In riferimento alla nota diffusa il 23 giugno scorso da Assoporto Termoli, e riportata dalla Stampa, al fine di garantire alla cittadinanza e alla comunità marittima una corretta informazione, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), ritiene opportuno offrire un chiarimento puntuale sulle azioni già intraprese, a beneficio del porto di Termoli, da quando – nel 2022 – ne è stata formalmente affidata la gestione all’Ente.
Con il DL n. 68 del 16 giugno 2022, l’Autorità’ di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale è stata ampliata con l’ingresso, nel proprio Sistema, del porto di Termoli, a seguito di un percorso istituzionale sinergico che ha visto impegnati la Regione Molise, il Comune di Termoli, la Provincia di Campobasso, il Consiglio regionale del Molise, la Regione Puglia e l’AdSPMAM.
I primi passi dell’Ente portuale sono stati mossi in un contesto amministrativo frammentato e, in molti casi, privo delle minime condizioni per un funzionamento efficiente.
A mero titolo esplicativo, delle 76 pratiche demaniali trasferite dalla Regione Molise, soltanto 15 erano accompagnate da licenze demaniali marittime attive. Gli Uffici dell’Ente, pertanto, hanno dovuto svolgere un intenso lavoro di ricostruzione e regolarizzazione che ha già prodotto 30 licenze e atti formali rilasciati e ha attivato oltre 30 ulteriori procedimenti in fase avanzata di definizione.
Tale processo ha avuto effetti concreti sull’economia locale: ha consentito, ad esempio, al Comune di Termoli di sbloccare i fondi FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) destinati alla realizzazione delle strutture per la pesca, evitando così la perdita del finanziamento grazie alla proposta – tecnicamente valida e più rapida – di utilizzare la procedura AUSZes (Autorizzazione Unica nella Zona Economica Speciale). L’intervento è stato completato nel rispetto dei tempi previsti dai programmi europei e oggi attende solo l’assegnazione da parte del Comune di Termoli dei box ai pescatori.
Non solo. La capacità di “costruire” soluzioni amministrative ha permesso di valorizzare, sempre grazie ad una procedura AUSZes, un investimento privato di oltre 900mila euro, destinato alla realizzazione di un parcheggio multipiano, valorizzando un’area strategica del porto e generando un effetto moltiplicatore sull’indotto urbano e commerciale.
Nel solco di una collaborazione istituzionale costante, l’AdSPMAM ha inoltre individuato una soluzione amministrativa che ha permesso al Comune di Termoli di garantire lo svolgimento degli eventi culturali estivi, inclusi i concerti dell’Arena del Mare, evitando interruzioni o blocchi organizzativi e offrendo soluzioni tempestive e nel rispetto delle regole demaniali.
Ma è sul piano dei servizi portuali che la trasformazione risulta più evidente. Alla data del trasferimento delle competenze, il porto era completamente privo di servizi essenziali: non esistevano affidamenti per la pulizia, né supporto per i collegamenti marittimi con le Isole Tremiti, né, quanto meno, strutture per accogliere l’utenza.
La stazione marittima di Termoli, consegnata all’AdSPMAM dalla Regione Molise nel mese di marzo 2024, è stata resa operativa dopo appena 2 mesi a seguito di alcuni lavori di allestimento, e con l’attivazione dei servizi di presidio e di pulizia (per un valore annuo di circa 70.000 euro), delle forniture idriche/fognarie ed elettriche, nonché dei servizi igienici, prestazioni di cui lo scalo era totalmente carente.
Sono stati, inoltre, appaltati i servizi di assistenza alla viabilità, di derattizzazione, di manutenzione del verde e sottoscritta una convenzione con il Comune per lo spazzamento delle aree comuni del porto (per un importo di circa 120.000 euro annui).
È stato, inoltre, attivato un ufficio dell’AdSPMAM con l’assunzione di funzionario apicale per garantire relazioni dirette con le istituzioni e un efficiente servizio di front-office. Sono stati introdotti il sistema GAIA per il rilascio dei pass d’accesso e il Wi-Fi gratuito per operatori, passeggeri e utenti.
Sul fronte digitale e gestionale, tutti gli applicativi SUA – già operativi negli altri scali del Sistema – sono stati estesi anche a Termoli, uniformando le procedure e aumentando i livelli di efficienza. È stato anche regolamentato il servizio di bigliettazione e check-in che fino al 2022 avveniva in modalità disordinata e in spazi spesso inadeguati.
Sul piano ambientale e dell’innovazione, è in corso di definizione un protocollo d’intesa con la società Innovation Sea, insieme alle realtà locali The Nest e RES, per l’avvio di un progetto sperimentale dedicato alla gestione dei rifiuti accidentalmente pescati (RAP), in attuazione del D.lgs. 197/2021 e della Legge 60/2022.
In materia di sicurezza portuale, infine, l’AdSPMAM ha provveduto alla nomina degli agenti di sicurezza e dei loro sostituti – tutti funzionari interni – e all’elaborazione dei nuovi Piani di Security, facendosi interamente carico dei relativi costi.
Il porto di Termoli, quindi, in questi due anni, ha conosciuto una netta inversione di tendenza. Da scalo privo di servizi e coperture autorizzative, è diventato un’infrastruttura operativa, con servizi attivi, iter semplificati, presenza amministrativa stabile e prospettive concrete di sviluppo.
A questa trasformazione ha contribuito in maniera determinante l’avvio di un piano organico di manutenzione e di infrastrutturazione, mediante l’affidamento di due Accordi Quadro che riguardano rispettivamente gli impianti tecnologici e le strutture edilizie e viarie dell’ambito demaniale. Il primo di un importo di 78.700 €, oltre a 70.000 € circa già programmati; il secondo, di 255.600 €, oltre a 25.0000€ circa già programmati.
Sulla base del primo Accordo Quadro, sono stati eseguiti interventi sia di manutenzione ordinaria, come la sostituzione delle barriere automatiche e la manutenzione della pubblica illuminazione, sia straordinaria, con il rifacimento degli impianti elettrici, videocitofonici, di condizionamento e rete dati presso i nuovi uffici dell’Ente, oltre alla posa di una stazione di ricarica elettrica da 22 kW per i veicoli aziendali.
Attraverso il secondo Accordo Quadro, invece, si è intervenuti sulla manutenzione stradale con fresatura, risagomatura, rifacimento dei marciapiedi, posa di dossi artificiali, sistemazione della segnaletica e rifacimento dei canali di gronda, nonché sulla revisione di manufatti metallici e del cancello del molo nord-est.
Sul fronte delle opere straordinarie, sono stati realizzati lavori murari nei nuovi uffici dell’AdSPMAM, la posa di nuovi cancelli e di gazebo, il ripristino delle murature danneggiate del vecchio muro paraonde, l’installazione di archetti para-pedonali verso le isole Tremiti, nonché il ripristino delle scalette sul molo nord-est.
È in corso, inoltre, l’esecuzione dell’importante intervento di cold ironing per l’elettrificazione delle banchine dei moli traghetti, pesca e Forze Armate, finanziato con fondi del Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari al PNRR per un importo pari a 6 milioni di euro.
A corredo degli interventi manutentivi, sono stati avviati, anche, servizi propedeutici alla pianificazione e messa in sicurezza dell’ambito portuale, come la caratterizzazione dei fondali, i rilievi strutturali sulle banchine e la ricognizione subacquea per l’individuazione dei materiali presenti sul fondo.
Sotto il profilo amministrativo e gestionale va evidenziata l’estrema attenzione alle peculiarità del porto di Termoli; ne sono plastico esempio l’introduzione di abbattimenti nei canoni demaniali e l’applicazione dei diritti per i passeggeri al 50%.
“È comprensibile che le aspettative siano alte, commenta il commissario straordinario dell’Ente, Ammiraglio Vincenzo Leone, ma è altrettanto evidente, a chi vuole guardare con approccio sereno e, soprattutto, disinteressato l’impegno messo in campo dall’Ente nel triennio di seria ed oculata amministrazione fin qui condotto. L’Autorità non ha mai inteso agire con approccio burocratico o “calato dall’alto”, ma piuttosto si è costantemente adoperata affinché fossero rispettate le peculiarità locali, promuovendo soluzioni compatibili sia con gli irrinunciabili principi di legalità, trasparenza e correttezza amministrativa che in armonia con gli oggettivi vincoli e le sostenibili opportunità del contesto portuale. Il porto di Termoli rappresenta un asset di assoluto valore non solo per il sistema portuale, di cui fa felicemente parte, ma anche per la macro-area marittimo costiera lucana, pugliese e molisana. l’Ente– conclude l’Ammiraglio- ha ed avrà sempre l’interesse, oltre che il dovere, di valorizzarlo appieno nell’esclusivo e superiore interesse pubblico e delle comunità di riferimento”.
Proprio per questo, l’AdSPMAM ribadisce la massima disponibilità al dialogo con gli operatori, con Assoporto Termoli, con il Comune e con la Regione Molise.
Solo il confronto costruttivo, basato su dati, risultati e obiettivi condivisi, può garantire uno sviluppo equilibrato e duraturo.
MDF, 26 giugno 2025
Questa mattina, nel cantiere dove sta prendendo forma il nuovo terminal crocieristico, sulla banchina n. 10 del porto di Bari, il commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), Ammiraglio Vincenzo Leone, e Gianluca Suprani, presidente della “Bari-Brindisi Cruise Terminal”(MSC), hanno sottoscritto la concessione decennale per la gestione delle aree e dei beni demaniali destinati ai servizi crocieristici nei porti di Bari e di Brindisi, ai sensi dell’art. 36 del Codice della Navigazione.
All’evento erano presenti le autorità e i rappresentanti del cluster marittimo di Bari e di Brindisi e Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo della Divisione crociere del Gruppo MSC.
La firma chiude, di fatto, un percorso istruttorio avviato nel dicembre 2023 che ha visto la pubblicazione dell’istanza per ben 158 giorni consecutivi, sugli albi online dell’AdSPMAM e dei Comuni di Bari e di Brindisi, oltre che sulla Gazzetta Ufficiale e sul portale europeo degli appalti.
Nessuna osservazione, nessuna istanza concorrente: l’unico soggetto che ha manifestato interesse è stato proprio “Bari-Brindisi Cruise Terminal”.
Il parere favorevole del Comitato di Gestione, espresso nel marzo scorso, ha sancito la conclusione dell’iter.
La concessione riguarda esclusivamente spazi e strutture di supporto all’accoglienza dei crocieristi – terminal, servizi a terra, aree di parcheggio; mentre l’utilizzo delle banchine operative resta pubblico, come previsto dalla normativa vigente e sotto il controllo delle autorità competenti.
“Bari-Brindisi Cruise Terminal” gestirà la concessione in maniera indipendente rispetto all’attività crocieristica di MSC, garantendo condizioni paritetiche a tutte le compagnie che scaleranno i terminal.
Nel piano economico-finanziario (PEF) presentato da Bari-Brindisi Cruise Terminal, sono previsti investimenti per almeno 2,2 milioni di euro in entrambi i porti.
Gli investimenti saliranno a 4,5 milioni di euro se verrà concessa l’estensione della concessione, in virtù dell’identificazione e dello sviluppo del terminal crociere a Sant’Apollinare, nel porto di Brindisi, favorendo così un ulteriore crescita dell’attività crocieristica a Brindisi per tutte le compagnie.
Nello specifico, pertanto, a Bari, l’intervento più significativo sarà l’allestimento degli spazi interni del secondo terminal crociere, attualmente in fase di completamento da parte dell’AdSPMAM.
A Brindisi, invece, MSC si impegna a ristrutturare e riqualificare l’area di accoglienza crocieristi presso la banchina di Costa Morena Est- testata Nord; e a presentare un progetto per la realizzazione del nuovo terminal in corrispondenza dei realizzandi approdi di Sant’Apollinare.
In entrambi i porti, è previsto, inoltre, che MSC si occupi della sistemazione delle aree di parcheggio.
La novità più rilevante riguarda l’incremento degli scali che, nei prossimi anni, verranno effettuati da tutte compagnie crocieristiche in entrambi i porti. Secondo le stime, nel 2030 si prevedono complessivamente 232 scali a Bari e 84 a Brindisi; numeri destinati a salire, nel 2034, rispettivamente a 254 e 104.
“Questa concessione rappresenta un passaggio strategico commenta il commissario straordinario, Amm. Vincenzo Leone– abbiamo finalmente un operatore internazionale, leader del settore, che crede davvero nel potenziale dei nostri porti e ha deciso di investire con una visione di lungo periodo. Un investimento che darà, già nell’immediato, numerosi frutti. L’aumento degli scali e il potenziamento dei servizi, infatti, genereranno un effetto leva sull’economia locale, alimentando l’indotto e creando nuove opportunità occupazionali per tutto il territorio, dal comparto turistico a quello commerciale e logistico”.
Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo Divisione crociere del Gruppo MSC, ha dichiarato: “È un’iniziativa in cui crediamo molto, che porterà grandi benefici ai porti di Bari e Brindisi, alle rispettive città e all’intera regione. Gli investimenti previsti contribuiranno a sviluppare l’elevato potenziale crocieristico di questi magnifici territori, permettendo così alla Puglia di diventare non solo un primario hub crocieristico in Mediterraneo, ma di promuovere ancora di più la propria vocazione turistica, soprattutto a livello internazionale, perché molti passeggeri tornano poi in vacanza nelle località visitate durante la crociera. Ringrazio sentitamente tutte le autorità, le istituzioni e l’intero cluster marittimo per la collaborazione e la professionalità mostrate nel portare a termine questo importante progetto”.
“Si conclude oggi un lavoro che la Regione Puglia ha cominciato qualche anno, fa cercando di convincere uno dei più grandi vettori di crociere del mondo a sbarcare a Bari e a Brindisi, stabilendo la sua base in quest’area del Mediterraneo- ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano– . È stato un percorso complesso ma fruttuoso, e non posso che ringraziare MSC, in particolare il presidente Aponte, che ha avuto un ruolo determinante nella scelta della nostra Regione e nella decisione di trasferire qui, in Puglia, le attività che prima erano basate altrove. Questo risultato è il frutto di un grande lavoro di squadra, realizzato insieme all’ammiraglio Leone, all’Autorità di Sistema Portuale, al sindaco di Brindisi e a tutti i soggetti istituzionali e operativi che hanno contribuito a rendere possibile questo traguardo. È una trasformazione importante: ciò che un tempo accadeva nel Nord dell’Adriatico, oggi si realizza nel Sud. Per Bari, per Brindisi e per l’intero sistema portuale pugliese si aprono nuove prospettive di crescita: questa presenza genererà opportunità economiche, sviluppo di business, formazione, occupazione e un notevole incremento dei flussi turistici. È davvero una grande giornata per la Puglia”.
“Questo accordo testimonia l’efficacia della sinergia tra istituzioni e imprese private che scelgono di investire nella nostra terra, condividendo l’impegno nel valorizzare il sistema portuale e riconoscendo il ruolo strategico di Bari nel contesto marittimo nazionale e internazionale- ha dichiarato il sindaco di Bari, Vito Leccese. A nome della città, ringrazio l’Autorità Portuale per il lavoro svolto nella promozione del nostro territorio, offrendo servizi sempre più efficienti che rafforzano l’attrattività e la competitività di Bari. Il nuovo terminal crociere rappresenta un’opportunità concreta per dare nuovo slancio al turismo cittadino e all’economia locale”.
“Prima della firma, – ha commentato il sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna- ho ottenuto un’interlocuzione significativa e positiva con i rappresentanti del board di MSC che hanno confermato grande impegno e attenzione nei confronti della nostra città. Per la Compagnia, Brindisi è una grande scommessa. L’approdo nel porto interno, quando le condizioni metereologiche lo consentono, è largamente apprezzato dai passeggeri, come risulta dai feedback raccolti. MSC si adopererà fattivamente con le opere previste dalla concessione, garantendo al contempo massimo sostegno alle iniziative di rilancio e di sviluppo della città”.
MSC Crociere si impegna, inoltre, ad incentivare ulteriormente la crescita del traffico e a garantire standard qualitativi elevati.
Nel testo della concessione è prevista la possibilità di una estensione: condizione necessaria sarà la presentazione, da parte di MSC, di un progetto per la realizzazione di un nuovo terminal crocieristico nell’area di Sant’Apollinare a Brindisi, con un investimento aggiuntivo di circa 2,3 milioni di euro.
Un ulteriore passo nel percorso avviato dall’Ente portuale finalizzato a rafforzare la competitività dei due scali sul mercato crocieristico internazionale.
MDF,
25 giugno 2025
Questa mattina, nella sala ex Comitato dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), sede di Brindisi, ha avuto luogo un partecipato incontro, nel corso del quale il Commissario straordinario di Governo per l’opera, professor Ugo Patroni Griffi, e il Commissario straordinario dell’Ente, Ammiraglio Vincenzo Leone, hanno illustrato al Sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, on. Tullio Ferrante, delegato al coordinamento funzionale delle opere commissariate, lo stato dell’arte e i prossimi imminenti step relativi al progetto “Completamento della infrastrutturazione portuale mediante banchinamento e realizzazione della retrostante colmata tra il pontile petrolchimico e Costa Morena Est“.
All’incontro erano presenti: l’onorevole Mauro D’Attis, Massimiliano Atelli, presidente del Collegio Consultivo Tecnico dell’opera, il sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, il consigliere provinciale Pasquale Luperti, il prefetto di Brindisi Luigi Carnevale (commissario straordinario per la transizione industriale di Brindisi), il questore di, Aurelio Montaruli , il comandante della Capitaneria di Porto di Brindisi, C.V, (CP) Luigi Amitrano, il maggiore Franceso Ranieri della Guardia di Finanza, e l’impresa appaltatrice.
Dopo un iter amministrativo lungo e particolarmente complesso, finalmente, è stata cantierizzata un’opera strategica e indispensabile per lo sviluppo dello scalo messapico, prodromica al tanto atteso dragaggio dei fondali.
In questi giorni sono iniziati i lavori in campo, sul cantiere già avviato da tempo. È stata effettuata la giustapposizione delle piste (tracciati temporanei usati per il transito di mezzi e macchinari all’interno della zona) e definito il cantieramento (l’insieme delle installazioni, delle aree operative e logistiche del cantiere).
L’Ente portuale, inoltre, ha affidato il piano di monitoraggio ambientale in corso d’opera per i primi tre mesi e mezzo, in modo tale che i lavori possano proseguire celermente. In aggiunta, l’AdSPMAM sta gestendo la gara per l’affidamento del monitoraggio, secondo quanto prescritto in sede di Valutazione di Impatto Ambientale.
“Finalmente prende forma la regina di tutte le opere per il porto di Brindisi– commenta il commissario straordinario per la cassa di colmata, Ugo Patroni Griffi-. Si tratta di un’opera strategica, attesa da anni, che di fatto consentirà di sbloccare a cascata tutta una serie di interventi, dagli accosti di Sant’Apollinare al pontile a briccole. Grazie al Sottosegretario Ferrante che ha accettato il nostro invito- conclude il Commissario di governo– e che assieme ai ministri Matteo Salvini e Gilberto Picchetto Fratin all’onorevole Mauro D’Attis, al direttore generale MIT, Donato Liguori, e al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il capo di gabinetto, Giuseppe Catalano, ha lavorato con noi sinergicamente per avviare un’opera che all’inizio sembrava quasi utopica”.
“Ringrazio il Governo e tutte le strutture coinvolte per l’impegno concreto dimostrato- commenta il commissario straordinario dell’AdSPMAM, Amm. Vincenzo Leone– e la presenza dell’onorevole Ferrante qui a Brindisi ne è la dimostrazione concreta. Questa non è solo un’opera strategica per lo sviluppo del porto, ma è anche un esempio virtuoso di sostenibilità ambientale. La cassa di colmata, infatti, oltre a consentirci di refluire i materiali rivenienti dal dragaggio del porto- intervento che porterà Brindisi a diventare il secondo porto dell’Adriatico, per batimetria, subito dopo Trieste; darà alla città un parco verde affacciato sul mare, un luogo pubblico che unirà rigenerazione urbana e rispetto per l’ambiente. Un’opera green che parerà al futuro di Brindisi”
“Grazie alle opere portuali che abbiamo fatto finanziare e che si stanno realizzando si è aperta una nuova fase per il porto di Brindisi e per l’economia della città- commenta l’onorevole Mauro D’Attis. Con questi nuovi spazi portuali molte aziende hanno già chiesto di investire in questo territorio. Cassa di colmata, pontile di Briccole, banchinamento di Capobianco, nuovi accosti a Sant’Apollinare e finalmente il Piano Regolatore Portuale approvato dopo decenni, sono il cuore di un risultato ottenuto e che è difficile che qualcuno possa smentire. Oggi con il Sottosegretario alle opere commissariate on Tullio Ferrante abbiamo verificato lo stadio di avanzamento. Posso dire con convinzione che tutte queste realizzazioni nascono da specifiche norme, decreti e leggi che abbiamo proposto e fatto approvare dal Parlamento e dal Governo per Brindisi. È questo il risultato della politica del fare. Ne approfitto per ringraziare tutti quelli che ci hanno lavorato e ci stanno lavorando”.
“La mia presenza a Brindisi intende testimoniare che quello avviato non è solo un cantiere, ma l’inizio di un cambio di passo per questa città e per la Puglia, che vedrà rafforzata la propria competitività logistica e industriale– commenta l’onorevole Tullio Ferrante. Qui si costruisce futuro: per il porto, per la città, per l’intero sistema produttivo della regione. Questo intervento non è un esercizio di carta o di burocrazia, ma un modello di lavoro sinergico e vincente tra Ministero, Adsp e Struttura Commissariale, che in questa circostanza desidero ringraziare pubblicamente nella persona dei due Commissari, il Prof. Patroni Griffi e l’Ammiraglio Leone. I 59 milioni di euro a valere su fondi PNC destinati a sostenere la realizzazione di quest’opera testimoniano quanto Mit e Governo credano nel rilancio del territorio di cui è espressione protesa sul mare. La cassa di colmata è un’infrastruttura intelligente che trasforma un’esigenza – il dragaggio – in un’opportunità,- conclude il Sottosegretario– ampliando le aree portuali, aprendo nuove prospettive per la logistica e l’industria green e coniugando un miglioramento del tessuto urbano su cui andrà ad insistere l’opera”.
Dopo l’incontro con la Stampa, la delegazione, ha visitato il cantiere.
Nel progetto della cassa di colmata si è lavorato per aumentare in modo significativo la superficie permeabile e ridurre il volume della cassa di circa 150.000 metri cubi. Ciò comprende anche la riduzione del fronte di attracco, l’espansione del canale (da 45 metri a 130 metri) e una diversa sistemazione dei confini terrestri e della sponda occidentale del canale. Saranno piantati alberi e arbusti in un design simile a “dune” per proteggere l’area dal traffico veicolare. Queste azioni rappresentano interventi di riqualificazione paesaggistica in linea con quanto previsto nell’ambito del “Progetto di valorizzazione e riqualificazione integrata dei paesaggi costieri” nel Piano Paesaggistico Territoriale Regionale vigente.
Il progetto darà vita a un parco verde costiero che coprirà un’area di circa 50.000 metri quadrati e che potrà ospitare la flora e la fauna selvatica, oltre a essere accessibile al pubblico, con un impatto visivo e ambientale significativo.
L’area verde sarà attraversata da una passeggiata pedonale lunga circa 670 metri, collegando l’accesso stradale alla nuova foce del Fiume Grande.
Tutti gli interventi afferenti al progetto saranno monitorati e svolti sotto la vigilanza dell’ARPA Puglia.
Il quadro economico dell’opera è a valere sul Programma di interventi infrastrutturali in ambito portuale, sinergici e complementari, al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per un importo di circa 43 milioni di euro. Si tratta della somma più rilevante di procedure d’appalto avviate in un porto nel sud Italia, dopo Palermo.
MDF, 13 giugno 2025
Venerdì 13 giugno, alle ore 11.00, nella sede di Brindisi dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM)- piazza V. Emanuele II n. 7– il Commissario straordinario di Governo per l’opera, professor avv. Ugo Patroni Griffi, e il Commissario straordinario dell’Ente, Ammiraglio Vincenzo Leone, illustreranno al Sottosegretario di Stato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, on. Tullio Ferrante, delegato al coordinamento funzionale delle opere commissariate, lo stato dell’arte e i prossimi imminenti step relativi al progetto “Completamento della infrastrutturazione portuale mediante banchinamento e realizzazione della retrostante colmata tra il pontile petrolchimico e Costa Morena Est“.
Dopo l’incontro con la Stampa, la delegazione visiterà il cantiere dove sono in corso i lavori di realizzazione della cassa di colmata, futuro sito di destinazione per il refluimento dei materiali rivenienti dalla conseguente campagna di escavo (dragaggio) per l’approfondimento dei fondali che verrà effettuata in aree del porto medio e del porto esterno.
L’iter per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni, lungo e complesso, si è perfezionato di recente con il Decreto della Direzione Generale Economia Circolare e Bonifiche del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica n. 55 del 24 marzo 2025, mediante il quale è stata approvata – ai sensi dell’art. 5 bis della legge nr.84/94 – la gestione dei materiali da escavare nell’area della foce di Fiume Grande.
MDF, 11 giugno 2025
Venerdì 16 maggio, alle ore 13.00, nella sede di Brindisi dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM)- piazza V. Emanuele II n. 7– il Commissario straordinario di Governo per l’opera, professor Ugo Patroni Griffi, e il Commissario straordinario dell’Ente, Ammiraglio Vincenzo Leone, illustreranno al Sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili, on. Tullio Ferrante, delegato al coordinamento funzionale delle opere commissariate, lo stato dell’arte e i prossimi imminenti step relativi al progetto “Completamento della infrastrutturazione portuale mediante banchinamento e realizzazione della retrostante colmata tra il pontile petrolchimico e Costa Morena Est“.
Dopo l’incontro con la Stampa, la delegazione, a bordo di una motovedetta messa a disposizione dalla Capitaneria di Porto di Brindisi, visiterà il cantiere dove sono in corso i lavori di realizzazione della cassa di colmata, futuro sito di destinazione per il refluimento dei materiali rivenienti dalla conseguente campagna di escavo (dragaggio) per l’approfondimento dei fondali che verrà effettuata in aree del porto medio e del porto esterno.
L’iter per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni, lungo e complesso, si è perfezionato di recente con il Decreto della Direzione Generale Economia Circolare e Bonifiche del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica n. 55 del 24 marzo 202,5 mediante il quale è stata approvata – ai sensi dell’art. 5 bis della legge nr.84/94 – la gestione dei materiali da escavare nell’area della foce di Fiume Grande.
MDF, 14 maggio 2025
Nei giorni scorsi, il commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), Ammiraglio Vincenzo Leone, ha firmato il contratto di appalto integrato per la progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di “prolungamento dei moli foranei del porto di Barletta, secondo le previsioni del vigente piano regolatore portuale” con l’appaltatore, il R.T.I. (Raggruppamento Temporaneo di Imprese) formato da Fincosit S.r.l./Fincantieri Infrastructure Opere Marittime S.p.A./Zeta S.r.l./E-Marine S.r.l.”, con sede legale a Genova.
Dopo una lunga procedura di gara e le conseguenti verifiche per l’accertamento dei requisiti di idoneità professionale e di capacità economico finanziaria e tecnico-professionale, quindi, ora si passa nella fase operativa di un’opera attesa a Barletta da numerosi anni.
Nello specifico, attraverso il contratto l’AdSPMAM affida al RTI l’esecuzione di tutti i lavori, le prestazioni, le forniture e le provviste necessarie per fornire il lavoro completamente compiuto e secondo tutte le condizioni stabilite nel capitolato speciale di appalto e nella documentazione progettuale, con le caratteristiche tecniche, qualitative, quantitative e prestazionali previste nel progetto di fattibilità tecnico-economica, posto a base di gara.
Il Raggruppamento Temporaneo di Imprese, inoltre, si occuperà di redigere, prima dell’esecuzione dei lavori, la progettazione esecutiva, compresi i relativi particolari costruttivi, in conformità al progetto di fattibilità tecnica ed economica (lo studio preliminare che valuta la realizzabilità e la convenienza del progetto, identificando la soluzione migliore tra le alternative possibili in termini di costi e benefici per la collettività) posto a base di gara dall’Ente portuale.
I lavori saranno condotti in modo tale da non intralciare né interrompere in alcuna maniera l’operatività del porto.
L’intervento riguarda inizialmente la realizzazione del solo Molo di Ponente, sebbene il bando sia stato strutturato in modo da consentire, in una fase successiva e nell’ambito della stessa procedura, anche l’estensione dei lavori al Molo di Levante.
Si tratta di un’opera imponente e strategica (il cui intervento si inquadra nell’ambito di un poderoso programma di potenziamento infrastrutturale del valore complessivo di 800 milioni di euro) che consentirà di elevare in maniera significativa la funzionalità del bacino portuale di Barletta, consentendo, contestualmente, di ridurre l’apporto verso l’interno del materiale solido trasportato dalle correnti costiere.
Gli interventi previsti sono:
“Il prolungamento dei Moli Foranei del porto di Barletta non è solo un’opera ingegneristica e strategica di alto profilo, è un passo avanti concreto per rendere più sicura la navigazione e migliorare l’operatività dello scalo – commenta il commissario straordinario dell’Ente portuale, Ammiraglio Vincenzo Leone. È stato un grande e impegnativo lavoro portato avanti con passione, competenza e determinazione dall’eccellente “equipaggio” dell’Ente. L’intervento sarà realizzato secondo i più avanzati standard di sostenibilità ambientale, mediante l’impiego di tecnologie innovative a basso impatto, volte alla concreta tutela dell’ecosistema marino e costiero. Una volta completata, l’opera concorrerà in modo sostanziale anche al miglioramento delle performance ambientali complessive del porto di Barletta e dell’intero Sistema di cui fa parte. Questo risultato dimostra che quando si condividono gli obiettivi, con visione, senso di responsabilità e rigoroso ossequio delle procedure, si possono raggiungere risultati importanti. Con la firma del contratto,–conclude il Commissario-entriamo nel vivo: adesso si parte davvero, ma non abbassiamo la guardia circa l’attenzione alla sostenibilità degli interventi esecutivi previsti”.
“La Regione Puglia in coordinamento con l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale ha programmato investimenti importanti su tutti i porti che ne fanno parte, per valorizzarne peculiarità e opportunità nell’ambito della rete – ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano -. Il prolungamento dei moli foranei del porto di Barletta è un intervento infrastrutturale rilevante, necessario a garantire una crescita sostenibile del porto e una sua maggiore operatività. Un’opera strategica per lo sviluppo del territorio che abbiamo infatti inserito nell’Accordo di coesione sottoscritto con il Governo, con uno stanziamento di 13 milioni di euro necessari a completarne il finanziamento. Ringrazio il commissario Vincenzo Leone per il lavoro svolto e per aver portato a conclusione l’iter amministrativo per la realizzazione di quest’opera avviato dal precedente presidente Ugo Patroni Griffi.”
“Finalmente entra nel vivo la fase esecutiva di un’opera pubblica infrastrutturale che non esagero nel definire storica per la città di Barletta e per l’intero territorio di riferimento dell’area portuale– commenta il senatore Dario Damiani. Un investimento imponente, circa 38 milioni di euro, reperiti in questi anni grazie alla mia costante attenzione a un progetto molto ambito dalla comunità e al mio impegno in sinergia istituzionale proficua con gli altri enti coinvolti. Un intervento atteso da sempre e che porterà benefici non solo allo sviluppo commerciale dello scalo ma, si spera visti i recenti segnali già incoraggianti, anche a quello turistico, valorizzando quindi a pieno le potenzialità del nostro porto”.
Per la realizzazione del prolungamento del Molo di Ponente è stimato un quadro economico di spesa pari a 38 milioni di euro, di cui 34 milioni circa per lavori e 4 milioni per somme a disposizione dell’Amministrazione.
L’importo di 38 milioni trova copertura finanziaria dalle seguenti fonti:
Sono previsti, infine, ulteriori 13 milioni di euro a completare l’intera opera, compreso il Molo di Levante, rivenienti dall’Accordo di Coesione per la Regione Puglia, un documento, sottoscritto nel novembre 2024 tra Governo e Regione.
Secondo le stime i lavori dovrebbero durare circa un anno e mezzo.
MDF, 28 aprile 2025