Anche le statistiche relative al mese di marzo 2021 registrano numeri che parlano di una crescita importante nel porto di Brindisi, nei traffici commerciali, nonostante le limitazioni agli spostamenti ancora imposte per la pandemia e il processo di decarbonizzazione avviato dalla centrale Enel.
Ciò che spicca particolarmente è il fiorente traffico RO-RO. Le stime parlano di una media di circa 11.000 mezzi pesanti al mese, passati dal porto di Brindisi, nel primo trimestre 2021 (32.958 complessivamente nei tre mesi) con un aumento del + 17,3% rispetto allo stesso periodo del 2019 (anno utile per una reale comparazione, attesa l’anomalia rappresentata dal 2020). 4.720 mezzi in più hanno attraversato lo scalo adriatico.
Il trend di crescita interessa tutti i segmenti di traffico: nel mese di marzo, aumentano le tonnellate totali delle merci del 4,7%, ben 1,608 milioni di tonnellate (di cui +3,3% rinfuse solide, +12,4% merci in colli, piccola flessione nelle rinfuse liquide -1,8%).
Continua a crescere, anche, il numero degli accosti: 417 navi hanno scalato il porto, ossia il +3% rispetto al primo trimestre 2019.
Le uniche flessioni importanti sono registrate nel settore crocieristico (le crociere sono ancora ferme per via del Covid) e passeggeri -43% per effetto delle limitazioni ancora in atto negli spostamenti.
I dati sono stati anticipati ieri dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi, nel corso del webinar dal titolo “Brindisi, porto core“, organizzato dall’International Propeller Club Port of Brindisi.
“C’è un traffico che attende un porto– commenta il Presidente- e il porto deve sostenere la crescita potenziale dei traffici, attraverso opere infrastrutturali che possano consentire allo scalo di Brindisi di essere candidato come porto core. La condivisione di intenti emersa nel corso del webinar di ieri- conclude Patroni Griffi– ci fa finalmente vedere la luce perchè le opere che riteniamo prioritarie e strategiche e che ci condurranno verso un porto green competitivo, ossia accosti di Sant’Apollinare e dragaggi, possano essere avviate tempestivamente. ZES e Zona Franca di Brindisi daranno ulteriore vigore a tutta questa azione di rilancio di uno scalo che certamente tornerà a recitare un ruolo da protagonista nelle reti internazionali“.
I dati statistici relativi ai traffici nei porti dell’AdSPMAM sono raccolti ed elaborati dal sistema tecnologico GAIA, il Port Community System multi-porto realizzato come strumento di supporto per le attività portuali dei porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli,in grado di controllare in real time i passeggeri e i mezzi in entrata e in uscita dai porti, immagazzinare i dati di traffico passeggeri e merci forniti dalle Agenzie Marittime e, quindi, elaborarli per fini statistici e di fatturazione, secondo i modelli ESPO.
MDF, 8 aprile 2021
Oggi, il Direttore Generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (ADM) Marcello Minenna ha approvato la perimetrazione della Zona Franca Doganale Interclusa (ZFD) all’interno dell’area portuale di Brindisi, denominata “Capobianco”, nei termini proposti dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, assimilabile in concreto a punto franco, il secondo in Italia dopo quello di Venezia.
Si conclude così, in tempi rapidissimi, l’iter procedurale partito lo scorso mese di dicembre con l’invio, da parte di Ugo Patroni Griffi, in qualità di presidente del Comitato di indirizzo della zone economica speciale (ZES) interregionale adriatica (Puglia-Molise) della richiesta di approvazione della perimetrazione a Zona Franca Doganale Interclusa di un’area interamente compresa nel sedime portuale di Brindisi, denominata “Capobianco”, nella disponibilità giuridica dell’AdSP MAM.
L’area, di una superficie di 121.650 mq, fungerà da fulcro per un più ampio e articolato progetto di riqualificazione ambientale che prevede, in particolare, un aumento delle dotazioni infrastrutturali e la realizzazione di un adeguato banchinamento.
Il Direttore Generale ADM Marcello Minenna: “Si aprono con la ZFD grandi opportunità per le imprese che, attraverso la possibilità di stoccare, manipolare e trasformare le merci in sospensione dei diritti doganali, potranno sfruttare al massimo le potenzialità del sistema portuale e della ZES adriatica”.
Il Direttore Territoriale Puglia, Molise e Basilicata ADM Marco Cutaia: “Fondamentale il radicamento territoriale delle strutture di ADM per affiancare e sostenere le economie regionali in un’ottica di Sistema”.
“Dobbiamo trasformare la transizione energetica, già in atto a Brindisi, da annunciato mattatoio sociale, con l’inevitabile perdita di centinaia di posti di lavoro, ad opportunità di sviluppo e di rilancio per tutta l’economia locale– commenta il presidente di AdSP MAM Ugo Patroni Griffi. Oggi è un giorno storico per Brindisi. Un giorno che premia un lavoro enorme fatto di progettazioni, incontri, studio e impegno. Il cammino intrapreso con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, con il Comitato di indirizzo delle ZES e con gli Enti locali sta producendo i risultati auspicati nei tempi previsti. Prossimo passo, sarà la redazione del regolamento di esercizio, così come previsto dalle prescrizioni dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, e il completamento della infrastruttura. Ricorreremo- conclude il Presidente– alla formula del parteniariato pubblico-privato, incaricando Cassa Depositi e Prestiti di ricercare sul mercato globale un terminalista che creda nello sviluppo del punto franco di Brindisi. D’altronde al giorno d’oggi i maggiori terminalisti sono al contempo gestori e sviluppatori di zone franche”.
MDF, 03 febbraio 2021
L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale ha stanziato nel Bilancio di previsione 2021 le somme necessarie per acquisire le aree di proprietà del Consorzio Asi e il terminal privato, nel porto di Costa morena a Brindisi. Inoltre, è stato avviato l’iter procedurale per l’aggiornamento progettuale del “Terminal le Vele”.
Attraverso queste azioni, l’Ente portuale intende rinforzare in maniera significativa l’accoglienza di passeggeri e mezzi in arrivo nel porto di Brindisi ed efficientare i controlli di security e doganali, sia per i passeggeri Schengen che extra-Schengen.
Per quanto riguarda le aree, si tratta degli spazi già utilizzati come parcheggio dei mezzi pesanti in attesa di imbarco, immediatamente fuori dal varco portuale di “Costa morena traghetti”, di proprietà, in maggior parte, del Consorzio ASI e in parte minore del Comune di Brindisi; spazi, peraltro, già inclusi nel Piano Regolatore Portuale del 1975 con la destinazione “aree di sosta e parcheggio.”
Una volta acquisite le aree, l’AdSPMAM intende infrastrutturarle e organizzarle perché possano essere fruibili e sicure per tutti i passeggeri, i mezzi e i mezzi pesanti in attesa di imbarco dal porto di Brindisi.
Proprio per concludere l’iter, l’Ente portuale ha recentemente invitato il Consorzio Asi e il Comune di Brindisi alla definizione di un protocollo d’intesa propedeutico alla formalizzazione degli atti di acquisto programmati. Una riunione operativa si terrà il prossimo 12 gennaio.
Il terminal privato è situato proprio a ridosso di queste aree parcheggio, sempre al di fuori del varco portuale di “Costa morena traghetti”. La trattativa di acquisto è di fatto quasi definita. La struttura, nelle intenzioni dell’AdSPMAM, diventerà un centro di accoglienza per il check-in di viaggiatori e mezzi in transito per il porto.
Parallelamente, sta per essere avviata la conferenza di servizi per l’approvazione del progetto di revamping (aggiornamento rispetto alla normativa sopravvenuta) della progettazione del “Terminal le Vele”.
A seguito della risoluzione del contratto d’appalto per inadempimento contrattuale con l’ATI Kostruttiva-Igeco, infatti, e l’esito negativo della procedura di scorrimento della graduatoria formatasi in occasione della gara di appalto, l’Ente ha avviato l’attività di aggiornamento progettuale che, quindi, sconterà il nuovo iter autorizzativo.
Il “Terminal le Vele” sarà un’avveniristica e funzionale area di sicurezza, dove saranno accentrati tutti i controlli di security e doganali di passeggeri e mezzi, sia comunitari che extra-comunitari.
“Auspichiamo– commenta il segretario generale dell’AdSPMAM Tito Vespasiani- che tutti i soggetti interessati possano apportare la loro fondamentale collaborazione, affinché questi progetti, funzionali e strategici per il porto di Brindisi, possano velocemente vedere la luce“.
Le aree parcheggio sono parte integrante del sistema della mobilità portuale perché, contrariamente a quanto si crede, la fluidità della circolazione è fortemente influenzata dalle condizioni della sosta.
Nel porto di Costa morena si rende necessario poter disporre di un polmone supplementare e attrezzato nel quale gli autotrasportatori avranno un ricovero protetto, consentendo la riduzione della circolazione dei mezzi pesanti nel centro abitato.
Contestualmente, il terminal privato, oltre ad offrire la prima accoglienza a passeggeri e autotrasportatori, con servizi igienici e bar, fungerà da presidio check-in, decongestionando le presenze dei passeggeri all’interno dei varchi portuali e rendendo i tempi di imbarco più celeri e sicuri.
MDF, 08 gennaio 2021
Si è tenuto a Bari, negli uffici dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, un incontro preliminare tra AdSP MAM, Agenzia dogane e monopoli (ADM) e un operatore leader mondiale nella lavorazione di bentonite.
L’azienda ha presentato una manifestazione di interesse per l’utilizzo in concessione del Porto Alti fondali di Manfredonia e per l’insediamento di un’attività industriale di trasformazione del minerale nell’area retroportuale già inserita nella Zona economica speciale (ZES) interregionale adriatica.
Il progetto prevede inoltre la possibilità di delimitare, all’interno del compendio industriale, una Zona franca doganale (ZFD), ove realizzare le lavorazioni sui materiali importati in sospensione di dazi e IVA e organizzare la logistica per l’invio dei prodotti ottenuti in tutto il mondo.
Importantissime le ricadute economiche che potranno derivare dalla realizzazione del progetto, sia in termini di investimenti diretti, sia occupazionali, sia di rivalorizzazione dell’area industriale di Manfredonia – Monte Sant’Angelo. Tra queste, il recupero in attività del nastro trasportatore dei materiali realizzato negli anni ’90 e mai effettivamente utilizzato, oggi di proprietà del consorzio ASI.
AdSP MAM e ADM, nell’ambito del Tavolo tecnico permanente istituito lo scorso agosto, collaborano strettamente per lo sviluppo del sistema portuale e dei territori, valorizzando al massimo le potenzialità della ZES e delle ZFD.
Il percorso di transizione energetica offre nuove opportunità. La zona industriale di Brindisi, tra cui alcune aree della centrale Enel “Federico II” non utili al percorso di transizione energetica in atto potrebbero essere riutilizzate in un’ottica di economia circolare e di nuove opportunità per il territorio e l’occupazione. Tra queste, la possibilità di essere ricomprese nel processo in atto per il riconoscimento di una Zona Franca Doganale (ZFD), una nuova opportunità per incrementare il traffico merci nell’area brindisina.
I possibili scenari sono stati esaminati nel corso di un confronto video tra il direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Marcello Minenna, il presidente dell’Autorità portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi, e il direttore di Enel Italia Carlo Tamburi. Il riutilizzo di strutture esistenti, nel rispetto dei principi dell’economia circolare, permetterà notevoli vantaggi ambientali nel territorio brindisino grazie all’estensione della vita delle aree che verranno riconvertite, economici, con la valorizzazione di competenze e asset esistenti, e sociali, attraverso la creazione di nuove opportunità per il tessuto imprenditoriale e i lavoratori locali.
“Le Zone Franche Doganali sono il volano strategico delle ZES. Le imprese che si insediano in queste aree, in aggiunta ai vantaggi delle ZES (semplificazioni e credito di imposta), hanno la possibilità di gestire le merci in transito e di produrre autentico ‘made in Italy’ in sospensione di Iva e dazi” ha affermato il presidente Patroni Griffi aggiungendo che “anche l’aspetto gestionale e amministrativo è favorevole per le imprese in quanto si applica direttamente il Regolamento UE. Le ZFD sono dunque calamite per nuovi insediamenti logistici e industriali. Fortemente ricercate dal mercato, soprattutto in un momento in cui la fragilità della supply chain, messa a nudo dalla pandemia, sta inducendo molte imprese a localizzare gli impianti in Europa”. “Brindisi – ha sottolineato – è il candidato ideale per la ZFD disponendo di un retroporto dotato di un’ottima infrastruttura ferroviaria e stradale e di enormi aree attualmente inutilizzate. L’attenzione di un player come Enel ci consentirà di sviluppare sinergicamente il piano che potrà essere attuato una volta individuate le aree di proprietà di Enel da includere nella ZFD e quelle afferenti al Demanio marittimo candidate a ZFD e di cui l’Autorità si appresta a completare l’infrastrutturizzazione come previsto dal piano regolatore portuale. Il progetto che oggi prende il via ci permette di guardare con fiducia al futuro del porto di Brindisi e di governare il processo di transizione energetica senza pregiudicare le aspettative delle imprese e dei lavoratori nonché di conferire al porto quella centralità nello sviluppo dei traffici che negli ultimi anni si è un po’ appannata per la carenza di una visione di lungo periodo e di infrastrutture non idonee ad accogliere le richieste attuali della portualità”.
“Un altro tassello del progetto autostrade del mare trova attuazione” ha commentato il direttore Minenna. “Peraltro, Zona Franca Doganale Interclusa e Zona Economica Speciale trovano applicazione in un progetto di economia circolare e di digitalizzazione avanzata. Un’azione congiunta e sinergica di fondamentale importanza per il sistema Paese” .
La professoressa Paola Balducci, delegata dalla Sottosegretaria del Ministero dello Sviluppo economico Alessandra Todde a seguire il tavolo di crisi di Brindisi, esprime “viva soddisfazione per il percorso che oggi si avvia e che, unitamente a una accelerazione nella realizzazione degli interventi infrastrutturali previsti a Brindisi, potrà concorrere a traghettare il sistema produttivo sino alla ripresa, consentendogli di cogliere appieno, alla fine dell’emergenza pandemica, tutte le opportunità offerte dalle ZES e dalla Zona franca”.
La zona franca doganale potrà essere un ulteriore tassello per accompagnare il processo di transizione energetica che prevede a Cerano la progressiva dismissione dell’impianto a carbone e la realizzazione di nuovo polo energetico innovativo costituito da impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo di energia e un impianto a gas ad altissima efficienza che adotta le migliori tecnologie disponibili.