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ADSPMAM: IL COMITATO DI GESTIONE VARA IL BILANCIO DI PREVISIONE 2024, IL PIANO TRIENNALE DELLE OPERE E IL PIANO DEI SERVIZI E FORNITURE. INVESTIMENTI RECORD PER 800 MILIONI DI EURO PER FAR VOLARE I SEI PORTI DEL SISTEMA.

Il Comitato di Gestione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) ha approvato all’unanimità il Bilancio di previsione 2024, il Piano Triennale delle Opere e il Piano dei Servizi e Forniture. I documenti programmatici varati dall’Organo deliberante dell’Ente presentano un quadro economico totale di circa 800 milioni di euro di risorse complessivamente mobilitate per investimenti e opere in corso o programmate per l’immediato futuro che consentiranno di completare l’infrastrutturazione, strutturale e tecnologica, e migliorare l’interazione porto-città, nei sei scali del Sistema.

Lo sforzo complessivo per gli investimenti, per il solo 2024, ammonta a circa 110 milioni di euro; 123 milioni per il 2025, 18 milioni per il 2026 per un totale complessivo di oltre 240 milioni di euro di investimenti programmati, a cui si sommano 290 milioni di euro per lavori in corso di svolgimento o in via di assegnazione; 53 milioni per i lavori in corso a Marisabella (appalto del Provveditorato e quindi estranei al presente bilancio); 210 milioni per la camionale (appalto della Città metropolitana alla quale l’Autorità di Sistema trasferirà 82 milioni provenienti da finanziamenti dello Stato segnati direttamente all’Ente) per un totale complessivo di circa euro 800 milioni.

L’Esercizio finanziario stima, secondo le attuali previsioni, entrate correnti che sfiorano i 29 milioni di euro milioni di euro, a fronte di spese correnti per circa 27 milioni di euro, con un conseguente saldo attivo di parte corrente di oltre 1,5 milioni di euro, a riprova della capacità gestionale dell’Amministrazione.

Nella previsione generale vi sono, inoltre, entrate complessive per quasi 190 milioni di euro e uscite complessive per quasi 240 milioni di euro. Il disavanzo finanziario di parte in conto capitale ammonta ad oltre 50 milioni di euro e trova copertura con l’applicazione dell’avanzo di amministrazione presunto, a riprova del grande sforzo negli investimenti infrastrutturali effettuato dall’Amministrazione.

Parte significativa del Bilancio è indirizzata alle opere pubbliche programmate e agli interventi in fase di aggiudicazione o di esecuzione, finalizzati ad assicurare, in tempi non particolarmente lunghi, ai sei porti del Sistema, un’adeguatezza dinamica dei traffici marittimi conforme alle esigenze rappresentate dagli operatori; nuovi spazi al servizio dei traffici merci e implementazione delle tecnologie per il miglioramento dell’interoperabilità con il sistema logistico regionale, nazionale e globale. In particolare, per quanto attiene lo sviluppo tecnologico, nel Bilancio di previsione 2024 si conferma lo stanziamento -nel triennio – di quasi 5 milioni di euro per l’evoluzione, per tutti i porti del Sistema, del “Port Community System Gaia” che consentirà di raggiungere una completa e innovativa digitalizzazione di tutte le attività ammnistrative riguardanti la movimentazione delle navi, delle merci, dei servizi e delle persone, nei rispettivi ambiti portuali.

Di seguito, una sintesi, per ciascun porto, degli interventi infrastrutturali programmati per il 2024, selezionati in relazione alle disponibilità finanziarie e alle priorità degli interventi ritenuti maggiormente strategici, più produttivi e prioritari sul piano della operatività ed efficienza nelle operazioni portuali.

 

PORTO DI BARI

 

  • Progetto San Cataldo, a seguito degli accordi stipulati con il Comando Generale delle Capitanerie di porto, è stato tracciato l’iter per la realizzazione di una infrastruttura all’interno del molo san Cataldo atta ad ospitare nuovi accosti per i pattugliatori della Guardia costiera ed edifici per servizi tecnici e alloggi. L’intervento consentirà di realizzare un approdo turistico e un approdo per mega yacht. Gli accordi prevedono un finanziamento complessivo fino a 36 milioni di euro in favore dell’Autorità portuale. A seguito del parere favorevole sulla variante localizzata al vigente Piano Regolatore Portuale da parte del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici e la definizione della VAS (Valutazione Ambientale Strategica) è stata avviata la progettazione definitiva delle opere a mare che potrebbero essere appaltate nel 2024; si sta concludendo,inoltre, la Conferenza di Servizi (CdS) per l’approvazione del progetto relativo alle opere a mare che consentirà, dopo la verifica del progetto, di avviare nei primi mesi del 2024 l’appalto integrato dell’opera. Nel bilancio di previsione, l’annualità 2024 è di 10 milioni di euro su un programma complessivo di 36 milioni.
  • Riconfigurazione della viabilità portuale (quadro economico 4,3 milioni). E’ in corso di avvio la CdS per l’approvazione del progetto di riordino della viabilità nella Darsena di Levante del porto di Bari.
  • Lavori di riqualificazione delle strutture di accoglienza passeggeri sul piazzale Marisabella, 700.000 euro
  • Recupero e consolidamento strutturale della banchina n. 7 del porto di Bari– 900.000 euro.

 

PORTO DI BRINDISI

  • Accosti di S.Apollinare per un totale di 35,5 milioni di euro. In considerazione del fatto che è iniziata la realizzazione della vasca di colmata e nel corso del 2025 sarà possibile l’avvio dell’escavo, è ora concretamente vicina la possibilità di mettere in esecuzione tale intervento che per il territorio di Brindisi risulta quello di maggiore spessore strategico. Attualmente, si stanno revisionando gli elaborati progettuali al fine di avviare, entro il 2023, la CdS conclusiva e porre le condizioni per l’inizio della procedura di aggiudicazione dei lavori entro il 2024 .
  • Lavori di manutenzione e ammodernamento delle infrastrutture della base della Marina Militare di Brindisi, quadro economico 16 milioni di euro. Non appena si completerà la fase di revisione del progetto definitivo, di concerto con gli uffici tecnici della Marina Militare, sarà possibile avviare la procedura di affidamento dei lavori nei primi mesi del 2024.
  • Ristrutturazione e adeguamento della sicurezza per il Terminal Brindisi (2,5 milioni di euro). La progettazione è in corso.
  • Riqualificazione dell’area adiacente il varco Costa Morena Ovest, previa demolizione delle strutture esistenti (importo 500.000 euro). Risulta di prioritaria importanza una sistemazione organica delle aree di afflusso dei viaggiatori all’altezza del varco Costa Morena Ovest che assicuri un soddisfacente livello di accoglienza e di erogazione dei servizi essenziali, un parcheggio ordinato e un efficiente incolonnamento dei mezzi in attesa di imbarco.
  • Pulizia e manutenzione dei fondali del Seno di Levante e Costa Morena est (1,5 milioni di euro) e contestuale colmamento della vasca di Costa Morena Est per consentire piena agibilità dei piazzali e dell’intera area.

PORTI DI BARI E BRINDISI

  • Lavori realizzazione dei sistemi di cold ironing, importo complessivo 25 milioni, integralmente finanziati dai fondi PAC; dopo inaspettate difficoltà in ordine all’approvazione del progetto durante la CdS in merito alle tettoie fotovoltaiche, insorte per prese di posizione dei Comuni sul piano paesaggistico, l’Ente auspica che grazie all’intervento e al sostegno della Regione Puglia si possa pervenire alla conclusione favorevole dell’iter. Dopo la validazione del progetto, nei primi mesi del 2024, sarà possibile procedere all’affidamento dei lavori.

 

PORTO DI BARLETTA

  • Prolungamento di entrambi i moli foranei, secondo le previsioni del Piano Regolatore Portuale vigente. L’intervento beneficia di un finanziamento statale di circa 25 milioni. Dopo aver acquisito la dichiarazione di non assoggettabilità a VIA dal Ministero della Transizione ecologica (MITE) si è in attesa di validazione del progetto e soprattutto del finanziamento integrativo inquanto, a causa dell’attuale caro-materiali, il quadro economico è lievitato a 36 milioni di euro.
  • Restauro e consolidamento strutturale faro Napoleonico ( 1,2 milioni ). Si sta procedendo alla messa in sicurezza della storica struttura. Non appena definita la progettazione d’intesa con la Soprintendenza, si procederà con la fase esecutiva .
  • Ristrutturazione e adeguamento del varco di accesso all’area portuale (importo 400.000 euro) Non appena si definirà la disponibilità dell’area comunale, a ridosso del varco, l’intervento potrà essere attuato.

 

PORTO DI MONOPOLI

 

  • Realizzazione del piazzale di sosta per gli autoarticolati sul Molo di Tramontana ( 600.000 euro).
  • Intervento di escavo previsto per la seconda annualità (5 milioni di euro)
  • Intervento di ripristino della pavimentazione del Molo di Tramontana (1,5milioni).

 

Per i porti di Termoli e di Manfredonia, nel corso del 2023, sono state poste le premesse per la rapida attuazione di importanti interventi, alcuni dei quali sono in corso di esecuzione o di aggiudicazione e che pertanto non figurano più nel programma triennale, dal momento che risultano già finanziati in precedenti esercizi finanziari. Nello specifico:

 

PORTO DI TERMOLI

  • Intervento per la realizzazione dell’impianto di “cold ironing” e di elettrificazione di tutte le banchine (finanziamento PNRR di 6 milioni di euro). E’ in corso la fase di selezione delle imprese che consentirà l’aggiudicazione entro l’anno corrente.

 

PORTO DI MANFREDONIA

  • Rifunzionalizzazione del Bacino Alto Fondali (BAF), importo complessivo 121 milioni, integralmente coperto dal PNRR (80 milioni) e dal fondo ZES Recovery Fund (41 milioni). Dopo l’articolata fase di completamento e di approvazione del progetto, è attualmente in corso una gara di appalto integrato per l’affidamento dei lavori che dovrà avvenire entro il mese di dicembre 2023, così da consentire l’avvio della fase esecutiva nel 2024.

Nel 2023, inoltre, sono state avviate numerose opere nei porti del Sistema. Tra le più imponenti:

PORTO DI BRINDISI

  • Opere di completamento dell’infrastrutturazione portuale mediante banchinamento e realizzazione della retrostante vasca di colmata tra il pontile petrolchimico e Costa Morena est (I lotto 39 milioni, II lotto 19 milioni ). L’opera è totalmente finanziata dal Programma di interventi complementari al PNRR, come da decreto MIMS (Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili). A seguito della complessa fase di approvazione e di aggiudicazione, l’appaltatore sta effettuando le opere preliminari di cantierizzazione del primo lotto; per il secondo lotto, invece, è iniziata la nuova caratterizzazione a seguito della selezione delle imprese invitate.
  • Banchinamento e recupero funzionale dei piazzali della colmata di Capobianco (ex British gas, intervento già finanziato dal Recovery Fund per 30 milioni, per i quali è stata ottenuta la qualifica di Zona Franca). E’ in corso la gara per l’affidamento dell’appalto integrato complesso; sono state avviate le procedure per un finanziamento supplementare dell’opera che al momento ha un quadro economico complessivo di 65 milioni.

PORTO DI BARI

  • Rimodellamento dei fondali e spostamento sedimenti (importo complessivo 3,5 milioni di euro). Completate le azioni propedeutiche (bonifica dagli ordigni bellici e monitoraggio ambientale ante operam) si sta ora procedendo alla rimozione dei massi rinvenuti sul fondale. Entro l’anno, sarà possibile avviare l’intervento vero e proprio di spostamento dei sedimenti. E’ da sottolineare che l’intervento è caratterizzato dall’adozione di tutte le misure e delle migliori modalità tecniche di cui al momento la tecnologia dispone per la movimentazione complessiva di oltre 100.00 mc, al fine si assicurare la massima tutela ambientale. Con la realizzazione dei lavori si potrà disporre entro l’estate del 2024 del canale di accesso e di buona parte delle banchine commerciali della darsena di Levante con fondale a meno 13 metri.

Gli interventi sono stati integralmente finanziati dal Fondo PAC, asse digitalizzazione, complementare al Programma Operativo Nazionale Infrastrutture e Reti 2014-2020.

Al termine del triennio consegneremo alla storia sei nuovi scali: avveniristici, infrastrutturati e competitivi– commenta il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi. I dati dei traffici dimostrano che il Sistema è sano e super-attivo. Quest’anno abbiamo registrato più di 3.715 accosti e più di 13 milioni di tonnellate di merce movimentata, una crescita continua e costante che ci indica che la strada intrapresa è sicuramente valida. Siamo pronti a realizzare nuove strutture, materiali e immateriali , quindi tecnologiche, per far crescere l’appeal dei nostri scali in totale  sicurezza per la navigazione, per le operazioni portuali e per l’ambiente, con interventi mirati alla riduzione delle immissioni inquinanti, al risparmio energetico, alla riduzione del rumore, al miglioramento della qualità dell’aria e della sostenibilità complessiva”.

L’Ente sta compiendo uno sforzo senza precedenti per portare a completamento le progettazioni e avviare le procedure di affidamento e di esecuzione dei lavori– commenta il segretario generale dell’Ente Tito Vespasiani- un’impresa imponente per la quantità, lo spessore e la complessità di tutte le operazioni sia di progettazione sia degli iter procedimentali. Si tratta di interventi invocati da tempo dalle nostre comunità portuali che finalmente vedranno la luce nell’immediato futuro”.

Sia in sede di parere dell’Organismo di Partenariato della Risorsa Mare (l’organismo di confronto partenariale, composto dalle varie categorie economiche che gravitano nei porti del  Sistema), sia in sede di approvazione del Comitato di Gestione i documenti programmatici hanno ottenuto consenso unanime. In entrambe le sedi, inoltre, i componenti, hanno espresso grande apprezzamento per l’attività amministrativa dell’Ente.

 

MDF, 02 novembre 2023

 

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PORTO DI BRINDISI: ENTRO IL 2 LUGLIO PROSSIMO, IL RACCORDO FERROVIARIO DI COSTA MORENA SARÀ PIÙ FUNZIONALE ED EFFICIENTE. FIRMATO OGGI IL CONTRATTO D’APPALTO CON LA DITTA AGGIUDICATARIA. PREVISTA LA REALIZZAZIONE DI TRE ATTRAVERSAMENTI IN GOMMA, PER METTERE IN COLLEGAMENTO DIRETTO IL PIAZZALE E LA BANCHINA.

Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), Ugo Patroni Griffi, ha firmato questa mattina il contratto di appalto con la ditta Fenix Consorzio Stabile S.C.A.R.L. che ha vinto la gara indetta dall’Ente per l’esecuzione degli “interventi migliorativi e manutentivi presso il raccordo ferroviario di Costa Morena nel porto di Brindisi”.

 

Si tratta di uno snodo che riveste un’importanza strategica e funzionale rilevante per tutte le attività del porto, al servizio sia delle cosiddette “autostrade del mare” e sia della vasta ed operosa zona industriale di Brindisi.

 

Il progetto prevede che nello stesso intervento vengano effettuati lavori sia migliorativi dell’intera infrastruttura, sia manutentivi.

 

Tramite la realizzazione di tre attraversamenti carrabili, adatti al traffico frequente e pesante, distribuiti sul fascio e aventi un interasse di circa 100m, saranno migliorate funzionalità e sicurezza nell’utilizzo del piazzale di Costa Morena est, la cui parte più interna, allo stato attuale, risulta isolata rispetto agli accosti di Testata Nord e di banchina Est, per via della presenza della vasca di colmata e del fascio di binari che si sviluppa in senso longitudinale rispetto allo sporgente.

 

Oltre a risolvere altre criticità, peraltro, si eviteranno, anche, quei fenomeni di congestione sulle aree retrostanti delle banchine che spesso si registrano durante le operazioni portuali.

 

Ciascuno dei tre attraversamenti a raso sarà costituito da moduli in gomma, vulcanizzata piena (piastre), collegati tra loro per creare un passaggio di area. Il sistema modulare sarà composto da piatti singoli in gomma, uniti mediante elementi di fissaggio e garantirà il passaggio a raso da una parte all’altra dello sporgente di Costa Morena est di mezzi pesanti, financo delle imponenti gru portuali.

 

Le opere, come detto, saranno anche di carattere manutentivo. Nel progetto, infatti, per garantire costantemente standard di sicurezza adeguati, è prevista la sostituzione delle traverse e dei traversoni in legno ammalorati, in corrispondenza di alcuni deviatoi. Inoltre, sarà effettuata una revisione di tutti gli scambi e dei tratti di binario con curve di raggio ridotto.

 

Proprio per via della rilevanza degli interventi progettati, nelle more della sottoscrizione odierna del contratto, lo scorso 30 marzo, in via d’urgenza, sono stati già stati affidati i lavori.

 

“Il trasporto intermodale è l’anello fondamentale nella catena logistica globale, in grado di aprire le porte ad una connessione più efficiente, sostenibile e resiliente tra i modi di trasporto- commenta il presidente di Patroni Griffi. Puntiamo a rafforzare il ruolo del porto di Brindisi quale snodo competitivo e strategico nel bacino del Mediterraneo.

 

Un attento e costruttivo dialogo con gli operatori ci ha consentito  di  individuare i bisogni e le potenzialità del sistema infrastrutturale esistente e  di programmare gli interventi concepiti per rendere l’infrastruttura ancora più flessibile e integrata. Gli studi di settore ci dicono, infatti, che negli ultimi anni abbiamo assistito ad un “disaccoppiamento” (decoupling)” tra l’andamento del PIL e il traffico di passeggeri e merci, con quest’ultimo che ha conosciuto una crescita più veloce del PIL, in fase di ripresa. Dobbiamo, pertanto, farci trovare pronti – conclude Patroni Griffi– con una dotazione di infrastrutture e di servizi adeguata per far fronte ai trend macroeconomici in Europa e nel mondo”.

 

L’intervento che ha un costo di circa 815 mila euro sarà completato entro il 2 luglio prossimo, ossia 90 giorni dall’avvio dei lavori.

 

L’intero raccordo ferroviario portuale di Brindisi, fatta esclusione per i due binari lato sud del fascio di presa e consegna, è in esercizio e su di esso vengono effettuate le operazioni di carico materiali da autocarri su carri ferroviari, per le cui manovre l’AdSP MAM ha rilasciato una concessione di servizi a Mercitalia S.p.A..

 

 

 

MDF, 4 maggio 2023

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ADSPMAM: NEL SISTEMA DELL’ADRIATICO MERIDIONALE, I TRAFFICI SPICCANO IL VOLO, BATTENDO ANCHE I RECORD PRE-PANDEMIA. NEL PRIMO TRIMESTRE DELL’ANNO, ARRIVATE OLTRE 1.000 NAVI E MOVIMENTATE QUASI 5 MILIONI DI TONNELLATE DI MERCI. SCHIZZANO LE CROCIERE A +660%.

I porti dell’Adriatico meridionale iniziano l’anno col botto, battendo, financo, i propri record pre-pandemia. Nel primo trimestre 2023, infatti, complessivamente il Sistema ha registrato un +33% rispetto alle proprie migliori prestazioni.

Complessivamente, nei sei porti del Sistema, sono arrivate oltre 1.000 navi, un dato che si traduce in quasi il 22% in più rispetto allo stesso periodo del 2022 e sono state movimentati quasi 5 milioni di tonnellate di merce, per un +6,5%, rispetto all’anno precedente. Un dato che irrobustisce la funzione del Sistema quale hub strategico multimodale e infrastruttura commerciale del Mediterraneo.

Aumenta esponenzialmente il flusso dei viaggiatori. Dal primo gennaio al 31 marzo, infatti, sono state registrati oltre 216 mila passeggeri, tra traghetti e crociere. Presenze che inevitabilmente producono ricadute economiche per tutti i territori interessati.

Con più di 212mila passeggeri, i traghetti hanno movimentato il 27% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Ma è la curva del comparto crocieristico a segnare picchi straordinari: + 660 %, un livello di crescita a tre cifre che porta il Sistema a consolidare  ulteriormente il proprio ruolo di porta di accesso verso il Sud Europa.

 

PORTO DI BARI

L’analisi delle performance dei singoli porti vede il porto di Bari distinguersi per il numero degli accosti. Nei primi tre mesi dell’anno, infatti, lo scalo capoluogo di regione ha gestito ben 477 ormeggi. In banchina, inoltre, tra imbarchi e sbarchi sono state movimentate circa 2milioni di tonnellate di merci, pari al +14% rispetto allo stesso periodo del 2022. Una crescita considerevole che supera, in tutti i comparti merci, anche le statistiche del 2019, anno pre-pandemia.

Da gennaio a marzo, sono transitati più di 49mila tra camion e trailers e quasi 16mila TEU.

 

I dati più rilevanti si registrano nel flusso passeggeri e crocieristi. I passeggeri traghetti che hanno scelto Bari quale porto di imbarco o sbarco, nei primi tre mesi dell’anno, sono stati circa 137 mila che si traduce in un significativo aumento del +15% rispetto al 2022.

Continua a crescere in maniera esponenziale il traffico crocieristico che, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, segna un aumento del + 530%; un dato che suggella la leadership di Bari tra gli scali crocieristici italiani.

 

 

PORTO DI BRINDISI

Molto positiva, anche, l’istantanea scattata nel porto di Brindisi. Cresce il numero degli accosti che, con il +9% circa, raggiunge- nel primo trimestre dell’anno- le 372 toccate.

Lo scalo messapico, inoltre, rafforza il proprio ruolo di snodo cruciale nelle autostrade del mare nel settore Ro-Ro con più di 35mila mezzi imbarcati e sbarcati a Brindisi, un volume di crescita del +31%.

Aumentano anche le tonnellate movimentate del general cargo, quasi un milione, che si traduce in un +5,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

I volumi di crescita più significativi, tuttavia, si registrano nel flusso passeggeri e crocieristi.

Nei primi tre mesi dell’anno, infatti, Brindisi è stato scelto quale porto di imbarco o sbarco da più di 70mila passeggeri traghetti, una crescita che raggiunge il +48% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Esponenziale, invece, l’aumento del +836% del traffico crocieristico, segnato da un avvio anticipato della stagione.

 

PORTO DI MONOPOLI

Bilancio più che positivo anche per il porto-gioiello del Sistema dell’Adriatico Meridionale, Monopoli, che si conferma una meta turistica molto interessante per le piccole crociere del segmento lusso. Dall’inizio dell’anno sono già stati effettuati 26 accosti, un dato che si traduce in un aumento del +96% dei passeggeri delle piccole crociere di lusso.

 

PORTO DI MANFREDONIA

Numeri in crescita anche per il porto di Manfredonia, snodo funzionale ed epicentro commerciale del traffico merci nel Tavoliere delle Puglie. Nel primo trimestre dell’anno, infatti, sono state registrate già 50 toccate nave, il +40%circa rispetto allo scorso anno. Significativo incremento, anche, del traffico merci totale, oltre 169mila tonnellate movimentate che significa il +27% circa rispetto al 2022.

Tra le merci, sono le rinfuse solide a registrare un aumento più che significativo: +38%, segnale inconfondibile della ripresa a regime delle attività del “Granaio d’Italia”, il territorio foggiano e sipontino.

 

PORTO DI BARLETTA

Performance decisamente positiva si registra per il porto di Barletta che risulta in ascesa sia per i sui 20 accosti, pari al 20% in più rispetto al 2022, sia per le 200mila tonnellate totali di merci movimentate che portano il trend di crescita, rispetto all’anno precedente, al +32%.

Trend che, nell’immediato futuro, sarà ancora più rilevante atteso che l’AdSPMAM ha già avviato la pratica relativa alla bonifica bellica dello scalo; attività prodromica ed essenziale per il successivo avvio dei lavori di “manutenzione dei fondali nei pressi dell’imboccatura del porto per il ripristino delle quote preesistenti”; Un intervento atto a potenziare radicalmente lo scalo, in termini di funzionalità, sicurezza e di attrattività.

 

PORTO DI TERMOLI

Inizia molto bene l’anno, anche, il porto di Termoli che segna già ben 114 toccate nave, ossia il +5,6% rispetto al 2022. Segno più anche per la movimentazione del general cargo +27%.

Intanto, l’Ente portuale ha già avviato i lavori di ristrutturazione e di adeguamento della nuova sede dell’AdSPMAM, concessa in uso all’Ente dall’Agenzia delle Dogane. Contestualmente, l’Authority ha avviato un’indagine esplorativa sia sulle batimetrie, la misura delle profondità, della rappresentazione grafica e dello studio morfologico dei fondali marini, sia sullo stato delle strutture della banchine traghetti, intervento che precede la successiva fase di progettazione.

 

I dati statistici sono un inequivocabile algoritmo, con sequenze e regole operative, che ci indica la strada da percorrere- commenta il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi. E la strada è una sola: una efficiente ed efficace infrastrutturazione degli scali. I traffici aumentano se aumenta la dotazione infrastrutturale. Proprio per questo stiamo lavorando pancia a terra per realizzare le tutte le opere che abbiamo progettato, molte delle quali finanziate con i fondi del PNNR. Dalla cassa di colmata e gli accosti di Sant’Apollinare a Brindisi, al terminal sulla banchina 10 del porto di Bari, e la rifunzionalizzazione del Bacino Alti Fondali di Manfredonia, intervento imponente da 120 milioni di euro. Sono questi i principali cardini sui quali si poggia lo sviluppo dei traffici, dei porti del nostro Sistema e dei territori ad essi connessi, per i prossimi anni”.

 

I dati statistici relativi ai traffici nei porti dell’AdSPMAM sono raccolti ed elaborati dal sistema tecnologico GAIA, il Port Community System multi-porto realizzato come strumento di supporto per le attività portuali dei porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta, Monopoli e Termoli in grado di controllare in real time i passeggeri e i mezzi in entrata e in uscita dai porti, immagazzinare i dati di traffico passeggeri e merci forniti dalle Agenzie Marittime e, quindi, elaborarli per fini statistici e di fatturazione, secondo i modelli ESPO.

 

 

MDF, 21 aprile 2023

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PORTO DI BRINDISI: PRENDE AVVIO UFFICIALMENTE L’ITER PER LA CASSA DI COLMATA. L’ADSPMAM HA PUBBLICATO L’AVVISO PER LA MANIFESTAZIONE DI INTERESSE PER IL COMPLETAMENTO DELL’INFRASTRUTTURAZIONE PORTUALE MEDIANTE BANCHINAMENTO E REALIZZAZIONE DELLA RETROSTANTE COLMATA TRA IL PONTILE PETROLCHIMICO E COSTA MORENA EST, NEL PORTO DI BRINDISI.

Nei giorni scorsi, l’Autorità di Sistema  Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) ha pubblicato l’avviso per la manifestazione di interesse per il completamento dell’infrastrutturazione portuale mediante banchinamento e realizzazione della retrostante colmata tra il pontile Petrolchimico e Costa Morena Est nel porto di Brindisi, ossia la cosiddetta “cassa di colmata”.

Nei giorni scorsi, infatti, il presidente dell’Ente, Ugo Patroni Griffi, nominato Commissario straordinario per l’espletamento delle attività di programmazione, progettazione, approvazione dei progetti, affidamento ed esecuzione dei lavori per il completamento dell’infrastrutturazione portuale, relativamente alla realizzazione della colmata nell’area posta tra la radice del molo Polimeri e la foce del canale Fiume Grande, nonché per l’esecuzione del dragaggio di parte dei fondali, aveva firmato il decreto per l’emissione dell’avviso pubblico della manifestazione di interesse, sulla base del progetto definitivo, attraverso il quale individuare gli operatori economici interessati.

Le aziende, in possesso dei requisiti generali fissati nel bando, potranno inoltrare istanza di partecipazione, in deroga alle disposizioni del Codice dei Contratti Pubblici, e saranno successivamente invitate, dopo la verifica e l’approvazione del progetto esecutivo, alla procedura negoziata senza bando per l’affidamento dei lavori da aggiudicare con il criterio del minor prezzo, da individuare mediante ribasso percentuale sull’importo a base d’asta.

L’appalto rientra nel quadro economico dell’opera denominata “Lavori per il completamento dell’infrastrutturazione portuale, relativamente alla realizzazione della colmata nell’area posta tra la radice del Molo polimeri e la foce del canale fiume Grande” a valere sul Programma di interventi infrastrutturali in ambito portuale sinergici e complementari al Piano Nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), per un importo di circa 43 milioni di euro. Si tratta della somma più rilevante di procedure d’appalto avviate in un porto nel sud Italia, dopo Palermo.

E’ la regina di tutte le opere– commenta il presidente Ugo Patroni Griffi- senza la quale non potremmo avviare le azioni programmate per imprimere una svolta epocale allo sviluppo infrastrutturale dello scalo brindisino. Un intervento storico e troppo a lungo atteso inserito, dal Governo nel piano delle 15 opere ritenute indispensabili per il sistema Paese, per le quali servono tempi di realizzazione certi e ristretti. In tal senso si è indirizzato il fondamentale apporto dato alla procedura dal sottosegretario al MIT (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti), on. Tullio Ferrante, e dall’onorevole Mauro D’Attis con l’obiettivo di avviare e concludere, sull’esempio del modello Genova, un’opera che ci consentirà di procedere speditamente con il dragaggio del porto e di realizzare nuovi accosti per traghetti e navi da crociera a Sant’Apollinare”.

L’AdSPMAM, una volta realizzata la cassa di colmata, potrà avviare il dragaggio dei fondali per avere fondali più profondi nelle aree maggiormente operative:

  • da circa -8.0 mt (batimetria media attuale) a -12.0 sotto il livello del mare, nell’area di S. Apollinare;
  • da circa -11mt (batimetria media attuale) fino a -14.0 sotto il livello del mare, lungo il canale di accesso al porto interno;
  • da circa -11mt (batimetria media attuale) fino a -14.0 sotto il livello del mare, nell’area di contorno alle calate di Costa Morena.

 

In un sito SIN (Sito di Interesse Nazionale, caratterizzato da aree potenzialmente contaminate molto estese classificate come “dannose” dallo Stato italiano, laddove sia confermata la presunta contaminazione), quale è Brindisi, infatti, lo strumento maggiormente sostenibile, dal punto di vista sia finanziario sia ambientale, che la Legge indica per gestire i materiali rivenienti dai dragaggi in aree estese è, appunto, la realizzazione di una vasca di colmata.

Nel nuovo layout progettuale, oltre alla riduzione in pianta, è stato cercato un sostanziale incremento della superficie permeabile e una conseguente diminuzione del volume della cassa di circa 150.000 m3, la riduzione del fronte di accosto, l’aumento dell’ampiezza del nuovo canale (da 45 mt a 130 mt) e, infine, un diverso trattamento dei confini lato terra e della sponda occidentale del canale sui quali verranno messi a dimora impianti arborei e arbustivi sistemati a “dune” per proteggere l’area dal traffico veicolare (interventi, questi ultimi, di riqualificazione paesaggistica in coerenza con quanto previsto per l’area dal “Progetto di valorizzazione e riqualificazione integrata dei paesaggi costieri”, di cui al vigente Piano Paesaggistico Territoriale Regionale).

Un parco verde sul mare, quindi, che coprirà un’area di circa 50.000m2 e che, oltre a poter ospitare flora e fauna selvatiche, potrà essere fruibile dal pubblico, con un impatto visivo e ambientale rilevante. L’area verde sarà, infatti, percorsa da una passeggiata pedonale (circa 670 m) di collegamento dell’ingresso carrabile alla nuova foce del Fiume Grande.

La presentazione della manifestazione di interesse dovrà pervenire entro e non oltre il 20 aprile alle ore 11.00. L’intervento dovrà essere completato entro 610 giorni.

La documentazione e le informazioni generali sono disponibili sul sito istituzionale della AdSPMAM https://www.adspmam.it/ nella pagina dedicata del Commissario https://www.adspmam.it/commissario-straordinario/ e sulla piattaforma telematica “TuttoGare” all’indirizzo: https://gare.adspmam.it/albo_fornitori/id6375-dettaglio

Fondamentale, nel lungo e complesso procedimento avviato nel 2017, l’apporto fornito dal sottosegretario al MIT, on. Tullio Ferrante, e dal parlamentare brindisino, on. Mauro D’Attis, i cui interventi ufficiali sull’argomento si riportano di seguito.

ON. TULLIO FERRANTE

Ieri è stato pubblicato l’avviso per la manifestazione di interesse per i “Lavori per il completamento dell’infrastrutturazione portuale, relativamente alla realizzazione della colmata nell’area posta tra la radice del Molo polimeri e la foce del canale fiume Grande”. Tale intervento rientra nel Programma di interventi infrastrutturali in ambito portuale sinergici e complementari al PNRR, per un importo di circa 35 milioni di euro. Sono molto soddisfatto che l’attività di coordinamento da me svolta su tale opera commissariata, in sinergia con il Commissario straordinario Ugo Patroni Griffi, abbia trovato concretezza nella pubblicazione dell’avviso. Sono certo che, una volta avviato il primo lotto, si procederà poi celermente con il completamento dell’opera, per la realizzazione della quale notevole è stato il contributo politico dell’amico deputato Mauro D’Attis; opera che, una volta completata, comporterà indubbi benefici nella gestione dei traffici di merci nel porto di Brindisi ed un importante impatto sul tessuto socio/economico dell’intera area”.

ON.MAURO D’ATTIS

PORTO DI BRINDISI, D’ATTIS (FI): “PUBBLICATA GARA PER VASCA DI COLMATA, DA OGGI STUDI SU OPPORTUNITÀ DI ALLARGAMENTO DEL CANALE PIGONATI”*

Nota del commissario regionale di Forza Italia, l’on Mauro D’Attis.

Oggi ho partecipato alla riunione per alcuni interventi nel porto di Brindisi, promossa dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale. Abbiamo finalmente affrontato seriamente la questione della possibilità di allargare il canale Pigonati. La conclusione di questo primo incontro è di avviare gli studi tecnici di fattibilità dell’opera e di valutazione sulla sua reale utilità: si tratta di un passaggio essenziale per accantonare ogni pregiudizio sia di coloro che militano per il “sì” all’opera sia di coloro che sono nel campo avverso. Detto ciò, non posso che essere particolarmente contento anche perché oggi prende il via un intervento che ho seguito e seguo con la massima attenzione: è stata pubblicata la gara per la cosiddetta ‘vasca di colmata’ del porto di Brindisi, opera gestita dal Commissario Ugo Patroni Griffi e sulla quale c’è grande attenzione del collega sottosegretario alle Infrastrutture Tullio Ferrante . Il potenziamento infrastrutturale dello scalo portuale è una priorità, una scelta strategica che rivendichiamo e di cui tutto il territorio beneficerà in termini di crescita economia e occupazionale”.

 

MDF, 16 marzo 2023

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PROGETTO EFINTIS “ENHANCING EFFICIENCY OF THE INTERMODAL TRANSPORT FLOWS BY IMPROVED ICT SYSTEMS”

Si è concluso con grande successo l’Evento Finale del progetto EFINTIS Enhancing efficiency of the intermodal transport flows by improved ict systems”, finanziato dal Programma Interreg IPA CBC Italia-Albania-Montenegro 2014/2020 e organizzato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale – AdSP MAM.

Proprio in questi giorni – ha dichiarato Ugo Patroni Griffi, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale – AdSP MAM – il Parlamento Europeo sta discutendo sull’importanza delle Reti di Trasporto Trans-Europee (TEN-T) e di come la loro presenza sia fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità fissati al livello europeo. È necessario e urgente investire nella realizzazione di “corridoi verdi” in grado di puntare su una modalità di trasporto marittimo sempre di più green e sempre più orientata verso la decarbonizzazione. Un modello virtuoso, dunque, che potrà raggiungere il suo massimo compimento soltanto attraverso nuovi investimenti nei settori della tecnologia e della digitalizzazione. È proprio in questa direzione che il progetto EFINTIS ci ha permesso di muoverci: sono molto orgoglioso di quanto realizzato fino ad ora e di come sia stato possibile rafforzare i rapporti tra le comunità portuali dell’Adriatico”.

Dopo il saluto introduttivo del Presidente Patroni Griffi, ha preso la parola Darko Pekić, Presidente del Consiglio di Amministrazione del Porto di Bar, che ha sottolineato l’importanza di questo progetto e della collaborazione tra i paesi transfrontalieri che EFINTIS vede coinvolti. Già in passato la città di Bar, in Montenegro, e Bari hanno collaborato fortemente in uno dei periodi più bui della nostra nazione. Oggi, nel 2023, siamo nell’era della tecnologia, una tecnologia che ci permette di affrontare nuove sfide e di dare maggior valore alle comunità portuali e alle sue risorse. Progetti come questo ci consentono di migliorare il settore della logistica che necessita del supporto degli strumenti tecnologici ICT”.

L’evento, che ha visto la partecipazione dei partner progettuali e nello specifico dei rappresentanti del Porto di Bar, dell’Istituto Albanese dei Trasporti, del Porto di Durazzo e dell’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo Termoli, di tecnici ed esperti del settore, dei rappresentanti delle autorità regionali e locali e degli stakeholders operanti nel comparto marittimo, è stato l’occasione per approfondire le tematiche legate al settore dei Trasporti e della Mobilità Transfrontaliera e al ruolo sempre più importante che la digitalizzazione ricopre, al giorno d’oggi, all’interno delle comunità portuali. Ma non solo. Nel corso dell’iniziativa sono stati presentati gli obiettivi, le attività e i risultati raggiunti grazie al progetto EFINTIS e sono state analizzate le criticità riscontrante ma soprattutto le opportunità di sviluppo che il settore dei Trasporti può e deve cogliere per un futuro sempre più green e sempre più sostenibile.

Questo progetto è di particolare valenza strategica – ha affermato Domenico Zonno, Referente del Dipartimento Mobilità della Regione Puglia, tenuto conto che il suo obiettivo principale è quello di aumentare l’efficienza dei flussi di trasporto intermodale attraverso l’aggiornamento dei sistemi informativi gestionali degli attori coinvolti e il miglioramento delle connessioni ICT tra diverse modalità di trasporto per passeggeri e merci (trasporto marittimo, stradale e ferroviario). La raccolta dei dati relativi al trasporto in modalità digitale consentirà una procedura amministrativa più rapida ed efficace (procedura doganale, procedura del servizio portuale, ecc.). Oggi presentiamo i risultati lusinghieri di molti anni di un costruttivo lavoro di squadra tra organismi governativi e regionali, che ci ha permesso di rendere competitivo il sistema portuale pugliese innanzitutto in Italia e all’estero. Abbiamo fatto sistema e siamo così riusciti ad affrontare numerose difficoltà, a superare i livelli economici pre-Covid e a raggiungere i migliori porti italiani”.

 

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I TRAFFICI NEI PORTI DELL’ADRIATICO MERIDIONALE AUMENTANO ESPONENZIALMENTE, NEI PRIMI SEI MESI DELL’ANNO, SUPERANDO ANCHE LE PROPRIE PERFORMANCE PRE-PANDEMIA. NEGLI SCALI DEL SISTEMA IN ATTO UN PERCORSO DI EVOLUZIONE, FINALIZZATO A TRASFORMARLI IN HUB POLIFUNZIONALI, INTERMODALI, EFFICIENTI ED ECOLOGICAMENTE SOSTENIBILI.

I dati dei traffici (merci, passeggeri e mezzi) del primo semestre del 2022 confermano e consolidano la performance positiva già registrata e le prime proiezioni stimate in tutti i porti del Sistema dell’Adriatico meridionale.

 

Complessivamente, da gennaio a giugno, sono state movimentate più di 9 milioni di tonnellate di merce, un dato che si traduce in un +21%, sia rispetto al 2021 che al 2020, e un+16,3% rispetto al 2019.

 

Fanno da traino le rinfuse solide che toccano il +40% circa, seguite dal general cargo (merci stivate a bordo della nave in unità conteggiate individualmente), +14,5% e dalle rinfuse liquide, +10%.

 

Negli ultimi tre anni, inoltre, si registra la continua e rilevante crescita del numero dei rotabili che raggiunge le 153.013 unità, dato che si tramuta in un+14,5% rispetto allo scorso anno e un +10,2% rispetto al 2019.

 

Crescita significativa, anche, nel flusso dei passeggeri, circa 400mila, il 36,5% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; un dato che recupera gran parte del traffico anche rispetto al 2019.

 

Aumenta  considerevolmente il traffico croceristico: nei primi sei mesi  dell’anno sono  transitati sul territorio, attraverso i porti dell’Adriatico meridionale, oltre 100mila passeggeri.

 

Il numero complessivo degli accosti, 1972, resta stabile rispetto allo scorso anno e in discesa rispetto al 2019 (-7%). Tuttavia, se si considera l’aumento della movimentazione, risulta evidente che il trend  sia  generato da una ottimizzazione dei noli sul mercato: vengono, cioè, utilizzate meno navi, sfruttando  appieno la loro capacità di carico.

 

Porto di Bari

Il porto del capoluogo di regione si distingue per il numero degli accosti che arriva a 985, di conseguenza, aumenta il quantitativo delle tonnellate movimentate +5,6%, rispetto al 2021, trainato dall’incremento della movimentazione del general cargo che non solo si attesta su quasi un 20% in più rispetto al 2021 ma, addirittura, supera il dato del 2019 del +21,2%, confermando il trend degli ultimi tre anni. In questa prima parte dell’anno, sono transitati più di 98mila rotabili e più di 35mila TEU.

Grande fermento si registra, inoltre, per il flusso di passeggeri, con circa 290mila passeggeri traghetti, ossia il +47% rispetto al 2021. Il comparto crociere, con i 90mila passeggeri transitati sino a giugno, registra una crescita esponenziale, recuperando sempre più terreno rispetto al flusso pre-pandemia.

 

 

Porto di Brindisi

Performance altamente positiva, nei primi sei mesi del 2022, per il porto di Brindisi che continua a registrare una significativa crescita nel traffico merci. Lo scalo messapico consolida la propria funzione di hub strategico e multimodale, in grado di movimentare ingenti quantitativi di rinfuse, TEU e special cargo, carichi straordinari per dimensioni e peso, alimentando e sostenendo l’approvvigionamento di merci in favore della miriade di imprese presenti nella zona industriale.

I dati raccontano della crescita notevole del quantitativo di tonnellate movimentate, più 41%, trainate dalle rinfuse solide,+154% e dal general cargo (+6%) rispetto al 2021. Il numero dei passeggeri traghetti registra un deciso aumento, più 16% rispetto all’anno precedente.

E’ ripresa appieno, inoltre, dopo lo stop per il Covid, l’attività crocieristica. Nei primi sei  mesi  dell’anno, i primi scali della stagione in corso hanno portato sul territorio oltre 9.000 passeggeri.

In calo, rispetto allo corso anno, il  numero degli  accosti: 736.

 

Porto di Monopoli

Monopoli continua nel trend positivo di crescita, a dimostrazione del fatto che, oltre ad essere considerato il porto gioiello del Sistema, lo scalo riveste un ruolo strategico nella rete dei traffici, nazionali e internazionali. Nei primi tre mesi dell’anno, si sono registrati 63 accosti, pari al 21,2% in più rispetto al 2021, un dato che si avvicina alla perfomance pre-Covid.

Nel periodo in esame, inoltre, sono state movimentate 300mila tonnellate totali di merci, un dato che conferma il trend di crescita rispetto agli anni precedenti (+30% rispetto al 2020 e +7% rispetto al 2019).

Il comparto crocieristico, con i suoi 771 transiti, registra un +73% rispetto al 2019, facendo prevedere dati da record, a  chiusura della stagione. .

 

Porti di Barletta e di  Manfredonia

Nel porto di Barletta, il sistema di rilevazione dati registra un aumento significativo del general  cargo.

 

In netta crescita il traffico merci nel porto di Manfredonia, con oltre 300mila tonnellate movimentate, un dato che si  traduce in un +8% rispetto al 2021 e  in un +44% rispetto al 2019. Il numero degli accosti,110, è aumentato proporzionalmente alle tonnellate e registra, infatti, un +22% rispetto al 2021 e +24% rispetto al 2019.

 

Per essere vincenti è necessario intercettare le richieste, adeguarsi tempestivamente e rilanciare l’innovazione sui mercati– commenta  il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi. Questo principio base dell’economia ha indirizzato, in questi anni, l’attività dell’Ente in tutti i nostri porti e i dati ci attestano che la rotta intrapresa è quella giusta. Il vasto processo di infrastrutturazione che abbiamo predisposto,  infatti,  dalla colmata di   Marisabella,  il dragaggio  dei fondali  e il dente di attracco alla banchina Capitaneria a Bari; al  pontile a briccole e la cassa di colmata a  Costa Morena Est con i connessi dragaggi a  Brindisi; dall’escavo dei fondali, in fase di avvio a Barletta, alla  rifunzionalizzazione del Bacino Alti Fondali di Manfredonia e  alla  predisposizione dell’escavo dei fondali a Monopoli; ci consentirà, nel medio-lungo termine, di duplicare le  attuali  performance, già oggi da record. Investiamo nei porti- conclude Patroni Griffi–  per sfruttare la loro capacità di “effetto domino” nello sviluppo economico del territorio, in questa fase di ripresa del Sistema Paese, e avviare un nuovo percorso di evoluzione che li  trasformi in hub polifunzionali, intermodali, efficienti ed ecologicamente sostenibili, in grado di determinare effetti moltiplicativi economici, in termini di valore e di occupazione, ancora più elevati di quelli attuali”.

 

 

I dati statistici relativi ai traffici nei porti dell’AdSPMAM sono raccolti ed elaborati dal sistema tecnologico GAIA, il Port Community System multi-porto realizzato come strumento di supporto per le attività portuali dei porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli, in grado di controllare in real time i passeggeri e i mezzi in entrata e in uscita dai porti, immagazzinare i dati di traffico passeggeri e merci forniti dalle Agenzie Marittime e, quindi, elaborarli per fini statistici e di fatturazione, secondo i modelli ESPO.

 

MDF, 29 luglio 2022

 

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INTESA SANPAOLO E LE AUTORITA’ DI SISTEMA PORTUALE DI BARI E TARANTO INSIEME PER IL RILANCIO DELL’ECONOMIA DEL MARE

Bari/Taranto, 7 aprile 2022 Intesa Sanpaolo ha siglato un accordo con l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli) e con l’Autorità di sistema portuale del mar Ionio (Taranto) per lo sviluppo dell’attività portuale e dell’economia a essa collegata con importanti impatti positivi anche per l’entroterra pugliese.

L’iniziativa rientra nell’ambito di Motore Italia, il programma strategico della Banca che prevede finanziamenti e iniziative per consentire alle piccole e medie imprese sia di superare la fase di difficoltà causata dalla crisi pandemica, sia di rilanciarsi attraverso progetti di sviluppo, in linea con gli obiettivi del PNRR.

Per accelerare la crescita dell’economia meridionale, Intesa Sanpaolo partecipa attivamente alla valorizzazione delle ZES (Zone Economiche Speciali) del Mezzogiorno per le quali ha predisposto un plafond di 1,5 miliardi di euro per nuovi investimenti. Il Gruppo ha già promosso le ZES presso investitori internazionali con specifiche missioni all’estero, come quelle di Dubai e Pechino, e ha attivato un desk specializzato che offre servizi di consulenza tecnica e finanziaria. Il PNRR ha destinato circa 83 milioni di euro alla ZES adriatica e circa 108 alla ZES ionica.

L’accordo sottoscritto con le Autorità di sistema portuale ha tra gli obiettivi la spinta alla ripresa degli investimenti 4.0 sostenibili delle piccole e medie imprese, la crescita attraverso il ricorso alla finanza straordinaria e alla digitalizzazione, programmi di sviluppo imprenditoriale singoli e in filiera, iniziative a elevato impatto economico e sociale che possano attrarre investitori. In quest’ambito, in coerenza con le iniziative previste dal PNRR per migliorare la competitività del sistema portuale, sono previste le seguenti attività:

 

  • Accompagnare le imprese nel processo evolutivo verso criteri orientati ai principi ESG (Environment, Social & Governance) e della Circular Economy
  • Realizzazione di iniziative rivolte allo sviluppo e alla promozione dell’innovazione nel territorio
  • Sostegno alla nascita di nuove imprese e alla loro crescita
  • Promozione di accordi di filiera delle micro, piccole e medie imprese, favorendo l’accesso al Programma Filiere di Intesa Sanpaolo
  • Promozione di nuovi investimenti produttivi anche a seguito di attività di reshoring
  • Formazione manageriale nelle imprese a partire dagli aspetti della gestione innovativa della finanza
  • Favorire e sostenere investimenti anche esteri che possano generare nuove opportunità di sviluppo economico e sociale del territorio
  • Promuovere iniziative di welfare e di impact banking in ottica Corporate Social Responsibility (“CSR”)

 

Da quanto emerge da una ricerca curata da Srm – Centro Studi collegato a Intesa Sanpaolo, la Puglia registra un valore aggiunto generato dai settori connessi all’economia del mare pari a 3,2 miliardi di euro (il 4,6% del totale del valore aggiunto prodotto dal territorio).
Le imprese della Blue Economy nella regione sono quasi 18.000 e occupano circa 72.400 persone. La Puglia, inoltre, ha un sistema produttivo molto legato al mezzo marittimo per trasportare i propri prodotti. Infatti, il 53% dell’import-export della regione (pari a 8,2 miliardi di euro) viaggia via mare (la media nazionale è del 36%).

 

Le aree più collegate alla regione dall’import-export marittimo sono i paesi europei non appartenenti all’UE che concentrano una quota di scambi pari al 24% e, a seguire, Asia Orientale e Nord America, entrambi con una quota del 17%. Importante dunque la proiezione internazionale della regione verso destinazioni che richiedono collegamenti marittimi transoceanici.

 

I porti della Puglia nel 2021 hanno vissuto un’importante fase di uscita dalla pandemia: hanno gestito 34,3 milioni di tonnellate di merci, di cui 16,8 ascrivibili all’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli) e 17,5 milioni all’Adsp del mar Ionio (Taranto).

 

“Con questo accordo confermiamo e rafforziamo il nostro sostegno al sistema portuale pugliese e all’intera filiera regionale dell’economia marittima – ha spiegato Alberto Pedroli, Direttore Regionale Basilicata, Puglia e Molise di Intesa Sanpaolo -. Mettiamo a disposizione delle imprese del settore nuovo credito e supporti operativi per accelerare la ripresa economica con un impegno orientato a un futuro sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale. In questo quadro di profonda trasformazione, il nostro Gruppo da qui al 2026 ha in programma un piano su scala nazionale di erogazioni a medio-lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI, con i quali contribuire attivamente al rilancio del Paese in stretta correlazione con gli obiettivi del PNRR”.

 

“Il mondo dei porti e quello della finanza insieme, con l’obiettivo di dare ossigeno e nuove prospettive di rilancio all’economia pugliese – ha commentato il presidente dell’AdSP del mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi -. Due anni di pandemia e la crisi attuale stanno stravolgendo gli assetti economici e commerciali internazionali, con importanti ricadute anche nel trasporto marittimo, attraverso il quale viene scambiato il 90% di beni nel mondo. In questo nuovo scenario, i porti del futuro dovranno fondarsi su quattro pilastri: accorciamento delle catene logistiche, maggiore sostenibilità, digitalizzazione e snellimento delle procedure. Target che possiamo raggiungere attraverso le ZES, vero e proprio asset strategico per il rilancio di tutto il Mezzogiorno, e i fondi rivenienti dal PNRR. L’accordo con Intesa Sanpaolo e con il porto di Taranto, attraverso una sana vision di cooperazione e di collaborazione, mira a rilanciare il ruolo dei porti come hub strategici e snodi dai quali si possa irradiare un’azione di ripresa del tessuto industriale e produttivo italiano e si dipanino nuove e snelle reti logistiche nazionali ed internazionali”.

 

“La collaborazione avviata con Intesa Sanpaolo nell’ambito di tale accordo – ha affermato il presidente dell’AdSP del mar Ionio, Prof. Avv. Sergio Prete – rappresenta un’ulteriore opportunità di valorizzazione e potenziamento degli assi strategici di sviluppo del porto di Taranto. Grazie a tale sinergia, infatti, coerentemente con gli interventi che interesseranno il porto di Taranto nell’ambito del PNRR, l’AdSP avrà l’occasione di favorire una più efficace crescita competitiva dello scalo attraverso iniziative di supporto e accompagnamento a favore delle realtà produttive che vorranno insediarsi in ambito portuale e nelle aree della ZES promuovendo progetti imprenditoriali e commerciali

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INTESA SANPAOLO E LE AUTORITA’ DI SISTEMA PORTUALE DI BARI E TARANTO INSIEME PER IL RILANCIO DELL’ECONOMIA DEL MARE

Bari/Taranto, 7 aprile 2022 Intesa Sanpaolo ha siglato un accordo con l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli) e con l’Autorità di sistema portuale del mar Ionio (Taranto) per lo sviluppo dell’attività portuale e dell’economia a essa collegata con importanti impatti positivi anche per l’entroterra pugliese.

L’iniziativa rientra nell’ambito di Motore Italia, il programma strategico della Banca che prevede finanziamenti e iniziative per consentire alle piccole e medie imprese sia di superare la fase di difficoltà causata dalla crisi pandemica, sia di rilanciarsi attraverso progetti di sviluppo, in linea con gli obiettivi del PNRR.

Per accelerare la crescita dell’economia meridionale, Intesa Sanpaolo partecipa attivamente alla valorizzazione delle ZES (Zone Economiche Speciali) del Mezzogiorno per le quali ha predisposto un plafond di 1,5 miliardi di euro per nuovi investimenti. Il Gruppo ha già promosso le ZES presso investitori internazionali con specifiche missioni all’estero, come quelle di Dubai e Pechino, e ha attivato un desk specializzato che offre servizi di consulenza tecnica e finanziaria. Il PNRR ha destinato circa 83 milioni di euro alla ZES adriatica e circa 108 alla ZES ionica.

L’accordo sottoscritto con le Autorità di sistema portuale ha tra gli obiettivi la spinta alla ripresa degli investimenti 4.0 sostenibili delle piccole e medie imprese, la crescita attraverso il ricorso alla finanza straordinaria e alla digitalizzazione, programmi di sviluppo imprenditoriale singoli e in filiera, iniziative a elevato impatto economico e sociale che possano attrarre investitori. In quest’ambito, in coerenza con le iniziative previste dal PNRR per migliorare la competitività del sistema portuale, sono previste le seguenti attività:

 

  • Accompagnare le imprese nel processo evolutivo verso criteri orientati ai principi ESG (Environment, Social & Governance) e della Circular Economy
  • Realizzazione di iniziative rivolte allo sviluppo e alla promozione dell’innovazione nel territorio
  • Sostegno alla nascita di nuove imprese e alla loro crescita
  • Promozione di accordi di filiera delle micro, piccole e medie imprese, favorendo l’accesso al Programma Filiere di Intesa Sanpaolo
  • Promozione di nuovi investimenti produttivi anche a seguito di attività di reshoring
  • Formazione manageriale nelle imprese a partire dagli aspetti della gestione innovativa della finanza
  • Favorire e sostenere investimenti anche esteri che possano generare nuove opportunità di sviluppo economico e sociale del territorio
  • Promuovere iniziative di welfare e di impact banking in ottica Corporate Social Responsibility (“CSR”)

 

Da quanto emerge da una ricerca curata da Srm – Centro Studi collegato a Intesa Sanpaolo, la Puglia registra un valore aggiunto generato dai settori connessi all’economia del mare pari a 3,2 miliardi di euro (il 4,6% del totale del valore aggiunto prodotto dal territorio).
Le imprese della Blue Economy nella regione sono quasi 18.000 e occupano circa 72.400 persone. La Puglia, inoltre, ha un sistema produttivo molto legato al mezzo marittimo per trasportare i propri prodotti. Infatti, il 53% dell’import-export della regione (pari a 8,2 miliardi di euro) viaggia via mare (la media nazionale è del 36%).

 

Le aree più collegate alla regione dall’import-export marittimo sono i paesi europei non appartenenti all’UE che concentrano una quota di scambi pari al 24% e, a seguire, Asia Orientale e Nord America, entrambi con una quota del 17%. Importante dunque la proiezione internazionale della regione verso destinazioni che richiedono collegamenti marittimi transoceanici.

 

I porti della Puglia nel 2021 hanno vissuto un’importante fase di uscita dalla pandemia: hanno gestito 34,3 milioni di tonnellate di merci, di cui 16,8 ascrivibili all’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli) e 17,5 milioni all’Adsp del mar Ionio (Taranto).

 

“Con questo accordo confermiamo e rafforziamo il nostro sostegno al sistema portuale pugliese e all’intera filiera regionale dell’economia marittima – ha spiegato Alberto Pedroli, Direttore Regionale Basilicata, Puglia e Molise di Intesa Sanpaolo -. Mettiamo a disposizione delle imprese del settore nuovo credito e supporti operativi per accelerare la ripresa economica con un impegno orientato a un futuro sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale. In questo quadro di profonda trasformazione, il nostro Gruppo da qui al 2026 ha in programma un piano su scala nazionale di erogazioni a medio-lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI, con i quali contribuire attivamente al rilancio del Paese in stretta correlazione con gli obiettivi del PNRR”.

 

“Il mondo dei porti e quello della finanza insieme, con l’obiettivo di dare ossigeno e nuove prospettive di rilancio all’economia pugliese – ha commentato il presidente dell’AdSP del mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi -. Due anni di pandemia e la crisi attuale stanno stravolgendo gli assetti economici e commerciali internazionali, con importanti ricadute anche nel trasporto marittimo, attraverso il quale viene scambiato il 90% di beni nel mondo. In questo nuovo scenario, i porti del futuro dovranno fondarsi su quattro pilastri: accorciamento delle catene logistiche, maggiore sostenibilità, digitalizzazione e snellimento delle procedure. Target che possiamo raggiungere attraverso le ZES, vero e proprio asset strategico per il rilancio di tutto il Mezzogiorno, e i fondi rivenienti dal PNRR. L’accordo con Intesa Sanpaolo e con il porto di Taranto, attraverso una sana vision di cooperazione e di collaborazione, mira a rilanciare il ruolo dei porti come hub strategici e snodi dai quali si possa irradiare un’azione di ripresa del tessuto industriale e produttivo italiano e si dipanino nuove e snelle reti logistiche nazionali ed internazionali”.

 

“La collaborazione avviata con Intesa Sanpaolo nell’ambito di tale accordo – ha affermato il presidente dell’AdSP del mar Ionio, Prof. Avv. Sergio Prete – rappresenta un’ulteriore opportunità di valorizzazione e potenziamento degli assi strategici di sviluppo del porto di Taranto. Grazie a tale sinergia, infatti, coerentemente con gli interventi che interesseranno il porto di Taranto nell’ambito del PNRR, l’AdSP avrà l’occasione di favorire una più efficace crescita competitiva dello scalo attraverso iniziative di supporto e accompagnamento a favore delle realtà produttive che vorranno insediarsi in ambito portuale e nelle aree della ZES promuovendo progetti imprenditoriali e commerciali basati sui principi dell’innovazione, della cooperazione e della sostenibilità”.

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PARCO DEL CASTELLO A BARI E FARO DELLE PEDAGNE A BRINDISI: ADSPMAM GIÀ AL LAVORO PER AVVIARE L’ITER FINALIZZATO ALLA CANTIERIZZAZIONE DI DUE PROGETTI RILEVANTI. PER BARI, DOPO L’AMMISSIONE A FINANZIAMENTO DA PARTE DEL MIMS (MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILI), SI AVVIA LA FASE DELLA PROGETTAZIONE DEFINITIVA. PER BRINDISI, CONVOCATA LA CONFERENZA DI SERVIZI.

Il Dipartimento tecnico dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) è già al lavoro per avviare l’iter prodromico per la cantierizzazione di due progetti rilevanti, finalizzati a migliorare l’attrattività turistica e a consolidare e irrobustire il rapporto porto-città, fondamentale per produrre sinergie favorevoli sia per le attività portuali che per quelle urbane.

 

Porto di Bari.

Dopo la recente notizia dell’ammissione a finanziamento da parte del MIMS (Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili), nell’ambito del PAC (Programma di Azione e Coesione) “Infrastrutture e Reti” 2014-2020, del progetto denominato  “Interazioni Porto Città: Parco del Castello – riconversione castello -porto”, l’Ente portuale ha già avviato la fase due, quella cioè relativa alla progettazione definitiva e alla formalizzazione della convenzione.

 

La proposta dell’Ente, ammessa a finanziamento nell’ambito dell’Asse B “Recupero waterfront”, nasce da un’intesa tra l’AdSPMAM e il Comune di Bari finalizzata ad estendere gli spazi a verde di pertinenza del castello normanno-svevo.

Si tratta dell’edificio simbolo della città di Bari, un’imponente fortezza che si erge ai margini della città vecchia, risalente al XIII secolo e oggi adibita a polo museale.

Il progetto dell’AdSPMAM si articola in due distinti interventi: il primo è la ridefinizione e il banchinamento dello  specchio acqueo interno alla “darsena vecchia”, necessario per riqualificare un ambito portuale sottoutilizzato e per ridisegnare la viabilità portuale e le relative connessioni con la città. Il secondo intervento, invece, prevede l’interramento della rete stradale portuale, per un tratto di circa 600 metri, in affiancamento al sistema viario cittadino che verrà quindi spostato nell’area portuale, favorendo la connessione tra castello, aree verdi esistenti e aree portuali.

 

Attraverso l’intervento, l’AdSPMAM intende offrire al territorio una significativa opportunità non solo in termini di miglioramento della qualità della vita dei cittadini, ma anche per la promozione delle risorse economiche, turistiche e culturali, in relazione al conseguente aumento del traffico di turisti nell’area portuale.

 

Abbiamo incassato un risultato importantissimo per la città e per il suo porto, un risultato che anche va a premiare e a valorizzare il nostro lavoro – commenta il presidente dell’AdSPMAM Ugo Patroni Griffi. Ricongiungeremo il castello con il suo mare,  mediante la realizzazione – attraverso tecniche che ne minimizzino o ne annullino del tutto la percezione visiva – di due assi viari, urbano e portuale. Una vera e propria opera di ricucitura delle due parti di territorio, realizzata tramite l’introduzione di attraversamenti pedonali a basso impatto visivo, nonché attraverso l’insediamento di attività urbane lungo le banchine portuali.  Interventi mirati che ci porteranno a migliorare la connessione funzionale tra aree portuali e retro-portuali, a valorizzare i nostri beni architettonici e archeologici e ad arricchire l’appeal del territorio e della sua offerta turistica“.

 

L’intervento è stato ammesso a finanziamento per quasi 4 milioni di euro, sulla linea di azione 3 “interventi di sistemazione e di riqualificazione funzionale e urbanistica delle aree portuali” e per circa 25 milioni di euro, sulla linea di azione 4 “Interventi di miglioramento della connessione materiale tra i centri urbani e le aree portuali”, per un totale di  € 28.092.857,43 complessivi sui € 28.500.000 richiesti.

Porto di Brindisi.

 

L’AdSPMAM ha indetto la Conferenza di servizi in forma semplificata e modalità asincrona per l’acquisizione dei pareri propedeutici all’approvazione del progetto “Lavori di ristrutturazione del Faro e delle strutture annesse presso le isole Pedagne”.

 

Il progetto di ristrutturazione mira essenzialmente a tutelare e a conservare il pregiato manufatto e, contestualmente, a esaltarne tutte le potenzialità, rivenienti principalmente dalla sua eccezionale collocazione.

 

L’intervento si riferisce allo storico segnalamento marittimo denominato “Faro Rosso”, realizzato nella metà del 1800 e ubicato sull’isolotto “Traversa”, appartenente al nucleo di isole e affioranti rocciosi detto “Pedagne” che assieme alla Diga di Punta Riso, su cui è ubicato il “Faro Verde”, di più recente costruzione, delimitano il porto di Brindisi e ne indicano l’obbligata via di accesso e di uscita.

 

L’Ente portuale, oltre a recuperare integralmente le funzioni originarie dello storico fanale, attraverso opere di consolidamento e ricostruzione delle strutture di fondazione murarie e di copertura, il rifacimento degli impianti tecnologici, dei rivestimenti murari interni ed esterni dei pavimenti e degli infissi,  la revisione della lanterna e l’ampliamento del punto di attracco dei mezzi nautici, intende valorizzare l’impianto morfologico d’insieme, esaltando il suo segno identitario quale possibile luogo di sintesi tra le attività di mera funzionalità con quelle tipiche dell’accoglienza e più in generale della fruizione pubblica. L’importo previsto è di 638 mila euro.

 

Riporteremo il vecchio guardiano del mare agli antichi splendori– commenta il presidente dell’AdSPMAM Ugo Patroni Griffi- e, nel pieno rispetto delle caratteristiche costruttive e dell’impianto strutturale esistente, lo trasformeremo in una struttura di straordinaria suggestione che, oltre a raccontare a cittadini e turisti la sua storia e quella della città, potrà accogliere iniziative culturali ed essere luogo in cui praticare sport acquatici e attività legate al porto e al mare“.

 

Trattandosi di un bene connotato da spiccati segni identitari, l’Ente portuale ha ritenuto opportuno convocare la Conferenza di servizi per valutare, congiuntamente con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio e con gli altri Enti interessati, tutti gli aspetti da tenere in conto, nelle successive evoluzioni progettuali, per assicurarsi i migliori risultati possibili, nei termini di una sua massima valorizzazione.

MDF, 4 gennaio 2022

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PORTO DI BRINDISI: INVESTIMENTI PER CIRCA 40 MILIONI DI EURO E PREVISIONI OCCUPAZIONALI DI ALMENO 150 UNITÀ LAVORATIVE. PRENDE VITA “L’INDUSTRIA DEL MARE”, UN PROGETTO CHE MIRA AD IMPLEMENTARE IL SETTORE DELLA NAUTICA E DELLE MANUTENZIONI.

All’indomani della nascita ufficiale dell’Industria del mare, un progetto presentato ieri nella sede di Brindisi dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale, alla presenza del presidente Ugo Patroni Griffi e degli operatori coinvolti, si inizia a lavorare per la costituzione della rete di imprese che hanno presentato manifestazione di interesse per aderire all’iniziativa.

 

Si tratta di 7 aziende, del comparto della nautica e delle manutenzioni in generale, che assieme sviluppano un giro di affari per circa 17 milioni di euro e danno lavoro ad oltre 280 dipendenti:  Consorzio Cantieri Riuniti del Mediterraneo, SEA Event Agency, Tecnogal Service srl, Cannone Teodoro srl, MPS-Manufacturing Process Specification srl, MTS- Maintenance of Technological System, Naval Balsamo srl, Ditta Vito Capriati.

 

Gli obiettivi del Polo nautico di Brindisi sono numerosi e vanno dalla realizzazione di un centro di trasformazione e refitting per mega yacht e navi da diporto e di un centro di costruzioni navali; alla  progettazione, l’ampliamento e l’avviamento delle unità produttive esistenti, è prevista, inoltre, la creazione di un centro di manutenzioni meccaniche, un centro di costruzioni metalliche per installazioni offshore e un centro servizi.

 

L’area ZES di Brindisi spicca il volo, commenta il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi. Prende vita un insediamento che può generare, nel breve termine, oltre 150 nuovi posti di lavoro. La prova empirica della correttezza degli scenari di probabilità su cui abbiamo costruito la nostra visione di porto. Un’occasione importante per riqualificare il personale in uscita dalla Red economy e da quel processo di transizione energetica  che già sta provocando rilevanti ripercussioni sociali e che bisogna assolutamente arginare, con programmi di sviluppo seri e con la promozione di progetti produttivi e nuovi modelli organizzativi”.

 

La costituzione del Polo per l’Industria del mare a Brindisi, alla luce delle nuove dinamiche di sviluppo del territorio, muove dal nuovo e importante insediamento produttivo del Consorzio Cantieri Riuniti del Mediterraneo, nella convinzione che il settore, se opportunamente sostenuto e valorizzato, può rappresentare una concreta occasione di crescita nel campo economico e sociale, con importanti ricadute occupazionali–  commenta Giuseppe Meo, presidente del Salone Nautico di Puglia, coordinatore del progetto. Stiamo creando un network ad alta potenzialità di sviluppo e innovazione fra le aziende aderenti, puntando sulle infrastrutture, sulla ricerca, sull’apertura internazionale e sulla qualificazione del capitale umano. Realizzeremo, nelle aree già in concessione e che potranno essere messe a disposizione da ADSPMAM, un Polo integrato fra i più importanti nel Mediterraneo. Un ringraziamento particolare al presidente Patroni Griffi per aver colto il nostro invito e per la grande disponibilità dimostrata”.

 

Punto di forza dell’idea progettuale è la costituzione reale e permanente di una partenrship fra le imprese che operano nel porto di Brindisi, con l’investimento di circa 40 milioni di euro, realizzando un sistema strettamente integrato, finalizzato ad avviare attività di produzione, assistenza, manutenzione, rimessaggio, formazione e internazionalizzazione.

 

 

MDF, 21 maggio 2021

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