Con il cold ironing, trasformiamo i porti di Bari e di Brindisi in due polmoni verdi del trasporto marittimo- afferma il commissario straordinario, Contrammiraglio Vincenzo Leone. Due pionieri della sostenibilità ambientale e dell’innovazione tecnologica che contribuiranno concretamente al processo di transizione ecologica in atto a livello globale. Questo progetto, oltre a rendere i due scali maggiormente attrattivi e a migliorare significativamente la qualità della vita delle comunità portuali e dei territori circostanti- conclude il Commissario– è una vera e propria svolta epocale verso un futuro in cui crescita economica e rispetto per l’ambiente camminano finalmente assieme, dimostrando che sviluppo e sostenibilità possono e devono coesistere”.

Obiettivo del cold ironing è evitare che i motori, nel periodo di ormeggio in porto, rimangano accesi con le conseguenti emissioni inquinanti nell’aria. Durante la sosta in banchina, infatti, i motori a propulsione delle navi vengono spenti; tuttavia, per garantire l’erogazione dei servizi a bordo si utilizzano motori diesel ausiliari che comportano consumo di combustibile ed emissione di gas di scarico.

Tutti i documenti sono consultabili attraverso questi link:

  1. TUTTOGARE: https://gare.adspmam.it/gare/dettaglio.php?codice=1190
  2. ADSPMAM: sezione bandi e gare:

https://www.adspmam.it/appalto-integrato-per-laffidamento-dei-servizi-tecnici-attinenti-allingegneria-e-allarchitettura-relativi-alla-progettazione-esecutiva-ed-esecuzione-lavori-per-la-realizzazione-dei/

  1. PROFILO COMMITENTE – “TRASPARENZA”

https://adspmam.etrasparenza.it/archivio105_procedure-dal-01012024_0_9276_566_1.html

  1. BDNCP https://dati.anticorruzione.it/superset/dashboard/dettaglio_cig/?cig=B260CB8D42

 

L’importo, oltre 28 milioni di euro, è finanziato nell’ambito del PAC 2014/2020 (Programma di Azione e Coesione complementare al PON Infrastrutture e Reti 2014-2020), a cui l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale era stato ammesso a finanziamento, classificandosi al 2° posto, su 14 presentati.

 

MDF, 7 gennaio 2025

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PORTO DI TERMOLI: IL COLD IRONING (ELETTRIFICAZIONE DELLE BANCHINE) A TERMOLI SARÀ PRESTO UNA VIRTUOSA REALTÀ. ADSPMAM E AGGIUDICATARIO SOTTOSCRIVONO IL CONTRATTO DI APPALTO. SI PUNTA AD UN PORTO SUPER-GREEN, CON RIDOTTO IMPATTO AMBIENTALE.

Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), Ugo Patroni Griffi, ha sottoscritto il contratto di appalto con Francesco Gioffrè, legale rappresentante di Eurowork srl che ha indicato per la progettazione il RTP (Raggruppamento Temporaneo di Professionisti) composto dalle società EN.Co & Partners srl (capogruppo mandataria), ing. Tommaso di Bari, ing. Giuseppe Capolupo, archeologa Lorella Lamanna, ing. Rossella Piccininni, ing Nicola Pellecchia (mandanti) per la progettazione definitiva/esecutiva ed esecuzione dei lavori per l’“Elettrificazione Banchine Molo Traghetti, Pesca e Forze Armate del porto di Termoli”, sulla base del progetto di fattibilità tecnico economica posto a base di gara.

Giunge così a conclusione un complesso iter amministrativo, avviato dall’Ente portuale nel settembre 2023 con le procedure per l’espletamento di un appalto integrato complesso, attraverso un avviso di manifestazioni di interesse, volto ad individuare gli operatori economici ai quali richiedere un’offerta per l’affidamento della progettazione definitiva/esecutiva ed esecuzione dei lavori, da aggiudicare con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

All’avviso di manifestazione di interesse avevano risposto 13 operatori economici, abilitati per l’esecuzione. Il seggio di gara, istituito dall’Ufficio Gare e Contratti dell’Adspmam, dopo la verifica di tutti i requisiti richiesti, aveva invitato 11 operatori economici a presentare offerta.

Successivamente, quindi, è stata avviata la fase due: la procedura negoziata da aggiudicare con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. E’ stata, pertanto, istituita una Commissione per la verifica della progettazione definitiva offerta in sede di gara. Il seggio, dopo una capillare analisi delle offerte economiche pervenute, ha proceduto con l’aggiudicazione provvisoria al primo in graduatoria la Eurowork srl e il suo RTP che ha ottenuto un punteggio totale di 100 punti e ha offerto un ribasso del 2,90 % sull’importo a base di gara, per un totale complessivo di contratto di circa 4 milioni cinquecento mila euro. Dei quali 4 milioni 250 mila euro per i lavori, circa 88 mila euro per la progettazione definitiva e quasi 48 mila euro quale importo per i costi della sicurezza non soggetti a ribasso.

Dopo la firma del contratto, avvenuta nei giorni scorsi, l’operatore economico presenterà al Dipartimento Tecnico dell’Ente il progetto esecutivo, dopodiché partiranno i lavori.

Il cold ironing, noto anche come “shore power“, consiste nell’approvvigionamento di energia elettrica alle navi mentre sono ormeggiate nei porti, consentendo loro di spegnere i motori diesel e di ridurre, pertanto, le emissioni di gas nocivi, come ad esempio gli ossidi di azoto (NOx) e il diossido di zolfo (SO2).

Tale tecnologia all’avanguardia è stata sviluppata come risposta all’aumento delle preoccupazioni ambientali e alle normative più rigorose in materia di emissioni. Con il cold ironing, infatti, le navi possono collegarsi direttamente ad una fonte di alimentazione a terra attraverso cavi elettrici, sfruttando l’elettricità proveniente da fonti rinnovabili o da altre fonti a basse emissioni. Ciò riduce notevolmente l’impatto ambientale delle navi ormeggiate, migliorando la qualità dell’aria e la salute pubblica nelle aree portuali.

Dopo Bari e Brindisi, siamo riusciti a portare il cold ironing  anche a Termoli– commenta il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi– un ulteriore e significativo passo in avanti nel percorso che abbiamo intrapreso verso la sostenibilità ambientale e la modernizzazione delle infrastrutture portuali. In un  futuro prossimo, flotte pescherecce e traghetti potranno alimentare i loro navigli direttamente in banchina. Si andrà alle Tremiti ad impatto ambientale zero. Si tratta –conclude il Presidente– di una svolta rivoluzionaria verso un futuro portuale più pulito, più silenzioso e più sostenibile”.

Esser riusciti a portare il cold ironing a Termoli – il commento del presidente della Giunta Regionale del Molise, Francesco Roberti – rappresenta un grande obiettivo raggiunto, grazie a un impegno inter-istituzionale, volto a consentire che anche in Molise, con il porto di Termoli, si avvii un cammino di modernizzazione e volto alla sostenibilità ambientale, a beneficio del mare e della costa molisana. Con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale e con il Presidente Ugo Patroni Griffi ci sono rapporti di grande collaborazione sin da quando ero sindaco di Termoli, che proseguiranno con costanza verso la realizzazione di questo grande progetto”.

Gli interventi che verranno eseguiti possono essere sintetizzati in quattro sistemi elettrici indipendenti dedicati al servizio di cold ironing delle imbarcazioni e delle navi in stazionamento nel porto di Termoli:

  • sistema elettrico di alimentazione dei traghetti con tensione standardizzata di 11 kV con possibilità di impiego flessibile del sistema mediante la predisposizione di prese di connessione con doppia frequenza a 50 Hz e a 60 Hz.
  • Sistema elettrico di alimentazione dei rimorchiatori in bassa tensione a 400 V con punto di connessione alla rete del concessionario della distribuzione elettrica E-Distribuzione a livello di bassa tensione.
  • Sistema elettrico di alimentazione dei pescherecci in bassa tensione a 400V trifase e 230 V monofase alla frequenza a 50 Hz.
  • sistema elettrico di alimentazione delle imbarcazioni delle forze armate in bassa tensione a 400V trifase e 230 V monofase alla frequenza a 50 Hz.

Il quadro economico complessivo sarà coperto con i fondi del Piano nazionale per gli investimenti complementari a integrazione dei fondi nazionali PNRR. L’AdSPMAM, infatti, aveva candidato il progetto ai bandi PNNR. Il MIT  (Ministero Infrastrutture e Trasporti) aveva ammesso l’opera a finanziamento, assegnando allo scalo molisano 6 milioni di euro.

 

 

MDF, 28 maggio 2024

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PORTO DI BARI: IL CONSIGLIO DEI MINISTRI DÀ IL VIA LIBERA AL PROGETTO “LAVORI DI REALIZZAZIONE DEI SISTEMI DI COLD IRONING NEL PORTO DI BARI”, SUPERANDO IL DISSENSO ESPRESSO DALLA SOVRINTENDENZA PER LA CITTÀ METROPOLITANA DI BARI E DAL COMUNE DI BARI.

Nella giornata di oggi, lunedì 11 marzo, il Consiglio dei Ministri si è espresso favorevolmente rispetto al progettoLavori di realizzazione dei sistemi di cold ironing nei porti di Bari e di Brindisi”, superando di fatto lo stop espresso dalla Sovrintendenza per la Città Metropolitana di Bari e dal Comune di Bari.

 

Il problema era stato portato all’ordine del giorno dell’Esecutivo dal ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, direttamente coinvolto, assieme al ministro per le Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) attraverso un dossier, nel quale si faceva presente che un porto è «del tutto privo di naturalità», essendo «caratterizzato da luoghi ampiamente antropizzati e tipici degli ambienti portuali (banchine, piazzali, attrezzature, stazioni marittime, grandi aree di sosta per auto e trailer, etc..)».

 

Ad eccepire la decisione era stata anche la Regione Puglia che aveva evidenziato che in base al Pptr (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) e alle norme urbanistiche vigenti, tale vincolo di fatto non sussiste.

 

L’impasse burocratico era nato nel corso della Conferenza di Servizi, avviata nello scorso mese di maggio, finalizzata ad ottenere l’autorizzazione unica ZES e che vedeva coinvolti AdSPMAM, Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per la provincia di Bari, Regione Puglia, Città Metropolitana di Bari, Provincia di Brindisi, Comuni di Bari e di Brindisi, Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino meridionale, Agenzia del Demanio, Agenzia delle Dogane, Capitaneria di porto di Bari, Capitaneria di porto di Brindisi e Consorzio Asi di Brindisi.

 

Per Bari, la Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Bari e Ufficio Paesaggio del Comune di Bari sollevarono la presunta incompatibilità tra l’intervento (tettoie fotovoltaiche a servizio dei parcheggi già esistenti) e il vincolo paesaggistico relativo ai «territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea della battigia».

 

Non posso che ringraziare il Ministro Fitto, l’intero Consiglio dei Ministri e la Regione Puglia nella persona del presidente Emiliano, del Capo di gabinetto prof. Catalano e del direttore del Dipartimento urbanistica arch. Lasorella per aver sostenuto il diritto della città di Bari ad avere un porto green e sostenibile, in cui le emissioni siano limitate al massimo- ha commentato il presidente dell’Ente portuale Ugo Patroni Griffi. Una storia di ordinaria burocrazia fortunatamente, in questo caso, a lieto fine per lo sviluppo del porto, l’ambiente e la salute dei cittadini”.

 

Finalmente le proposte della Regione Puglia e dell’Autorità portuale sono state accolte dal Governo che ha superato i suoi contrasti interni sbloccando questo progetto di grande rilievo per il porto, la città e il mare di Bari – ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano -. Un porto green, sempre più ecocompatibile capace di abbattere significativamente le emissioni inquinanti e l’inquinamento acustico, sarà sicuramente più appetibile per le compagnie e saprà promuoversi con maggiore efficacia”.

 

Il progetto prevede la realizzazione di una rete di sistemi per la fornitura di energia elettrica dalla riva alle navi durante la fase di ormeggio, in modo da ridurre al minimo l’utilizzo dei motori ausiliari di bordo per l’autoproduzione dell’energia elettrica necessaria, limitando sensibilmente emissioni di CO2, ossidi di azoto e polveri sottili, nonché l’impatto acustico.

 

E’ prevista, inoltre, la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica, a parziale copertura del fabbisogno energetico derivante dall’attivazione dei sistemi di cold ironing.

In particolare, nel porto di Bari saranno elettrificati due ormeggi presso la Darsena di Ponente. Considerata la frequenza di attracco delle due tipologie di utenze individuate, si è stabilito di dimensionare l’impianto considerando la contemporaneità di due navi Ro-Ro/Ro-Pax o, in alternativa, di una nave Ro-Ro/Ro-Pax e una nave da crociera, sarà installato un convertitore di potenza da 16 MVA con uscite a 6,6/11 kV.

Nel porto di Brindisi, invece, verranno elettrificati due ormeggi presso la banchina di Punta delle Terrare. L’impianto sarà dimensionato in modo da garantire l’alimentazione contemporanea di due navi Ro-Ro/Ro-Pax, attraverso l’installazione di un convertitore di potenza da 6,5 MW con uscita a 11 kV predisposto anche per un futuro ampliamento dell’impianto che consenta anche l’attracco di navi da crociera.

Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione di due impianti fotovoltaici, uno nel porto di Bari e uno nel porto di Brindisi, la cui produzione di energia elettrica supporterà il sistema di elettrificazione delle banchine, diminuendone il fabbisogno energetico, e sarà, inoltre, impiegato per integrare e soddisfare le svariate esigenze degli ambiti portuali (catena del freddo, pubblica illuminazione, operazioni portuali, ecc.), rendendo più attrattivo l’ormeggio, con alimentazione elettrica da terra, abbattendo i costi supportati dalle compagnie.

L’obiettivo è, dunque, evitare che i motori, nel periodo di ormeggio in porto, rimangano accesi con il seguito di emissioni inquinanti nell’aria. Durante la sosta in banchina, infatti, i motori a propulsione delle navi vengono spenti; tuttavia, per garantire l’erogazione dei servizi a bordo si utilizzano motori diesel ausiliari che comportano consumo di combustibile ed emissione di gas di scarico.

L’importo è finanziato nell’ambito del PAC 2014/2020 (Programma di Azione e Coesione complementare al PON Infrastrutture e Reti 2014-2020), a cui l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale era stato ammesso a finanziamento, classificandosi al 2° posto, su 14 presentati.

 

MDF, 11 marzo 2024

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PORTO DI BARI: SEDIMENTI PORTUALI E GUSCI DI MITILI: DA COSTO ECONOMICO-AMBIENTALE A RISORSA PER NUOVI MANUFATTI. AMBIENTE ED ECONOMIA CIRCOLARE. LUNEDÌ, 30 OTTOBRE LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO EUROPEO GREENLIFE4SEAS.

Lunedì, 30 ottobre alle ore 9.30, nella Sala Comitato della sede di Bari dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) – piazzale C. Colombo n. 1, si svolgerà la conferenza stampa di presentazione del progetto europeo GREENLIFE4SEAS (GREen ENgineering solutions: a new LIFE for SEdiments And Shell).

Il progetto GREENLIFE4SEAS, ammesso a finanziamento europeo nell’ambito del programma LIFE https://cinea.ec.europa.eu/programmes/life_en, il più rilevante strumento della Unione Europea che finanzia progetti inerenti azioni su AMBIENTE e CLIMA, punta a trasformare un costo economico-ambientale legato al trattamento di due categorie di scarti di origine marina di difficile smaltimento, i sedimenti dragati dei porti e i gusci di mitili, in una risorsa economica e in uno strumento di risparmio energetico per la realizzazione di nuovi manufatti.

 

Obiettivo generale di GREENLIFE4SEAS è quello di supportare l’avvio di nuovi benchmark europei di gestione virtuosa dedicati a questo ambito.

 

Il progetto è stato proposto da un consorzio di 9 partner europei e coinvolge: Politecnico di Bari, capofila, CNR-IRSA di Taranto, CNR-IRET di Pisa, ISPRA, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, AdSPMAM, Autorità di Sistema Portuale Del Mar Ligure Orientale, AdSPMLOr, Autorità Portuale del Pireo, aziende. Mentre, il partenariato esteso include oltre 20 partner tra cui il Ministero della Transizione Ecologica, il Comune di Bari  e diverse cooperative di mitilicultori.

I lavori saranno introdotti dal presidente di AdSPMAM, prof avv. Ugo Patroni Griffi; seguirà, poi, l’intervento del Rettore del Politecnico di Bari, Prof. Ing. Francesco Cupertino.

Il progetto sarà illustrato dal prof. ing. Leonardo Damiani, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, del Territorio, Edile e di Chimica, DICATECh e dal Responsabile Scientifico del progetto GREENLIFE4SEAS, prof.ssa ing. Claudia Vitone. Interverrà, infine, l’ing. Nancy Attolico, funzionario dell’Autorità di Sistema che ne cura gli aspetti tecnici.

Termine conferenza stampa, ore 10,30.

MDF, 27 ottobre 2023 –

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PORTO DI TERMOLI: ADSPMAM E SOGESID SOTTOSCRIVONO UNA CONVENZIONE PER LA PROGETTAZIONE DEI SISTEMI DI ELETTRIFCAZIONE DELLE BANCHINE DEL PORTO. IL COLD IRONING, IN FUTURO, POTRÀ CONSENTIRE ANCHE I COLLEGAMENTI CON LE TREMITI AD IMPATTO AMBIENTALE ZERO.

Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), Ugo Patroni Griffi, e il presidente e amministratore delegato di Sogesid spa, Carmelo Gallo, hanno sottoscritto una convenzione per il supporto tecnico-specialistico funzionale all’attuazione degli interventi di elettrificazione delle banchine del porto di Termoli.

Sulla base dell’accordo, Sogesid, Società “in house” dei Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture, fornirà supporto all’Ente portuale nella redazione dei Documenti di Indirizzo alla Progettazione (DIP) e del progetto di fattibilità tecnico-economica; inoltre, lo staff di Sogesid si occuperà della direzione dei lavori, del coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione e del collaudo statico e/o tecnico amministrativo per l’elettrificazione delle banchine (cold ironing) nel porto di Termoli. A titolo di corrispettivo per queste attività, l’Ente portuale verserà a Sogesid un importo di circa 250 mila euro.

Il cold ironing, noto anche come “shore power“, consiste nell’approvvigionamento di energia elettrica alle navi mentre sono ormeggiate nei porti, consentendo loro di spegnere i motori diesel e di ridurre, pertanto, le emissioni di gas nocivi, come ad esempio gli ossidi di azoto (NOx) e il diossido di zolfo (SO2).

Tale tecnologia all’avanguardia è stata sviluppata come risposta all’aumento delle preoccupazioni ambientali e alle normative più rigorose in materia di emissioni. Con il cold ironing, infatti, le navi possono collegarsi direttamente ad una fonte di alimentazione a terra attraverso cavi elettrici, sfruttando l’elettricità proveniente da fonti rinnovabili o da altre fonti a basse emissioni. Ciò riduce notevolmente l’impatto ambientale delle navi ormeggiate, migliorando la qualità dell’aria e la salute pubblica nelle aree portuali.

L’AdSPMAM aveva candidato il progetto ai bandi PNNR. Il MIT  (Ministero Infrastrutture e Trasporti) aveva ammesso l’opera a finanziamento, assegnando allo scalo molisano 6 milioni di euro finanziati con i fondi del Piano nazionale per gli investimenti complementari a integrazione dei fondi nazionali PNRR.

L’adozione del cold ironing nei porti del nostro Sistema rappresenta una svolta ambiziosa e decisiva per affrontare il problema dell’inquinamento causato dalle navi ormeggiate– commenta il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi. Si tratta di una soluzione concreta per ridurre le emissioni nocive e migliorare la qualità dell’aria nelle aree portuali che porterà benefici tangibili per l’ambiente e per la salute delle comunità locali. Stiamo gettando le basi affinché in un futuro prossimo anche i collegamenti con le Isole Tremiti possano essere ad impatto zero- conclude Patroni Griffi– le batterie dei traghetti potranno essere, infatti, ricaricate direttamente in banchina. Un vantaggio enorme anche per le compagnie di navigazione che abbatteranno sensibilmente i costi legati al carburante”.

Sulla base dell’accordo, che ha una durata di tre anni, Sogesid consegnerà ad AdSPMAM la progettazione entro il prossimo 30 giugno.

La gara, di competenza dell’Ente portuale, sarà pubblicata già a fine settembre.

 

 

 

MDF, 18 maggio 2023

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PORTO DI BARLETTA: SOTTOSCRITTO IL CONTRATTO DI APPALTO PER L’INTERVENTO DI MANUTENZIONE DEI FONDALI, NEI PRESSI DELL’IMBOCCATURA DEL PORTO DI BARLETTA. ENTRO DUE SETTIMANE LA CONSEGNA DEI LAVORI.

L’intervento  “Porto di Barletta – Lavori di manutenzione dei fondali nei pressi dell’imboccatura del porto per il ripristino delle quote preesistenti”, selezionato nell’ambito dell’Avviso Pubblico di Selezione di “Interventi di dragaggio dei fondali marini unitamente alla gestione dei sedimenti estratti”, è stato ammesso a finanziamento  a valere sulle risorse dell’Asse VII – Azione 7.4 – POR Puglia FESR-FSE 2014-2020,  per un importo di contributo provvisorio di € 5.323.192,41, classificato come Aiuto concesso nel quadro del regime  di cui al citato Avviso di Selezione, in esenzione dall’obbligo di notifica ex art. 56 ter “Aiuti a favore dei porti marittimi”– Sezione 15 “Aiuti a favore dei Porti” del Regolamento (UE) n. 651/2014 e ss.mm.ii.

L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), nella giornata di ieri- lunedì 13 febbraio- ha sottoscritto il contratto di appalto con l’ A.T.I. composta da Nuova Oceanus Orca S.R.L., in qualità di mandataria, e dall’impresa Lavori Marittimi Ancona – i.l.m.a. s.r.l, in qualità di mandante, per l’intervento di manutenzione dei fondali, nel porto di Barletta.

Entro due settimane, quindi, sarà consegnato il cantiere con il conseguente avvio dei lavori di “manutenzione dei fondali nei pressi dell’imboccatura del porto per il ripristino delle quote preesistenti”, nel porto di Barletta, per un importo complessivo di circa 3 milioni di euro, calcolato sulla base dell’offerta economica presentata dall’aggiudicatario.

L’iter aveva subito uno stop di circa un anno per via di un ricorso presentato da una delle ditte escluse dalla gara di appalto, una procedura negoziata ai sensi del Decreto Semplificazioni, indetta nel mese di gennaio 2022 dall’AdSPMAM.

Nello scorso mese di gennaio, una sentenza del Consiglio di Stato aveva sbloccato definitivamente l’opera e nella giornata di ieri si è addivenuti alla stipula del contratto di appalto che ha per oggetto, appunto, l’intervento di manutenzione dei fondali nei pressi dell’imboccatura del Porto di Barletta. Nello specifico, l’opera consiste nel dragaggio manutentivo sino al raggiungimento della quota preesistente di 8.00 m rispetto al l.m.m (sul livello medio marino), in modo da consentire, con un adeguato franco di navigazione, l’accessibilità via mare al bacino anche a navi con stazza di 10.000 tonnellate.

Finalmente possiamo avviare un’opera che riteniamo indispensabile e strategica per il porto di Barletta– commenta il presidente di AdSPMAM, Ugo Patroni Griffi. Il dragaggio, infatti, oltre ad implementare significativamente la sicurezza della navigazione, eliminando i punti critici del fondale che possono rappresentare un rischio per le imbarcazioni, innalzerà in maniera sostanziale l’appeal dello scalo che potrà ospitare un maggior numero di navi, anche di ultima generazione, aumentando il proprio traffico merci.

 

Abbiamo sviluppato un progetto- conclude Patroni Griffi– che  presta particolare attenzione al rispetto di tutte le condizioni di salvaguardia ambientale e della  morfologia originaria del fondale”.

L’appalto consiste nella realizzazione di lavori di manutenzione dei fondali nei pressi dell’imboccatura del porto per il ripristino delle quote preesistenti. Si tratta di un dragaggio manutentivo, sino al raggiungimento della quota preesistente di 8.00 metri, rispetto al livello del mare, in modo da consentire un adeguato e ben maggiore franco di navigazione (profondità del fondale sotto la chiglia delle navi a pieno carico) garantendo, quindi, l’accesso sicuro in porto anche a navi con stazza di 10.000 tonnellate. Lo specchio acqueo interessato dall’intervento ha una superficie di 9.2 ettari, in cui è previsto il dragaggio di un volume di solo sedimento di circa 84.000 metri cubi.

Il quadro economico complessivo dell’intervento è di 6 milioni di euro. I lavori saranno articolati in due  fasi: 90 giorni per la bonifica bellica preventiva; 240 giorni per l’escavo vero e proprio.

Durante la stagione estiva, le operazioni saranno sospese, in ottemperanza alle disposizioni di tutela ambientale.

 

 

MDF, 14 febbraio 2023

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PORTI DI BARI E DI BRINDISI: RIDUZIONE DI CO2 E MAGGIORE ECO-SOSTENIBILITÀ. FIRMATO IL CONTRATTO PER LA PROGETTAZIONE DEFINITIVA PER GLI INTERVENTI DI COLD IRONING. LA DURATA DEL SERVIZIO È DI MASSIMO 90 GIORNI, DECORRENTI DALLA DATA DI AVVIO DELL’ESECUZIONE DEL CONTRATTO, PER UN IMPORTO COMPLESSIVO DI CIRCA 500MILA EURO.

Oggi, venerdì 25 novembre, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), Ugo Patroni Griffi, ha stipulato un contratto di appalto per l’espletamento di servizi di architettura e di ingegneria, relativi alla progettazione definitiva per gli interventi di elettrificazione delle banchine, previsti nei porti di Bari- banchina 10, e Brindisi- Punta delle Terrare, definiti anche cold ironing.

 

Il progetto prevede la realizzazione di una rete di sistemi per la fornitura di energia elettrica dalla riva alle navi durante la fase di ormeggio, in modo da ridurre al minimo l’utilizzo dei motori ausiliari di bordo per l’autoproduzione dell’energia elettrica necessaria, limitando sensibilmente emissioni di CO2, ossidi di azoto e polveri sottili, nonché l’impatto acustico.

 

E’ prevista, inoltre, la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica, a parziale copertura del fabbisogno energetico derivante dall’attivazione dei sistemi di cold ironing.

In particolare, nel porto di Bari saranno elettrificati due ormeggi presso la Darsena di Ponente. Considerata la frequenza di attracco delle due tipologie di utenze individuate, si è stabilito di dimensionare l’impianto considerando la contemporaneità di due navi Ro-Ro/Ro-Pax o, in alternativa, di una nave Ro-Ro/Ro-Pax e una nave da crociera, sarà installato un convertitore di potenza da 16 MVA con uscite a 6,6/11 kV.

cold ironing. bari

Nel porto di Brindisi verranno elettrificati due ormeggi presso la banchina di Punta delle Terrare. L’impianto sarà dimensionato in modo da garantire l’alimentazione contemporanea di due navi Ro-Ro/Ro-Pax, attraverso l’installazione di un convertitore di potenza da 6,5 MW con uscita a 11 kV predisposto anche per un futuro ampliamento dell’impianto che consenta anche l’attracco di navi da crociera.

cold ironing brindisi

Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione di due impianti fotovoltaici, uno nel porto di Bari e uno nel porto di Brindisi, la cui produzione di energia elettrica supporterà il sistema di elettrificazione delle banchine, diminuendone il fabbisogno energetico, e sarà, inoltre, impiegato per integrare e soddisfare le svariate esigenze degli ambiti portuali (catena del freddo, pubblica illuminazione, operazioni portuali, ecc.), rendendo più attrattivo l’ormeggio, con alimentazione elettrica da terra, abbattendo i costi supportati dalle compagnie.

L’obiettivo è, dunque, evitare che i motori, nel periodo di ormeggio in porto, rimangano accesi con il seguito di emissioni inquinanti nell’aria. Durante la sosta in banchina, infatti, i motori a propulsione delle navi vengono spenti; tuttavia, per garantire l’erogazione dei servizi a bordo si utilizzano motori diesel ausiliari che comportano consumo di combustibile ed emissione di gas di scarico.

Una volta a regime, l’impatto sull’ambiente sarà altamente rilevante e scientificamente rilevabile– commenta il presidente di AdSPMAM, Ugo Patroni Griffi. Fissiamo un altro, importante tassello a favore della nostra strategia di rendere i porti del sistema sempre più green ed ecocompatibili. Attraverso il progetto, infatti, riusciremo ad abbattere significativamente le emissioni inquinanti,  riducendo, anche, l’inquinamento acustico, senza intaccare, anzi, aumentando il comfort a bordo, durante la sosta in porto. Avremo benefici, persino, sul piano della promozione. I nostri scali, infatti, godranno di maggiore appeal per le compagnie, sempre più proiettate a scegliere prodotti green”.

La durata del servizio è di massimo 90 giorni naturali e consecutivi, decorrenti dalla data di avvio dell’esecuzione del contratto, per un importo complessivo di € 487.952,71.

L’importo è finanziato nell’ambito del PAC 2014/2020 (Programma di Azione e Coesione complementare al PON Infrastrutture e Reti 2014-2020), a cui l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale era stato ammesso a finanziamento, classificandosi al 2° posto, su 14 presentati.

 

MDF, 25 novembre 2022

 

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ADSPMAM: CERIMONIA DI CONSEGNA DI DUE NUOVISSIME AUTO ELETTRICHE ACQUISTATE DALL’ENTE NELL’AMBITO DEL PROGETTO SUSPORT. NEI PORTI DEL SISTEMA SI VIAGGERÀ AD IMPATTO AMBIENTALE ZERO.

 

 

Questa mattina, piccola ma significativa cerimonia di consegna delle nuovissime auto elettriche acquistate dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) attraverso il progetto “SUSPORT – SUStainable PORTs”, finanziato dal Programma Interreg Italia-Croazia 2014-2020, di cui l’Ente portuale è partner.

Il progetto ha l’obiettivo di migliorare la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica nei porti italiani e croati ricadenti nell’area del Programma Interreg, sia attraverso azioni specifiche tese a ridurre le emissioni inquinanti, sia favorendo una maggiore cooperazione istituzionale, finalizzata a creare una governance coordinata e permanente che gestisca gli interventi di sostenibilità ambientale in zona portuale e di efficienza energetica a livello transfrontaliero.

 

Nei porti adriatici interessati, infatti, attraverso il progetto sono state predisposte azioni pilota e pionieristiche per intervenire su diversi ambiti e criticità, quali l’inquinamento sonoro, la qualità dell’aria e le emissioni di CO2.

 

Risultati e best practice, poi, sono stati condivisi tra i Paesi partner, al fine di sviluppare metodologie comuni.

 

Tre gli interventi principali che l’AdSPMAM ha sviluppato attraverso il progetto SUSPORT. Il primo e il più complesso è l’implementazione nei porti dell’Adriatico meridionale (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli) del sistema applicativo integrato di monitoraggio ambientale denominato VEGA. Si tratta di un’applicazione avveniristica che ha l’obiettivo di migliorare la sostenibilità energetica del trasporto marittimo e multimodale negli scali, nonché di rafforzare l’azione a tutela dell’ambiente con l’installazione di cruscotti di consultazione avanzati, attraverso i quali possono essere interpolati dati eterogenei, come il fattore di impatto delle opere infrastrutturali, sui principali benchmark di monitoraggio ambientale.

Il secondo, è l’acquisto di due sonde per la misurazione di parametri marini nei porti di Bari e di Brindisi.

Il terzo, appunto, l’acquisto di due auto elettriche che sostituiranno altrettante vetture aventi classe di emissione Euro 4.

 

 

Il nostro Ente raggruppa ben 6 porti–  commenta il presidente Ugo Patroni Griffi- gli spostamenti  sono frequenti e necessari, non solo per il management ma anche per tutto il personale. Proprio in ragione di ciò abbiamo inteso dare  il nostro contributo finalizzato a  ridurre le immissioni in atmosfera, anche nel trasporto su strada. Un ulteriore e importante tassello che rientra nel più ampio e complesso quadro di gestione e pianificazione strategica che abbiamo predisposto e che prevede, tra  l’altro, il favorire l’utilizzo di combustibili alternativi e bio-lubrificanti; l’implementazione di collegamenti integrati porto-entroterra; la riduzione delle emissioni; la tutela della biodiversità; l’adozione dei CAM (Criteri Ambientali Minimi). Misure- conclude Patroni Griffi- finalizzate a rendere i nostri porti più sostenibili, moderni, digitali e in grado di rispondere adeguatamente alla sfida della decarbonizzazione”.

 

Le auto acquistate sono due Volkswagen ID.4 100% elettrico. Il SUV appartiene all’innovativa gamma a “zero emissioni”, basata sulla piattaforma MEB. (in tedesco Modulare Elektrifizierungsbaukasten, “Piattaforma di elettrificazione modulare”)

 

Il progetto SUSPORT ha avuto inizio a luglio 2020 e terminerà a dicembre 2022.

 

 

MDF, 10 ottobre 2022

 

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ADSPMAM: I PORTI DELL’ADRIATICO MERIDIONALE PREMIATI CON LO “SMART PORTS AWARD”, NELL’AMBITO DELL’EDIZIONE 2022 DI REMTECH EXPO, EVENTO INTERNAZIONALE SPECIALIZZATO SUI TEMI AMBIENTALI E DI INNOVAZIONE TECNOLOGICA.

I porti dell’Adriatico Meridionale (Bari, Brindisi, Barletta, Monopoli, Manfredonia e Termoli) hanno ricevuto il “Premio Smart Ports Of The Year & Green Technology”, un ambìto e prestigioso riconoscimento che è stato conferito al presidente dell’Ente, Ugo Patroni Griffi, nel  corso dell’edizione 2022 di RemTech Expo che ha avuto luogo a Ferrara dal 21 al 23 settembre.

Si tratta dell’unico evento internazionale permanente, specializzato sui temi di bonifiche, coste, dissesto, clima, sismica, rigenerazione urbana e industria sostenibile.

Attraverso l’iniziativa, organizzata con la collaborazione di Assoporti, si è voluto il porto o il sistema portuale che ha saputo maggiormente contraddistinguersi per aver predisposto e attuato progetti legati a logistica sostenibile, green commerce, smart projects, nuove tecnologie, qualità dell’acqua, marine litter, emissioni e cambiamenti climatici.

La transizione energetica, ancorché difficile, è assolutamente necessaria -commenta il presidente dell’Ente, Patroni Griffi”. “L’assioma su cui abbiamo fondato il programma  di sviluppo del nostro sistema portuale è che esso proceda in simbiosi con adeguate politiche di sostenibilità. Questo significa favorire l’uso del mare come autostrada, via di comunicazione e di trasporto senza abusare dell’ambiente e delle aree portuali. L’utilizzo di nuove  tecnologie e di fonti di energia e combustibili non tradizionali, quali biocarburanti, batterie, idrogeno o ammoniaca possono portarci a raggiungere  la carbon  neutrality. Stiamo dimostrando di volerci prendere carico della nostra impronta climatica, rendendo le attività non impattanti. Questo ambìto riconoscimento fungerà da sprone, conclude Patroni Griffi, per l’immediato futuro. Spingeremo ulteriormente l’acceleratore sulla strada già intrapresa”.

Tra i progetti dell’AdSPMAM presi in esame dalla Commissione che ha decretato l’attribuzione del premio all’Ente: il progetto per la realizzazione di un impianto di Cold ironing (25 milioni di euro previsti per elettrificare le banchine nei porti di Brindisi e Bari); l’impianto di fotovoltaico realizzato sul tetto della Stazione Marittima di Bari; la pala eolica installata sulla banchina 18 del primo braccio del Molo Foraneo del porto commerciale del porto di Bari, primo progetto pilota realizzato in un porto in Italia; il sistema di monitoraggio VEGA, un’applicazione avveniristica, implementata in tutti i porti del Sistema, che ha l’obiettivo di migliorare la sostenibilità energetica del trasporto marittimo e multimodale.

 

 

MDF, 23 settembre 2022

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PORTO DI BARLETTA: NEL PROSSIMO ANNO AL VIA I LAVORI DI PROLUNGAMENTO DEI MOLI FORANEI DEL PORTO. DOPO UNA COMPLESSA ISTRUTTORIA, IL MITE DECRETA LA NON ASSOGGETTABILITÀ DELL’OPERA ALLA VIA. A BREVE, L’ADSPMAM CONVOCHERÀ LA CONFERENZA DI SERVIZI.

Nella giornata di ieri, martedì 6 settembre, il MITE ((Ministero della Transizione Ecologica) ha decretato la non assoggettabilità dell’opera “Lavori di prolungamento dei moli foranei del porto di Barletta” alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA).

La decisione scaturisce all’esito di un complesso e lungo iter avviato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) e finalizzato alla realizzazione di un intervento che mira a ridurre drasticamente il fenomeno dell’insabbiamento della imboccatura e dell’intero bacino portuale; a potenziare notevolmente i parametri di sicurezza delle navi all’ormeggio e a migliorare la navigabilità.

Si accelerano, pertanto, i tempi per la realizzazione dell’opera. Il Dipartimento Tecnico dell’Ente, infatti, convocherà, già tra una decina di giorni, la Conferenza di Servizi che si chiuderà entro l’anno in corso; nei primi mesi del prossimo anno, invece, dopo l’indizione di una gara di appalto integrato per la progettazione  esecutiva e la realizzazione dell’opera sarà avviato il cantiere.

L’Ente portuale aveva presentato al MITE, quale autorità competente, una istanza di verifica, corredata da elaborata e dettagliata documentazione, affinché il Ministero, supportato anche dalle Regione Puglia, potesse esprimersi in merito alla assoggettabilità o meno dell’opera alla VIA.

In linea con la nostra vision strategica che prevede una infrastrutturazione ecosostenibile e biocompatibile dei porti del nostro Sistema, abbiamo progettato un intervento in grado di potenziare sensibilmente lo scalo portuale, in termini di funzionalità e di sicurezza, senza produrre alcun impatto sull’ambiente- commenta il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi. Anzi. Come rilevato dallo stesso MITE, le opere genereranno certamente un’azione complessivamente positiva, non solo nell’immediato, ma anche nel lungo periodo. Infatti,-conclude  Patroni Griffi– quando i moli entreranno a regime sarà favorito il trasporto intermodale delle merci, un sistema che notoriamente contribuisce alla riduzione delle emissioni di biossido di Carbonio (CO2), generando rilevanti effetti positivi sulla qualità dell’aria”.

 

 

Gli interventi previsti nella progettazione tecnico funzionale sono:

  • Allungamento del Molo di Tramontana di circa 500 m in modo da raggiungere la lunghezza complessiva di 805 m prevista dal Piano Regolatore Portuale vigente;
  • Prolungamento del Molo di Levante di circa 140 metri;
  • Escavo della zona retro-portuale, fino a 9,50 metri rispetto al livello del mare, estendendola leggermente verso la nuova imboccatura e verso il Molo di Levante, al fine di rendere più sicura la navigazione all’interno del porto, specie in condizioni meteo marine sfavoreoli;
  • Il progetto non prevede la realizzazione del moletto o martello previsto dal PRP in quanto non coerente con l’ampliamento dell’area da dragare, né funzionale alla nuova configurazione della imboccatura.

 

Dalle analisi condotte sul ricambio idrico del bacino portuale, infine, si può ritenere che rispetto alla configurazione attuale, il layout di progetto non comporterà notevoli modifiche del tempo di ricambio.

La riduzione dell’insabbiamento dell’imboccatura del porto, inoltre, determinerà, nel tempo, una minore necessità di interventi di dragaggio dei fondali.

L’importo previsto dell’opera è di circa 25 milioni di euro.

 

 

MDF, 7 settembre 2022

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