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PORTO DI BARI: 39 MILIONI DI EURO PER LA REALIZZAZIONE DEL MOLO SAN CATALDO, A BARI. L’ADSPMAM PUBBLICA IL BANDO DI GARA PER “L’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI TECNICI ATTINENTI ALL’INGEGNERIA E ALL’ARCHITETTURA RELATIVI ALLA PROGETTAZIONE ESECUTIVA ED ESECUZIONE DEI LAVORI DI POTENZIAMENTO DELLE INFRASTRUTTURE ASSERVITE ALLA SEDE LOGISTICA DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO – REALIZZAZIONE DI NUOVE BANCHINE IN AMPLIAMENTO DEL MOLO SAN CATALDO”. L’OPERA SARÀ AVVIATA ENTRO LA FINE DEL 2025.

L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), nei giorni scorsi, ha pubblicato il bando di gara d’appalto integrato per “l’affidamento dei servizi tecnici attinenti all’ingegneria e all’architettura relativi alla progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di potenziamento delle infrastrutture asservite alla sede logistica del Corpo delle Capitanerie di Porto – Realizzazione di nuove banchine in ampliamento del Molo San Cataldo, nel porto di Bari”.

Il progetto prevede la costruzione di nuove opere di banchinamento che si estenderanno su una superficie complessiva di circa 33.000 mq, quale ampliamento del Molo San Cataldo, dove già sono presenti le infrastrutture al servizio della Guardia Costiera.

 

L’imponente progetto è stato realizzato dall’Autorità di Sistema con lo scopo di riqualificare funzionalmente un ambito portuale attualmente sottoutilizzato, con il duplice obiettivo di potenziare le infrastrutture asservite alla sede logistica di Bari del Corpo delle Capitanerie di Porto e, contemporaneamente, realizzare un bacino da destinare alla nautica da diporto, un settore in forte espansione che solo nell’ultimo anno ha registrato, secondo Confindustria Nautica, una crescita a doppia cifra nella domanda di posti barca, in particolare per yacht dai 12 ai 24 metri e oltre.

Sul Molo San Cataldo verranno realizzati tre nuovi punti di ormeggio, per la lunghezza di circa 400 metri; mentre, le superfici restanti saranno destinate sia alla Guardia Costiera e sia all’approdo turistico.

Il quadro economico dell’intervento trova copertura finanziaria per 36 milioni di euro da parte del Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, nell’ambito dei fondi di investimento ricadenti nella missione ordine pubblico e sicurezza (per il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza delle attività di controllo e sicurezza), e per i restanti 3 milioni nei fondi propri dell’AdSPMAM.

L’opera è stata concepita con una visione integrata e sostenibile: non solo migliorerà significativamente la capacità operativa della Guardia Costiera, garantendo infrastrutture moderne, ecocompatibili e funzionali, ma darà anche un impulso decisivo al comparto della nautica da diporto degli yacht di grandi dimensioni, un settore in costante crescita che necessita di ormeggi sicuri, fondali adeguati e servizi evoluti- commenta il commissario straordinario dell’AdSPMAM, Amm. Vincenzo Leone. Gli Uffici dell’Ente hanno lavorato con la consueta determinazione e competenza per strutturare un bando così complesso e articolato di un progetto avviato nel 2019 dal presidente Ugo Patroni Griffi che ha anticipato quanto poi previsto dal regolamento europeo relativamente all’utilizzo dual use, civile e militare, delle infrastrutture portuali. Stiamo avviando- conclude l’Ammiraglio– un intervento strategico, in grado di coniugare efficacia logistica, sostenibilità ambientale e potenziale valorizzazione turistica dell’intero scalo portuale”.

Nello specifico, il progetto riguarda la realizzazione di banchine e piazzali al servizio della Guardia Costiera, collegati alla radice del Molo San Cataldo, in adiacenza e ampliamento delle aree già occupate dallo stesso Corpo dello Stato. L’opera, inoltre, prevede un intervento di approfondimento dei fondali, fino alla quota di -7,00 metri rispetto al livello del mare, per un quantitativo complessivo di materiale dragato di 88.410 m3.

La presentazione delle offerte deve avvenire entro e non oltre le ore 12.00 del 18 luglio 2025; l’apertura delle offerte avverrà il 21 luglio alle ore 11.00.

 

Tutti i dettagli sono pubblicati sul sito dell’Ente attraverso il link https://gare.adspmam.it/

 

L’opera sarà avviata entro la fine del 2025.

 

MDF, 30 maggio 2025

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PORTO DI BARI: IL PORTO DI BARI AVRÀ PRESTO UN NUOVO PIANO REGOLATORE PORTUALE. IL COMMISSARIO STRAORDINARIO ISTITUISCE L’UFFICIO DI PIANO, STRUTTURA DI COORDINAMENTO CHE CONTRIBUIRÀ ALLA FORMAZIONE DEL NUOVO STRUMENTO URBANISTICO.

Questo pomeriggio, nella sala Comitato della sede di Bari dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), il commissario straordinario, Ammiraglio Vincenzo Leone, ha presentato la costituzione del nuovo Ufficio di Piano e dei suoi componenti.

L’Ufficio di Piano è una struttura di coordinamento, prodromica alla formazione del nuovo Piano Regolatore Portuale del porto di Bari, che ricopre un ruolo chiave nella governance e nello sviluppo strategico degli scali del Sistema, con un focus specifico sulla pianificazione integrata, sulla sostenibilità e sull’innovazione tecnologica.

L’Ufficio sarà composto dal segretario generale dell’Ente, Tito Vespasiani, e da due nuclei interni: il Dipartimento Tecnico, con il direttore Francesco Di Leverano, e il Dipartimento di Esercizio, con il direttore Pietro Bianco.

In tempi brevi, l’Ufficio verrà implementato adeguatamente da strutture specialistiche tecniche che integreranno le singole specifiche e le diverse discipline al fine di produrre un documento, in coordinamento con una pianificazione portuale nazionale, in grado di definire la strategia di sviluppo futuro dello scalo barese.

Partendo dall’analisi dei bisogni specifici e delle potenzialità dell’infrastruttura, infatti, saranno delineate le priorità d’intervento per potenziare il porto, per rendere più efficiente il flusso delle merci e per migliorare la competitività complessiva del Sistema portuale, avendo quali pilastri fondamentali l’innovazione e la sostenibilità.

É necessario adeguare speditamente il porto di Bari alle nuove esigenze del territorio, partendo da una vision strategica in grado di coniugare perfettamente lo sviluppo con il rispetto per l’ambiente– commenta il Commissario straordinario. Per essere competitivi e sempre più performanti in un mercato globale in continua evoluzione bisogna procedere al passo con i tempi– conclude l’Ammiraglio Leone– disegnando un’infrastruttura portuale avveniristica, multimodale e tecnologica, in grado di ridurre l’impatto delle attività portuali, promuovendo efficienza energetica e l’uso di energie rinnovabili”.

 

Il Piano Regolatore del porto di Bari risale al 1974- commenta il coordinatore Ugo Patroni Griffi. È stato approvato due anni prima del PRG di Bari. Entrambi i piani (che dialogavano) erano stati elaborati dai più grandi progettisti e urbanisti dell’epoca: Ugo Tomasicchio e Ludovico Quaroni. A cinquanta anni di distanza, –conclude– è ora di dotare Bari di un nuovo PRP che possa non solo sostenere i traffici dei prossimi 50 anni, ma anche valorizzare il retroporto e riconciliare la città con il porto”.

 

L’avvio dell’Ufficio di Piano segna un momento significativo per la crescita e per l’innovazione del porto di Bari – ha dichiarato Donato Liguori, direttore generale per i porti, la logistica e l’intermodalità del MIT (Ministero delle Infrastrutture e Trasporti)–. Il Ministero segue con grande interesse questa iniziativa che conferma la capacità dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale di costruire sinergie virtuose tra pianificazione portuale e sviluppo urbano. Affiancare la programmazione dell’Ente a quella del Comune è un modello vincente in grado di garantire un’integrazione funzionale e un’interconnessione efficace tra il porto e la città, valorizzando il tessuto economico e sociale di tutto il territorio”.

 

L’Ufficio di Piano è una struttura che si rende  necessaria per adempiere alle previsioni contenute nella riforma dei porti, opera all’interno delle Autorità di Sistema Portuale (AdSP) ed è responsabile della pianificazione strategica e operativa per ciascuno dei porti ricadenti nella sua competenza. Tra le funzioni principali vi è la redazione e l’aggiornamento del PRP, il documento che definisce lo sviluppo infrastrutturale dei porti appartenenti allo stesso sistema portuale. Coordina la pianificazione territoriale con le altre autorità pubbliche competenti (Regioni, Comuni, Ministeri) e svolge un ruolo di coordinamento con la Pianificazione Urbana e Territoriale, garantendo un’integrazione efficace con il territorio circostante. Inoltre, collabora con gli Enti locali e le Istituzioni nazionali per la definizione di progetti infrastrutturali portuali e retroportuali; fornisce supporto tecnico per l’accesso ai finanziamenti pubblici (nazionali ed europei) destinati allo sviluppo portuale; favorisce l’implementazione di sistemi innovativi per la gestione delle operazioni portuali e della logistica.

 

 

MDF, 23 gennaio 2025

 

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PORTO DI BARI: VISITA DI UNA DELEGAZIONE FAO PER CONOSCERE L’ESPERIENZA DELLO SCALO ADRIATICO NELLA MOVIMENTAZIONE E NELLO STOCCAGGIO DI CEREALI.

Ieri, martedì 21 gennaio, nella sede di Bari dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), il direttore di esercizio del porto di Bari, Pietro Bianco, alcuni funzionari dell’Ente insieme ai rappresentati della Capitaneria di Porto, dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, dell’UVAC, dell’USMAF, della Guardia di Finanza, della Polizia di Frontiera, nonché degli Operatori e del Laboratorio Archimede hanno incontrato una delegazione composta da 20 persone, nell’ambito di una “visita- studio” organizzata dal Centro per gli Investimenti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO).

La delegazione era composta da rappresentanti degli enti pubblici egiziano e tunisino coinvolti direttamente nell’importazione di cereali – la Egyptian Holding Company for Silos and Storage (EHCSS) e l’Office des Céréales (ODC) – oltre a membri del Centro per gli Investimenti della FAO e della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS).

Obiettivo dell’iniziativa, organizzata dalla FAO, è stato quello di fornire ai rappresentanti dei due Paesi Africani la possibilitá di conoscere l’esperienza del porto di Bari, uno dei principali porti di importazione di cereali in Italia, nella movimentazione e nello stoccaggio di cereali.

il direttore di Esercizio porto di Bari, Pietro Bianco , e Dmytro PRYKHODKO- Economista senior e team leader del progetto- Centro per gli investimenti – FAO

Egitto e Tunisia, infatti, intendono investire e migliorare significativamente l’efficienza delle loro importazioni, attraverso la realizzazione di moderne infrastrutture per lo stoccaggio, la movimentazione e il trasporto; strutture e silos la cui realizzazione è prevista nei prossimi anni.

 

Il Centro per gli Investimenti della FAO, insieme alla BERS, infatti sta lavorando su un progetto regionale implementato nei Paesi della regione a Sud e ad Est del Mediterraneo, in particolare in Tunisia e in Egitto, mirato, appunto, ad ottimizzare e implementare la gestione della filiera di approvvigionamento dei cereali.

 

La visita si è articolata in due momenti: una tavola rotonda durante la quale i funzionari dell’AdSPMAM hanno fornito ai delegati una panoramica completa sulle infrastrutture e sulle procedure operative del porto di Bari, con particolare attenzione agli aspetti logistici, fitosanitari e di sicurezza alimentare, e una visita agli impianti portuali dedicati al traffico cerealicolo dello scalo barese.

La delegazione ha partecipato con grande interesse trovando estremamente rilevanti e proficui i contenuti raccolti nel corso della intensa “visita-studio”.

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PORTO DI BARI: GIOVEDÌ 23 GENNAIO ALLE ORE 16.00 CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELL’UFFICIO DI PIANO.

Giovedì 23 gennaio, alle ore 16.00, nella sala Comitato della sede di Bari dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) – piazzale C. Colombo n. 1- il commissario straordinario, Ammiraglio Vincenzo Leone, presenterà la costituzione del nuovo Ufficio di Piano e i suoi componenti.

 

Si tratta della struttura di coordinamento prodromica alla formazione del Piano Regolatore Portuale del porto di Bari.

 

All’incontro con la Stampa sarà presente il professor Ugo Patroni Griffi, già presidente dell’Ente portuale, chiamato dal Commissario straordinario a ricoprire la carica di coordinatore dell’Ufficio di Piano, in quanto esperto nei temi della pianificazione portuale, già referente del gruppo “urbanisti” in seno ad Assoporti e autore di vari contributi in materia.

 

Ha garantito la sua presenza il direttore generale per i porti, la logistica e l’intermodalità del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), Donato Liguori.

 

Il documento strategico attualmente in uso nel porto, capoluogo di regione, era stato approvato nel 1974; negli anni successivi aveva subito vari aggiornamenti, di cui l’ultimo in ordine di tempo nel 2023: un adeguamento tecnico-funzionale per l’approfondimento dei fondali del molo San Cataldo, nato dall’esigenza di avere aree di manovra con fondali minimi di 7,00 m rispetto al livello del mare per consentire l’ormeggio di tre unità di ultima generazione.

 

 

 

 

MDF, 21 gennaio 2025

 

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PORTI DI BARI E DI BRINDISI: SI ILLUMINANO DI VERDE I PORTI DI BARI E DI BRINDISI. IL RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO DI IMPRESE, COMPOSTO DALLA CAPOGRUPPO CONSORZIO STABILE CANTIERE ITALIA DI NAPOLI, SI AGGIUDICA L’APPALTO INTEGRATO, OLTRE 28 MILIONI DI EURO, PER LA PROGETTAZIONE E PER I LAVORI DI REALIZZAZIONE DEI SISTEMI DI COLD IRONING. LA RIVOLUZIONE GREEN DEI PORTI ADRIATICI PASSA NELLA SUA FASE OPERATIVA.

Lo scorso 30 dicembre, l’Ufficio Gare e Contratti dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) ha concluso positivamente la procedura per l’affidamento congiunto dei servizi tecnici attinenti all’ingegneria e all’architettura, relativi alla progettazione esecutiva, alla esecuzione e ai lavori per la realizzazione dei sistemi di cold ironing nei porti di Bari e Brindisi.

 

Le verifiche effettuate dall’Ente hanno dato esito positivo; l’aggiudicatario dell’appalto integrato sarà, pertanto, il Raggruppamento Temporaneo di Imprese Consorzio Stabile Cantiere Italia/Acreide di Napoli che progetterà ed effettuerà i lavori nei due scali adriatici.

 

In linea di continuità tecnico – amministrativa, si è conlusa, quindi, l’ultima fase di una procedura complessa, fortemente voluta e avviata dal presidente Ugo Patroni Griffi e varata dal commissario straordinario, Contrammiraglio Vincenzo Leone, finalizzata ad accrescere l’ecosostenibilità dei due porti, aumentando esponenzialmente l’efficienza energetica e riducendo significativamente l’impatto ambientale delle operazioni portuali.

 

In attesa della stipula del contratto, si potrà procedere entro questo mese di gennaio, in via di urgenza, alla consegna dell’appalto per l’espletamento di servizi di architettura e di ingegneria, relativi alla progettazione esecutiva per gli interventi di elettrificazione delle banchine, previsti nei porti di Bari- banchina 10, e di Brindisi- Punta delle Terrare, definiti appunto anche cold ironing.

 

L’opera prevede l’installazione di una rete di sistemi per la fornitura di energia elettrica dalla riva alle navi durante la fase di ormeggio, in modo da ridurre al minimo l’utilizzo dei motori ausiliari di bordo per l’autoproduzione dell’energia elettrica necessaria, limitando sensibilmente emissioni di CO2, ossidi di azoto e polveri sottili, nonché l’impatto acustico.

 

E’ prevista, inoltre, la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica, a parziale copertura del fabbisogno energetico derivante dall’attivazione dei sistemi di cold ironing.

Il progetto prevede, infatti, l’installazione di due impianti fotovoltaici, uno nel porto di Bari e uno nel porto di Brindisi, la cui produzione di energia elettrica supporterà il sistema di elettrificazione delle banchine, riducendo il fabbisogno energetico, e sarà impiegata per integrare e soddisfare le svariate esigenze degli ambiti portuali (catena del freddo, pubblica illuminazione, operazioni portuali, ecc.).

In particolare, nel porto di Bari saranno elettrificati due ormeggi presso la Darsena di Ponente.

Valutata la frequenza di attracco delle due tipologie di utenze individuate, infatti, si è stabilito di dimensionare l’impianto considerando la contemporaneità di due navi Ro-Ro/Ro-Pax o, in alternativa, di una nave Ro-Ro/Ro-Pax e una nave da crociera, sarà installato, quindi, un convertitore di potenza da 16 MVA con uscite a 6,6/11 kV.

Nel porto di Brindisi verranno elettrificati due ormeggi presso la banchina di Punta delle Terrare. L’impianto sarà dimensionato in modo da garantire l’alimentazione contemporanea di due navi Ro-Ro/Ro-Pax, attraverso l’installazione di un convertitore di potenza da 6,5 MW con uscita a 11 kV predisposto per un futuro ampliamento dell’impianto che consenta anche l’attracco di navi da crociera.

Con il cold ironing, trasformiamo i porti di Bari e di Brindisi in due polmoni verdi del trasporto marittimo- afferma il commissario straordinario, Contrammiraglio Vincenzo Leone. Due pionieri della sostenibilità ambientale e dell’innovazione tecnologica che contribuiranno concretamente al processo di transizione ecologica in atto a livello globale. Questo progetto, oltre a rendere i due scali maggiormente attrattivi e a migliorare significativamente la qualità della vita delle comunità portuali e dei territori circostanti- conclude il Commissario– è una vera e propria svolta epocale verso un futuro in cui crescita economica e rispetto per l’ambiente camminano finalmente assieme, dimostrando che sviluppo e sostenibilità possono e devono coesistere”.

Obiettivo del cold ironing è evitare che i motori, nel periodo di ormeggio in porto, rimangano accesi con le conseguenti emissioni inquinanti nell’aria. Durante la sosta in banchina, infatti, i motori a propulsione delle navi vengono spenti; tuttavia, per garantire l’erogazione dei servizi a bordo si utilizzano motori diesel ausiliari che comportano consumo di combustibile ed emissione di gas di scarico.

Tutti i documenti sono consultabili attraverso questi link:

  1. TUTTOGARE: https://gare.adspmam.it/gare/dettaglio.php?codice=1190
  2. ADSPMAM: sezione bandi e gare:

https://www.adspmam.it/appalto-integrato-per-laffidamento-dei-servizi-tecnici-attinenti-allingegneria-e-allarchitettura-relativi-alla-progettazione-esecutiva-ed-esecuzione-lavori-per-la-realizzazione-dei/

  1. PROFILO COMMITENTE – “TRASPARENZA”

https://adspmam.etrasparenza.it/archivio105_procedure-dal-01012024_0_9276_566_1.html

  1. BDNCP https://dati.anticorruzione.it/superset/dashboard/dettaglio_cig/?cig=B260CB8D42

 

L’importo, oltre 28 milioni di euro, è finanziato nell’ambito del PAC 2014/2020 (Programma di Azione e Coesione complementare al PON Infrastrutture e Reti 2014-2020), a cui l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale era stato ammesso a finanziamento, classificandosi al 2° posto, su 14 presentati.

 

MDF, 7 gennaio 2025

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PORTO DI BARI: LA PIÙ GRANDE OPERA A CIELO APERTO DI BARI È COMPIUTA. DOPO OLTRE UN ANNO DI LAVORO INTENSO, AD UN’ALTEZZA DI 32 METRI, L’ARTISTA INTERNAZIONALE GUIDO VAN HELTEN CONSEGNA AL PORTO E ALLA CITTÀ IL SUO CAPOLAVORO ICONOGRAFICO. UN INTERVENTO DESTINATO AD ACCRESCERE L’APPEAL DI TUTTO IL TERRITORIO.

Questa mattina, nella sala Comitato dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), si è svolta una conferenza stampa nel corso della quale il commissario straordinario, Contrammiraglio Vincenzo Leone, il direttore generale del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, Aldo Patruno, e il noto artista australiano, Guido van Helten hanno presentato la conclusione dell’opera di riqualificazione e di valorizzazione delle strutture di stoccaggio presenti in porto, i silos.

Alla conferenza stampa erano presenti l’ex presidente di AdSPMAM, Ugo Patroni Griffi, che ha fortemente voluto e avviato l’opera; l’assessore alla Cultura del Comune di Bari, Paola Romano e Davide Campanile, amministratore unico dell’impresa Silos Granari della Sicilia S.r.l.- Gruppo Casillo, società concessionaria dei silos.

 

Dopo oltre un anno di lavoro, effettuato anche a 32 metri di altezza sui 16 silos, l’enorme affresco monumentale è stato completato e consegnato al porto e alla città.

Nel corso della conferenza stampa l’artista ha mostrato immagini suggestive e rappresentative. L’effetto finale è stupefacente: anche da molto lontano è possibile ammirare i volti e i gesti impressi sul murales, immagini che hanno la capacità di raccontare la storia millenaria di Bari e che da oggi caratterizzano ulteriormente la città; regalando al territorio un capolavoro visivo senza precedenti.https://drive.google.com/file/d/1geaveNdDnhuGV8VUEvUU0UgvAAipKZL1/view?usp=drive_link

L’iniziativa, fortemente voluta dall’Ente portuale e supportata dal Comune di Bari, rientra nell’ambito di un Accordo di collaborazione stipulato tra AdSPMAM e l’Agenzia Regionale del Turismo Pugliapromozione con l’obiettivo di contribuire alla valorizzazione, promozione e comunicazione del territorio e del suo patrimonio materiale e immateriale, attraverso un’opera artistica di rigenerazione urbana che sarà espressione dei valori legati all’identità regionale e alla memoria collettiva. Valori intesi come elementi costitutivi del brand Puglia.

 

Siamo difronte ad un’opera di portata straordinaria, la cui imponenza e unicità avranno un impatto significativo sul rafforzamento dell’appeal turistico della città– commenta il contramm. Vincenzo Leone. Il porto, tradizionalmente crocevia commerciale e turistico, diventerà anche un punto di riferimento artistico e culturale di grande rilevanza. La millenaria storia di Bari è stata tratteggiata con immagini gigantesche, suggestive ed eloquenti, in grado di raccontare le radici di una cultura da sempre strettamente legata al mare. Non abbiamo lesinato sforzi o risorse per donare alla città un’opera d’arte che fungerà anche da potente attrattore, in grado di catalizzare nuove energie per fare del porto un polo di attrazione turistico e artistico di portata internazionale”.

 

“Prosegue ai massimi livelli l’operazione di valorizzazione e promozione del Territorio Pugliese tramite l’Arte, in tutte le variegate forme ed espressioni attraverso le quali si esprime e giunge direttamente alla testa e al cuore del pubblico- commenta Aldo Patruno. Nel caso di Guido van Helten e dei silos granari al porto di Bari, questa operazione raggiunge livelli eclatanti e può davvero costituire, nell’immaginario collettivo, il legame più immediato tra il Porto e la Città”

 “Ringraziamo l’artista per aver voluto portare avanti un importante lavoro di ricerca sul culto nicolaiano e sulle emozioni che animano la città vecchia- commenta l’assessore Paola Romano. La sua opera contribuisce all’apertura del porto alla città e si inserisce in una strategia più ampia di arte pubblica della città di Bari che vorremo portare avanti nei prossimi anni. Sarà molto bello per i tanti che transitano nel nostro porto poter associare la città di Bari a quei volti emozionati e portare con sé le radici profonde di un culto candideremo a Patrimonio Unesco. Un ringraziamento particolare va al prof. Ugo Patroni Griffi che ha fortemente voluto la realizzazione di questa meravigliosa opera d’arte e a tutte le Istituzioni che hanno contribuito alla sua realizzazione”.

L’arte contemporanea potrà contribuire a caratterizzare l’attrattività della Puglia e noi continueremo a lavorare in sinergia con chi condivide la nostra visione – dice Luca Scandale. L’opera dell’artista australiano Guido van Helten propone con grande sensibilità i volti, le tradizioni ed anche lo sguardo rivolto al domani del nostro territorio. Non si tratta di un’iniziativa isolata per Pugliapromozione, dato che abbiamo già avviato una serie di attività fra le quali la Fashion Week di Milano che sta per iniziare, in aggiunta a varie mostre di artisti internazionali che in Puglia sanno di trovare un punto di riferimento, con una rinnovata offerta artistica e culturale”.

 

Dedico l’opera a tutti i baresi, alla loro umanità, a questa splendida città in cui ho lavorato a lungo e che mi ha fatto sentire a casa– commenta Guido van Helten. L’opera dei Silos vuole offrire al mondo una versione contemporanea della figura di San Nicola, ispirata dalla grande tradizione pittorica che ne ha raccontato le gesta. Una rappresentazione che coinvolge i lavoratori del porto e la straordinaria gente di Bari”.

L’opera rappresenta la conclusione di un lungo e articolato percorso di interazione che l’artista aveva intrapreso con la comunità e con il territorio, percorso finalizzato a comprendere e assimilare gli elementi più distintivi e intimi della città, in particolare della città vecchia, ossia quella più strettamente legata al porto.

 

Van Helten si era immerso in prima persona nel territorio, per conoscere e studiare le persone che lo caratterizzano, non solo a Bari ma anche a Durazzo (Albania).

 

Per completare la ricerca, l’artista dopo aver compiuto un viaggio a Myra, in Turchia, nel maggio 2023 aveva sperimentato e fotografato la festa di San Nicola.

L’arte urbana sui silos portuali si configura come un catalizzatore di trasformazione territoriale, in grado di innescare un effetto positivo sull’economia locale e di amplificare l’appeal della regione. La sinergia tra espressione artistica e infrastrutture portuali non solo ridefinisce l’aspetto visivo delle aree coinvolte, ma incarna un nuovo paradigma di sviluppo urbano, in cui la fusione tra creatività e innovazione si intreccia con la funzionalità e la praticità dell’ambiente circostante.

L’opera di allestimento e di riqualificazione di tutta l’area portuale non termina quì. Presente alla conferenza stampa, infatti, il liceo Artistico “Federico II Stupor Mundi” di Corato che, proprio oggi, ha presentato un progetto di realizzazione di un murales sul tema del Mediterraneo come luogo di incontro e di coesistenza dei popoli che vi si affacciano.

 

MDF, 11 settembre 2024

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PORTO DI BARI: LA PIÙ GRANDE OPERA A CIELO APERTO DI BARI È COMPIUTA. I MURALES SUI SILOS CONFERISCONO UNA NUOVA IMMAGINE ALLA CITTÀ E AL PORTO, AUMENTANDO L’APPEAL DEL TERRITORIO. DOPO DUE ANNI DI PERMANENZA, IL PITTORE INTERNAZIONALE GUIDO VAN HELTEN SALUTA BARI.

Mercoledì 11 settembre alle ore 11.00, nella sala Comitato della sede di Bari dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), p.le C. Colombo n. 1, il commissario straordinario, Contrammiraglio Vincenzo Leone, e Aldo Patruno, direttore generale del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia, terranno una conferenza stampa per illustrare il completamento dell’opera di riqualificazione e di valorizzazione dei silos, ubicati nel porto di Bari. L’opera è stata realizzata dal noto artista australiano Guido van Helten, tra i più importanti esponenti mondiali del settore, che sarà presente all’evento, mostrerà immagini esclusive dell’opera e saluterà la città, dopo due anni di permanenza.

All’incontro sono stati inviati: l’ex presidente di AdSPMAM, Ugo Patroni Griffi, che ha fortemente voluto l’opera; il sindaco di Bari, Vito Leccese; il direttore generale di PugliaPromozione (Agenzia Regionale per il Turismo) Luca Scandale e l’impresa Silos Granari della Sicilia S.r.l.- Gruppo Casillo, società concessionaria dei silos.

 

L’opera era stata avviata nel giugno 2023, dopo che il celebre artista aveva effettuato un meticoloso lavoro di ricerca sulla storia e sulle le tradizioni del territorio.

Il murales foto realistico è stato realizzato sulle pareti dei 16 silos, ciascuno dei quali misura circa 32 metri d’altezza per un diametro di 8 metri.

 

MDF, 9 settembre 2024

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DAL MIX DI GUSCI DELLE COZZE E SEDIMENTI DEI PORTI ALLE STRADE PAVIMENTATE ED AI FRANGIFLUTTI.

In questo consiste lo sviluppo Green della Blu Economy necessariamente affidato alla collaborazione tra Ricerca, Imprese e Amministrazione Pubbliche.

Ci crede fermamente l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale che partecipa attivamente e finanziariamente al progetto GreenLife4Seas (GREen ENgineering solutions: a new LIFE for SEdiments And Shells), un progetto di ricerca e di economia circolare, sostenuto dal Programma per l’Ambiente e per l’Azione per il Clima  – LIFE 2014/2020 assieme al Politecnico di Bari (Dicatech) capofila della cordata; progetto a tripla elica che vuole traferire nuove tecnologie verso il settore produttivo con il coinvolgimento basilare delle amministrazioni dei porti.

 

La Puglia produce il 16% dei molluschi italiani, circa 10 tonnellate al giorno, ed è la terza regione in Italia per produzione, in particolare di cozze di cui il guscio, purtroppo, non nè edibile né compostabile e costituisce quindi un rifiuto che fino ad adesso non è stato possibile riciclare.

E’ ovvia quindi la necessità di agire con azioni sistemiche e di sistema; da qui i due approcci a tripla elica e di economia circolare, affiancati per migliorare il benessere della popolazione senza impattare o addirittura migliorare la footprint dell’azione umana.

Sono già iniziate nel porto di Bari  e di Barletta le operazioni di dragaggio dei sedimenti finalizzati a procedere con la calibrazione della soluzione tra sedimenti, polvere di mitili e cementi per realizzare masselli autobloccanti per la pavimentazione pubblica.

Tante le aziende coinvolte, tra cui anche start up di giovani talentuosi: tra queste, la Simem, azienda nata a Verona nel 1963, produttrice di macchinari per il cemento, la Vitone Eco, specializzata nel trattamento di fanghi e residui dell’industria agroalimentare, e la Noesis European Development Consulting. Collaborano tra le altre anche la Mapei, la Prefabbricati Pugliesi e la Vibrotek, oltre alle cooperative di mitilicultori di Taranto e La Spezia.

Ma altre imprese potranno entrare nel network, anche il 2028 anno di fine progetto, per poter sviluppare altri prodotti derivanti dal recupero dei gusci delle cozze tra questi, case intere stampate in 3d, oggetti di design e piste ciclabili, un nuovo orizzonte per lo sviluppo economico del nostro territorio.

Lo sviluppo della Green Economy nel contesto della Blu Economy, dalla valorizzazione dei gusci delle cozze ai sedimenti dei porti fino alle infrastrutture come le strade pavimentate e i frangiflutti, rappresenta una sfida che richiede la collaborazione sinergica  di tutti: ricerca, imprese e Amministrazioni pubbliche– commenta il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del  Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) Ugo Patroni Griffi. Siamo fermamente convinti di dover continuare a navigare verso questi due poli  che  non solo favoriscono la protezione dell’ambiente marino e la riduzione dell’impatto ambientale, ma che  hanno anche  la capacità di promuovere lo sviluppo economico sostenibile e l’innovazione nel settore marittimo. Proprio per questo siamo attivamente coinvolti e impegnati  nel progetto GreenLife4Seas, un’iniziativa che mira a trasferire innovazioni tecnologiche al settore produttivo coinvolgendo le amministrazioni portuali. L’utilizzo sostenibile delle risorse marine, incluso il riciclo dei gusci delle cozze, –  conclude il Presidente– rappresenta una opportunità per migliorare il benessere della popolazione e ridurre l’impatto ambientale delle attività umane, promuovendo al contempo lo sviluppo economico del nostro territorio.

Bari, 03 maggio 2024

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ADSPMAM: CONNETTIVITÀ GRATUITA NEI PORTI DELL’ADRIATICO MERIDIONALE PER TURISTI E OPERATORI. ADSPMAM E MINISTERO DEL TURISMO SOTTOSCRIVONO UN PROTOCOLLO D’INTESA PER L’ATTIVAZIONE DEL WIFI BY ITALIA, NELL’AMBITO DI UN PROGETTO PSC.

Nei giorni scorsi, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) e il Ministero del Turismo hanno sottoscritto un Protocollo d’Intesa per la messa in esercizio, attivazione e gestione dei dispositivi di accesso wireless da installare nei porti di Bari, Barletta, Brindisi, Manfredonia, Monopoli e Termoli, individuati quali Point Of Interest (POI) nell’ambito dell’intervento “Wi-Fi by Italia.it”, finanziato con le risorse del Piano Sviluppo e Coesione del Ministero del Turismo, Area tematica “Competitività e Imprese” – Settore di intervento “Turismo e Ospitalità”.

 

Secondo gli accordi contenuti nel documento, il Ministero provvederà all’installazione e alla manutenzione degli apparati Wi-Fi, alla gestione del traffico dati in 5G e/o fibra ottica e all’erogazione dei servizi di consulenza e di assistenza. Mentre, l’AdSPMAM metterà a disposizione dell’operatore incaricato, Fastweb spa, in comodato gratuito e in uso non esclusivo, i locali idonei e le aree scelte per l’installazione delle apparecchiature tecnologiche; garantendo, inoltre, per tutta la durata dell’intervento, la fornitura dell’alimentazione elettrica di adeguata potenza e la vigilanza sulle apparecchiature per prevenire danneggiamenti o furti.

 

Al termine dell’intervento, inoltre, l’Ente portuale integrerà tutte le nuove installazioni con gli altri suoi impianti, in parte già esistenti e in parte da realizzare nell’ambito di un progetto PAC 2014/2020 in corso di attuazione, con rete nazionale WiFi by Italia, in maniera tale da rendere le aree portuali del Sistema coperte quasi totalmente dal servizio.

 

Tale sforzo mirato garantirà non solo ai turisti e ai passeggeri in transito, ma anche agli operatori e ai concessionari di poter fruire gratuitamente di un’infrastruttura tecnologica all’avanguardia che sarà in grado di ottimizzare le operazioni portuali e migliorare l’esperienza complessiva degli utenti.

 

Questo progetto rappresenta un passaggio fondamentale nella rivoluzione tecnologica che stiamo portando avanti nei nostri porti – commenta il presidente dell’AdSPMAM Ugo Patroni Griffi-. Connetteremo il nostro Sistema direttamente con il sistema nazione. Un utente con una sola abilitazione della rete nazionale Wifi by Italia, infatti, potrà spostarsi in tutte le aree coperte dal progetto, fruendo sempre della connessione gratuita ad internet. Offriremo un grande servizio, soprattutto ai turisti stranieri che spesso hanno SIM che in Italia non assicurano la connettività ad internet, se non pagando costi aggiuntivi, spesso onerosi. Nei porti MAM, invece, con qualsiasi smartphone si potrà restare liberamente connessi alla rete. Per gli operatori e i concessionari, poi, i benefici saranno rilevanti: potranno fruire di una piattaforma affidabile e velocissima per le comunicazioni e le operazioni portuali. Ringrazio vivamente il Ministero del Turismo, –conclude il Presidente- che ha scelto di accogliere la nostra richiesta di includere nella rete dei porti selezionati in un primo momento, ossia Bari, Brindisi e Termoli, anche Monopoli, Manfredonia e Barletta”.

 

La prima parte del progetto si concluderà approssimativamente entro l’estate 2025 e comporterà un investimento circa 500 mila euro, somma che sarà coperta per metà dall’Ente portuale e per metà dal Ministero del Turismo.

 

 

 

MDF, 19 aprile 2024

 

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PORTO DI BARI: IL CONSIGLIO DEI MINISTRI DÀ IL VIA LIBERA AL PROGETTO “LAVORI DI REALIZZAZIONE DEI SISTEMI DI COLD IRONING NEL PORTO DI BARI”, SUPERANDO IL DISSENSO ESPRESSO DALLA SOVRINTENDENZA PER LA CITTÀ METROPOLITANA DI BARI E DAL COMUNE DI BARI.

Nella giornata di oggi, lunedì 11 marzo, il Consiglio dei Ministri si è espresso favorevolmente rispetto al progettoLavori di realizzazione dei sistemi di cold ironing nei porti di Bari e di Brindisi”, superando di fatto lo stop espresso dalla Sovrintendenza per la Città Metropolitana di Bari e dal Comune di Bari.

 

Il problema era stato portato all’ordine del giorno dell’Esecutivo dal ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, direttamente coinvolto, assieme al ministro per le Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) attraverso un dossier, nel quale si faceva presente che un porto è «del tutto privo di naturalità», essendo «caratterizzato da luoghi ampiamente antropizzati e tipici degli ambienti portuali (banchine, piazzali, attrezzature, stazioni marittime, grandi aree di sosta per auto e trailer, etc..)».

 

Ad eccepire la decisione era stata anche la Regione Puglia che aveva evidenziato che in base al Pptr (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) e alle norme urbanistiche vigenti, tale vincolo di fatto non sussiste.

 

L’impasse burocratico era nato nel corso della Conferenza di Servizi, avviata nello scorso mese di maggio, finalizzata ad ottenere l’autorizzazione unica ZES e che vedeva coinvolti AdSPMAM, Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per la provincia di Bari, Regione Puglia, Città Metropolitana di Bari, Provincia di Brindisi, Comuni di Bari e di Brindisi, Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino meridionale, Agenzia del Demanio, Agenzia delle Dogane, Capitaneria di porto di Bari, Capitaneria di porto di Brindisi e Consorzio Asi di Brindisi.

 

Per Bari, la Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Bari e Ufficio Paesaggio del Comune di Bari sollevarono la presunta incompatibilità tra l’intervento (tettoie fotovoltaiche a servizio dei parcheggi già esistenti) e il vincolo paesaggistico relativo ai «territori costieri compresi in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea della battigia».

 

Non posso che ringraziare il Ministro Fitto, l’intero Consiglio dei Ministri e la Regione Puglia nella persona del presidente Emiliano, del Capo di gabinetto prof. Catalano e del direttore del Dipartimento urbanistica arch. Lasorella per aver sostenuto il diritto della città di Bari ad avere un porto green e sostenibile, in cui le emissioni siano limitate al massimo- ha commentato il presidente dell’Ente portuale Ugo Patroni Griffi. Una storia di ordinaria burocrazia fortunatamente, in questo caso, a lieto fine per lo sviluppo del porto, l’ambiente e la salute dei cittadini”.

 

Finalmente le proposte della Regione Puglia e dell’Autorità portuale sono state accolte dal Governo che ha superato i suoi contrasti interni sbloccando questo progetto di grande rilievo per il porto, la città e il mare di Bari – ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano -. Un porto green, sempre più ecocompatibile capace di abbattere significativamente le emissioni inquinanti e l’inquinamento acustico, sarà sicuramente più appetibile per le compagnie e saprà promuoversi con maggiore efficacia”.

 

Il progetto prevede la realizzazione di una rete di sistemi per la fornitura di energia elettrica dalla riva alle navi durante la fase di ormeggio, in modo da ridurre al minimo l’utilizzo dei motori ausiliari di bordo per l’autoproduzione dell’energia elettrica necessaria, limitando sensibilmente emissioni di CO2, ossidi di azoto e polveri sottili, nonché l’impatto acustico.

 

E’ prevista, inoltre, la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica, a parziale copertura del fabbisogno energetico derivante dall’attivazione dei sistemi di cold ironing.

In particolare, nel porto di Bari saranno elettrificati due ormeggi presso la Darsena di Ponente. Considerata la frequenza di attracco delle due tipologie di utenze individuate, si è stabilito di dimensionare l’impianto considerando la contemporaneità di due navi Ro-Ro/Ro-Pax o, in alternativa, di una nave Ro-Ro/Ro-Pax e una nave da crociera, sarà installato un convertitore di potenza da 16 MVA con uscite a 6,6/11 kV.

Nel porto di Brindisi, invece, verranno elettrificati due ormeggi presso la banchina di Punta delle Terrare. L’impianto sarà dimensionato in modo da garantire l’alimentazione contemporanea di due navi Ro-Ro/Ro-Pax, attraverso l’installazione di un convertitore di potenza da 6,5 MW con uscita a 11 kV predisposto anche per un futuro ampliamento dell’impianto che consenta anche l’attracco di navi da crociera.

Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione di due impianti fotovoltaici, uno nel porto di Bari e uno nel porto di Brindisi, la cui produzione di energia elettrica supporterà il sistema di elettrificazione delle banchine, diminuendone il fabbisogno energetico, e sarà, inoltre, impiegato per integrare e soddisfare le svariate esigenze degli ambiti portuali (catena del freddo, pubblica illuminazione, operazioni portuali, ecc.), rendendo più attrattivo l’ormeggio, con alimentazione elettrica da terra, abbattendo i costi supportati dalle compagnie.

L’obiettivo è, dunque, evitare che i motori, nel periodo di ormeggio in porto, rimangano accesi con il seguito di emissioni inquinanti nell’aria. Durante la sosta in banchina, infatti, i motori a propulsione delle navi vengono spenti; tuttavia, per garantire l’erogazione dei servizi a bordo si utilizzano motori diesel ausiliari che comportano consumo di combustibile ed emissione di gas di scarico.

L’importo è finanziato nell’ambito del PAC 2014/2020 (Programma di Azione e Coesione complementare al PON Infrastrutture e Reti 2014-2020), a cui l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale era stato ammesso a finanziamento, classificandosi al 2° posto, su 14 presentati.

 

MDF, 11 marzo 2024

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