Giovedì 19 maggio alle ore 16.00, nella sede di Bari dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) p.le C. Colombo 1, il presidente Ugo Patroni Griffi e il Comandante Regionale della Guardia di Finanza Puglia, Generale di Divisione Francesco Mattana, sottoscriveranno un protocollo d’intesa riguardante la corretta gestione dei finanziamenti scaturenti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il documento mira a garantire un adeguato e incisivo presidio di legalità, a tutela dell’impiego delle ingenti risorse finanziarie che l’Unione Europea ha messo a disposizione con il programma Next Generation UE, per il rilancio degli investimenti pubblici e privati, all’indomani della crisi pandemica.
Martedì 10 maggio alle 12.00 , nella sala Comitato della sede di Bari dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), Piazzale Cristoforo Colombo, 1, il presidente Ugo Patroni Griffi, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, il presidente Aviazione Marittima Italiana Orazio Frigino e il direttore Generale Asset- Regione Puglia, Elio Sannicandro, illustreranno il progetto “Ali sul Mare, il ritorno degli idrovolanti a Bari. Passato e futuro, radici storiche, opportunità e sinergie”.
L’iniziativa si incardina nell’ambito di un Memorandum sottoscritto, nel dicembre scorso, tra le città sedi di idroscali storici e Aviazione Marittima Italiana, finalizzo al recupero delle strutture che negli anni ‘20/’30 furono utilizzate per attività militari e civili, affinchè possano essere rifunzionalizzate e trasformate in centri aggregativi di storia e di cultura aeronautica, o musei all’interno dei quali organizzare eventi e ospitare scuole di volo e servizi di trasporto turistico con idrovolanti.
Durante la conferenza stampa, moderata da Sabrina Merolla , CEO Buon Vento, sarà presentato il programma della giornata di studio sugli Idroscali Storici Pugliesi e la Fly Demo di un Idrovolante prevista per giovedì 19 Maggio 2022.
MDF, 06 maggio 2022
Bari/Taranto, 7 aprile 2022 – Intesa Sanpaolo ha siglato un accordo con l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli) e con l’Autorità di sistema portuale del mar Ionio (Taranto) per lo sviluppo dell’attività portuale e dell’economia a essa collegata con importanti impatti positivi anche per l’entroterra pugliese.
L’iniziativa rientra nell’ambito di Motore Italia, il programma strategico della Banca che prevede finanziamenti e iniziative per consentire alle piccole e medie imprese sia di superare la fase di difficoltà causata dalla crisi pandemica, sia di rilanciarsi attraverso progetti di sviluppo, in linea con gli obiettivi del PNRR.
Per accelerare la crescita dell’economia meridionale, Intesa Sanpaolo partecipa attivamente alla valorizzazione delle ZES (Zone Economiche Speciali) del Mezzogiorno per le quali ha predisposto un plafond di 1,5 miliardi di euro per nuovi investimenti. Il Gruppo ha già promosso le ZES presso investitori internazionali con specifiche missioni all’estero, come quelle di Dubai e Pechino, e ha attivato un desk specializzato che offre servizi di consulenza tecnica e finanziaria. Il PNRR ha destinato circa 83 milioni di euro alla ZES adriatica e circa 108 alla ZES ionica.
L’accordo sottoscritto con le Autorità di sistema portuale ha tra gli obiettivi la spinta alla ripresa degli investimenti 4.0 sostenibili delle piccole e medie imprese, la crescita attraverso il ricorso alla finanza straordinaria e alla digitalizzazione, programmi di sviluppo imprenditoriale singoli e in filiera, iniziative a elevato impatto economico e sociale che possano attrarre investitori. In quest’ambito, in coerenza con le iniziative previste dal PNRR per migliorare la competitività del sistema portuale, sono previste le seguenti attività:
Da quanto emerge da una ricerca curata da Srm – Centro Studi collegato a Intesa Sanpaolo, la Puglia registra un valore aggiunto generato dai settori connessi all’economia del mare pari a 3,2 miliardi di euro (il 4,6% del totale del valore aggiunto prodotto dal territorio).
Le imprese della Blue Economy nella regione sono quasi 18.000 e occupano circa 72.400 persone. La Puglia, inoltre, ha un sistema produttivo molto legato al mezzo marittimo per trasportare i propri prodotti. Infatti, il 53% dell’import-export della regione (pari a 8,2 miliardi di euro) viaggia via mare (la media nazionale è del 36%).
Le aree più collegate alla regione dall’import-export marittimo sono i paesi europei non appartenenti all’UE che concentrano una quota di scambi pari al 24% e, a seguire, Asia Orientale e Nord America, entrambi con una quota del 17%. Importante dunque la proiezione internazionale della regione verso destinazioni che richiedono collegamenti marittimi transoceanici.
I porti della Puglia nel 2021 hanno vissuto un’importante fase di uscita dalla pandemia: hanno gestito 34,3 milioni di tonnellate di merci, di cui 16,8 ascrivibili all’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli) e 17,5 milioni all’Adsp del mar Ionio (Taranto).
“Con questo accordo confermiamo e rafforziamo il nostro sostegno al sistema portuale pugliese e all’intera filiera regionale dell’economia marittima – ha spiegato Alberto Pedroli, Direttore Regionale Basilicata, Puglia e Molise di Intesa Sanpaolo -. Mettiamo a disposizione delle imprese del settore nuovo credito e supporti operativi per accelerare la ripresa economica con un impegno orientato a un futuro sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale. In questo quadro di profonda trasformazione, il nostro Gruppo da qui al 2026 ha in programma un piano su scala nazionale di erogazioni a medio-lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI, con i quali contribuire attivamente al rilancio del Paese in stretta correlazione con gli obiettivi del PNRR”.
“Il mondo dei porti e quello della finanza insieme, con l’obiettivo di dare ossigeno e nuove prospettive di rilancio all’economia pugliese – ha commentato il presidente dell’AdSP del mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi -. Due anni di pandemia e la crisi attuale stanno stravolgendo gli assetti economici e commerciali internazionali, con importanti ricadute anche nel trasporto marittimo, attraverso il quale viene scambiato il 90% di beni nel mondo. In questo nuovo scenario, i porti del futuro dovranno fondarsi su quattro pilastri: accorciamento delle catene logistiche, maggiore sostenibilità, digitalizzazione e snellimento delle procedure. Target che possiamo raggiungere attraverso le ZES, vero e proprio asset strategico per il rilancio di tutto il Mezzogiorno, e i fondi rivenienti dal PNRR. L’accordo con Intesa Sanpaolo e con il porto di Taranto, attraverso una sana vision di cooperazione e di collaborazione, mira a rilanciare il ruolo dei porti come hub strategici e snodi dai quali si possa irradiare un’azione di ripresa del tessuto industriale e produttivo italiano e si dipanino nuove e snelle reti logistiche nazionali ed internazionali”.
“La collaborazione avviata con Intesa Sanpaolo nell’ambito di tale accordo – ha affermato il presidente dell’AdSP del mar Ionio, Prof. Avv. Sergio Prete – rappresenta un’ulteriore opportunità di valorizzazione e potenziamento degli assi strategici di sviluppo del porto di Taranto. Grazie a tale sinergia, infatti, coerentemente con gli interventi che interesseranno il porto di Taranto nell’ambito del PNRR, l’AdSP avrà l’occasione di favorire una più efficace crescita competitiva dello scalo attraverso iniziative di supporto e accompagnamento a favore delle realtà produttive che vorranno insediarsi in ambito portuale e nelle aree della ZES promuovendo progetti imprenditoriali e commerciali
Bari/Taranto, 7 aprile 2022 – Intesa Sanpaolo ha siglato un accordo con l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli) e con l’Autorità di sistema portuale del mar Ionio (Taranto) per lo sviluppo dell’attività portuale e dell’economia a essa collegata con importanti impatti positivi anche per l’entroterra pugliese.
L’iniziativa rientra nell’ambito di Motore Italia, il programma strategico della Banca che prevede finanziamenti e iniziative per consentire alle piccole e medie imprese sia di superare la fase di difficoltà causata dalla crisi pandemica, sia di rilanciarsi attraverso progetti di sviluppo, in linea con gli obiettivi del PNRR.
Per accelerare la crescita dell’economia meridionale, Intesa Sanpaolo partecipa attivamente alla valorizzazione delle ZES (Zone Economiche Speciali) del Mezzogiorno per le quali ha predisposto un plafond di 1,5 miliardi di euro per nuovi investimenti. Il Gruppo ha già promosso le ZES presso investitori internazionali con specifiche missioni all’estero, come quelle di Dubai e Pechino, e ha attivato un desk specializzato che offre servizi di consulenza tecnica e finanziaria. Il PNRR ha destinato circa 83 milioni di euro alla ZES adriatica e circa 108 alla ZES ionica.
L’accordo sottoscritto con le Autorità di sistema portuale ha tra gli obiettivi la spinta alla ripresa degli investimenti 4.0 sostenibili delle piccole e medie imprese, la crescita attraverso il ricorso alla finanza straordinaria e alla digitalizzazione, programmi di sviluppo imprenditoriale singoli e in filiera, iniziative a elevato impatto economico e sociale che possano attrarre investitori. In quest’ambito, in coerenza con le iniziative previste dal PNRR per migliorare la competitività del sistema portuale, sono previste le seguenti attività:
Da quanto emerge da una ricerca curata da Srm – Centro Studi collegato a Intesa Sanpaolo, la Puglia registra un valore aggiunto generato dai settori connessi all’economia del mare pari a 3,2 miliardi di euro (il 4,6% del totale del valore aggiunto prodotto dal territorio).
Le imprese della Blue Economy nella regione sono quasi 18.000 e occupano circa 72.400 persone. La Puglia, inoltre, ha un sistema produttivo molto legato al mezzo marittimo per trasportare i propri prodotti. Infatti, il 53% dell’import-export della regione (pari a 8,2 miliardi di euro) viaggia via mare (la media nazionale è del 36%).
Le aree più collegate alla regione dall’import-export marittimo sono i paesi europei non appartenenti all’UE che concentrano una quota di scambi pari al 24% e, a seguire, Asia Orientale e Nord America, entrambi con una quota del 17%. Importante dunque la proiezione internazionale della regione verso destinazioni che richiedono collegamenti marittimi transoceanici.
I porti della Puglia nel 2021 hanno vissuto un’importante fase di uscita dalla pandemia: hanno gestito 34,3 milioni di tonnellate di merci, di cui 16,8 ascrivibili all’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale (Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli) e 17,5 milioni all’Adsp del mar Ionio (Taranto).
“Con questo accordo confermiamo e rafforziamo il nostro sostegno al sistema portuale pugliese e all’intera filiera regionale dell’economia marittima – ha spiegato Alberto Pedroli, Direttore Regionale Basilicata, Puglia e Molise di Intesa Sanpaolo -. Mettiamo a disposizione delle imprese del settore nuovo credito e supporti operativi per accelerare la ripresa economica con un impegno orientato a un futuro sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale. In questo quadro di profonda trasformazione, il nostro Gruppo da qui al 2026 ha in programma un piano su scala nazionale di erogazioni a medio-lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI, con i quali contribuire attivamente al rilancio del Paese in stretta correlazione con gli obiettivi del PNRR”.
“Il mondo dei porti e quello della finanza insieme, con l’obiettivo di dare ossigeno e nuove prospettive di rilancio all’economia pugliese – ha commentato il presidente dell’AdSP del mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi -. Due anni di pandemia e la crisi attuale stanno stravolgendo gli assetti economici e commerciali internazionali, con importanti ricadute anche nel trasporto marittimo, attraverso il quale viene scambiato il 90% di beni nel mondo. In questo nuovo scenario, i porti del futuro dovranno fondarsi su quattro pilastri: accorciamento delle catene logistiche, maggiore sostenibilità, digitalizzazione e snellimento delle procedure. Target che possiamo raggiungere attraverso le ZES, vero e proprio asset strategico per il rilancio di tutto il Mezzogiorno, e i fondi rivenienti dal PNRR. L’accordo con Intesa Sanpaolo e con il porto di Taranto, attraverso una sana vision di cooperazione e di collaborazione, mira a rilanciare il ruolo dei porti come hub strategici e snodi dai quali si possa irradiare un’azione di ripresa del tessuto industriale e produttivo italiano e si dipanino nuove e snelle reti logistiche nazionali ed internazionali”.
“La collaborazione avviata con Intesa Sanpaolo nell’ambito di tale accordo – ha affermato il presidente dell’AdSP del mar Ionio, Prof. Avv. Sergio Prete – rappresenta un’ulteriore opportunità di valorizzazione e potenziamento degli assi strategici di sviluppo del porto di Taranto. Grazie a tale sinergia, infatti, coerentemente con gli interventi che interesseranno il porto di Taranto nell’ambito del PNRR, l’AdSP avrà l’occasione di favorire una più efficace crescita competitiva dello scalo attraverso iniziative di supporto e accompagnamento a favore delle realtà produttive che vorranno insediarsi in ambito portuale e nelle aree della ZES promuovendo progetti imprenditoriali e commerciali basati sui principi dell’innovazione, della cooperazione e della sostenibilità”.
Domani, giovedì 7 aprile alle 16.30, presso “banchina dogana”, viale Regina Margherita a Brindisi, di fronte alla sede della Capitaneria di Porto e in prossimità della motovedetta CP lì ormeggiata, si terrà l’unico punto stampa, nell’ambito della visita istituzionale del porto di Brindisi da parte di una delegazione del movimento politico 5 Stelle.
La delegazione, composta da parlamentari, senatori e consiglieri regionali arriverà a Brindisi attorno alle 15.00. Ad accoglierli il Direttore Marittimo della Puglia e Basilicata jonica, Contrammiraglio (CP) Vincenzo Leone, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM), Ugo Patroni Griffi, e il comandante della Capitaneria di Porto di Brindisi, C.V. (CP) Fabrizio Coke.
Nella ex sala Comitato della sede di Brindisi di AdSPMAM, il Presidente, illustrerà alla delegazione i cinque porti del Sistema, le loro peculiarità, le opere in cantiere e i progetti dell’Ente nell’immediato futuro; subito dopo, il Comandante del Porto parlerà delle attività della Capitaneria di Porto di Brindisi.
Alle 16.30, prima della visita a bordo della motovedetta CP281 della Capitaneria di porto, si terrà il punto stampa.
MDF, 6 aprile 2022
L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) ha collaudato con successo la pala eolica con generatore ad asse verticale di potenza nominale di 30 kilowatt (kw), installata sulla banchina n.18 del primo braccio del Molo Foraneo, cioè nella zona commerciale del porto di Bari.
Si tratta del primo progetto pilota realizzato in un porto in Italia, capace di ridurre notevolmente i costi dell’Ente nell’utilizzo di energia elettrica; non solo, aspetto ancora più rilevante, l’impianto è in grado abbattere significativamente le emissioni di anidride carbonica (CO2) in atmosfera.
Secondo le previsioni dell’AdSPMAM, infatti, parametrando la potenza del vento in quella zona, si stima una produzione annua, in media, di circa 39 kilowattora (kwh) di energia elettrica.
Attraverso il cosiddetto “contatore di scambio”, pertanto, l’energia immessa in rete consente di scalare i costi in bolletta. A fronte di una produzione così significativa di energia elettrica, inoltre, si stima una riduzione, in contemporanea, di circa 18.600 chilogrammi (kg) annui di CO2 annui immessi in atmosfera.
“Risparmio ed efficienza energetica, digitalizzazione e principi di economia circolare quali cardini a supporto della blue economy, strumento fondamentale per ripristinare gli ecosistemi naturali– commenta il presidente di AdSPMAM, Ugo Patroni Griffi. La rete dei nostri porti si contraddistingue, in Italia e in Europa, per una serie di progetti pionieristici, avviati con successo e finalizzati alla salvaguardia dell’ambiente, attraverso un uso sostenibile delle risorse naturali. Non solo. Interventi del genere, localizzati in luoghi cosi strategici contengono anche un forte messaggio di sensibilizzazione per la popolazione sul tema delle energie verdi e della ecosostenibilità. I benefici per l’ambiente saranno importanti; proprio per questo –conclude il Presidente– stiamo pensando di portare l’esempio Bari in tutti gli altri porti del nostro sistema, magari utilizzando aree in ormai in disuso.”.
La peculiarità dell’impianto consiste nell’essere ad asse di rotazione verticale al suolo (VAWT, in inglese Vertical Axis Wind Turbines) un tipo di macchina eolica contraddistinta da una ridotta quantità di parti mobili nella struttura, aspetto che le conferisce un’alta resistenza alle forti raffiche di vento e la possibilità di sfruttare qualsiasi direzione del vento senza doversi orientare continuamente.
Tra i vantaggi, inoltre, il minor ingombro rispetto a turbine ad asse orizzontale, a fronte, invece, di una maggiore produzione in termini di megawatt (una sola turbina soddisfa il fabbisogno elettrico mediamente di circa 1000 case)
MDF, 29 marzo 2022
Con Determina n. 85 del 14 marzo 2022, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) ha aggiudicato la gara, aperta e telematica, con applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità prezzo, relativa all’appalto integrato: “Porto di Brindisi: potenziamento degli ormeggi navi ro-ro a Costa Morena Ovest– Realizzazione di briccole con pontile”.
La ditta che si è aggiudicata l’appalto integrato (la stazione appaltante ha predisposto il progetto preliminare e l’appaltatore, selezionato anche sulla base del progetto proposto, predisporrà la progettazione esecutiva) è l’A.T.I. Venna s.r.l./Research Consorzio Stabile s.c.arl, con sede legale a Taurisano (LE).
Il bando della procedura di gara era stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 6 settembre.
Entro i termini previsti erano pervenute quattro offerte. In cima alla graduatoria, stilata dal seggio di gara, vi è, appunto, l’ATI Venna s.r.l./Research Consorzio Stabile s.c.arl che ha offerto un ribasso del 20,000%, per un importo totale di appalto di circa 6 milioni 400 mila euro.
A breve, la ditta aggiudicataria sarà convocata negli uffici dell’Ente per la redazione di un cronoprogramma e la definizione di tutti gli aspetti relativi alla progettazione esecutiva dell’opera; dopo di ché saranno cantierizzati i lavori che avranno una durata di circa 10 mesi.
Si tratta di un’opera strategica per il porto di Brindisi, attesa e auspicata da anni, sia dagli organi tecnici competenti, piloti e ormeggiatori, sia dalla Capitaneria di Porto, in quanto necessaria per innalzare i livelli di sicurezza, nelle fasi di ormeggio delle navi traghetto che ordinariamente attraccano di poppa presso le banchine.
Attualmente, un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Brindisi vieta l’ormeggio in andana (le navi disposte affiancate perpendicolarmente rispetto alla banchina) in caso di vento forza 8, riducendo pertanto notevolmente i posti disponibili.
Soprattutto in condizioni meteomarine avverse, quindi, attraverso le briccole si garantirà la massima sicurezza degli addetti all’ormeggio, delle operazioni di sbarco e imbarco e delle stesse navi, atteso che, al momento, sono tenute “in posizione”, ossia ferme e in condizioni di sicurezza, esclusivamente dalle ancore poste a prora.
“Abbiamo espletato una procedura complessa attribuendole carattere di urgenza– commenta il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi. Il porto di Brindisi e i suoi traffici non possono permettersi di perdere ulteriormente tempo rispetto alla realizzazione di un’opera fondamentale per l’innalzamento degli standard di sicurezza degli operatori e per il rilancio dello scalo. Con il mooring dolphin (le briccole), infatti, saremo in grado di garantire al traffico dei rotabili e quindi alle Motorways of the Sea (autostrade del mare) nuove e rilevanti potenzialità di crescita, riducendo sensibilmente, soprattutto in questo momento particolare, l’impatto dell’aumento dei carburanti sull’economia. Assicurare, infatti, ai vettori giunti in porto facilità , sicurezza e celerità nelle manovre di ormeggio significa rendere lo scalo messapico fortemente attrattivo nel segmento Short Sea Shipping e dunque nuovamente volano dello sviluppo della città e del suo retroporto. Il traguardo, peraltro, è perseguito attraverso un’opera dal minimo impatto ambientale e quindi assolutamente coerente con la nostra visione di green port”.
L’intervento consiste nella infissione in mare, nel porto medio, di 6 briccole: la prima, lato terra posta a 17 mt dall’attuale banchina (Costa Morena Ovest); le quattro successive poste ad intervalli di 30 mt; l’ultima (la sesta) lato mare posta a 60 mt dalla precedente. Le briccole saranno collegate tra loro da una passerella metallica, per consentire il solo accesso agli ormeggiatori.
Si giunge all’aggiudicazione della gara d’appalto dopo un lungo ed elaborato decorso procedimentale, avviato nel 2019, sbloccatosi nel mese di marzo 2021 quando si concluse positivamente la Conferenza di servizi asincrona, relativa all’approvazione del progetto definitivo dell’opera. Prodromico a tale risultato, il parere favorevole del Consiglio Superiore Lavori Pubblici sulla proposta di adeguamento tecnico funzionale al Piano Regolatore Portuale, sulla scorta del quale, il Ministero dell’Ambiente aveva, peraltro, comunicato l’esclusione dal campo di applicabilità della disciplina V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale).
Il progetto è stato dichiarato ammissibile e finanziabile con i fondi POC PUGLIA 2014-2020 – POR PUGLIA 2014-2020. ASSE VII “Sistemi di Trasporto e Infrastrutture di Rete”- AZIONE 7.4 “Interventi per la competitività del sistema portuale e interportuale” con Determinazione Dirigenziale n. 32 del 26.04.2021 emanata dal Dipartimento Mobilità, Qualità Urbana, Opere Pubbliche, Ecologia e Paesaggio – Sezione Trasporto Pubblico Locale e Grandi Progetti, per l’importo provvisorio concedibile pari a € 9.117.394,32.
MDF, 15 marzo 2022
Mercoledì 9 febbraio alle ore 10.30 nelle immediate adiacenze del “Varco Dogana” del porto di Bari, in occasione dell’anniversario della scomparsa dell’on. Giuseppe Tatarella, il presidente dell’AdSP MAM, Ugo Patroni Griffi, e il comandante della Direzione Marittima e della Capitaneria di Porto di Bari, contrammiraglio Vincenzo Leone, alla presenza della famiglia Tatarella, deporranno una corona d’alloro ai piedi della lapide commemorativa collocata nel porto di Bari, per ricordare il grande impegno profuso dal parlamentare pugliese in favore della città e del suo porto.
Durante la sua lunga carriera politica, infatti, l’on. Tatarella si è sempre speso in maniera energica e produttiva per il porto di Bari, ritenendo lo scalo adriatico volano imprescindibile e funzionale allo sviluppo di tutto il territorio, fulcro dinamico e propulsivo nel processo di integrazione urbanistica con il centro cittadino.
All’evento sono state invitate le autorità civili, militari e religiose e il cluster marittimo barese.
La cerimonia si svolgerà nel pieno rispetto delle misure di sicurezza anti-Covid.
MDF, 07 febbraio 2022
Il Dipartimento IT (Information Technology) dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) prosegue nell’importante opera di trasformazione dei propri porti in ecosistemi sempre più intelligenti, attraverso l’utilizzo di Big Data, intelligenza artificiale, IoT e le più recenti tecnologie.
Negli ultimi giorni del 2021, nel porto di Bari, è stata avviata con successo la virtualizzazione della “security card”.
Si tratta di un esempio concreto di cooperazione applicativa tra i sistemi pubblici e privati, attraverso soluzioni tecnologiche che assicurano l’interazione e lo scambio di informazioni senza vincoli sulle implementazioni. Il nuovo modello di interoperabilità, previsto dall’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale), è stato avviato attraverso un’estensione del Port Community System(PCS) GAIA e, subito dopo la fase di sperimentazione e di rodaggio, sarà adottato, anche, negli altri scali del sistema dell’Adriatico meridionale con l’obiettivo di abbattere sensibilmente i tempi di attesa dei passeggeri nella fase del check-in e di ridurre, conseguentemente, potenziali situazioni di assembramento in prossimità degli sportelli delle agenzie marittime.
La virtualizzazione della security card, implementata e testata con la preziosa collaborazione delle agenzie marittime e delle rispettive compagnie di navigazione, avviene attraverso la normale operazione di check-in e consente di gestire le fasi di bigliettazione e di imbarco sui traghetti in partenza dal porto di Bari mediante, appunto, carte di sicurezza virtuali che permettono, anche, il monitoraggio, in tempo reale, del flusso dei passeggeri e dei mezzi che attraversano i varchi di sicurezza, sia nell’area Schengen che extra-Schengen dello scalo.
La virtualizzazione è un’astrazione dalle risorse fisiche dell’IT, la cui rappresentazione virtuale consente di astrarre sia i componenti hardware sia quelli software; pertanto, può essere utilizzata esattamente come il suo riscontro fisico.
Nei giorni scorsi, inoltre, l’AdSPMAM ha sottoscritto due protocolli d’intesa con il Comune di Bari: uno relativo al progetto MONKEY (Mobility Network: Key Smart Solutions) che prevede interventi finalizzati a potenziare gli strumenti esistenti di gestione della mobilità urbana e a coinvolgere i portatori d’interesse privati nello sviluppo di soluzioni “smart“.
Una piattaforma, quindi, in grado di far comunicare efficacemente i diversi sistemi informativi urbani, territoriali e centrali favorendo la raccolta e la gestione intelligente dei dati, la loro pubblicazione e l’accesso controllato agli stakeholders, pubblici e privati.
Il secondo protocollo d’intesa, invece, è afferente il progetto MAAS4Italy (Mobility as a Service for Italy) che mira a promuovere la condivisione dei dati, la riutilizzabilità e l’interoperabilità dei sistemi di trasporto, a partire dalle grandi città metropolitane. L’investimento rientra nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Vi sono importanti novità, anche, per il porto di Brindisi.
Nei giorni scorsi, infatti, l’Ente portuale ha avviato l’iter di adesione alla convenzione “Consip Reti locali 7” per potenziare ed estendere la fibra ottica nella rete portuale.
L’attività di potenziamento della fibra riveste un’importanza fondamentale, in quanto permette di aumentare l’affidabilità dei servizi telematici portuali, attraverso il PCS GAIA, e di avviare le attività di digitalizzazione delle procedure doganali previste dal progetto di “Evoluzione della piattaforma GAIA a supporto dell’interoperabilità con il sistema logistico regionale, nazionale e globale”, ammesso a finanziamento nell’ambito del Programma di Azione e Coesione complementare al PON Infrastrutture e Reti 14-20.
Nel biennio 2022-2023, in tutti i porti del sistema, il PCS GAIA subirà una rilevante evoluzione, finalizzata a sviluppare nuovi importanti servizi che avranno il duplice obiettivo di velocizzare le procedure autorizzative e di aumentare la trasparenza delle attività amministrative, a beneficio dell’intera comunità portuale di sistema.
In particolare:
“Le tecnologie di un porto smart sono direttamente collegate a tutto l’ecosistema portuale,- commenta il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi – proprio per questo, da tempo, abbiamo avviato una vera e propria rivoluzione tecnologica nei nostri scali. Un porto smart è un porto automatizzato, dove la tecnologia e gli esseri umani lavorano assieme, utilizzando i dati analitici per sviluppare decisioni di mercato corrette ed effettuare operazioni portuali più rapide e sicure. Questi nuovi processi, oltre ad implementare l’efficienza di un’infrastruttura, sono in grado di migliorane performance e competitività economica, non solo a beneficio del porto e del suo territorio, ma in maniera più ampia di tutta la supply-chain (la catena di distribuzione), con un impatto determinante sull’azione di salvaguardia ambientale, sulla riduzione dei costi e sul miglior servizio reso all’utenza”.
Le attività dell’Ufficio IT dell’AdSPMAM sono previste dal Piano Operativo Triennale 2020-2022 e sono in linea con le indicazioni inserite dall’AgID nel Piano Triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione.
MDF, 26 gennaio 2022
Bilancio più che positivo per i porti dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale (AdSPMAM) che archiviano il secondo anno di pandemia con un volume complessivo di crescita di 16,82 milioni di merci movimentate ,+3%, e con 4.328 accosti, il 5,3% in più rispetto all’anno precedente.
Complessivamente, nei cinque porti del sistema, (Bari, Brindisi, Barletta, Monopoli e Manfredonia) i dati relativi al traffico delle merci consolidano il trend di crescita intrapreso che consente di superare nettamente non solo il 2020, anno fortemente connotato dalle restrizioni imposte dall’esplosione dell’emergenza sanitaria, ma addirittura il 2019.
Nello specifico, si registrano segni decisamente positivi sia nella movimentazione delle rinfuse liquide, +2,2%, sia in quella delle merci varie in colli che hanno segnato quasi il +12% sul 2020 e hanno superato, financo, il dato del 2019 del +6,4%, con 9 milioni di tonnellate circa.
L’aumento del traffico delle merci in colli è strettamente collegato all’incremento dell’8,5% sul 2020 e del 7% sul 2019 del traffico dei rotabili che, nel 2021, ha segnato la cifra record di oltre 300mila mezzi pesanti transitati nei porti del sistema.
In flessione, invece, la movimentazione delle rinfuse solide, un dato che potrebbe essere generato dalla tendenza prudenziale del mercato a spostare per singolo viaggio quantitativi inferiori di merce, attraverso i general cargo, e dal processo di decarbonizzazione in atto.
Segna una netta ripresa il traffico passeggeri, in tutti gli scali MAM; sebbene, le limitazioni imposte negli spostamenti dall’emergenza sanitaria non consentano, ancora, di tornare ai numeri del 2019.
Nell’anno da poco concluso, infatti, è stato superato il tetto di un milione di passeggeri traghetti transitati che si traduce in un +77,5%, rispetto al 2020.
I territori del sistema, inoltre, hanno accolto circa 250mila crocieristi che hanno viaggiato a bordo delle 125 navi da crociera che nel 2021 hanno scalato i porti dell’Adriatico Meridionale. Ben 108 accosti in più rispetto al 2020.
Un risultato ottimo che certamente sarà brillantemente superato nel 2022, considerato che la programmazione della nuova stagione crocieristica sta già facendo registrare numeri in costante aumento.
Porto di Bari:
Record storico per il porto di Bari nel traffico merci. I 2.102 accosti hanno portato, infatti, ad un aumento delle tonnellate movimentate del 6,7%, rispetto al 2020, trainato dall’incremento della movimentazione dei general cargo che si è attestato al +16,3%, rispetto al 2020 e ha addirittura superato il dato del 2019 del +5,1%.
Nell’anno appena trascorso, sono transitati attraverso lo scalo adriatico più di 176mila rotabili (+18% rispetto al 2020) e più di 70mila TEU.
Oltre alle merci, cresce esponenzialmente il traffico passeggeri, con più di 800mila passeggeri traghetti e i più di 200mila croceristi transitati che si traducono in percentuali di crescita riferite al 2020, rispettivamente, del +98% e del +3.332%.
Le elaborazioni statistiche, quindi, confermano, di fatto, le proiezioni avanzate dal Rapporto Italian Cruise Watch di Risposte Turismo che, nello scorso mese di ottobre, aveva previsto un dato consuntivo per l’anno 2021 di circa 200mila crocieristi. Numeri che hanno portato lo scalo del capoluogo di regione al terzo posto della classifica nazionale, dopo Civitavecchia e Genova.
Porto di Brindisi:
Con i suoi 7,6 milioni di tonnellate complessive movimentate, Brindisi è il porto del sistema più performante per la movimentazione di merci, soprattutto alla rinfusa.
I dati relativi all’anno appena concluso di fatto consolidano il forte trend di crescita già rilevato dallo scalo messapico nei primi mesi del 2021, un aumento che interessa il traffico sia merci, sia passeggeri.
Nonostante la pandemia e il processo di decarbonizzazione avviato, infatti, il flusso delle merci transitate è aumentato sensibilmente; i general cargo hanno toccato la quota di ben 3 milioni di tonnellate, una crescita del +6%, rispetto al 2020 e del +8%, rispetto al 2019.
Per quanto attiene, invece, il volume dei passeggeri transitati, Brindisi ha registrato un +41% per i traghetti e un +262% per le crociere.
Porto di Barletta:
Il porto di Barletta, con le sue 728mila tonnellate, registra un incremento dell’1,4% rispetto al 2020 e una buona ripresa della movimentazione delle rinfuse liquide, +24% circa. Si afferma, inoltre, un sensibile aumento nel numero degli accosti che cresce del 3%.
Porto di Manfredonia:
Il porto di Manfredonia è l’unico scalo del sistema a registrare una crescita anche nella movimentazione delle rinfuse solide, +4,3%. Una crescita continua e costante per lo scalo sipontino che nel 2021 ha movimentato ben 638mila tonnellate di merci con un trend che si attesta sul +3,3%, rispetto al 2020. Schizza, inoltre, il dato relativo agli accosti delle navi da crociera, +169%, frutto dell’importante lavoro di infrastrutturazione e degli investimenti predisposti dall’AdSPMAM, finalizzati a consolidare il traffico delle piccole navi da crociera e degli yacht di lusso nello scalo.
Porto di Monopoli:
Nel porto di Monopoli ripartono benissimo le crociere e il 2021 si chiude con un +352%, rispetto al 2020. Un dato che certamente crescerà significativamente nella prossima stagione crocieristica, attesa l’operatività del nuovo terminal di accoglienza, realizzato dall’AdSPMAM attraverso il progetto comunitario Themis, che rende lo scalo più appetibile per le compagnie che trattano il mercato delle piccole navi da crociera lusso e dei maxy yacht. Il porto di Monopoli, infine, registra un aumento del +30% degli accosti e del +27% delle merci movimentate, superando le 500mila tonnellate.
“Ed è solo l’inizio,- commenta il presidente di AdSPMAM Ugo Patroni Griffi– i dati ci confermano che siamo riusciti a tenere testa anche al Covid. Le opere di infrastrutturazione, strutturali e digitali che abbiamo già avviato e quelle in cantiere, che partiranno a breve, ci consentiranno, nell’immediato futuro, di battere tutti i record, in tutti e cinque i nostri scali. Le statistiche ci dicono che la rotta intrapresa è quella giusta e che dobbiamo continuare a solcarla. I porti- conclude Patroni Griffi– sono “generatori e moltiplicatori” di relazioni e, non risentendo di limiti geografici e fisici, fungono da veri poli nevralgici da cui possono dipanarsi numerose opportunità per rafforzare il sistema economico dei territori interessati. Dobbiamo guardare la realtà e agire, allontanandoci dalla politica del don’t look up”.
I dati statistici relativi ai traffici nei porti dell’AdSPMAM sono raccolti ed elaborati dal sistema tecnologico GAIA, il Port Community System multi-porto realizzato come strumento di supporto per le attività portuali dei porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli, in grado di controllare in real time i passeggeri e i mezzi in entrata e in uscita dai porti, immagazzinare i dati di traffico passeggeri e merci forniti dalle agenzie marittime e, quindi, elaborarli per fini statistici e di fatturazione, secondo i modelli ESPO.
MDF, 20 gennaio 2022